IL DIARIO DI ASTRID, leggere insieme a " ASTRID/ EMMA: il volto dell' amore"

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vamp-girl
view post Posted on 26/4/2010, 21:29







Autore: Vamp-girl

Genere: Introspettivo

Avviso: questo diario va letto contemporaneamente alla FF “ Astrid/ Emma: il volto dell’ amore”. Per facilitare la lettura apporrò dei link in entrambi gli scritti che consentiranno di comprendere al meglio la storia. È fondamentale che il presente diario sia letto di pari passo alla FF secondo l’ ordine da me indicato, pena la non totale comprensione degli eventi.

CAPITOLI : 1, 2, 3,4, 5, 6,



CAPITOLO PRIMO

Sei il regalo che mamma mi ha fatto prima che partissi, per cui trovo giusto utilizzare le tue pagine per dare corpo ai miei sentimenti, di cui a volte, forse troppo spesso, sono gelosa…
Finalmente mi sento libera di scrivere quello che penso di me, del mio passato, che ancora mi tormenta, dei miei genitori… di mio padre.
Sono passati tanti anni da quando ci ha lasciate, che quasi non ricordo il suo viso, la sua voce… è come se fosse una figura dai contorni sfocati, che, per quanto mi sforzi, non riesco a mettere a fuoco.
È presente, sempre, in ogni istante, ma la sua presenza è inquietante come quella di un fantasma, che ti spaventa, ti fa soffrire, ma da cui non puoi difenderti perché è incorporeo.
Ho pochi ricordi di lui, delle sue carezze, dei suoi baci…forse non ne ho menzione perché devono essercene stati pochi.
Ricordo soltanto in modo nitido lo sguardo di mamma, quando mi disse che papà non sarebbe più tornato, che ci aveva abbandonate e che, da quel momento in poi, ci saremmo protette e amate a vicenda.
Aveva pianto, ma orgogliosa com’ è, non lo voleva dare a vedere.
Da quel giorno non ne abbiamo più parlato, mamma lo ha cancellato dalla sua vita e lo ha annullato anche dalla mia…
Non è più venuto a trovarmi, non mi ha più cercata, non mi ha più mandato regali, è semplicemente scomparso dalla mia esistenza.
Non ho mai avuto il coraggio di confessarle che mi mancava e che mi manca ancora oggi.
La sua assenza mi ha lacerata, posso comprendere la fine di un amore, ma non posso ammettere l’ abbandono di un figlio, a meno che quel figlio non sia mai stato amato.
Per tutta la vita mi sono domandata le ragioni di questo disinteresse nei miei confronti e l’ unica risposta che sono riuscita a darmi è che l’ amore si merita e io probabilmente non ero degna di riceverne…
Una volta, quando ero più piccola, le ho chiesto di mio padre e lei mi ha risposto che sapere la verità mi avrebbe fatto soltanto male.
Mamma ha sempre cercato di aprirmi gli occhi e a suo modo di proteggermi.
Le sue parole sono incise a fuoco nella mia mente: “ Non affezionarti a chiunque ti dimostri un minimo di attenzione solo perché sei sola. La solitudine è la condizione umana. Nessuno riempirà mai questo vuoto. Il massimo che puoi fare è conoscere te stessa… sapere cosa vuoi.”
Ho fatto tesoro dei suoi insegnamenti e ho lavorato molto su me stessa, ma quel vuoto rimane e mi fa sentire dolorosamente incompleta.
Oggi sono andata all’ università. Ho provato un’ emozione forte quando ho visto quell’ edificio imponente, ho avuto la sensazione di aver compiuto una svolta, una sorta di rituale di passaggio tra l’ adolescenza e l’ età adulta.
L’ adolescenza! Per me è stata un incubo. Il solo ricordo mi fa affiorare emozioni amare.
L’ adolescenza ha sottolineato in pieno la mia diversità dalle altre ragazze. Non ho mai baciato, né amato nessuno, non ho mai avuto la gioia di sentirmi dire “ ti amo”.
Quando confido questo a mia madre mi dice che sbaglio a pensarla così. Sostiene che io sia fortunata perché non ho dato modo a nessuno di farmi soffrire e di ingannarmi come papà ha fatto con lei, ma lei non sa che io soffro comunque. La mia sofferenza alcune volte si trasforma in rabbia ed è la rabbia oltre alle sue sollecitazioni a fare in modo che io faccia tutto alla perfezione.
Essere la prima in tutto ciò che faccio è una sorta di risarcimento per una vita avara di quelle emozioni che alle mie coetanee sono elargite a piene mani.
Spesso le guardo, osservo i loro volti e le vedo felici. Perché io non posso esserlo?





