"A friendship that will never end"

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Fee1702
view post Posted on 9/1/2009, 22:53




Oh Danke bambine *__*
 
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o° Vale °o
view post Posted on 12/1/2009, 12:16




Rileggere questa ff è sempre un piacere...
E' bellissima, te l'ho già detto centinaia di volte :)
 
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Fee1702
view post Posted on 12/1/2009, 14:26




Ma grazie Vale... Forse non ho dato troppa importanza a questa storia. Per lo meno non tanto quanto a Twin Souls, ma le sono comunque legata!
 
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selina89
view post Posted on 12/1/2009, 22:52




bellissima veramente...ho visto che l hai postata sull altro sito e l ho cercata perche' devo assolutamente sapere il seguito posta ti prego e' stupenda...baci
 
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Fee1702
view post Posted on 12/1/2009, 22:56




Oddio grazie! Davvero.. C'è solo un problema, per commentare ti devi presentare in "Benvenuti" è il regolamento. Altrimenti devo cancellare i tuoi messaggi.
Scusami
 
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selina89
view post Posted on 13/1/2009, 15:00




ok ho sistemato tutto...scusami me ne ero dimenticata...grazie...comunque e' veramente bella attendo con ansia il continuo...baciii
 
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Fee1702
view post Posted on 13/1/2009, 21:31




“ Bill ma dove cazzo eri?”
“Buongiorno anche a te Tom!”
“Si si.. è tutta la mattina che ti cerco e il cellulare come sempre lo hai lasciato qui!” Disse il rasta spazientito.
“Senti ma che ci fai conciato così?”
Il moro osservò il gemello in infradito, costume hawaiano e rasta accuratamente legati in una sorta di chignon. Con le braccia sui fianchi e una sigaretta a pendergli dalle labbra.
“Sono vestito così perché io e te stamani ce ne andiamo al mare!”
Bill si portò le mani al viso e assunse un’espressione terrorizzata, vagamente somigliante all’urlo di Munch.
“Tu devi essere impazzito se credi che io esporrò al sole la mia pelle delicata senza aver mai fatto prima una lampada per abituarla ai raggi solari!”
“E tu devi essere impazzito se pensi che io possa ascoltare una cosa del genere! Muoviti, il costume te l’ho portato io. In più sono in astinenza da corpi femminili in bikini!”
“No no no e poi no!” Disse Bill sbattendo i piedi sul posto.
“Oh si! Tu adesso ti infilerai il costume, metterai un paio di infradito e mi accompagnerai. Questa è una vacanza ed io non ho intenzione di passarla dietro al tuo shopping!Oggi si fa come dice Tom kaulitz!”
“Guarda, oggi non ho nemmeno la forza di risponderti…”
“Benissimo, muoviti e preparati! E questo non vuol dire ritoccare anche il trucco.. se no si fa buio!”
Il moro alzò gli occhi al cielo e ciondolando andò a prepararsi.

