In pieces.

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** Prinzi **
view post Posted on 9/1/2011, 22:36




Bene *_* capitolo pieno di emozioni *_*
Entrambi si sentono spiazzati da questa attrazione che li unisce *_*
Non capisco perchè Daphne non si lasci andare u.u Bill è un ragazzo bravo e buono *_* non ti farebbe del male u.u
XD scherzi a parte,capitolo bello!e spero che postiate presto ^^
 
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Teti ~
view post Posted on 11/1/2011, 00:15




Vorrei iniziare dicendo che traspare perfettamente la vostra complicità, siete davvero in sintonia anche per quanto riguarda lo stile; e questa è una cosa che ho notato anche con "Regrets" e "Zu Shwach", erano semplicemente perfette. Cooomunque, per quanto riguarda il capitolo mi è piaciuto parecchio in quanto lei è davvero tosta e lunatica, e devo dire che un po' mi riesco ad identificare in lei. xD Vale, come al solito non ti perdi in descrizioni ma solo in sensazioni che hai descritto meravigliosamente. Alla prossima! <3
 
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Monique;
view post Posted on 15/1/2011, 14:59




So che spunto come il fungo, ma non posso risparmiarmi dal commentare.
La soria è intrigante, come ogni vostra, del resto, tuttavia ho da sottolineare la sovrabbondanza estrema di gerundi, che rendono la lettura poco scorrevole e poco piacevole, in quanto il lettore deve fermarsi più volte a riflettere per capire cosa sta succedendo. Tra l'altro, poichè il gerundio esprime la contemporaneità di un'azione ad un'altra, una persona X non può entrare in casa e contemporaneamente scuotere la testa, chiudere la porta, mettersi il pigiama, lavarsi e andare a letto. Esempio stupido, ma spero sia chiaro. I periodi sono anche un po' troppo lunghi, ma se ben costruiti questo può costituire solo un piccolo dettaglio.
Non ho nessuna intenzione di fare la maestrina o la saputella, non ci guadagnerei niente in ogni caso. Lo faccio anche per mio interesse personale, perchè ci tengo a leggere fino alla fine questa storia (voi e i vostri trailer bellissimi!) e mi dispiacerebbe abbandonare a causa di una lettura pesante.
 
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Fee1702
view post Posted on 15/1/2011, 20:44




CITAZIONE (Monique; @ 15/1/2011, 14:59) 
La soria è intrigante, come ogni vostra, del resto, tuttavia ho da sottolineare la sovrabbondanza estrema di gerundi, che rendono la lettura poco scorrevole e poco piacevole, in quanto il lettore deve fermarsi più volte a riflettere per capire cosa sta succedendo. Tra l'altro, poichè il gerundio esprime la contemporaneità di un'azione ad un'altra, una persona X non può entrare in casa e contemporaneamente scuotere la testa, chiudere la porta, mettersi il pigiama, lavarsi e andare a letto. Esempio stupido, ma spero sia chiaro. I periodi sono anche un po' troppo lunghi, ma se ben costruiti questo può costituire solo un piccolo dettaglio.

Ciaooooooooo *-*

Non sai che piacere mi fa leggere un tuo commento! Ti do pienamente ragione per il fatto dei gerundi. Questo accade per l'esperimento di scrittura che stiamo facendo io e Cami, in quanto, scriviamo via msn in contemporanea. Questo perchè tutto viene più spontaneo, meno costretto da una logica inevitabile e più istintivo. Praticamente, impersonifichiamo del tutto i personaggi e scriviamo come una normale chat, nella quale, però, sono loro a battibeccare e non noi "scrittrici". Ti assicuro che sembra una cavolata, in realtà, non lo è per niente. Buttiamo giù il capitolo senza dettagli, solo descrizioni di azioni (in gerundio, perchè è più immediato) e dialoghi. Una volta finito, in base al turno, io e Cami rivediamo il capitolo dandogli una logica, una grammatica, una descrizione più interiorizzata e una stesura corretta. C'è da dire che, però, in questo caso, non mi sono soffermata molto nello spezzare le frasi. Il fatto è che mi è piaciuto il ritmo veloce che si è creato, soprattutto qui:

"Fece per uscire, ma bloccandosi di colpo, voltandosi di scatto verso di lui, inspiegabilmente insoddisfatta da quel saluto, trovandosi ad avvicinarsi a lui, premendo le labbra sulle sue, stringendo gli occhi, per qualche istante, fino a scendere dall’auto e chiudendo lo sportello, salendo di corsa le scale e chiudendosi la porta elle spalle, poggiandovi la schiena e portandosi una mano sul viso, scuotendo la testa, decidendo in quel momento di cacciare via le emozioni provate quella sera."

