Premessa: momento di creatività notturna. One Shot liberamente ispirata alla canzone di Bonnie Tyler, "Total eclipse of the heart" che vi consiglio di ascoltare durante la lettura ^^
Spero vi piaccia
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*Click*
“Mi dispiace” sussurrò il ragazzo, sfiorandole una spalla
“Non c’è nulla per cui tu ti debba dispiacere” rispose lei, di rimando “Nulla per cui tu ti debba scusare”
“Ma io ti ho tradito” mormorò lui, spostandosi di qualche passo, in modo da esserle di fronte
Lei, seduta sul divano, sollevò lo sguardo per qualche istante e poi tornò a fissare il pavimento. Preferiva contare il numero delle piastrelle piuttosto che osservare il suo volto tirato.
Non gli faceva male come aveva temuto, non sentiva proprio niente.
“Ti prego Liv, dì qualcosa”
Tom si sedette accanto a lei e cercò di prenderla una mano ma Liv si ritrasse immediatamente, come se il contatto la inorridisse.
“Ho solo una domanda da farti” prese un gran respiro e chiese “Perché?”
Tom giocherellò con il braccialetto che aveva al polso per qualche secondo prima di rispondere “Non lo so”
“Oh” commentò Liv “Lo sai eccome”
“Ero ferito, tu non c’eri e lei…”
Liv balzò in piedi, furibonda. Aveva promesso a sé stessa di non reagire, di mantenere la calma e di non dargli modo di pensare che fosse ferita ma, a quelle parole, non resistette “Ferito? Io non c’ero? TU non c’eri!” urlò, puntandogli l’indice contro, talmente vicino al viso che poteva quasi vederne il riflesso sulla sua unghia perfettamente smaltata “Io non ero dall’altra parte del globo! Io ero a casa!”
“E’ il mio lavoro” biascicò lui, tormentandosi il labbro con le dita
“Non ho mai avuto nulla da ridire in proposito, ti ho sempre aspettato. Ormai mi sentivo Penelope e non mi sono mai sognata di rimpiazzarti con uno sconosciuto, anche se sentivo la tua mancanza. E poi, eri ferito per cosa?”
“Avevamo litigato, non ricordi?”
Liv ricordava la discussione furiosa, avvenuta solo perché gli aveva raccontato di essere uscita a cena con un amico.
“Sei uscita con un altro mentre io non c’ero… ho pensato che…”
“Piantala, lo sapevi benissimo che quello era solo un caro amico! Tu sei andato a letto con un’altra, capisci la differenza?”
“Ti ho già detto che mi dispiace Liv, cristo! Cosa devo fare per farmi perdonare?”
Liv lo guardò dritto negli occhi prima di parlare. Era bello da mozzare il fiato e sembrava anche sincero ma, nonostante in quel momento le stessero passando davanti agli occhi le scene di quattro anni passati insieme, si accorse di non sentire più nulla.
Una volta l’aveva amato così tanto da essere disposta a morire per lui.
Una volta si sentiva completa e lo considerava il faro della sua esistenza.
Ora era sparito tutto. Quattro anni dissoltisi in un attimo.
“Non ti posso perdonare. Ti ho già detto che non c’è nulla da perdonare”
“Ti ho confessato un tradimento…”
“Appunto. Nel momento stesso in cui me l’hai confessato è sparito tutto. Non provo nulla per te, non riesco nemmeno ad odiarti. Anzi, prima non avrei nemmeno dovuto urlare. Sei invisibile, Tom. Sto parlando con il nulla”
“Liv, ti prego, riflettiamo. Io ti amo, è stato solo uno sbaglio, posso rimediare. In quattro anni non ho mai fatto nulla del genere”
“Non potrò mai più toccarti, non potrò nemmeno più starti accanto sapendo che mi hai tradita con un’altra donna che, ora, magari non si ricorda nemmeno come ti chiami”
“Nemmeno io ricordo il suo nome” disse lui
“Non pensare di rendermi felice. Avrei preferito che mi tradissi con una donna della quale ti fossi innamorato. Per quanto ingiusto, l’avrei compreso. Ma così, con una sconosciuta, solo per lussuria… beh… così mi fai schifo. Schifo, ecco l’unica cosa che provo”
“Non ho raccattato la prima che passava. Chi credi che sia? Ti ho già spiegato come è successo. Avevamo litigato, eravamo ad una festa, ero brillo e la traduttrice…”
“Non voglio sentirlo di nuovo” lo interruppe “Ricordo perfettamente”
“Avrei potuto tacere Liv, non dirti nulla. Se l’ho confessato è perché ti amo davvero e voglio essere sincero con te”
“Dovrei quindi ringraziarti?”
“No, ma cercare di perdonarmi”
Liv fece qualche passo verso la finestra mentre il moro la scrutava dal divano.
“Vai via” disse lei, dandogli le spalle “Prendi la tua roba, non voglio vederti più”
“Liv, ti prego” Tom si alzò e tentò di avvicinarsi a lei. Liv si voltò e vide che i suoi occhi erano rossi, colmi di lacrime trattenute
“Tom, vattene via”
“Pensaci Liv, non buttare tutto al cesso”
“Tu hai buttato tutto al cesso, Thomas” rispose, pacatamente
“Io ti aspetterò” disse lui
“Non aspettare. Sai, è come se il mio cuore si fosse eclissato. Un’eclissi totale. Non so quando finirà, forse mai”
“Mai è tanto tempo”
“Sì, mai è tanto tempo” sospirò lei. Poi si allontanò dalla finestra e si diresse verso la cucina, facendogli un cenno con la testa.
Il ragazzo attese qualche istante prima di voltarsi ed uscire di casa.
Liv lo guardò allontanarsi dalla finestra della cucina, parzialmente nascosta dalle tende.
Ci sono amori che non passano mai e amori che, paradossalmente, fanno così male che il cuore, per non scoppiare, li cancella.
Non c’era nulla che Liv potesse dire o fare. Era un’eclissi totale del cuore.