“Finalmente!” Pensò il rasta osservando l’acqua cristallina, la sabbia chiara e i corpi scoperti delle ragazze stese al sole. Aveva accumulato un po’ di stress in questi giorni e il relax di una giornata passata al mare lo avrebbe aiutato. Ma, all’improvviso un urlo isterico interruppe la quiete donata da quella prospettiva.
“TOM!!! Accidenti a te!”
“Bill, sono ore che lagni! Alla prossima imprecazione giuro che ti affogo!Che vuoi ora?”
“Questa borsa pesa! Io ho caldo, il trucco si sta sciogliendo, la sabbia scotta, le infradito sono fuori moda, questo costume che mi hai preso mi sta largo perché io grazie al cielo sono dimagrito e…”
“E adesso se continui ti arriva un pugno dritto in faccia, così raddrizzerò i denti storti che ti ritrovi! Chiaro il concetto? In più se non avessi comprato migliaia di creme solari e riempita quella borsa anche di bottigliette d’acqua, ora non peserebbe così tanto!”
“Senti, la mia pelle ha bisogno di idratazione! Sono delicato io sai?”
“Si si certo…meglio darti ragione come si fa con i pazzi.. Sistemiamoci qui”
I due gemelli stesero l’asciugamano e si adagiarono su di esso.
“Senti ma, non mi hai risposto prima, dove sei stato stamani?” Chiese Tom al moro.
Quest’ultimo smise di sventolarsi con la mano e dopo essersi acceso una sigaretta rispose:
“Da Anna…”
Alla pronuncia di quel nome Tom iniziò a prestare più attenzione. Voleva i particolari. “Che le hai detto?”
Con un tipico monologo alla Bill Kaulitz, la curiosità di Tom fu ripagata.
“Capito, immagino la tua faccia supplichevole da cucciolo di cerbiatto mentre le mentivi spudoratamente! Chissà quante volte le hai detto che per te è stata importante. Sei stato davvero un cretino con lei…”
“In qualche modo dovevo pur migliorare la mia squallida situazione no? Poi io all’inizio ci avevo creduto davvero in quella storia”
“Si, come in tutte le altre…”
“Senti ci ha già pensato Maggie a farmi sentire un verme, ora non ricominciare anche tu! Trovati qualche preda da cacciare!”
“Detto fatto caro mio, guarda quella! Penso che andrò a farmi il bagno..”
Bill osservò una bionda andare in acqua e suo fratello leccare il piercing. Scosse la testa e si sdraiò di nuovo sull’ asciugamano, lasciandosi cullare dal rumore del mare.
“Ehi, freddina l’acqua..” *Vai SexGott colpisci* pensò il rasta dopo aver attaccato bottone con la ragazza bionda.
“Eh si… in effetti..” Aveva un bel corpo, dorato per l’abbronzatura e due occhi chiari, espressivi.
“Ma tu, tu sei? Tom Kaulitz?” Disse la ragazza al chitarrista puntandogli un dito contro.
“In persona, bambola…” Rispose con sguardo compiaciuto e occhiata maliziosa.
“Tu invece? Come ti chiami?”
“Puoi chiamarmi come vuoi..” La fama di Tom era molto nota e soprattutto ad una fan come la ragazza. Era una tipa sveglia e soprattutto si era posta come una molto disponibile…
“Wow, mi piace… Ormai penso che ti chiamerò bambola allora!”
Bambola perché era bella, bellissima, sembrava prodotta a posta per reincarnare la perfezione, bambola perché sapeva che sarebbe stato facile giocare con lei.
“Perfetto!Che ne dici Tom di farci un tuffo?” Gli propose con un occhiolino.
“Molto volentieri, sono sicuro che troverai il modo di scaldare le acque giusto?”
Ormai il Sexgott aveva colpito di nuovo. Soddisfatto il biondo prese la ragazza per la mano ed insieme a lei iniziò a nuotare verso il largo, lontani da occhi indiscreti.
Si fermarono dopo una nuotata di qualche metro e si guardarono negli occhi.
“Sei bellissima lo sai?”
“Grazie, ma non mi va molto di parlare sai?” La ragazza si avvicinò a Tom ed iniziò a baciargli il collo. All’inizio dolcemente, poi con più foga. A quel punto lui le prese il viso e prepotentemente lasciò entrare la lingua nella bocca di lei. Si baciavano, si divoravano, accarezzavano. La ragazza, poi, lasciò andare la sua mano dal volto del rasta fino al suo costume e lo abbassò. Tom continuava a baciarla, stranamente non aveva ancora avuto il desiderio di spogliarla come lei aveva fatto con lui.
I loro corpi fremevano e le mani esperte della bionda stuzzicavano il piacere del ragazzo. Staccarono le loro bocche per riprendere fiato. Tom la osservò. Di colpo fu come se un lampo illuminasse la mente del chitarrista. Quegli occhi così chiari lo attraevano in maniera forte, ma sbagliata. Gli ricordavano un’altra persona, Anna. “Che c’è? Qualcosa non va?” Lui scosse il capo e riprese a baciarla e stavolta a tastarle il seno.
Ma poi di nuovo, il volto della bruna che la sera prima aveva avuto bisogno di lui gli apparse davanti. Si staccò di nuovo da quella sconosciuta.
“Scusa, non mi sento bene.” Il biondo si tirò su il costume.
“Come? Ho sentito bene?” La ragazza strabuzzò gli occhi.
“Si, benissimo, mi dispiace ma non mi va…”
“AhHAHAH questa è bella! Tu che rifiuti una ragazza! Tutto fumo e niente arrosto… Ciao bello, mi fai pena!”
Ferita nell’orgoglio la “Bambola” nuotò lontana da lui. Tom la osservò allontanarsi.
*Ma che ti prende Kaulitz? Non aspettavi altro e ora che hai una bella e disponibile ragazza per le mani ti tiri in dietro! Che stupido…* Ma in realtà sapeva bene il motivo di quel rifiuto, solo che ammetterlo costava più di quanto pensasse. Immerso nei suoi pensieri affondò il viso sott’acqua, quasi a lavare via le sue preoccupazioni.