Sono cosciente che sia lungo e pesante, ma in questo periodo, ciò che deve trasparire è l'angoscia e la confusione che prova la ragazza, trovatasi in una miriade di sensazioni contrastanti, così come questa miriade di azioni insieme XD So che può risultare pesanti, infatti, se continuerai a leggere (come spero *__*) non troverai altri periodi del genere. Un po' perchè era il primo capitolo che scrivevo io e ho fatto fatica a staccarmi dalla prima stesura, quella di msn e un po' per quel motivo che ti ho appena spiegato. Gli unici periodi lunghi che vedrai, saranno quelli in cui la logorrea esasperante di Bill e della protagonista, vi lasceranno a bocca aperta XD Grazie ancora Monique e soprattutto grazie ancora di mandarmi i capitoli della tua storia! Spero sempre di trovarne, quando apro la posta, prometto che ti commenterò non appena avrò tempo a sufficienza per farlo come vorrei!


Grazie anche alla mia porchetta *__* e a tutte voi che leggete!
 
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Monique;
view post Posted on 15/1/2011, 21:19




Oh, cara, per i capitoli figurati, non ci metto niente.
Tornando al punto, conosco perfettamente la vostra tecnica, in quanto sono un'accanita sostenitrice delle storie costruite via chat da più persone. Ci si diverte il doppio che a leggere, secondo me.
Una scena come quella del bacio rubato, che tu mi hai riportato, è sicuramente ad effetto, ma io lettrice qualunque (perchè ci tengo a precisare che non mi sento proprio nessuno XD) devo soffermarmi a rivedere verbo per verbo cosa succede e crearmi la scena nella mente. Il modo indicativo invece ha il grandissimo pregio di far scorrere le scene come la pellicola di un film, a mio avviso, e colpisce molto di più. E' una cosa che mi sono sentita puntualmente dire dal mio beta reader e siccome mi sembra sacrosanta, ci tengo a trasmetterla agli altri.
Grazie per aver interpretato i miei consigli in chiave costruttiva, molto spesso il ruolo della "lei qualunque che viene da dove viene e ti critica il capitolo" è proprio antipatico ed evito di calarmici, di solito.
Sono curiosissima di leggere il seguito, care!
 
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Fee1702
view post Posted on 15/1/2011, 21:37




Certo cara, per me le critiche sono sempre costruttive, tranne quando si manca di rispetto o si disprezza e basta, gratuitamente. Tu non l'hai fatto, anzi, hai fatto un'osservazione riguardo una problematica che già io e Cami ci eravamo poste scrivendo. In più, stiamo cercando di migliorare questo nostro "esperimento" e senza consigli è solo tutto più diffcile. Grazie ancora =)
 
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kaulitzina92
view post Posted on 25/1/2011, 18:50




Bè... io direi wow wow wow! davvero bella!
 
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BuffyTH_89
view post Posted on 27/1/2011, 00:10




Grazie anche a te cara!
E' il mio turno, quindi vi lascio al terzo capitolo. Enjoy =)


3)
Erano passati un paio di giorni da quell’incontro assolutamente inaspettato e piuttosto spiazzante e nonostante i vari impegni che l’avevano tenuto occupato, lasciandogli ben poco tempo libero per rimuginare sull’accaduto, Bill non era riuscito a togliersela dalla testa. Aveva creduto di aver perso ogni possibilità di rivederla, e invece quello stesso strano caso che gliel’aveva fatta piombare tra capo e collo quel giorno in cui l’aveva travolta per strada, stranamente sembrava aver deciso di dargli un’altra possibilità, tornando a fargliela incontrare senza che potesse prevederlo minimamente. Ne era stato davvero contento, e ancora non si spiegava perché. Ma in fondo non poteva negare a se stesso che quella ragazza lo intrigasse e incuriosisse come non mai. Era ancora un mistero, non sapeva praticamente nulla di lei, nemmeno il suo nome, ma questo non gli aveva impedito di lasciarsi stranamente andare con lei, non sentendola estranea, ma al contrario, avvertendo tra loro una sottile connessione che non sapeva affatto definire, ma che l’aveva incuriosito al punto da desiderare fortemente di non farsela sfuggire un’altra volta, ma di tornare a cercarla e scoprirla un po’ di più, non appena avesse potuto. E precisamente per questo motivo quel pomeriggio si trovò a evadere nuovamente di casa da solo, salendo in macchina e dirigendosi verso casa di lei. Si rallegrò per il fatto di sapere ora dove la ragazza misteriosa abitasse, e si disse che se il caso gli era stato amico fino a quel momento, non significava che lui non potesse dargli una mano di propria iniziativa.
Arrivò a destinazione, raggiungendo la via dove l’aveva lasciata qualche sera prima e parcheggiò cautamente, constatando poi che per sua fortuna la zona sembrava tranquilla e ben poco frequentata in quel momento, permettendogli di scendere dall’auto senza ansia e salire le scale fino alla sua porta. Sì ritrovò a prendere un profondo respiro, stranamente e stupidamente nervoso, per poi suonare il campanello e rimanere in attesa di un suo segno di vita.

