Twin souls

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kaulitzina the best
view post Posted on 26/1/2009, 22:38




Anche questa è bella XD ormai me le mangio letteralmente le tue FF cara Vale XD
 
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Lullaby;
view post Posted on 28/1/2009, 15:56




CITAZIONE (Flyrita89 @ 26/1/2009, 22:14)
CITAZIONE (Fee1702 @ 26/1/2009, 22:12)
Oh grazie a tutte e due ragazze! Ora, questi capitoli non sono così spettacolari, ma mi servono per descrivere un pò le varie situazioni.. Più in qua si scaldano gli animi..

invece a me piacciono molto questi capitoli...^^

Anche a me *.*
 
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Fee1702
view post Posted on 2/2/2009, 11:09




4.

La vacanza proseguiva nel migliore dei modi da qualche giorno. La mia era all’insegna della tranquillità, quella di Brigy della frenesia totale!
Diciamo che i nostri modi di trascorrere quella pausa rispecchiavano i nostri caratteri.
“Che fai Gin, vieni con me anche stasera?”
“No brigy, stasera niente disco per me… Devo chiamare Fede poi me ne vado a letto, quel massaggio che mi sono fatta oggi ha rilassato ogni parte del mio corpo, non mi reggo in piedi!”
“Uffa!!! te l’avevo detto di scegliere lo shatsu! A me ha dato una botta di vita incredibile…”
“Vorrei sapere cos’è che non da una botta di vita a te!”
“Beh, semplice, tu!”
“Cosa?”
“Si, sei troppo moscia…Insomma, stai per sposarti, ma in fondo hai ancora 24 anni! Goditi la vita!”
“Guarda che esistono diversi modi per vivere la vita… A me piace essere serena ed in pace con me stessa, a te piace divertirti in ogni momento, ma non è detto che uno stile sia migliore dell’altro…”
“Bla bla bla! Sembri mia madre…”
“Va beh tanto è inutile ragionare con te… vai! Ci vediamo domattina suppongo..”
“Ovvio, me lo sento che stasera si spalmerà sopra di me un figo da paura! LEEEB DIE SEKUNDEEEEEE”
Scossi la testa… sarebbe stato il secondo sconosciuto nel giro di tre giorni. Non ce la feci a trattenere un sorriso. La brunetta calzò le sue scarpe con tacco dieci per arrivare al metro e sessantasei, stirò il mini vestitino con la mano e sculettò verso la porta.
“Ciao vecchia!”
“Ciao zoccoletta!”
Con una linguaccia mi salutò e si diresse verso la sua nuova avventura.
Preparai la vasca e la riempii di sapone. Poca acqua e quasi solo schiuma, come piaceva a me e Federico. Mi immersi e presi il cellulare.
“Amore…”
“Piccola, come stai?”
“Da Dio… in questo momento sono nella vasca e avrei in mente tante di quelle cosette…” Dissi attorcigliando una ciocca di capelli intorno al dito.
“Non dire così se no mi costringi a prendere il primo volo!”.
“Tu dove sei?”
“Da tua madre… Mi ha invitato a cena, mi sento solo a casa nostra. E’ così vuota.”
“Lo so amore… dai pazienta ancora un pochino!”
“Lo farò…. Sai tua mamma mi ha fatto vedere le bomboniere che le piacerebbero. Sono carine, io ho già dato l’ok, manca solo il tuo parere poi è fatta. E’ stata carina ad occuparsene!”
“Si, non vedo l’ora di vederle. Salutala e dille che la chiamerò domani.”
“Ok, mi manchi sai?”
“Anche tu! Adesso però devo staccare perché non mi ero accorta che ho poca batteria. Ti mando un messaggio dopo!”
“OK, un bacio… dove ti fa impazzire..”
“Anche a te.. Notte”
Arrossii e staccai.
Lui e mia madre! Che coppia. Lei adorava Federico, anche se forse non quanto mia nonna. Era riuscito a conquistare tutti con la sua dolcezza, la sua premurosità, perfino mio padre! Era l’uomo che ogni donna avrebbe voluto per sé. Quando annunciammo che ci saremmo sposati la casa esplose di gioia. Ricordo mia nonna piangere dalla felicità e mia mamma tornare indietro nel tempo. Era come se dovesse essere lei a sposarsi. Dopo solo qualche giorno mi aveva già portato in giro per avere un’idea dei vestiti da sposa, per scegliere il ristorante adatto e per curare tutto nei minimi dettagli. Purtroppo però avevo il mio lavoro, all’agenzia per traduttori non interessava che avessi un matrimonio da organizzare. Loro volevano le traduzione che mi avevano assegnato sul loro tavolino entro la data stabilita. Quindi fui grata a mia madre di essersi presa la briga di occuparsi della maggior parte delle faccende.
Brigitte non capiva molto questo atteggiamento. Credeva che quella del lavoro fosse una sorta di scusa per non pensare troppo al matrimonio. Era convinta che fosse più felice la mia famiglia rispetto a me. Nessuno le avrebbe mai tolto dalla testa che per me era troppo presto sposarmi e che in realtà questo matrimonio sarebbe stato soltanto il rifugio dal mio passato. Ultimamente sembrava però che, anche se controvoglia, avesse accettato la situazione. Aveva organizzato questa vacanza per me e di tanto in tanto aiutava la mamma nelle compere.
Non sapevo che questo viaggio, in realtà, era l’estremo tentativo di dissuasione da parte sua…