CAPITOLO SECONDO

È difficile parlare di me. Mi appartengo, mi conosco alla perfezione, eppure non so da che parte iniziare.
Se mi guardo dentro vedo solo rabbia, una rabbia sorda e cieca che cerca uno spazio per uscire, ma è imprigionata, ingabbiata nel profondo.
In me regnano due mondi opposti: uno interiore sofferente, violento, rabbioso e uno esteriore impeccabile, perfetto e impassibile, sembra che nulla possa scalfirlo…
Nessuno sa che sotto la neve c’ è un fuoco che divampa e mi consuma, mi brucia l’ anima e mi uccide.
Non conosco l’ amore, è un sentimento che non mi appartiene, perché non mi è mai stato donato, mai nessuno mi ha dimostrato interesse in quel senso.
Mamma l’ ha provato e il risultato è stato l’ abbandono da parte di mio padre, per cui trovo giusto affermare che l’ amore ti umilia, ti toglie energie; è preferibile l’ odio perché ti culla, ti dà forza, speranza di riscatto. L’ odio per me è un calmante che seda questa rabbia e mi offre la pace.
Un odio che dirigo verso ciò che è esterno, lontano, a me sconosciuto.
Sono diventata tutto ciò che una donna non dovrebbe essere, autonoma, sicura di me, determinata… non ho nulla in comune con le altre ragazze, delle oche smidollate che arrossiscono se qualcuno le bacia o dona loro un fiore, che si concedono al primo che le inganna e continuano stupidamente a illudersi di una bugia chiamata amore.
Gli uomini non provano amore, perché non sono fatti per amare, è un sentimento che simulano di provare per ottenere qualcosa di molto concreto in cambio e le donne sono così fragili e sprovvedute da cascarci.
Mi fanno compassione e tanta rabbia.
Forse sarei più sincera se dicessi invidia, perché anche a me piacerebbe credere in quella bugia ed essere simile a loro, una smidollata illusa, ma l’ incanto non mi è stato concesso, perché non ho mai creduto alle favole.
La vita con me è stata crudele, sono cresciuta con l’ idea di dover meritare un affetto che non giunge mai e per inseguirlo ho salito i gradini che conducono alla perfezione, ma … ho aperto gli occhi.
Nessuno è disposto ad amare, a soffrire per un altro, ad anteporre la felicità altrui alla propria. Nessuno!
È un mondo senza speranza, che ruota impazzito, senza regole, senza ideali…
La mia natura è quella di un predatore, devo aggredire per sopravvivere, per questo mi sono imposta di realizzare qualsiasi obiettivo decida di raggiungere, lo faccio per conquistare una dimensione mia, una mia realtà in cui sono vincente e appagata e addolcisco quella rabbia interiore che mi consuma.
Mamma mi ha mandata in questa università perché desidera che io porti a termine ciò che ha lasciato incompiuto lei e lo farò, non sarò schiava dell’ amore di nessuno, non avrò pietà, andrò avanti per la mia strada, costi quel che costi.
Sono Astrid la sua unica ragione di vita.