Bill sentì un tonfo accanto a lui e spostò il cappello dal viso per guardare cosa fosse stato. Notò un Tom avvilito e nervoso accendere con foga una sigaretta.
“Da qui in avanti dovranno chiamarti Flash Sexgott! Adesso riesci a rimorchiare e andare al sodo in 15 minuti? O qualcosa è andato storto?” Disse Bill sghignazzando.
“Zitta piattola!” Grugnì il biondo.
“Ok niente scopata..”
“Che finezza Bill! Stai diventando peggio di me…”
“No è che mi adeguo al tuo linguaggio! Allora?”
“Allora niente!”
“Niente di niente?” Bill scrutò più da vicino il volto del gemello per carpire qualche sua espressione.
“E che cazzo Bill! Ti ho detto niente”
“Dai dai dai voglio sapere! Vuoi o non vuoi confidarti con il tuo gemellino premuroso che si preoccupa tanto per te e vuole solo farti sentire più tranquillo? Se non ti va non fa niente, mi farò da parte, tornerò nel mio guscio a sentirmi un’ inutile anima incompresa caduta dal cielo”
“Bill ma che cazzo dici?” Tom osservò il fratello intento, più che in un discorso, in una rappresentazione teatrale con tanto di mento innalzato e mano sul petto.
“Fai prima a dire che muori di curiosità e vuoi sapere se ho fatto cilecca!”
“Come puoi pensare questo di me? Povera creatura smarrita, ingenua e pura? Nonché sangue del tuo sangue? Comunque si, hai fatto cilecca o no?”
“No!”
“Allora hai sfogato i tuoi istinti?”
“No!”
“Allora lei faceva schifo?”
“No!”
“Allora è scappata?”
“No!”
“Allora che cavolo hai fatto!!!?”
L’urlo da soprano di Bill fece voltare mezza spiaggia e Tom indicò il fratello per far capire chi fosse stato l’autore di quel suono animalesco.
“Senti bill, me ne sono andato io sul più bello, punto e basta”
“Oh mio dio Tom, tu stai male, hai la febbre di sicuro! Chiamate un’ ambulanza!” Si mise a saltellare il moro, pronunciando quelle parole, tanto non lo avrebbero capito, parlava in tedesco.
“Bill mettiti giù, ci riconoscono!”
“Ok ok ma che ti è preso? L’unica spiegazione è che tu abbia un’altra per la testa”
“…” Silenzio.
“Tom?”
“Hm?”
“C’ho preso?”
“Hm”
“Che vuol dire Hm? Ma ti devo levare le parole di bocca con le pinzette che uso per le sopracciglia? E Che cazzo!”
“Si! Si! Si ! Si ! C’è un’ altra contento???”
“Mio Dio!!! E perché io lo so solo ora? Non potevi dirmelo prima?”
“Perché mica potevo dirti che ho preso una sbandata per la tua ex?”
Gli occhi di Bill si fecero enormi e la bocca si spalancò lasciando intravedere la perlina di metallo al suo interno.
“Anna???”
“No mia nonna…” Biascicò Tom.
“Guarda che io non ho problemi al riguardo! Per me è già roba passata”
“Che sensibilità..”
“E dai lo sai che non intendo quello, è che penso a Maggie in ogni istante”
Lo sguardo di Bill si fece più cupo e si posò sulla sabbia. Iniziò a giocherellare con essa.
“Si lo so, peccato che lei sia ancora innamorata di te, me lo ha detto ieri sera.”
“Ieri sera? Quindi eri con lei?”
“Si, mi ha chiamato perché aveva bisogno di parlare con qualcuno.”
“Ed io che pensavo che ti trovassi nel mezzo di un’orgia selvaggia”
“Ormai non succede più da un pezzo…” Sorrise Tom come se pensasse ai vecchi tempi perduti, come gli anziani.
“Devi darle tempo, io mi sono comportato da schifo, credo che ne soffrirà per un po,’ ma già il fatto che abbia pensato a te nel momento del bisogno magari vuol dire qualcosa.”
“Boh, io in queste cose non ci capisco nulla!”
“Ultimamente ci capisci più di me!”
“Beh Bill, per quello non ci vuole molto…”
“E’ buffo, non ci siamo mai innamorati di nessuno veramente, anche se io credevo di esserlo ogni volta, ed ora che è successo ci siamo caduti insieme!”
“E’ vero, siamo destinati a vivere ogni cosa insieme!” disse Tom guardando il gemello.
“Si Tom ed è stupendo”
“Vero piattola”. Dopo aver detto quelle parole il rasta scompigliò i capelli del moro e tornò a sdraiarsi sull’asciugamano per godersi gli ultimi raggi di sole della giornata.