*******

“Sei pronto?”
“Giusto un po’ di matita e ti raggiungo…”
“Questo vuol dire un’altra mezz’ora vero?”
“Che palle tom! Lasciami concentrare…”
“Senti io mi avvio al locale, quando sua maestà sarà perfetto e truccato mi raggiungerà lì ok?!”
“Si vai, almeno esci da rompere le balle!”
“Sono commosso da tanto affetto Bill!”
“Se se…”
“AH, a proposito, se non mi trovi, non cercarmi! Potresti trovarmi in atteggiamenti compromettenti…”
“Sono già tre giorni che lo dici e ti autoconvinci, ma ultimamente la bellezza di tuo fratello gemello oscura la tua o sbaglio?”
“Senti bello, non è che perché in questi ultimi mesi hai scopato come un riccio, ora tu debba vantarti! Ti ricordo che per anni e anni non hai battuto chiodo a differenza del sottoscritto… “A me il one night stand fa schifo bla bla…”” Disse il rasta imitando la voce del fratello.
“Ti do buoni altri due mesi e nel giro di poco il tuo record sarà non battuto, ma umiliato!”
Il cantante posizionò la sua mano su un fianco e alzò il sopracciglio in segno di sfida.
“Ci sto… Io intanto vado a lavorarci su, a dopo!”
“Vai, ti do anche il vantaggio..”
Tom uscì dalla stanza e sorrise. Sorrise perché adorava quella vacanza e sorrise perché adorava vedere suo fratello tranquillo per la prima volta dopo tanto.