CAPITOLO TERZO

All’ università ho conosciuto una ragazza, mi ha avvicinata lei perché io ero assorta e intenta a prendere visione dell’ inizio delle lezioni.
Mi ha colpita appena l’ ho vista. È bionda, graziosa, ben truccata e vestita con cura.
Il classico tipo che detesto. Ha detto di chiamarsi Helèna e si è prestata di fornirmi alcune informazioni, poi ha dato il via ad una serie di perle di sapienza, me le ha dispensate con cura… tuttavia alcune mi sono state utili. Sembra che in questo posto gli universitari più grandi si divertano a fare scherzi alle matricole, non so fino a che punto ciò sia vero, ma se dovesse essere così, la cosa mi deluderebbe abbastanza.
Un’ università esclusiva dovrebbe avere un’ utenza di alto livello, invece sembra che questo posto, tanto antico quanto costoso, sia frequentato da adolescenti imbecilli, piuttosto che da ragazzi attenti a pianificare il proprio futuro.
Dopo un po’ di preamboli, mi ha proposto di conoscere qualche altra ragazza, la cosa non mi dispiacerebbe… spero soltanto di non trovarmi invischiata in qualche gruppo di sciocche decerebrate che hanno bisogno di essere dirette nelle scelte da effettuare.
Ho troppi problemi, ci mancherebbe anche solo questo!
Mi ha condotta nel viale, ha detto che lì si fermano spesso i suoi amici, ma alla fine non mi ha presentato nessuno.
Ci siamo sedute a una panchina e mi ha indicato un po’ di persone a lei note, raccontandomi vita, morte e miracoli di ognuna.
Poi ha iniziato a parlarmi di un nuovo gruppo di musicisti che frequenterebbe la nostra facoltà, li ha chiamati… Tokio Hotel, credo.
Comunque me li ha indicati uno ad uno, dei soggetti strani…
Uno aveva dei tagli sulla fronte e dei punti di sutura piuttosto vistosi, pare che sia stato aggredito in un locale, si chiama Gustav, ma tutti lo chiamano Gus.
Mi ha colpita perché ha un aspetto piuttosto innocuo, da bravo ragazzo direi, mi fa specie il fatto che possa essere stato coinvolto in una rissa.
Poi ha indicato Georg il bassista, un ragazzo muscoloso, ma anche piuttosto tozzo, non mi piace. Ha i capelli lunghi, che orrore!
Helèna a un certo punto si è come … illuminata, sì, è la parola giusta.
Ha visto Tom. Il suo amato Tom. Io non ho notato niente di speciale in lui, mi ha detto che si è portato a letto un bel po’ di ragazze dell’ università e la cosa mi ha stupita abbastanza.
Veste abiti sformati, pantaloni e maglie larghissime, ha treccine scure, un piercing al labbro e porta gli orecchini. Che tipo!
Ha iniziato a descrivermelo con dovizia di particolari, quasi fossi cieca, e ha detto di amarlo, io pensavo scherzasse, ma faceva sul serio.
Mi ha fatto pena, nel senso più nobile del termine, un’ altra povera illusa destinata a soffrire!
Ho cercato di farla ragionare, ma non c’è stato verso; mi ha guardata come se fossi un’ aliena, una senza sentimenti…
È riuscita a farmi sentire in imbarazzo, ma lei non può capire perché non ha ancora aperto gli occhi come ho fatto io, non ha ancora visto la realtà in tutta la sua brutale crudezza.
Mi sembra Alice nel paese delle meraviglie. Quello sciocco candore un po’ glielo invidio, non so che darei per provare almeno per un attimo un briciolo di speranza e di gioia…
Poi mi ha indicato il gemello di Tom, Bill.
Dei quattro è sicuramente quello più eccentrico e strano, all’ inizio l’ ho scambiato per una femmina, poi per fortuna l’ ho osservato con più attenzione ed ho evitato una gaffe.
Certo che si veste anche lui in un modo stranissimo… gliel’ ho fatto notare e si è arrabbiata.
Era decisamente incazzata, mi ha detto che malgrado io sia scettica su Tom e il gruppo, ma principalmente su Tom, lei sarebbe riuscita a conquistarlo e a tenerselo stretto e mi ha proposto una cosa così assurda da rasentare il ridicolo: lei sedurrà Tom e diventerà la sua ragazza e io, che non credo nell’ amore, dovrò fare innamorare di me Bill, ma la cosa più esilarante, perché non potrei definirla in altro modo, è che dovrò alterare il mio aspetto.
Mi ha imposto la scommessa, ha detto che non posso tirarmi indietro e che quella che rischia davvero è soltanto lei, perché io dovrò travestirmi…
Mah, in fin dei conti tra qualche giorno festeggeremo Halloween, si potrebbe anche fare!
Io l’ ho presa sul ridere, ma lei si è incazzata davvero e mi ha lasciato il suo numero di cellulare con l’ ordine tassativo di vederci domani mattina.
Che pazza! Non so se accetterò la scommessa, ma non posso negare che la cosa mi intriga, può essere un divertente diversivo utile a spezzare la monotonia dei pomeriggi interi da dedicare allo studio. Ci penserò.