Quella domenica, si era concessa di dormire fino a mezzogiorno e si sentiva assai bene, una bella doccia le aveva rigenerato corpo e mente e in quel momento, mentre si guardava allo specchio lavando i denti, decise che quella sarebbe stata una bella giornata.
Non fece in tempo a finire l'operazione minuziosa per far splendere la propria dentatura, che qualcuno suonò alla porta. Sicura che fosse Charlotte, vi si diresse subito, con il dentifricio sparso un po' ovunque e lo spazzolino a penzolare dalle labbra, una coda alta, le ciocche dei capelli lunghi che le ricadevano sul viso arrossato, aprendo poi la porta e trovandoselo davanti, sgranando gli occhi.

“Ciao “ Biascicò spiazzata.

Il ragazzo, che la attendeva appoggiato allo stipite, rimase a guardarla interdetto per qualche secondo, un po' per il buffo sobbalzo inspiegabile che il suo stomaco aveva compiuto alla vista della ragazza, e un po' per il bizzarro spettacolo che si era trovato davanti, ritrovandosi a sbattere le palpebre per un momento, fissandola spiazzato, ma riprendendosi rapido, rivolgendole uno dei propri migliori sorrisi.

"Ciao a te. Spero di non aver interrotto nulla" Replicò ammiccando lievemente, con un piccolo cenno in direzione del dentifricio che le riempiva il viso.

"Fì, lo hai faffo... mi ftavo lavando i denti, fe non fplenderanno come devono, è folo colpa tua"
Farfugliò lei in sua direzione con un mezzo sorriso, in realtà felice per quella visita inaspettata. Si scansò un attimo lasciandolo passare, dirigendosi in bagno per rimediare a quell'innocente danno. "Entra, arrivo fubito".

"Mi assumerò le mie responsabilità" Commentò il moro, mordendosi il labbro con un sorriso divertito e seguendola con lo sguardo, per poi entrare in casa come gli aveva detto, rimanendo a guardarsi intorno aspettandola, un po' impacciato.

La ragazza si recò in bagno, dandosi una sistemata ed una truccata, veloce, sparendo poi per qualche minuto in camera a rendersi quantomeno presentabile. Si sentì un po' un'adolescente in calore, quando, di fronte ad uno specchio, si trovò indecisa su cosa indossare. Scosse un po' la testa, decidendo che se ne sarebbe fregata. Era solo un ragazzo e come tale non avrebbe badato ai dettagli. Optò, quindi per un abbigliamento molto casual, jeans e maglietta, tornando da lui e rivolgendogli un sorriso.

"Dunque? Cosa ci fai da queste parti?" Gli domandò, appoggiandosi al muro, con sguardo provocatorio.

Lui scrollò le spalle, fingendo un'espressione annoiata e guardandola sottecchi.

"Mah, ero in giro a sbrigare i soliti impegni e del tutto casualmente sono capitato qui. Allora mi è venuto in mente che mi devo ancora sdebitare di un certo gelato con una certa ragazza e quindi..."

Inclinò il capo, il sorriso che di nuovo gli spuntava sulle labbra, guardandola e attendendo una reazione, ritrovandosi a sperare, come un ragazzino, che accettasse il suo invito tra le righe.

Lei sollevò un sopracciglio, incrociando, poi, le braccia al petto, mordendosi un labbro, fingendo di soppesare quella richiesta. In realtà, il loro incontro di qualche sera prima non l'aveva lasciata per nulla indifferente, in particolar modo la propria reazione. Ma ci aveva pensato su e si era resa conto di avere a che fare solo con un ragazzo, come le capitava da tempo ormai. Non aveva mai pensato troppo ad uscire con sconosciuti. Accettava e basta, solo fino a che le andava, solo fino a che avrebbe avuto tutto sotto controllo. Anche quella volta doveva andare così, anche quella volta non ci sarebbe stato nulla di diverso.
Scrollò quindi le spalle e afferrò la borsetta.

"Era l'ora Kaulitz" Rispose, avviandosi alla porta e aspettando che anche lui facesse lo stesso.

Sorrise di nuovo, soddisfatto, quasi incredulo per un istante, prima di ripetersi mentalmente che nessuna ragazza avrebbe potuto rifiutare quella proposta da lui. Eppure con lei era diverso, da quel poco tempo che le era stato a contatto non aveva capito molto, ma sicuramente almeno due cose. Ovvero, che quella ragazza attirava senza scampo la sua attenzione, il suo interesse e che era praticamente impossibile prevedere come si sarebbe comportata, come avrebbe reagito ogni volta.
Ma era anche quello a renderla così intrigante e in qualche modo diversa dalle altre, pensò mentre la seguiva fuori di casa, con il proprio passo sicuro.

La ragazza prese a camminare, insieme a lui, improvvisamente senza parole. Non potè non trovare un po’ strana quella compagnia, quel ragazzo famoso, ma che al tempo stesso le pareva essere così semplice.