Intanto nel locale una brunetta minuta e ancheggiante, si aggirava per la pista da ballo con occhio di lince, attenta a non lasciarsi sfuggire il miglior “gnocco” della serata. Ormai era una questione di principio. Era una sfida tra lei e l’oca siliconata sul cubo che lanciava sguardi ammiccanti.
Se c’era una cosa che amava Brigitte, quella era la competizione.
Finalmente eccolo! Ecco la preda del giorno. In stile rapper si fa spazio tra la folla un individuo alto e con lunghi dread intrappolati in un cappellino. A Brigy si illuminarono gli occhi.
“Adoro i rasta!!!” Pensò dentro di se.
Il ragazzo si sedette in maniera molto scomposta al bancone. Aveva le gambe allargate, una delle quali ballonzolava nervosamente sul poggia piedi dello sgabello.
Brigitte non ci pensò due volte e si fiondò verso di lui.
Evidentemente però non era stata l’unica ad aver avuto quell’ idea. L’oca giuliva si era già seduta accanto a lui.
“Ehi, che mi offri da bere?” Cinguettò la svampita al biondo
“Quello che vuoi” Sorrise lui. Probabilmente le cose stasera sarebbero state molto facili, pensò.
“ Allora vediamo, prendo…… AAAAAAAAAA” La biondina emise un urlo gracchiante.
“Ops..” Disse Brigitte.
“Stupida!”
“Scusa, volevo essere gentile ed offrirti io da bere, ma moooolto accidentalmente mi è caduto il cocktail sul tuo meraviglioso vestito! Come mi dispiace” Sghignazzò la bruna.
Intanto il rasta se la rideva di gusto. La sconosciuta prese qualche fazzoletto e tentò di asciugarsi. La macchia però stava raggiungendo forme esorbitanti.
“Sarà meglio che me ne vada o dovrò spaccarti la faccia!” Disse a Brigy.
“Ma come mi dispiace, sono mortificata, avrei voluto davvero passare del tempo con te o bere qualcosa insieme.”
“Io giuro che ti…” La bionda fece per colpire colei che la stava facendo davvero irritare, ma fu fermata dal ragazzo oggetto della disputa.
“Hey hey, buone…”
“Grazie amore..” Brigitte stampò un bacio sulle labbra del rasta e rivolse uno sguardo alla rivale ancora incredula.
“Quindi state insieme…”
“Veramente…” iniziò il ragazzo ancora sorpreso da quel gesto.
“Ovvio che stiamo insieme..” Lo interruppe la mora.
“Ma tu guarda questi…”
La bionda scosse la testa e finalmente se ne andò.
Brigitte posò il suo sguardo attento sul viso del giovane davanti a lei e capì solo in quel momento chi avesse davvero di fronte. Ma come aveva potuto non riconoscerlo? Forse perché aveva già bevuto qualche bicchiere, o semplicemente perché era una stupida! Pensò questo di se stessa, di essere una dannata stupida. Ed ora che cosa doveva fare? Passare la serata con quella bomba sexy e non dire niente a Ginevra o raccontarle subito tutto, facendole sapere che i Kaulitz si trovavano nel loro stesso Hotel?
“Merda!!!” Urlò
“Buongiorno finezza!”
“Scusa tanto, ma sarà meglio che me ne vada…”
Lo sguardo di Tom si fece indecifrabile.
1)Perché la ragazza gli aveva parlato in tedesco, ciò vuol dire che l’aveva riconosciuto,
2)Perché, se lo aveva riconosciuto, se ne voleva andare e perdersi una notte con Tom Kaulitz?
3)Aveva armato tutto quel casino per allontanare la bionda ed ora si tirava indietro?
“Cosa? Cosa? Cosa? Tu non ti muovi da qui! Mi hai rovinato ogni possibilità di farmi quello schianto, ti sei permessa di baciare le mie labbra, quindi ora mi dai ciò che mi merito…”
Brigitte finse di non capire.
Il rasta portò le sue labbra all’orecchio della ragazza e con una mano sul suo fianco la avvicinò a se, permettendo ai loro corpi di aderire.
“… Sai bene cosa intendo…”
Le sussurrò piano e sensualmente, poi lasciò passare la sua lingua dietro orecchio di lei leccando la pelle della mora.
Irresistibile… semplicemente irresistibile.
Questo pensò la ragazza.
“Ringrazia che sei così dannatamente sexy”.
In quel momento Brigitte maledì se stessa per non riuscire a resistere a quel ragazzo, ma proprio non ce la faceva. A cosa raccontare a Ginevra avrebbe pensato più tardi. Adesso c’era solo lui, lui nei suoi occhi, lui nella sua mente, lui di fronte a lei.
Si erano alzati, non si erano detti una parola. Non servivano. Il loro scopo era ben noto ad entrambi. Il bagno dei maschi era libero, magicamente libero!
Tom condusse la ragazza all’interno.
“Non è molto romantico qua dentro…” Le disse guardandosi intorno.
“Non serve che lo sia….”
La bruna si sedette accanto al lavandino, con la schiena contro lo specchio dietro di lei. Divaricò le gambe e afferrò la T-shirt del rasta. Con un gesto un po’ brusco lo tirò a se.
“Ti piacciono le maniere forti vedo” Le parlò lui a distanza pericolosa.
“Adesso stai zitto per favore”
“Trova tu il modo di farmi tacere”
Sfida, era una sfida continua tra loro due. Lo era stata da subito. Due lottatori, due anime ribelli, due persone libere. Questo erano e questo li eccitava.
“Non aspetto altro!”
SPOILER (click to view)
Gli rispose lei, con le labbra ad un centimetro da quelle di lui. Non se lo fece dire due volte e nel giro di un secondo la sua mano stava già facendo giochi proibiti all’interno dei pantaloni extra large del chitarrista.
Lui aveva i denti affondati nel collo della ragazza, la mordeva e leccava, ora dolcemente, ora in maniera più violenta.
Brigitte tolse la maglietta al suo giocattolo, perché questo era, e lasciò scivolare le unghie sul suo petto liscio e candido.
Poi baciò ogni millimetro di quel corpo snello e asciutto.
Giù, sempre più giù…
Fino a che non fu lui a prendere in mano la situazione. Afferrò il polso della ragazza e lo strinse forte. Così fece anche con l’ altro. Le immobilizzò le braccia contro lo specchio per disarmarla e la baciò, la baciò con tutta la foga che possedeva in quel momento. I giochi della brunetta avevano svegliato la sua sete. Sete di pelle, di carne, di profumo, sete di lei.
Brigitte circondò con le gambe la vita di Tom e lo avvicinò ancora di più. I suoi seni erano adesso completamente attaccati al petto di lui. Lui li assaggiò e accarezzò. Fino a che non decise che in quel preciso istante, quella ragazza doveva essere sua. Fu un attimo, non servirono troppi convenevoli, si fece spazio tra le sue gambe, i suoi gesti esperti estasiavano la mora, che non lo nascose a causa dei gemiti che emise.
Poi ci fu uno sguardo, approvazione di entrambi e le fu dentro.
Iniziarono la loro danza, iniziarono il loro canto di sospiri e gemiti fino la momento dell’ apice, raggiunto prima da lui, poi da lei.
Si ritrovarono l’uno contro l’altra, a guardarsi, a respirare affannosamente insieme, insieme quella notte, insieme in quel momento, poi mai più.

Tom accarezzò il viso della ragazza e le baciò le labbra, lievemente, come si fa con un bambina. Gli era piaciuto, gli era estremamente piaciuto.
Di risposta lei gli sorrise e si aggiustò il vestito che lui le aveva alzato per farla sua. Scese poi dal luogo in cui avevano consumato quell’ avventura e recuperò la borsetta dove avrebbe trovato l’occorrente per rifarsi il trucco sbavato per i troppi baci.
Lui sistemò i rasta nel suo cappellino, rimise la maglietta e poggiò la schiena al muro, volse poi lo sguardo a Brigitte, intenta a tracciare il rossetto sulle labbra.
“Sei davvero bella sai…”
“Grazie”
Rispose togliendosi un poco di rossetto dall’angolo dalla bocca e non degnando il ragazzo di uno sguardo.
Chiuse la borsetta, la mise sotto braccio e passò accanto a Tom. Si fermò un secondo di lato a lui, con la mano portò le labbra del ragazzo sulle sue e vi stampò un bacio fuggente.
“E’ stato carino… ti ringrazio della serata”.
Così dicendo lo lasciò li, li a guardarla, li a non capire che cosa fosse successo, li come un idiota.
“Ah, dimenticavo…” Tornò in dietro lei.
“Certo, si è già pentita di aver fatto la stronza e torna sui suoi passi” Pensò sorridendo il biondo.
“Questa cosa rimane tra noi! Non deve saperlo nessuno chiaro?” Gli disse.
“Cristallino!” Rispose lui indignato.
“Bene… ciao Tom!”
Poi la osservò sparire tra la folla ondeggiando sui suoi tacchi alti.
Ma cosa diavolo era accaduto quella sera? Perché diamine si sentiva così stupido? Cos’era quella sensazione mai provata? Era un abbandono, ecco cos’era… Sedotto e abbandonato, Tom Kaulitz era stato sedotto e abbandonato! Ora anche lui, anche il Sexgott, sapeva coma ci si sentiva a venire usati come oggetti.