ASTRID/EMMA:il volto dell' amore CAP. 1

Edited by vamp-girl - 14/5/2010, 20:13
 
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; Lady ;
view post Posted on 26/4/2010, 21:35




Prometto che domani leggerò e commenterò.
Ora porta pazienza, ma non sono psicologicamente in grado. :no:
 
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vamp-girl
view post Posted on 26/4/2010, 21:42




Non preoccuparti, fai pure con comodo, anzi è bene che tu sappia che leggere questa FF è un po' faticoso, per questo ho inserito i link.
Bisogna partire da Astrid/ Emma e seguire i link.
Spero di non sfiancarti, stellina.
 
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.Jada.
view post Posted on 26/4/2010, 21:49




cara scusami, le immagini sformano la pagina, o le metti sotto spoiler oppure le rimpicciolisci, così non possono restare ^^"
Se vuoi domani le posso rimpicciolire io
 
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vamp-girl
view post Posted on 26/4/2010, 21:54




Va bene tesoro, se hai voglia di farlo, ti ringrazio.
Comunque... le immagini sono come me: INGOMBRANTI.
 
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.Jada.
view post Posted on 26/4/2010, 21:55




eeeeeh, macchè ingombrante! tranquilla, domani sistemo tutto e la leggo pure, per il momento metto sotto spoiler (:
 
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; Lady ;
view post Posted on 26/4/2010, 21:59




Penso di potercela fare a gestire il tutto. Sono forte quanto basta u.u
 
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; Lady ;
view post Posted on 29/4/2010, 21:42




Scusa se commento in ritardo, ma ho avuto poco tempo xD
Mi incuriosisce parecchio...e mi è facile immaginare Helena mentre fa la scommessa con Astrid.
Continua presto, sono parecchio curiosa ;]
 
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vamp-girl
view post Posted on 6/5/2010, 20:00





CAPITOLO QUARTO

Sono uscita a fare acquisti e per tutto il tempo ho pensato alla scommessa con Helèna, sarò probabilmente impazzita, ma ho deciso di accettarla, così, all’ apparenza senza una motivazione precisa, ma in fondo in fondo so che c’ è una ragione per tutto.
Quale sarà la mia? Probabilmente la voglia di tuffarmi in un’ altra realtà, di sperimentare qualcosa di nuovo, di ipotizzare un’ esistenza parallela o addirittura fuori da me stessa.
Penso sia questo il vero motivo, sento di aver voglia di essere un’ altra, non mi importa chi, voglio solo essere differente, voglio per una volta fingere di essere libera dai miei pensieri insistenti e assillanti.
Conoscerò Bill, gli diventerò amica, forse ci uscirò insieme, anche se di lui non me ne importa assolutamente nulla…
Voglio essere per una volta una ragazza normale, assolutamente uguale a tutte le altre.
Sono entrata in vari negozi, le commesse, vedendomi, mi hanno proposto abitini estremamente femminili, ma non era quello ciò che cercavo.
Ho scelto abiti inusuali, anonimi, alcuni decisamente brutti, mi sono divertita come una matta a guardare le loro facce, mi osservavano come se fossi impazzita…
Comprare abiti brutti , non ha risolto il problema di cambiare identità, così mi sono messa alla ricerca di una parrucca; dopo aver a lungo girato ne ho trovata una di buona fattura, un caschetto nero.
Mi è costata un bel po’ perché i capelli sono veri, ma mi sta bene, cioè mi modifica abbastanza i lineamenti, tanto che, indossandola, non sembro più io.
Non solo, ho acquistato delle lenti a contatto scure e un paio di occhiali dalla montatura pesante…
Una volta a casa ho provato ad alterare il mio aspetto e l’ effetto è stato davvero stupefacente, penso che neppure mia madre mi riconoscerebbe.
È strano essere un’ altra persona, per giunta bruttina e dall’ aspetto insignificante, ma mi abituerò presto. Voglio farlo davvero, perché ho disperatamente bisogno di emozioni, voglio essere uguale alle altre, né migliore, né peggiore, soltanto uguale.
Voglio poter sperare, desiderare, sognare come fanno le altre, anche se so che è una bugia, un’ inutile perdita di tempo, come dice mamma.
Sarà questa figura sgraziata a provare queste sensazioni, Astrid sarà protetta e lontana da tutto ciò.
Io ho solo bisogno di conoscere, di sperimentare ciò che mi è stato vietato di avvicinare.
Non so ancora come chiamerò questa sconosciuta che mi osserva attraverso lo specchio, probabilmente servirà un nome abbastanza comune, tranquillo, basta riflettere un po’… Michela… no, non mi piace; Anna… no, neppure questo va bene; Marta… no; Clara… nemmeno; Emma… vediamo… forse Emma può andare.
Ok, aggiudicato. Sarò Emma.
Sarò l’ insignificante Emma… sia benvenuto in questo mondo il mio alter ego impacciato.
Sarò come mamma detesta che io sia: romantica, sognatrice, ingenua.
Voglio provare a mordere un frutto che mi è stato proibito e qualsiasi cosa accadrà, ne accetterò le conseguenze.