 
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Lullaby;
view post Posted on 13/1/2009, 22:01




CITAZIONE
“Finalmente!” Pensò il rasta osservando l’acqua cristallina, la sabbia chiara e i corpi scoperti delle ragazze stese al sole. Aveva accumulato un po’ di stress in questi giorni e il relax di una giornata passata al mare lo avrebbe aiutato. Ma, all’improvviso un urlo isterico interruppe la quiete donata da quella prospettiva.
“TOM!!! Accidenti a te!”
“Bill, sono ore che lagni! Alla prossima imprecazione giuro che ti affogo!Che vuoi ora?”
“Questa borsa pesa! Io ho caldo, il trucco si sta sciogliendo, la sabbia scotta, le infradito sono fuori moda, questo costume che mi hai preso mi sta largo perché io grazie al cielo sono dimagrito e…”
“E adesso se continui ti arriva un pugno dritto in faccia, così raddrizzerò i denti storti che ti ritrovi! Chiaro il concetto? In più se non avessi comprato migliaia di creme solari e riempita quella borsa anche di bottigliette d’acqua, ora non peserebbe così tanto!”
“Senti, la mia pelle ha bisogno di idratazione! Sono delicato io sai?”
“Si si certo…meglio darti ragione come si fa con i pazzi.. Sistemiamoci qui”

è bellissimo questo pezzo XD
 
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selina89
view post Posted on 13/1/2009, 22:09




uuuu che belloooo...come al solito hai creato un capitolo fantastico...complimenti veramente...
 
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melipink
view post Posted on 13/1/2009, 22:13




capitoliii uniciiiiiii !!!!!!!!! bravaaaaaaaaa
 
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Fee1702
view post Posted on 13/1/2009, 22:42




Oh ragazze, grazieeeeeeee

Meli, ma l'hai letta tutta???
 
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rok1
view post Posted on 14/1/2009, 19:18




Fee troppo shisho il pezzo di bill che si lagnia mi sono tagliata in due!!
 
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melipink
view post Posted on 14/1/2009, 21:25




sisi vale!!! nn attentamenteattentamente ma l'ho lettA !!!^^ ora rileggo!!XD
 
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Fee1702
view post Posted on 14/1/2009, 21:26




Grazie Girlssss grazie a tutte!
 
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Fee1702
view post Posted on 21/1/2009, 13:57




“Parola d’ordine: Dimenticare!”