 
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Lullaby;
view post Posted on 2/2/2009, 17:25




Perchè mi piace tanto Tom in questo capitolooooooooooo?
 
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rok1
view post Posted on 4/2/2009, 19:43




:o: Vale si vede che hai dato sfogo ai tuoi penseri piccanti (in fondo siamo nella sezione ''Hot'')
 
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Fee1702
view post Posted on 5/2/2009, 22:11




Grazie a tutte *__*
5.

Come gli era stato già preannunciato dal fratello, quella sera molto probabilmente, Bill non avrebbe trovato Tom nel locale e così fu. Adesso si annoiava a morte, odiava rimanere da solo, odiava ritrovarsi a pensare al suo passato, al suo futuro. Odiava ammettere a se stesso che nonostante avesse tutto, lui, Bill Kaulitz era dannatamente infelice.
Era infelice perché non si riconosceva più.
Era infelice perché il suo gruppo dipendeva da lui e lui non ne aveva più voglia. Perché l’ispirazione non bussava alla sua porta da anni. Perché la musica dei Tokio Hotel non era altro che un prodotto commerciale ormai.
Era infelice perché per una volta avrebbe voluto uscire di casa e prendersi un gelato senza incontrare nessuno che tentasse di saltargli addosso.
Era infelice perché avrebbe voluto avere le ali e sparire lontano dove nessuno avrebbe saputo chi fosse Bill Kaulitz.
Era infelice perché l’unica persona che aveva mai amato lo aveva abbandonato anni fa e non era stato capace di trovare il tempo di tornare da lei a dirle che si sbagliava, che lui, nonostante la musica ci sarebbe stato. Per lei, per loro due.

“ Se potessi far tornare in dietro il mondo, farei tornare poi senz’altro te..
Per un attimo di eterno e di profondo, dove tutto sembra sempre niente”