ASTRID / EMMA Cap. 2



CAPITOLO QUINTO

Stamattina ho incontrato Helèna con il mio nuovo aspetto, non credeva ai propri occhi e ha stentato a riconoscermi. La cosa mi ha divertita tantissimo. È estremamente impegnativo diventare Emma, soprattutto in termini di tempo, ma credo che ne sia valsa la pena perché sono finalmente libera di esprimermi, senza dovermi preoccupare del giudizio degli altri.
Ho avuto l’ impressione di essermi liberata di un antico fardello, mi sono sentita rinnovata, leggera, viva, ma l’ entusiasmo è durato poco perché ne ho pagato subito lo scotto.
Helèna mi ha condotta in un bar per conoscere alcune persone del giro dei gemelli, mi ha detto chiaramente che senza il loro tramite non avremmo potuto avvicinarli e l’ ho seguita senza problemi, ma non avrei mai immaginato ciò che è accaduto dopo.
Abbiamo incontrato quattro ragazze, le ho osservate con cura e posso dire di non averne mai viste così, erano… spregiudicate nei modi e nell’ aspetto, sembravano quattro prostitute.
Quando mi hanno vista, cosa che non prevedevo, hanno iniziato a deridermi ed è stato piuttosto sgradevole.
Onestamente, quando ho dato vita a Emma, non avevo minimamente considerato questa spiacevole eventualità, sì, sapevo che avrei dovuto rinunciare al mio aspetto, ma non avrei mai immaginato di potermene pentire così tanto.
Mamma mi ha sempre ripetuto che la bellezza non conta nulla, non è la piacevolezza estetica a renderti speciale, ma devo, purtroppo, contraddirla perché non mi sono mai sentita così umiliata e per giunta non mi è mai capitato di essere sbeffeggiata da persone così tanto meschine; se avessi potuto contare sul mio aspetto abituale avrei messo fuori gioco quelle quattro sgualdrine, ma essendo Emma, sono stata costretta a subire.
Una di loro, Sandra, si è accanita particolarmente; mi ha tormentata con le sue battute e con le occhiate cariche di pietà mista a disprezzo. L’ ho osservata, ha i lineamenti duri di chi è stata provata dalla vita, ma non è stata capace di fare tesoro degli insegnamenti che le sono stati elargiti. È … cattiva, ha lo sguardo maligno… un’ anima perversa nel corpo di una semi prostituta. Tutto in lei è volgare, l’ abbigliamento, il trucco, il suadente modo di parlare, penso sia molto abile sotto le lenzuola e se appartiene davvero al giro di Tom, allora credo che per Helèna non ci siano speranze.
Ho guardato la mia nuova amica con perplessità, c’è stato un momento in cui avrei mandato tutto al diavolo, ma mi sono trattenuta perché ho capito quanto lei tenesse a quella stupida scommessa e in particolare a Tom, però non posso fare a meno di nutrire forti dubbi su ciò che stiamo per fare.
È come se l’ entusiasmo e la determinazione mi avessero abbandonata di colpo, io non conosco i gemelli, non so chi siano e se dovessi giudicarli da come vestono o da chi frequentano, allora il mio giudizio sarebbe ben poco lusinghiero.
Mi ha colpita molto questa ragazza spregiudicata, volgare, maleducata, cattiva e meschina e non mi fido affatto di lei, sono convinta che in futuro dovremmo certamente guardarci le spalle, se dovessimo avere ancora a che fare con lei.
Helèna mi sembra eccessivamente ingenua e troppo deferente nei suoi confronti, forse la teme, forse la considera davvero l’ unico tramite per arrivare a Tom, non avrei mai immaginato che per amore si potesse arrivare a tanto, deve essere pazza o stupida, io non potrei mai fare una cosa del genere per un uomo, non penso che ne sarei mai capace.
L’ amore ti umilia, in questo mia madre ha ragione: Helèna ha dovuto compiacere quattro sgualdrine per elemosinare un invito alla festa di Tom; a mio avviso ha dimostrato poca dignità, questo aspetto del suo carattere non mi piace, è una debole ed è ingenua, un connubio pericoloso.
Siamo uscite da quel bar con due inviti, sembra assurdo, ma le brillavano gli occhi… io non ho avuto il coraggio di dirle niente, ma avrei volentieri rinunciato a tutto: essere Emma non mi pare affatto una buona idea.