“Credo che stia per piovere...” Le venne da dire, osservando per un attimo le nuvole grigiastre, intente a scurire il cielo. Le era sempre piaciuta la pioggia, la ispirava e la rilassava, quando non aveva niente da fare.
"Forse è perchè ti sei deciso ad offrirmi quel benedetto gelato" Ridacchiò.

Il ragazzo si voltò a guardarla di sbieco, con aria fintamente imbronciata, sollevando gli occhiali da sole sopra la testa.
"Come sei impaziente. Non ho specificato quando, ma avrei in ogni caso onorato la parola data"
Replicò in tono enfatico. "E poi... se la memoria non mi inganna, la tua quota di debiti nei miei confronti è anche più alta" La guardò con un piccolo ghigno sul volto divertito.

"Quelli sono solo dettagli" Gli sorrise lei, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, come suo vizio.
Continuò a camminargli accanto, lo sguardo un po' basso, fino a venire improvvisamente attratta da un'insegna che subito le fece venire l'acquolina in bocca.

"Oddio... scusa ma quando lo vedo non resisto" Commentò, aumentando il passo e entrando spedita da McDonald's, senza nemmeno aspettarlo, sicura che fosse una delle solite star schizzinose che piuttosto che mangiare in un posto simile si sarebbero fatte mettere a pane e acqua.
Ma il ragazzo, contro ogni sua aspettativa, rimase spiazzato solo per una frazione di secondo, per poi una volta realizzato dove si trovassero, affrettarsi a seguirla dentro e raggiungerla subito, un'espressione estatica da bambino sul viso.

"Direi che possiamo non resistere in due allora"

Lei si trovò a guardarlo sorpresa, sorridendo a quell'affermazione, voltandosi poi verso la ragazza alla cassa e iniziando ad ordinare le peggiori schifezze da portare via.

"McRoyal Deluxe, patatine grandi, coca cola, anche un Crispy McBacon, grazie!"

Bill spalancò gli occhi, fissandola scioccato e percorrendo con lo sguardo la sua figura, dalle dimensioni tutt'altro che imponenti.
"Dove hai intenzione di mettere tutta quella roba?"

"Ho intenzione di smaltirla..." Sfarfallò le ciglia lei, allungandosi, poi a prendere la varietà di sacchetti colmi di pietanze.

"Ah ecco...perchè quel panino da solo è più grande di te" Ridacchiò il ragazzo, facendole una linguaccia e ordinando anche per sè, determinato a non farsi battere da quella insospettabile rivale in scorpacciate e rimediando una quantità di cibo da far concorrenza a un cenone natalizio.

Rise anche lei alla vista delle sue braccia altrettanto cariche di cibo, avviandosi quindi alla cassa, pagando per entrambi e aspettandolo poi fuori, impaziente di dare fondo alle proprie generose provviste.

Le si riaffiancò poco dopo, sgranocchiando con gusto una patatina fritta e ammiccando alla ragazza.
"Era da troppo tempo che non ci venivo"

"Io no, ogni volta che ci passo davanti devo fermarmi, è più forte di me" Gli replicò lei, allungando una mano nel suo sacchetto e fregandogli una patatina, masticandola soddisfatta. Venne immediatamente fulminata da un guizzo degli occhi castani del ragazzo, che sollevò il pericolosamente il sopracciglio.

"Ehi! Mangiati le tue, ladra" Le intimò, premurandosi di sottolineare il concetto allungandosi a bere un sorso di coca cola dalla cannuccia della ragazza.

Lei la tolse di scatto, rischiando di rovesciare tutto, senza però demordere e fregando un'altra patatina.
"No, che gusto c'è, se no?!"

Per tutta risposta il moro le appioppò uno schiaffetto sulla mano, impedendole il furto e guardandola storto, prima di rubarne con un gesto fulmineo una delle sue.
"Mh, forse però hai ragione"

"Non farlo mai più!" Lo minacciò lei, le sopracciglia sollevate, lanciandogli una patatina in fronte.

Il ragazzo la fissò con sguardo oltraggiato.
"Questa la paghi!" Esclamò per poi scattare di nuovo e tornare all'assalto, prendendole una manciata di patatine e infilandosele rapido in bocca, masticando soddisfatto e guardandola con un ghigno di sfida.

La ragazza rimase a bocca spalancata, guardandolo oltraggiata per qualche secondo, lasciando poi tremare il labbro e stringendosi i sacchetti al petto. In un attimo gli aveva voltato le spalle e si era allontanata da lui, sedendosi a gambe incrociate sull'erba del parco lì vicino e riprendendo a mangiare, in silenzio.