Così adesso se ne stava li a giurare che quel bicchiere sarebbe stato l’unico, che avrebbe dovuto smettere per se stesso e per suo fratello. Ma lo aveva detto già tre volte, lo aveva già detto a tre maledetti bicchieri diversi.
“Fanculo!” pensò.
Prese il bicchiere in mano.
“Questo è per te David” Giù un sorso.
“Questo per le fan” Giù un altro.
“Questo per te Ginevra” Un altro ancora.
“Questo è per te Bill! Bravo sei riuscito a diventare un prodotto aziendale! Proprio quello che non avresti mai voluto” Un altro sorso.
Applaudì se stesso ed iniziò a ridere con la testa china sul bancone dentro le sue braccia. Poi sentì un rumore entrargli fastidiosamente nelle orecchie. Il cellulare.
A fatica lo prese e posò i suoi occhi sul display. Un nome lampeggiava su di esso: Mark.
Già… Mark! Bel ragazzo, eccentrico come lui, interessante e molto gay.
Era successo anche con lui. Anche lui come miriadi di ragazze era stato vittima dei capricci di Bill Kaulitz.
Come sempre il cantante era annoiato. Annoiato di se stesso, della sua vita e delle modelle che ogni sera si spalmavano sul suo corpo.
Pensò che fosse l’ora di sperimentare qualcosa di nuovo.
Mark era li… Visibilmente disponibile.
Bastò poco per sedurlo. Del resto funzionava sempre così. Uno sguardo, una carezza ai capelli, la lingua che passa sulle labbra ed un invito a bere qualcosa. Si, era facile per lui, troppo facile.
Così come era sempre stato facile capire che ciò che stava facendo non faceva più per lui o semplicemente era passato di moda.
Infatti bastò una sola settimana per comprendere che le relazioni con l’altro sesso non erano divertenti.
I sogni di Mark svanirono con uno sbrigativo sms da parte del moro:
“Ora so per certo di non essere gay, mi dispiace…”
Nessun preambolo, non una parola in più. Chiaro e coinciso.
Ma Mark ancora non si era dato per vinto. Ancora sperava di poter portare il cantante di ghiaccio in dietro sui suoi passi. Ma ciò non avvenne mai. Ogni volta le sue chiamate venivano rifiutate dopo neanche due squilli da uno scocciato Bill. E così successe anche quella sera.
Dopo aver riposto di nuovo il cellulare in tasca, il ragazzo portò a termine la sua bevuta e sospirò per l’immane fastidio di quell’inutile telefonata.
“Hey… ciao!”
Una voce femminile arrivò melodica alle orecchie del cantante.
Si voltò e trovò davanti a se due gambe chilometriche e lunghi capelli castani ad incorniciare un viso da favola.
Sul viso di Bill apparve il sorriso furbo di chi già sa come si sarebbe evoluta la serata.
“Ciao! Ci conosciamo?”
“No… cioè… si, o meglio, io conosco te…”
Ecco, una fan! Va beh chi se ne frega, sarà più facile evitare i convenevoli.
“Sei una mia fan?”
Le guance della ragazza si dipinsero di rosso.
“Si…”
“Figo…” Disse poco convinto.
“E’ libera la sedia?”
“Si accomodati, posso offrirti da bere?”
“Sicuro!”
Se ne stavano li da qualche minuto in silenzio. Lui semplicemente non aveva voglia di parlare, lei non trovava le parole giuste per iniziare una qualsiasi conversazione. Insomma era li seduta accanto all’uomo dei suoi sogni, a colui per il quale avrebbe fatto ogni tipo di pazzia. Come poteva essere disinvolta?
Quindi fissava il suo cocktail appena ordinato e di tanto in tanto lanciava occhiate fugaci al principe della sua favola.
Il ragazzo girava e rigirava la cannuccia nel suo bicchiere, torturando i cubetti di ghiaccio e non trattenendo gli sbuffi per la noia.
“ Quanti anni hai?” Esordì poi.
“Diciotto.. Quasi diciannove!” Disse entusiasta la ragazza con un sorriso smagliante.
“Wow…” Ci mancava giusto l’adolescente.
“Sei qui in vacanza?” Chiese poi lei.
“Si”
“Sei da solo?”
Credevo che le interviste non esistessero in vacanza… Sarà meglio tagliare corto.
“No, con mio fratello”.
“Capisco.”
Lo sguardo della ragazza andò posarsi sulle sue gambe accavallate lasciate nude dal mini tubino nero che indossava. Ma non fu l’unico, infatti anche gli occhi del cantante stavano osservando lo stesso soggetto.
“Sei bellissima…” Solita frase fatta ogni volta, sempre le due solite maledette parole.
“Gr.. Grazie!” Non poteva crederci! Bill Kaulitz le aveva detto che era bellissima! Pensò di sognare in quel momento.
Il viso del moro era puntato su quello di lei, in maniera sfacciata, poco elegante, ma estremamente eloquente. Con una mano afferrò un ciuffo di capelli alla ragazza ed iniziò a giocarci. Lei fu felice di lasciarlo continuare. Intanto la guardava, sempre di più, sempre più a fondo.
Poi decise che il momento era arrivato. Decideva sempre tutto lui. Bill kaulitz comandava sempre e comunque.
Allungò una gamba e posizionò il suo ginocchio tra le gambe di lei. Si fece sempre più spazio ed arrivò la dove nessuno era ancora mai arrivato, dove lei non aveva mai permesso fino ad allora. MA per il cantante questo ed altro.
Con il ginocchio la stuzzicava, la sensibilità della ragazza stava aumentando. Non osava parlare lei, non osava muoversi. Desiderava solo perdersi negli occhi del moro.
Poi Bill si avvicinò pericolosamente a lei e con uno scatto la condusse su di se. La trascinò a cavallo della sua gamba. Le sue mani si posizionarono lungo la schiena della ragazza ancora incredula e tremendamente felice.
“Non sai quanto ho sognato questo momento”
“Shhh”
Silenzio, lui voleva solo silenzio. La baciò, lo fece in fretta, voleva zittirla, voleva tapparle la bocca e così fece. Affondò le dita tra i lunghi capelli della giovane e continuò ad esplorare la sua bocca e mordere le sue labbra.
La ragazza sarebbe stata così per ore, quel bacio lo avrebbe ricordato in eterno. Poesia, poesia pura.
Ma fu interrotta, interrotta bruscamente da Bill, che nel giro di qualche istante l’aveva allontanata e si era alzato dalla sedia. Tirò fuori il portafoglio e pagò il conto dei suoi sbagli. Poi si incamminò verso l’uscita voltandole le spalle.
Lei lo guardò spaesata. Sentiva ancora il suo sapore e il tocco della sua lingua.
Lo vide girare un poco la testa di lato e rivolgerle la coda dell’ occhio.
Sarebbe tornato da lei, ne era sicura.
“Che fai ancora lì?” Le disse.
“Come?” Non capiva… O meglio fingeva di non farlo.
“Dai muoviti, non mi va di stare ancora qua dentro”
Si stupì della durezza di quelle parole, ma si stupì ancora di più di come non esitò a seguirlo. Si alzò dalla sedia e sui suoi tacchi avanzò verso di lui che già si era incamminato senza aspettarla. Si affrettò per raggiungerlo allora, senza una parola, senza esitazione. Non voleva disturbarlo. Silenziosamente e timidamente poi, prese la mano di lui e la strinse nella sua, arrossì mentre lo fece. Lei non voleva che lui fuggisse, così con quel gesto, tentò di legarlo a se, almeno per qualche minuto, almeno per quella sera. Per sentirlo un po’ più suo, mentre insieme si avviavano verso ciò che lei non aveva mai sperimentato fino ad allora.
“Mica scappo…” Disse scocciato Bill.
“Ti prego lasciamelo fare solo per adesso.” Lo implorò
Lui roteò gli occhi e scrollò le spalle. Non aveva voglia di mettersi a discutere e lasciò fare, anche se con disappunto.
Non lontano da loro Bill notò una ragazza, non capiva il motivo, ma c’era qualcosa in lei… qualcosa di vagamente familiare. Si soffermò un attimo per guardarla meglio. Quegli occhi verdi, quei capelli neri.. Chissà, forse una delle tante.
“Tutto ok?” Gli chiese la ragazza che aveva per mano.
“Si, andiamo” Non capì di chi si trattasse, però era sicuro, non era la prima volta che la vedeva.