Erano passati diversi giorni dal fatto con Bill ed ora: che liberazione, che sfogo! Finalmente mi stavo lasciando andare a ritmo di musica. Ero sul cubo e come sempre, quando ero nervosa, arrabbiata o preoccupata riuscivo a dare il meglio di me. Mi dimenavo come ero riuscita a fare poche volte. Questo ormai da più di un’ora. Giunto il momento di cambio di cubista ero sudata e accaldata, ma mi sentivo bene. Ero riuscita per un po’ a non pensare a lui. Ma come diavolo mi ero ridotta? Io e l’amore siamo sempre state due cose separate. Dovevo riuscire a tornare la Maggie di sempre. Quella che se ne frega di tutti, quella che non si fa paranoie, quella che si lascia andare con i ragazzi più carini rimorchiati a “lavoro” e che ad ogni cazzata viene consolata dall’amica. Invece no!
Ora ero qui, di fronte allo specchio del bagno della discoteca a fissare la mia immagine e vedere riflessa anche quella di Bill. Vedevo il suo sguardo che mi rimproverava per averlo cacciato e sentivo il mio cuore battere al ricordo del suo sapore.
“Ah, finiscila Margherita, non sei una bambina che crede ancora al principe azzurro”
Pensai a voce alta e picchiai un pugno nello specchio, come per colpire lo sguardo del cantante apparso solo nella mia mente. Due ragazze, intente ad incipriarsi il naso, si voltarono verso di me disgustate. Mi guardavano come se vedessero una pazza, dall’alto della loro fierezza snob.
“Che volete? Continuate a fissarmi e la prossima volta il pugno assaggerà il vostro naso rifatto!” La finezza per me era un optional!
“Ma senti questa?! Curati cara o resterai zitella a vita…”
“E chi te lo dice che non voglia rimanerci?”
In effetti non sarebbe stata una brutta prospettiva. Niente sofferenze, litigate, fatiche! Solo io.. a pensare a me stessa, con una carriera, una casa ed un animale domestico. Magari il mio Bill peloso…
Le due ragazze avevano distolto il loro sguardo dal mio ed avevano iniziato a confabulare tra di loro.
“Ehi ma hai visto chi è arrivato prima che venissimo in bagno?” disse una.
“No, chi?”
“Quello che suona in quel gruppo…I …si, dai quei tedeschi che sono da tutte le parti e piacciono alle bambine!”
La questione aveva attirato la mia attenzione e le ascoltavo facendo finta di niente e struccandomi il viso, più truccato del solito per via del lavoro.
“Ma i Tokio Hotel?” fece l’altra.
“Ah si ecco! Tra l’altro è un gran figo, ci hanno visto bene le bambine…”
Sentii un tuffo al cuore. Il problema era: Di quale dei due Kaulitz si trattava?
“Cavoli non l’ho visto… Ma qual è di loro?”
“Non lo so non li conosco, ma è il figo con i rasta!”

“TOM!!!” Urlai, lanciando il batuffolo di cotone con il quale mi stavo pulendo. Di corsa presi la mia borsa e tolsi i tacchi per riuscire a correre il più veloce possibile. Con uno scatto felino mi avventai sulla porta, sbattendo contro le due ragazze e facendole sobbalzare.
“Questa è pazza davvero! Ma che droga usa?” Disse una all’altra.
Io non vi badai, in un secondo ero di nuovo nel locale, scalza e con le scarpe in mano. Correvo velocissima, avevo voglia di rivederlo. Non lo ammettevo, ma vedere di nuovo quegli occhi, nei quali avrei rivisto quelli di Bill, perché così identici, mi elettrizzava. Dopo corse, salti e spallate finalmente vidi il chitarrista. Era nel mezzo alla pista avvinghiato ad una rossa. Ma non ci feci caso. Forse perché già immaginavo una scena del genere.
“Kaulitz!!!” Urlai. Tom non fece in tempo a capire di chi si trattasse che già gli ero saltata in braccio e con le gambe gli cingevo i fianchi. Non ci fu bisogno che mi guardasse in viso per capire chi fosse quell’uragano piombatoli addosso.
“Maggie!” esclamò.
La rossa infastidita e umiliata sbuffò e se ne andò di colpo. A Tom non importò. Tanto avrebbe potuto giocare con un altro giocattolo quando avrebbe voluto.
Eravamo abbracciati e lui girava su sé stesso con me in braccio.
“Piccola, ma che fine hai fatto?” Mi chiese.
“Sai con il lavoro e varie faccende ho avuto poco tempo”

“E vederti avrebbe voluto dire vedere anche lui e mi fa male”