Bill restò come un idiota a guardarla, preso alla sprovvista da quell'ennesimo cambio di personalità.
Non si sarebbe sorpreso troppo se per ripicca la ragazza gli avesse infilato su per il naso la cannuccia o avesse attuato un'altra adorabile vendetta del genere, ma di sicuro non si aspettava che lei ci potesse rimanere male. Si grattò la nuca, avvicinandolesi poi incerto e accucciandosi di fronte a lei, guardandola interdetto.
Non venne degnato di uno sguardo dalla giovane, che continuò a mangiare in silenzio, finendo le poche patatine rimaste e scartando il panino, lo sguardo basso, senza fiatare.

Si morse il labbro, imbarazzato, non sapendo come rimediare a quella situazione assurda. Possibile che fosse così idiota da offendere una ragazza senza nemmeno capire come ci fosse riuscito?
Abbassò gli occhi sul cibo tra le proprie mani e prese esitante le proprie patatine, azzardandosi a tendergliele davanti al viso, cercando i suoi occhi con un piccolo sorriso speranzoso.

La ragazza sollevò gli occhi verdi. Guardò il sacchetto. Guardò lui. E poi guardò di nuovo il sacchetto, mentre un ghigno le compariva improvvisamente sul volto e lo afferrava rapida, divorando le patatine in un batter d'occhio e lasciando il ragazzo esterrefatto.

"Quanto sarai stupido? " Gli domandò tra le risate, mentre faceva sparire anche l'ultima patatina.

Bill sgranò gli occhi guardandola allibito e sentendosi effettivamente un cretino nel rendersi conto di essersi fatto fregare come un bambino ingenuo e raggirabile.
"No, quanto sarai infame te!" Esclamò sconvolto, piombando a sedere sull’erba accanto a lei e guardandola impermalito, non esitando a rincarare subito la dose. "Infame, cattiva e pure subdola! E ora mi toccherà anche morire di fame!"

Lei non sembrò affatto scomporsi, mentre finiva di gustarsi il bottino del proprio furto e concludeva l’opera leccandosi la punta delle dita.
"Davvero buone, sei stato proprio gentile."
Ammiccò, guardandolo con la coda dell'occhio e notando la sua espressione imbronciata. Rimase in silenzio per qualche secondo, prima di scoppiare all’improvviso in una fragorosa risata argentina.

Suo malgrado il moro non seppe resistere a lungo, contagiato dalla ragazza, seguendola a ruota e sganasciandosi con lei, perfettamente conscio della comicità della situazione. La guardò in viso, continuando a lasciarsi coinvolgere in quella risata aperta e sincera, sentendosi stupido e semplice come raramente gli capitava di poter essere davvero, e sentendosi bene per questo.

I minuti passavano in fretta, spensierati, così come le era sempre piaciuto. Adorava non dover pensare, non doversi difendere, semplicemente lasciarsi trasportare dagli eventi e quel tempo trascorso con lui le sembrò proprio così.

"Non hai paura delle tue fan, oggi?"

Bill scosse lievemente le spalle. Per la verità non ci aveva proprio pensato. Era abituato a starsene blindato in casa, a doversi preoccupare di tutto e avere ogni minima cosa sotto controllo, ma quel giorno era uscito con l'unico obiettivo di lasciare tutto da parte per un po' e vedere lei. Lei che per qualche assurda ragione aveva monopolizzato i suoi pensieri al punto che, stranamente, anche il timore di venir riconosciuto per strada era passato in secondo piano.
"Beh, il timore di vedere di nuovo una mandria di fanatiche allo stato brado che mi punta, ogni tanto mi viene. Ma non si può non correre mai rischi, no?"
Le ammiccò con un lieve sorriso dei suoi.

"Dipende... ma no, in generale, no"
Abbassò lo sguardo, pulendosi le mani una volta finito di mangiare, sollevando d’un tratto il viso, distratta da una goccia d’acqua improvvisamente caduta sulla pelle, presto seguita da un’altra, e un’altra ancora.

"Figo, inizia a piovere"

"Ecco. E secondo me invece è perchè ho lasciato che qualcuno mi rubasse del cibo senza punirlo fisicamente" Mugugnò lui scherzoso, calcandosi meglio il berretto sui capelli, ancora sorridendo, benché decisamente meno entusiasta di lei all'idea di infradiciarsi del tutto, distruggendo gli amati capelli e i vestiti.

La ragazza ridacchiò, alzandosi in piedi e raccattando le cartacce, mentre la pioggia iniziava a cadere più forte, prendendo a bagnarli entrambi, cosa a cui però lei sembrava non fare affatto caso.
"Quello è perchè sei abbastanza stupido" Commentò divertita, porgendogli la mano.

La guardò male, afferrando la sua mano e stringendola, mentre si sollevava in piedi a propria volta.
"No, è che volevo essere galante. Ma non credere che ora sarò io ad offrire il gelato a te, eh"
Ribattè con un sorrisetto, stringendosi un po' nelle spalle nell'inutile tentativo di schivare le gocce di pioggia, senza lasciarle la mano.

