3° Capitolo - What a lovely way to burn!
«Chi è?»
«Sono Tom!»
Apre la porta, e ci fissiamo per un minuto interminabile.
Abbassa il capo mentre una moretta mi fissa dal divano e Tom mi afferra per il polso trascinandomi dentro.
«Non fare rumore e quando hai finito dille di andarsene.» pronuncia Tom gelidamente, facendomi accomodare in camera da letto.
Che schifo! Mi viene lo schifo solo a pensarci! E io sono incinta di questo stronzo!
«Tom..non devi»
Lo fisso con gli occhi lucidi, mentre Bill esce dalla stanza.
«Kat, lo faccio per te, non per lui.»
«Perchè stai facendo tutto questo per me?»
«Stai affrontando un momento difficile e io non ti lascio così.»
Accenno un sorriso e mi siedo sul setto, seguita a ruota da Tom.
«Avrei dovuto innamorarmi di te sai?» gli sussurro all’orecchio, avvicinandomi a lui.
Ho bisogno di protezione, ho bisogno di qualcuno che stia accanto a me.
Ma quel qualcuno che voglio è nella stanza adiacente a fottersi una troietta qualunque.
Una senza significato, una sconosciuta.
Mi aveva promesso che sarebbe rimasto sempre con me, che mai avrebbe abbandonato il mio cuore.
Bugiardo. Stronzo, coglione e bugiardo. Non puoi immaginare quanto possa odiarti, Bill Kaulitz!
Se solo mi fossi innamorata di Tom, forse le cose sarebbero andate diversamente.
Forse mi avrebbe amata davvero.
Lo avvolgo completamente tra le mie braccia, lo stringo forte.
L’unica cosa di cui ho bisogno adesso, è sentire un cuore che batte deciso contro il mio.
Emana un profumo fantastico, quasi afrodisiaco. Identico al suo.
C’è sempre lui in mezzo. Dovunque io vada, con chiunque io sia, lui mi perseguita.
Accarezzo la nuca di Tom, giocherellando con i Cornrows.
Vedo la luce avanzare nella stanza e alzando lo sguardo noto che la porta è aperta.
La figura di Bill si materializza davanti ai miei occhi, quasi accecandomi.
Una strana espressione dipinta sul suo viso.. Gelosia, forse?
«Bill? Ti serve qualcosa?»
Mi ricompongo mentre guardo un quadro, giusto per distrarmi.
«Posso parlarti un attimo?»
Tom annuisce e si alza dal letto «Torno Subito Kat »
Sorrido e mi stendo sulle morbide coperte.
* Bill e Tom*
Andiamo in cucina e chiudiamo la porta scorrevole
«Che succede?»
«Che ci fà qui?»
E ora che racconto?
«L'ho incontrata per strada e l'ho riconosciuta, ci siamo salutati e ho deciso di invitarla qui, è un problema per te?»
«Perchè vi stavate abbracciando?»
Bill inarca il sopracciglio destro.
«E' vietato abbracciarsi?» Rido.
«E' vietato abbracciare lei.»
Sottolinea il LEI con una certa enfasi.
«Sì? E dove stà scritto?»
Lo guardo in cagnesco, digrigna i denti.
«Cazzo Tom, ma perchè non ci arrivi?»
«Sei innamorato di lei? »
Abbassa lo sguardo. Ha assunto quell'aria da cagnetto bastonato.
«Ti dico solo una cosa Bill..Sei nella merda»
Richiudo la porta e vado nella camera, si è addormentata.
*Fine Bill e Tom*
La luce penetra dalla finestra e vedo Tom appoggiato sulla mia spalla che dorme cingendomi un fianco.
In punta di piedi recupero la mia borsa e mi dirigo verso il bagno.
Comincio a sniffare «Tom, sei tu? »
Improvvisamente aprono la porta e Bill mi guarda pietrificato.
«Bill?»
Le parole mi Muoiono in gola.
Sto per avere una crisi, me lo sento.
«Katharina! Cos'è quella roba?»
Mi toglie dalle mani la bustina e la osserva.