ASTRID / EMMA Cap. 2
 
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vamp-girl
view post Posted on 14/5/2010, 19:12






CAPITOLO SESTO

Helèna è venuta a casa mia questo pomeriggio. Non appena è entrata ho percepito in lei un cambiamento, era nervosa e insieme eccitata, ha posato sul tavolo una borsa e mi ha mostrato l’ abito che avrebbe indossato stasera alla festa di Tom.
Se l’ è accostato addosso e mi ha domandato emozionata come stesse.
Sono sempre dell’ idea che sia una ragazza debole, ma sto cominciando ad avere rispetto per i suoi sentimenti, si vede che sono autentici… Questi sentimenti però la stanno conducendo su una strada pericolosa perchè gli uomini non amano e in particolar modo Tom.
Mi dispiacerebbe davvero se soffrisse, si vede che è una brava ragazza e non merita questo, ma la sua stupida ingenuità la porterà inevitabilmente a questo risultato. Ho cercato di farla ragionare, le ho raccomandato di non investire troppo in questa serata, tutto sommato è solo una festa, ma quando le parlo così la vedo impallidire e mi accorgo di ucciderle la speranza, ho la sensazione di ucciderla dentro.
Sto male quando fa così, mi fa sentire in colpa, ma io lo faccio soltanto per il suo bene; io vorrei che fosse più realista e considerasse Tom per quello che è in realtà, ma in questo momento è irragionevole, è puro istinto e io non posso che fare da spettatrice ad un imminente disastro.
L’ ho osservata truccarsi, era così agitata che non riusciva neanche ad applicarsi il mascara… mi ha fatto una dolce tenerezza e sono andata ad aiutarla.
Comincio a volerle bene… Era così indifesa, aveva le mani gelide e mi guardava smarrita, non ho potuto fare a meno di accarezzarla e poi ho iniziato a truccarla.
All’ inizio di me non si fidava, dato il risultato ottenuto con Emma, ma poi sono riuscita a tranquillizzarla e il mio lavoro è stato superbo.
Quando eravamo pronte entrambe ci siamo guardate, eravamo due mondi femminili agli antipodi, bella e attraente lei, sciatta e insignificante io.
Non ho avuto la forza di confidarle che la cosa sta incominciando a pesarmi.
Stasera so che rivedrò Sandra e la cosa non mi fa affatto piacere!
………………………………………………………………………………………………….
Come prevedevo sono venute Sandra e le altre a darci il benvenuto, si sono finanche complimentate per il mio abbigliamento, è più che mai evidente la loro falsità, ma la preferisco alle cattiverie gratuite.
Comunque, sono riuscita ad adattarmi, ho lasciato Helèna libera di fare ciò che più desiderasse perché immaginavo che volesse provarci con Tom e mi è sembrato doveroso rispettare la sua volontà; infatti poco dopo è sparita dalla mia vista e non mi sono preoccupata più di tanto.
Dopo un po’ Sandra mi ha condotta da Tom e ha insistito per farmelo conoscere.
Sono sempre dell’ avviso che non sia poi così attraente, ma un dongiovanni, sì, lo è senz’ altro, a parte me che ha osservato con inusitata curiosità, poiché sono del tutto fuori dagli schemi, non ha esitato a guardare tutte le ragazze presenti con uno sguardo famelico.
Una cosa però devo riconoscergliela, con me è stato gentile e onestamente non me l’ aspettavo.
Sandra mi ha riaccompagnata dalle altre. È stato allora che hanno iniziato a fare discorsi strani: mi hanno parlato di un dopo cena piuttosto ambiguo e volevano che io bevessi.