Brigitte continuò a seguire Bill con lo sguardo. Era incredula, semplicemente incredula. Era lui? Era davvero per mano ad un’altra ragazza? No, lui doveva stare con Ginevra… Che cretina, perché non ci aveva mai pensato? Ma del resto se Gin stava per sposarsi, perché per lui avrebbe dovuto essere diverso?
Perché è la realtà, è la dura realtà. Così imparerai a non crearti folli utopie e rimanere con i piedi per terra.
Brava Brigitte! Bel disastro che hai combinato. Adesso come la metterai con Ginevra? Cosa succederà quando lo vedrà con un’altra sotto i suoi occhi?
Complimenti Brigy, i miei più sentiti complimenti.
 
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~ Serenella ~
view post Posted on 5/2/2009, 22:17




Da quanto non leggevp questa ff....O.O"
Scusa Fee...T___T
Bella comunque...^^
Continua presto!
 
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Lullaby;
view post Posted on 6/2/2009, 15:08




La parte di Bill è molto triste...ed è triste anche la condizione di Isabel, la ragazza, come vedremo in seguito...
 
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rok1
view post Posted on 6/2/2009, 19:18




Speiamo che nel futuro non diventi così....Povro Bill!
 
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Flyrita89
view post Posted on 7/2/2009, 18:48




hey vale mi ero persa due capitoli scusami.
bellissimaaaaaaaaaaa oddiooooooooo
secondo me l'amica dovrebbe dirle la verità a Gin.
continua presto
baci
 
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Fee1702
view post Posted on 7/2/2009, 18:59




Grazie a tutte girls.. Come sempre!
 
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.Blue Nacht;
view post Posted on 7/2/2009, 19:02




T____T
Vale, giassai come la penso io.
Continua, perché voglio sapere il finale u_u
Porca cipollina ù.ù
 
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Fee1702
view post Posted on 7/2/2009, 19:04




Oh Vale *__* sapere che la segui mi fa un sacco piacere stasera vi metto un altro capitolozzo zi zi
 
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Flyrita89
view post Posted on 7/2/2009, 19:20




prego vale, dai posta per me ora (me fa gli occhi dolci)
ho la febbre :(
 
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Fee1702
view post Posted on 7/2/2009, 19:30




Beh Rita, se me lo chiedi così... :wub:

6.