“Andiamo a prenderci da bere, così parliamo un po’ !”
“Si si!”
Insieme ci avviammo e ci sedemmo di fronte al bancone.
“Sex on the beach!” Ordinò il biondo al barista.
“Non ti smentisci mai eh Kaulitz? Per me un’anima nera!”
“Certo che no cara mia!”
“A proposito, mi sa che ho allontanato la tua preda… Scusa!” Dissi a lui alludendo alla rossa.
“Figurati! Non baciava neanche bene!”
“Ovviamente dopo aver baciato me, Tom, non potrai pretendere di trovare un’altra all’altezza!” Ammiccai.
“Allora dobbiamo rimediare!” Disse avvicinandosi in maniera scherzosa.
“Allora, che mi racconti di bello?”
“Beh, diciamo che la mia vita è sempre la stessa più o meno… Le cose con Anna si stanno aggiustando a poco a poco, ma siamo ancora lontane dal rapporto che avevamo. Comunque fa progressi. Ultimamente esce spesso. Non le ho chiesto con chi, per non essere troppo invadente, ma so che me lo dirà lei prima o poi.”
Non sapevo che in realtà era proprio con Tom che passava il suo tempo. Il rasta me lo avrebbe detto, se non fosse che pensò bene di avvertirmi di una cosa più importante.
“Maggie, prima di continuare a parlare, devo dirti una cosa”
“Dimmi!”
“So che vuoi evitare l’argomento, ma ci tenevo a dirti che non sono qui da solo”
“C’è anche lui?” Il battito del mio cuore iniziò ad accelerare, le mie guance a prendere fuoco e le mie mani a sudare.

“Calmati!”

“Si , è andato in bagno e si è fermato a chiacchierare con qualche fan”
“Capisco.. allora è meglio che me ne vada” Dissi abbassando lo sguardo.
“No Maggie! Non puoi evitarlo per sempre”
“Oh si che posso, tanto poi partirete e non lo rivedrò mai più…Così piano piano finirà tutto”
“Ma sei sicura di quello che stai dicendo Maggie? Tu ci stai male e sai che significa? Che provi qualcosa di molto forte. Sicura che vuoi rinunciarci?”
“Non ho alternative Tom. Lui mi userebbe e Anna ne soffrirebbe ancora. Anche se ha rinunciato a lui, non credo sia pronta a vederci insieme. Le ho già fatto abbastanza del male, ora è meglio pensare prima a lei e poi a me stessa.”
“No, devi pensare anche a te. Forse non ci crederai, ma penso che stavolta Bill sia cambiato. Non credo che tu sia per lui una semplice sbandata. Sono suo fratello gemello e lo sento, sento che è cambiato”
“Si certo e quanto durerà questo cambiamento? Un mese? Fino a che non troverà una sostituta e mi metterà in panchina? No grazie, non sono abituata a starmene in disparte. Io sono una titolare.”
“Non farti del male Maggie, dagli una possibilità. Che ti costa?”
“Mi costa tanto credimi. Provo un sentimento troppo forte da poter spiegare e ne rimarrei scottata. Non mi fido di lui. Meglio troncare tutto sul nascere.” Quanto era difficile dire quelle cose.
“Non posso, né voglio forzarti Maggie, ma rifletti!”
“Grazie Tom” Lo abbracciai, piena di gratitudine per le sue parole.
“Di che? Comunque se vuoi sdebitarti io saprei anche come. Ho già in mente un paio di cosette…” Disse giocherellando con il cerchietto al suo labbro.
“Certo, non avevo dubbi” Gli detti una leggera sberla sul collo.
“Adesso è meglio che vada Tom. Ci sentiamo presto ok?”
“Ok,come vuoi! Stammi bene piccola!”
“Anche tu Kaulitz e non fare troppi danni.”
“Tranquilla!”
Dopo queste ultime battute mi affrettai verso l’uscita e a passi veloci verso casa.