Mi si appanna la vista un'altra volta.
«Ti droghi? Cazzo, ti droghi?»
L'euforia della cocaina comincia a darmi al cervello.
«Sì mi drogo cazzo! Non vedi? E la colpa è tua! Solo tua grandissimo pezzo di merda!»
«Kat... Mi dispiace.»
Fisso il pavimento, tutto sembra un vortice in cui io sono la preda.
Ho il viso in fiamme, mi brucia tutto.
Improvvisamente mi sento avvolgere, le sue mani sui miei fianchi.
Il suo odore mi riempie le narici infiammate.
Mi bacia la fronte, per poi scendere sul collo, sussurrandomi qualcosa di incomprensibile all'orecchio.
Mi aggrappo a lui, la verità è che ne ho bisogno.
Poggio il capo sul suo petto e sento il suo cuore battere. Forte.
Tum, tutùm.
Le gambe tremano, sono in preda alle convulsioni.
Non mi reggo più in piedi, mi accascio per terra scivolando via dal suo corpo.
«Tom!Cazzo aiutami!»
L'ultimo suono, prima del silenzio sordo.
«Kat, che cazzo è successo?»
Bill mi prende per un braccio, mentre Tom mi afferra per i fianchi.
«Mettiamola sul divano»
Mi sistemano lì, e comincio a tremare, mi fanno male le ossa.
Vedo la stanza girare intorno a me, gli occhi bruciano maledettamente.
Che cazzo ho? E’ colpa tua Bill. Non mi sarei messa in questo casino se non fosse stato per te.
Maledetto il giorno in cui ti ho incontrato! Maledetto il giorno in cui ti mi sono innamorata di te!
Li vedo discutere animatamente, Bill è rosso in viso, da un momento all’altro scoppia.
Cosa vuol dire? Si preoccupa di me? Vaffanculo Bill! Ormai è troppo tardi!
«Senti Bill, io vado da lei e porto via tutta la droga che ha in casa!» Tom cerca di sussurrare, ma lo sento ugualmente.
«Tom! Non posso, non posso rimanere solo con lei!» Bill si porta una mano al cuore, è sempre più agitato.
«Le tiri fuori le palle o no?Sarebbe anche ora cazzo!»
Tom afferra le chiavi della macchina ed esce sbattendo la porta.
Il massimo silenzio cala nella stanza e i battiti del mio cuore aumentano vertiginosamente.
Vedo Bill avvicinarsi al divano, sempre più spaventato.
Sono orribile Bill, vero? Ti faccio schifo. Sono una drogata.
Si siede sul tappeto, vicino al divano. I suoi occhi nei miei.
Non li avevo mai visti così vivi, così spaventati così … Tutto.
Sento il suo respiro, scandire gli attimi che stiamo passando insieme.
E’ tremendamente bello, sto cedendo di nuovo. Me lo sento.
In bagno è già successo, stavamo per baciarci.
Impreco mentalmente nei confronti di Tom. Quando cazzo arriva?
«Kat..non dovevi farlo..>>
Mi passa una mano sulla fronte, sto bruciando viva.
Il mio Cuore impreca in tutte le lingue possibili, ha tutto di me.
«Tu non puoi capire Bill.»
Scanso la sua mano e mi alzo dal divano.
«Dove vai?»
Faccio una smorfia e mi appoggio sul bracciolo.
«Dove non ci sei tu»
«Ho sbagliato, lo so!» Urla.
«E allora cosa vuoi da me? Vuoi la mia vita Bill?»
«Che cazzo succede qui dentro?»
Entra Tom con una borsa, è abbastanza preoccupato.
«Niente»
«Kat smettila per favore!» è tremendamente teso.
«Smetterla?Smetterla?» sto perdendo le staffe. In realtà non le ho mai avute.
«Sai, non sono io quella che si è scopata una troietta davanti alla sua ragazza!» gli sputo in faccia queste parole, come veleno mi escono dal cuore.
«Scusa..io..ero ubriaco lo sai»
Scoppio in una risata isterica.
«Ahahah!Lo sai cosa me ne faccio delle tue scuse?»