Mentre l’ascensore saliva la ragazza dai lunghi capelli castani fissava il cantante di fronte a lei. Tentava di incrociare il suo sguardo, ma niente. I suoi occhi erano assenti, aveva la schiena e la testa appoggiate alla parete.
Ogni tanto si massaggiava la fronte per il fastidio dovuto alla sbornia.
“Ehm…tutto ok?” Bisbigliò la ragazza intimidita.
“Uhm?” Chiese lui distratto.
“Va tutto bene?”
“A meraviglia” Rispose il moro continuando a fissare un punto fisso del soffitto.
“No perché mi sembri un po’ pallido.”
“Forse è perché ho bevuto almeno cinque cocktail diversi non credi?”
“Hai esagerato un po’ eh!”
“Un po’?” Rise Bill di gusto. “Sono totalmente ubriaco credo… e forse è proprio per questo che mi trovo con te adesso”
Ok questo non doveva dirlo… Lo pensava ma proprio non doveva dirlo. Almeno non prima di aver raggiunto il suo scopo, ma in quello stato non aveva molti freni.
“Quindi è questo che pensi?”
Gli occhi della giovane si gonfiarono di lacrime. Lui, il suo angelo, il suo sogno proibito e finalmente trovato. Quel ragazzino timido ed ingenuo che si divertiva a giocare con un aereoplanino telecomandato, che faceva lo scemo con un ventilatore in braccio, che batteva le mani come un bimbo alla vista di un pacchetto di caramelle. Lui con quello sguardo malinconico e dolce, lui con quella voce che scalda l’anima. Lui non poteva essere un’altra persona.
“Si…” cazzo Bill concentrati!!
“Cioè volevo dire..no! Ti ho già detto che ho bevuto troppo, ho esagerato, non far caso a quello che dico…”
La porta dell’ascensore si aprì alle loro spalle, al piano della camera della ragazza.
“Non penso più che sia una buona idea”
“Oh senti ti ho già chiesto scusa o sbaglio?”
“Se non fossi stato ubriaco non mi avresti mai rivolto la parola. Sono una stupida, è stata tutta colpa mia”
Una lacrima le solcò il viso e si incamminò verso la sua stanza, lasciando il tedesco alle sue spalle.
Bill iniziò ad irritarsi. Avrebbe dovuto essere più facile. Di sicuro a Tom era andata meglio, pensò.
Afferrò la ragazza per un polso e la tirò a se. Poi tuffò il suo sguardo in quello dei lei.
“Tu mi vuoi, lo sai meglio di me!”
Non potè opporsi, non ne avrebbe mai avuto la forza. Non di fronte a quegli occhi. Si lasciò baciare dappertutto. Labbra, collo, spalle, braccia. Sentiva le labbra del moro correre sul suo corpo e tremò per quella sensazione.
“Bill…”
“Che c’è?”
“Non sai nemmeno il mio nome… Non ti importa proprio niente!”
“Dettagli…”
Continuò a baciarla. Lei continuò a lasciarlo fare. Sapeva che non avrebbe portato a niente quella storia. Sapeva che l’avrebbe usata. Sapeva anche che lui era tutto ciò che lei aveva sempre desiderato.
“Apri la stanza” Le ordinò.
Ordini, solo quello riusciva a darle. Niente di più. Non affetto, non tenerezza, non rispetto.
Si ritrovarono sul letto, distesi assieme, vicini ma tremendamente lontani.
SPOILER (click to view)
Lui si tolse la maglietta e rimase a dorso nudo. Lei lo osservò. Mangiò con gli occhi ogni singola parte della sua pelle. Tracciò le linee di quella stella che faceva capolino dai suoi jeans strappati con le dita. Poi la baciò. Di solito usava farlo attraverso un poster. Bill interruppe quel momento prendendo la ragazza per le spalle e costringendola a sdraiarsi. Si mise poi sopra di lei e la spogliò velocemente. Non la guardò più di tanto. Si era bella, bellissima, ma aveva visto anche tante modelle, sicuramente più avvenenti di lei.
Era nuda, aveva le gambe ancora strette quasi a proteggere quella parte di se rimasta inviolata dalla nascita.
Con prepotenza il cantante le tolse ogni difesa insinuandosi tra di loro. Leccò il suo interno coscia, dove sapeva di provocare piacere.
Brividi… lei aveva brividi ovunque.
“Baciami” lo implorò.
Lui alzò la testa e la accontentò. Fu l’unica cosa che volle regalarle. Poi si concentrò di nuovo su se stesso, fece aderire il suo bacino con quello di lei e strofinò il suo piacere contro il suo corpo. Lei affondò le unghie nella schiena liscia del ragazzo percorrendo la sua spina dorsale. Poteva sentirlo muoversi su e giù, sentiva il suo calore.
Sentiva tutto di lui. Lei era pronta ad amarlo, lui a possederla.
Con una mano percorse la via del piacere della sconosciuta, mentre i baci di lei si impossessavano del suo collo.
Poi condusse la mano inesperta della ragazza tra le sue gambe, facendogli provocare dei brividi.
Il momento per Bill era arrivato. Poco gli importò se alla ragazza servisse ancora tempo. Poco gli importò se lei era ancora terribilmente tesa.
Con una velocità e una violenza tremenda entrò in lei. Lo fece più volte fino a che non raggiunse l’apice.

La ragazza sentì solo dolore, dolore fisico e morale. Non era più innocente, aveva fatto il suo dono a qualcuno che lo avrebbe gettato non appena fosse uscito da quella porta. Ma ormai così aveva voluto il fato.
Dopo sospiri e lamenti,esausto il cantante si sdraiò di fianco a lei.
Aspettava una parola. La ragazza aspettava solo una parola. Non arrivò mai.
Lo osservò mentre sospirava ad occhi chiusi. Dopo essersi asciugata una lacrima lo abbracciò e poggiò il viso sul suo petto.
Di colpo Bill si alzò.
“Scusa, devo farmi una doccia”
Abbandonata su quelle lenzuola seguì con lo sguardo la figura nuda del cantante avviarsi verso il bagno con i vestiti in mano.
Ne uscì poco dopo con i capelli grondanti, la t shirt, i jeans e la giacca nera di pelle in mano. Tirò fuori dei pantaloni una sigaretta e la imprigionò tra le sue labbra.
“Hai da accendere?”
La ragazza dopo averlo trovato gli porse l’accendino e si fermò di fronte a lui. Quante cose avrebbe dovuto e non ebbe il coraggio di dire.
“Credevo avresti dormito con me…” Abbozzò arrossendo.
“No mi spiace devo andare”
“Capisco…” Ancora una lacrima… Troppe ne aveva versate quella sera.
Il moro le asciugò il viso con una mano per poi sussurrarle nell’orecchio:
“Su su, nessuno ti ha costretto in fondo”
Crudele e meschino fino all’ultimo.
“Era la mia prima volta” Singhiozzò lei.
“Allora forse avresti dovuto pensarci prima”
Non riuscì a proferire nessun’altra parola.
“Rifletti di più la prossima volta.. Notte piccola, grazie per la serata”
La baciò fugacemente sulle labbra e la lasciò li.
Un frutto acerbo appena morso e gettato via perchè già testato. Questo era stata per lui. Nulla di più.
La sbornia era stata smaltita in parte. Adesso camminava lungo il corridoio. Dietro di se sentì la porta della ragazza aprirsi, poi un urlo:
“Sei un bastardo Bill Kaulitz”
Quante volte le sue serate si erano concluse così, quante volte ancora sarebbe successo. Fumando e barcollando ancora un po’, continuò il suo cammino verso la sua solita vita.
La sua vita ripetitiva, vuota, materialista.
Priva di ogni magia.