"Ma se ti ho offerto il pranzo! Mi pare il minimo, che tu mi offra almeno quello"
Iniziò a camminare più rapidamente, sciogliendo la stretta della sua mano e sfuggendogli, sotto la pioggia che sembrava intensificarsi sempre di più.

"Ah beh, ho capito, allora te lo offro e poi me lo mangio io, è così che funziona se non sbaglio!" Ridacchiò seguendola e incespicando, le mani a tentare di coprirsi dall’acqua torrenziale, rinunciando però poco dopo con un sospiro, ormai bagnato come un pulcino e rassegnato a una doccia fuori programma.

"Vedremo se riuscirai"
Gli fece un occhiolino, ammiccandogli, prendendo poi a correre come una bambina, sotto la pioggia, amando la sensazione delle gocce sulla pelle, in quell'aria mite.

Il ragazzo stette a guardarla scuotendo appena la testa, un lieve sorriso sulle labbra.
Aveva sempre detestato la pioggia e il doversi muovere sotto uno scomodo ombrello, anche se a dirla tutta, negli ultimi tempi c'era sempre qualcuno pagato per risparmiargli persino la fatica di doverlo reggere in mano.
In quel momento invece si ritrovò a godere di quella sensazione di libertà, di quella consapevolezza di potersi infradiciare senza doverne rendere conto a nessuno, di poter rimanere con lei a scherzare sotto quella pioggia innocua, senza pressioni, senza pensare a niente che non fossero loro. Sorrise istintivamente e si ritrovò a scattare rapido, prendendo a rincorrerla.

Lei ad un tratto sì bloccò, lasciandosi raggiungere da lui e prendendolo per un braccio, facendolo fermare.
"Lo senti...?" Domandò, inclinando il volto all'insù, verso il cielo grigio, gli occhi chiusi, la pioggia che le percorreva il viso.

Il ragazzo la guardò confuso, percorrendo con lo sguardo il suo viso bagnato, i suoi lineamenti distesi, i lunghi capelli umidi di pioggia.
"...che cosa?" sussurrò.

"L'odore della pioggia e il suo rumore. Non ti fa sentire libero?"

Bill la fissò di colpo, chiedendosi se gli avesse letto nel pensiero, per dire esattamente quello che lui stesso stava scoprendo in quel momento, in quella prima volta che si lasciava pervadere da quella sensazioni nuove e sorprendenti.
Socchiuse gli occhi, respirando profondamente e riempiendosi i polmoni di quell'aria fresca e profumata e le orecchie di quel ticchettio incessante, morbido, sentendosi scivolare le gocce fredde sulla pelle.

"Sì...completamente libero"

Lei sorrise, restando immobile per qualche istante, fregandosene completamente dei vestiti e dei capelli ormai del tutto bagnati, volendo solo sentire e godere appieno di quella sensazione, senza nemmeno domandarsi perchè avesse deciso di condividerla con lui.

Gli sembrò che il tempo si fosse in qualche modo fermato, mentre rimaneva lì accanto a lei, il viso rivolto al cielo, il braccio ancora tra le sue dita, immobili e soli nel parco deserto a parte loro due. Gli unici a non essere fuggiti al riparo, gli unici a godere di quel diluvio che, a cose normali, lui stesso non avrebbe mai apprezzato affatto.
Sorrise lievemente, schiudendo di nuovo gli occhi per guardarla.

Lei tornò in sé, come risvegliata da un sogno, guardando lui e sorridendogli.
"Andiamo?"
Senza attendere risposta si avviò, diretta verso la gelateria vicina. Nemmeno tutta quell’acqua le aveva tolto la voglia del gelato che le spettava.

Bill ridacchiò tra sè, sempre più colpito da lei, pensando che in fondo, quel gelato, glielo doveva sul serio.
Si affrettò a raggiungerla nella gelateria, dove le prese un cono generosamente assortito, incurante degli sguardi del gelataio che sembrava altamente interdetto, nel trovarsi lì due ragazzi apparentemente pazzi, bagnati fradici eppure in cerca di gelato, come fosse un soleggiato e limpido pomeriggio di agosto.
Ma per come si sentiva lui, avrebbe potuto anche essere così.

"Grazie"
La ragazza sorrise, una volta fuori, battendo le mani e prendendo il cono dalle sue, affondandovi le labbra e socchiudendo gli occhi, assaporandolo con gusto, mentre si incamminavano di nuovo senza fretta. Il temporale, rapido com’era arrivato, stava cessando a poco a poco, mentre le gocce di pioggia si facevano più rade e le nuvole si muovevano veloci, nel cielo sopra Amburgo, come sempre continuamente mutevole.

“Prego. Sembra parecchio buono”
La guardò ammiccando, mentre sulle labbra gli si allargava un gran sorriso.
“E soprattutto, stavolta è ancora integro… non puoi proprio lamentarti”.