L’ immagine positiva che ho avuto di Tom è subito sfumata, ho avvertito un senso di nausea e ho cercato di andarmene, ma mi hanno macchiata con il cocktail.
Se fossi stata più furba avrei dovuto andare via allora, invece ho avuto la sciocca idea di andare in bagno a smacchiarmi.
Lì è accaduto ciò che avevano sapientemente pianificato, sono stata investita da un getto di vernice che mi ha accecata e la persona che era alle mie spalle a continuato a infierire su di me, finché, ormai paga, ha lasciato il bagno e me in condizioni pietose.
È stato allora che ho pensato a Helèna e ho avvertito il bisogno di averla vicino. Mi sono ripulita per il possibile e l’ ho cercata sul cellulare, per mia fortuna mi ha sentita ed è venuta subito in mio soccorso.
Io non volevo, ma ha portato con sé Tom e Bill, per cui l’ ho conosciuto nelle peggiori condizioni.
Si sono comportati entrambi da gentiluomini, in effetti ho sbagliato a giudicarli dall’ aspetto, saranno anche eccentrici, ma penso che siano dei bravi ragazzi.
Volevano che facessi una doccia e mi cambiassi lì, poi hanno insistito per accompagnarmi a casa. È stato faticoso convincerli a lasciarmi andare, ma alla fine, grazie all’ aiuto di Helèna, siamo riuscite a svignarcela.
Bill è stato molto delicato nei miei confronti e mi ha fatto uscire dal retro.
……………………………………………………………………………………….
Helèna adesso sta dormendo. Mi ha raccontato cosa è successo a lei, dell’ inganno di Erica, della sosta al vecchio ponte… Credo di essere riuscita a tranquillizzarla.
Quelle ragazze sono delle vipere, sono senza anima. Posso capire l’ antipatia e il sadismo verso di me, ma lei … che ha fatto lei ?
Forse la sua unica colpa è quella di essermi amica. Ma come è possibile calpestare i sentimenti delle persone?
Che orrore darle un appuntamento e farle credere di dover incontrare il ragazzo dei suoi sogni.
Mi è dispiaciuto assistere al suo dolore. Vederla piangere e vederla così fragile mi fa stare male.
Credo che Tom sia uno stupido a non accorgersi di lei , a non notare quanto sia dolce e carina…

Per quanto riguarda me non ho avuto il coraggio di dirle che ciò che è accaduto stasera mi ha umiliata profondamente. Sono ancora scossa e ho tanta voglia di piangere.
Finché sono stata Astrid, non mi è mai accaduta una cosa del genere…Le ragazze come Sandra non le ho mai neppure considerate, adesso, invece, mi trovo soggiogata da loro e questo mi mortifica tantissimo.
Ho permesso che ferissero la mia femminilità, che mi deridessero…
Non so se arrabbiarmi con loro o con me stessa per aver accettato questa scommessa idiota.
Ho voluto mettermi alla prova, ma cosa ho ottenuto? Una mortificazione per me e l’ imbarazzo di Tom e di Bill.
Bill… Non ho avuto il coraggio di parlargli a telefono, credo che se l’ avessi fatto, sarei scoppiata in lacrime e questo sarebbe stato molto poco dignitoso.
Stasera era bellissimo, alto, attraente, dallo sguardo magnetico…
Credo di capire cosa prova Helèna per Tom…
Forse è meglio finirla qui. Più tardi le dirò che la parrucca è fuori uso e non sarò più Emma. Non vedrò più Bill ed eviterò di soffrire…

ASTRID / EMMA Capp. 4, 5, 6, 7
 
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