********

Brigitte tornò in camera. In punta di piedi per non svegliare l’amica, si avviò verso la doccia. Ripensò a tutta la serata. Aveva fatto l’amore con Tom kaulitz e non sapeva se avrebbe dovuto a Ginevra o fare in modo che lei non incontrasse mai i gemelli. Poi rivide nella sua mente l’immagine di Bill per mano a quella meravigliosa ragazza. Si era anche accorto di lei, ma non l’aveva nemmeno riconosciuta. Segno che ormai il passato era ormai davvero lontano, troppo lontano. Lontano da Bill e forse lontano anche da Ginevra.
Le gocce d’acqua continuavano a scorrere sulla sua pelle, senza lavare però l’inquietudine e la tensione che quella visione le aveva provocato.
Non aveva pensato a questo tipo di conseguenza. Era stata troppo concentrata ad organizzare il tutto.
Voleva essere la fatina buona della fiaba che avrebbe dovuto avere un “Happy ending”. La fiaba che Ginevra avrebbe dovuto vivere anche per lei.
Ora però doveva mettersi in testa che le uniche persone ad avere il diritto di decidere se vivere o meno quel sogno avrebbero dovuto essere solo i protagonisti.
Le favole, Brigitte, non esistono.
Con questa nuova consapevolezza spense l’acqua e si diresse verso il suo letto.
Ginevra dormiva come una bambina. Tranquilla e ignara di tutto. Avrebbe dovuto lasciarla così. Felice con la sua serenità. Ora lo sapeva.
Non sapeva invece che probabilmente sarebbe stato troppo tardi.

****

Tom se ne stava sdraiato sul letto con gli occhi sbarrati a pensare che cosa fosse andato storto.
Il piercing lo aveva leccato, i rasta erano al proprio posto, il cappellino anche.
Il sorrisetto furbo strappa baci era stato sfoggiato.
E allora perché? Perché diavolo quella ragazza lo aveva lasciato lì come un idiota?
“No no no, non finirà così! Parola di Tom Kaulitz!”
Disse queste parole a voce alta, troppo preso dai suoi pensieri per accorgersi che il suo gemello se ne stava di fronte a lui con tanto di sopracciglio inarcato ed espressione interrogativa.
“Mi fa piacere constatare che mio fratello ora parla anche con i muri!”
“Bill cazzo, non ti ho sentito entrare mi hai fatto prendere un colpo!”
“Certo, eri troppo occupato ad intrattenere il soffitto…”
“Comunque stasera 1 a 0 per me”
“Oh oh oh, sentilo! Peccato dirti che invece siamo in pareggio” Disse il moro fiero di se.
“Non ci credo, hai scopato anche stasera?”
“No, mi sono girato i pollici! Ma certo che mi son dato da fare, mica potevo starmene li ad aspettare te!”
“Com’era?” Chiese il rasta drizzatosi sul letto.
“Carina…castana, piuttosto alta e oca quanto basta per non dover faticare a convincerla.”
Intanto iniziò a spogliarsi, prima la maglietta e poi i Jeans, per rimanere in boxer e raggiungere suo fratello a bordo del letto.
“Si ma com’era a letto!”
“Squallidamente vergine…”
“Cosa? E tu ci sei andato ugualmente?”
“Perché scusa che differenza fa? Ne avevo voglia punto e basta”
“Che bastardo” Sorrise Tom
“Questo me lo hanno già detto. Tu invece?” Chiese l’altro.
“Oh Bill, era una bomba!”
“Bene… Quindi la rivedrai?”
“Ovviamente no… Non vado mai con una per più di una volta. Avanti Bill dovresti conoscermi!”
“A me risultava che se ne fosse valsa la pena lo avresti fatto..”
E Bill aveva ragione, ma Tom non poteva dirgli che era stato lasciato a bocca asciutta subito dopo.
“Si…E’vero.. ma… ma.. insomma, in questa vacanza voglio assaggiare tanti sapori nuovi!”
“Si e più che altro io ci credo, sono tuo gemello Tom ricordalo!”
“E che palle, non ti si può nascondere nulla!” Affermò imbronciato il biondo. Bill sorrise e si girò dall’altra parte.
“Notte Tom!”
“Notte idiota.”
Bill fu rassicurato dal fatto che il fratello non si era accorto della sua sbronza. Era riuscito a non farlo preoccupare, quindi poteva dormire tranquillo. Perché a lui importava solo quello. Non far allarmare Tom. Di se stesso non gli importava. Si odiava ed ogni giorno che passava sempre di più.
 
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