Sollevò gli occhi, incontrando quelli sorridenti di lui e rimanendo per un momento inspiegabilmente abbagliata.
“Questo perchè nessuno ha deciso di franarmi addosso...”
Ribattè ridacchiando, continuando ad assaporare il gelato, distogliendo lo sguardo.

"Eh, mi sto impegnando. Ma se la cosa ti farebbe piacere, basta dirlo" Replicò il moro scherzoso, cercando di non osservarla più del dovuto mentre leccava di gusto quel malefico gelato.

“Oh beh, o magari stavolta.... potrebbero scambiarsi i ruoli”
Mormorò lei in tono furbo, fingendo improvvisamente di inciampare verso di lui e lasciando che una piccola quantità di gelato gli si infrangesse sul viso del ragazzo, sporcandolo di cioccolato.
“Ops” Ammiccò soddisfatta.

Bill strizzò gli occhi, avvertendo la consistenza fredda e appiccicosa del gelato sulla guancia e sul mento. Rimase immobile per un istante, prima di riaprirli e guardarla tra l'allibito, l'indignato e il divertito.
"...mi hai spiaccicato il gelato in faccia?!” Esclamò fintamente sconvolto, con aria teatrale.

“Mi pare di sì, vuoi uno specchietto? Così lo vedi meglio” Ridacchiò lei prendendolo in giro, allegra.

Il ragazzo scosse la testa con espressione fintamente spazientita, cercando poi di catturare con la lingua il gelato sul proprio viso, non riuscendo però a raggiungerlo e sbuffando divertito.
"Ecco, adesso come rimedio al tuo danno?"

La ragazza sorrise e frugò nella propria borsa, avvicinandosi poi a lui divertita e prendendo a pulirgli il viso con un fazzolettino di fortuna. Nel farlo, si ritrovò di nuovo incatenata agli occhi nocciola del ragazzo, non riuscendo a evitarlo, rallentando il gesto della mano lungo la sua guancia liscia.

Lui la lasciò fare, sentendo i propri battiti accelerare improvvisamente all'averla così vicina di nuovo, incontrando il suo sguardo e perdendovisi, senza dire nulla. Per qualche motivo, gli sembrava di non poter smettere di guardarla.

Tolse le ultime tracce di gelato dalla sua pelle, restando però con la mano sul suo viso, incantata da lui, inaspettatamente, e sentendosi come in un'altra dimensione, non capendo minimamente perché lui le facesse quell’effetto.
“Credo di... di averlo tolto...”

"Sì… grazie” Mormorò il ragazzo, spostando lo sguardo sulle sue labbra e poi di nuovo ai suoi occhi. Non sapeva cosa gli stesse succedendo, ma si ritrovò a tendere lentamente il viso verso quelle labbra, senza poterne fare a meno, senza resistere alla tentazione di riassaggiarle, come qualche sera prima.

La ragazza lasciò cadere la mano lungo il fianco, senza però ritrarsi. Si sentì immersa in una situazione strana, troppo nuova per poterla gestire, non riuscendo a comandare le proprie azione e trovandosi di nuovo a volere le sue labbra, a propria volta, facendo un passo avanti e alzando il viso verso di esse, cercandole.

Il moro chiuse gli occhi, smettendo di pensare. Abbassò il volto, incontrando le sue labbra con le proprie e sentendo di nuovo il loro sapore misto al gusto del gelato. Vi affondò dolcemente, assaporandole, perdendosi in quel bacio, completamente, sentendola rispondere allo stesso modo, con la stessa intensità.

Portò le mani tra i capelli di lui, avvicinandolo a sé ancora di più, mentre lo baciava con trasporto, dimenticando ogni pensiero, sentendo la loro attrazione troppo forte per poter essere ignorata e quindi abbandonandovisi, divorando le sue labbra e protendendo il corpo verso il suo.
Ansimò senza fiato, dopo quelli che le parvero minuti interminabili, o forse ore, improvvisamente staccandosi con forza, contro la propria volontà, in un faticoso ma deciso tentativo di riprendere il controllo, che contro ogni aspettativa, le stava totalmente sfuggendo di mano.

“Devo andare” Sbottò in tono precipitoso, facendo un passo indietro e evitando lo sguardo del ragazzo, che rimase guardarla colto alla sprovvista e confuso, il viso arrossato, le labbra ancora dischiuse, senza capire, respirando affannosamente.

“Cos… ma perché? Che succede?” Mormorò col fiato corto, facendo un passo verso di lei, ma vedendola ritrarsi, di nuovo seria e scostante, come la prima volta che l’aveva incontrata.

“Non succede niente. E’ tardissimo, devo andare. Ciao Bill” Replicò fredda e distaccata.

Il moro tentò di replicare, ma la ragazza si ricompose in fretta, senza aggiungere altro e senza degnarlo di un’occhiata, voltandogli le spalle e riavviandosi nella direzione da cui erano venuti, il passo rapido e nervoso, lasciandolo nuovamente solo e spiazzato.

Rimase lì, impotente e immobile, a guardarla sparire lentamente alla vista, con il suo sapore, misto a quello dolce del gelato, ancora sulle labbra e la mente piena di pensieri e domande, a cui era sicuro che nemmeno quel giorno sarebbe riuscito a trovare risposta.


 
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kaulitzina92
view post Posted on 27/1/2011, 15:15




Ma è sempre più beeeeeeellaaaaa!!! Brave, DAVVERISSIMOOOO! XD
 
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Fee1702
view post Posted on 29/1/2011, 13:47




Grazie mille, cara =)
 
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Monique;
view post Posted on 30/1/2011, 15:02




Ossignur. Voi siete responsabili delle mie sincopi mulple, sapete? Avete scatenato il mio lato bimbominchioso, quello che cerco sempre di tenere a bada. Ecco, più o meno ho sclerato.
Bando alle ciance, che capitolo... totalizzante! Non saprei come altro descriverlo. Lei è fortissima, la scena del dentifricio e di Bill-faccio-il-figo-per-non-sembrare-sfigato-Kaulutz mi ha proprio sorpresa. Ma non moltissimo, perchè so che Fee è maestra nel creare scene piacevolmente originali. La dolce ragazza in questione secondo me ha una fifa micidiale. Bill le scatena la libido e non sa come gestirla. Almeno secondo il mio punto di vista.
Lui è... così... coccoloso. So di poter apparire una perfetta idiota, ma ha proprio il potere di sciogliermi. E' divertente quando fa il Dongiovanni e semplicemente adorabile quando è se stesso. E la scena delle patatine... le patatine!

CITAZIONE
Si morse il labbro, imbarazzato, non sapendo come rimediare a quella situazione assurda. Possibile che fosse così idiota da offendere una ragazza senza nemmeno capire come ci fosse riuscito?
Abbassò gli occhi sul cibo tra le proprie mani e prese esitante le proprie patatine, azzardandosi a tendergliele davanti al viso, cercando i suoi occhi con un piccolo sorriso speranzoso.

Ma ci rendiamo conto?! La glicemia è salita alle stelle, mi sono proprio liquefatta. Cazzo, ne voglio anch'io uno così sul comodino!
Va beh, detto questo... è meglio che mi dilegui. Postate presto!
 
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BuffyTH_89
view post Posted on 30/1/2011, 15:32




Wow, questo è il tipo di commento che ti riempie di soddisfazione e ti stampa un sorriso ebete in faccia! Grazie mille cara, da parte mia che ho scritto il capitolo e anche di Vale che ha qualche problema a commentare per via di internet ma rispunterà a breve col prossimo xD
Le tue considerazione riguardo al comportamento della nostra protagonista sono acute^^ E' una stronza scostante malgrado qualche momento di sintonia con lui o è solo spaventata da quello che sente? Come si suol dire, lo scopriremo nelle prossime puntate xD
Per quanto riguarda Bill, mi piace un sacco immaginarlo e descriverlo con entrambi questi aspetti, il divo affascinante e magnetico e, allo stesso tempo o in altre situazioni, il ragazzo buffo, dolce e infantile che rimane. Ma questi sono solo due dei molteplici lati del suo carattere che emergeranno nel corso della storia, garantito xD
Grazie ancora per aver letto!
 
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Monique;
view post Posted on 30/1/2011, 16:04




Ma ti pare, gioia. Da qualche parte nelle vostre storie a quattro mani ho letto che tu sei il Bill della situazione e lei è la protagonista, credo... Beh, se è così, devo farti i complimenti! Nonostante sia una fan del Bill troppo impacciato per combinare qualsiasi cosa, questa versone mi piace un sacco. Brava ancora!
 
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Fee1702
view post Posted on 30/1/2011, 16:44




ashgswefulwogfreirdhwoiegeruiwohaefreoiqwh

Scusate lo sclero, ma questa connessione, mi fa dannare :bubù:
Grazie mille Monique ( e grazie per l'undicesimo capitolo, sappi che ti stimo a vita )
Decisamente, Bill avrà molte sfaccettature, come ti ha detto quell'individua qua sopra. Ma non sarà l'unico, anche la nostra protagonista mostrerà talmente tante parti di sé da lasciare spiazzato chiunque, il nostro Billo,c ompreso. Presto arriverà il nuovo capitolo, alla prossima e grazie mille!
 
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BuffyTH_89
view post Posted on 30/1/2011, 18:01




Grazie mille per i complimenti *___* Sì, Bill è la mia creaturina^^ Anche a me piace la sua versione impacciata e tenera, ma sono anche convinta che sia una persona dalle mille sfaccettature, anche contraddittorie. Tralasciarne qualcuna mi sembra di non rendergli giustizia xDD Vedremo cosa uscirà^^ Spero apprezzerai anche gli sviluppi futuri ;)
 
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36 replies since 1/1/2011, 15:37   662 views
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