“TOM!!!”
“Cavolo Bill, ma per quale diavolo di ragione devi urlare in quel modo?” Disse Tom dopo essersi quasi strozzato con il suo cocktail per lo spavento.
“Perché sono incazzato nero!” rispose il gemello atterrato di colpo sullo sgabello dove poco prima stava seduta Maggie.
“Ora dovrei chiederti perché, giusto?”
“Mi pare il minimo!” Disse Bill con fermezza. Tom roteò gli occhi e indirizzò lo sguardo verso il fratello, conscio del fatto che il suo monologo sarebbe durato un’ora.
“Cavolo Tom, l’ho cercata ovunque! Stasera, come ogni giovedì avrebbe dovuto lavorare! E invece sul cubo c’è quella moretta svampita! Ma che diavolo ho fatto di male! Ho girato per tutta la pista…”
“Bill..”
“Sono andato verso il bagno delle ragazze, ma delle fan mi hanno bloccato…”
“Bill!”
“Sono andato anche nel privè, ma…”
“Bill cazzo mi vuoi ascoltare?!!!” Urlò il rasta.
“Che vuoi? Mi hai interrotto, dovevo finire di raccontarti, allora..”
“Bill, lei era qui, dove sei seduto tu adesso.”
La bocca spalancata del moro, che stava per riprendere il discorso, si chiuse immediatamente. Il suo sguardo si fece serio e le mani con le quali stava gesticolando si chiusero in due pungi stretti. Ma non disse una parola.
“L’ho vista solo per qualche minuto, ci siamo salutati ma è andata via presto. Bill, ci sei?”
Lui c’era fisicamente, ma la sua mente era da tutt’altra parte. Immaginava Maggie seduta su quello sgabello, con quella pettinatura pazza, con quel piercing terribilmente sexy. All’ ennesimo richiamo del gemello si voltò.
“Dov’è adesso?” Disse arrabbiato quasi ce l’avesse con il rasta.
“Se n’è andata..Ho provato a fermarla , ma…” Il moro si alzò di scatto, intenzionato ad andarla a cercare. Ma Tom lo prese per un braccio.
“Fermati, non seguirla, non adesso.”
“Lasciami! Avresti dovuto venirmi a dire che lei era qui, avrei dovuto parlarle io!”
“Ho provato a farla restare, ma quando…” Tom esitò, sapeva che avrebbe fatto del male a suo fratello.
“Ma quando…?” Lo esortò Bill.
“Quando le ho detto che c’eri anche tu se n’è andata Bill, non voleva vederti. Mi dispiace.” Abbassò lo sguardo, quasi vergognandosi ci ciò che aveva detto.
“Non è possibile, lei non può negarmi di vederla di nuovo! Lei mi deve ascoltare! Lei deve capire che la amo sul serio, che non è stata un capriccio!” Una lacrima piena di rabbia attraversò la guancia del cantante.
“Bill, lo so…ma non credo che…”
“Io la devo vedere, ora! Subito!” Il moro si liberò dalla presa del fratello ed iniziò a correre, destinazione: Casa di Maggie.
Tom non potè far altro che guardare il gemello sparire tra la folla. Neanche lui lo avrebbe fermato.

Arrivata a casa mi buttai sul letto , esausta e triste. Triste perché quegli occhi avrei voluto vederli, perchè quel corpo esile avrei voluto stringerlo e quelle labbra avrei voluto baciarle. Invece non potevo e malgrado tutto sapevo di aver fatto la cosa giusta. Faceva male ma avrei dovuto sopportarlo.
Sentii dei rumori provenire dalla stanza di Anna, segno che era in casa. A cose normali sarei andata da lei per farmi consolare. Ma di certo, stavolta non potevo dirle che stavo male per l’uomo che amava!
Posai la borsa per terra, tolsi anelli, braccialetti e borchie varie e stavo per chinarmi ad accarezzare Bill che si stava strusciando alle mie gambe, quando lo squillo del mio cellulare catturò la mia attenzione.
Un sms. Lo lessi:
“Sono Bill, sono sotto casa tua, scendi ti prego!”
Di nuovo il cuore a mille, di nuovo le guance infuocate, di nuovo il tremolio alle mani. Mi affacciai alla finestra. Lui era li.
Aveva una giacca di pelle nera, i Jeans attillati che lui amava tanto e lo sguardo rivolto verso la mia finestra. Era divino.
Lo osservai per un po’, poi chiusi la persiana e gli scrissi un messaggio.
“Mi dispiace Bill, torna via… Non posso vederti.”
Ero determinata più che mai, non potevo cedere, dovevo farlo per Anna e per me.
“Non me ne vado, anche a costo di rimanere qui tutta la notte!”
“Fai come vuoi, buonanotte.”
Nessuno sa quanto mi fosse costato mettermi a letto sapendo che il ragazzo che aveva in mano il mio cuore mi stava aspettando.
Passò una mezz’ora, non avevo ovviamente chiuso occhio ed un lampo, seguito da un tuono mi fece sobbalzare. Nel giro di qualche minuto la pioggia iniziò a scendere incessante. Mi affrettai verso la finestra e lui era ancora li. Fradicio, con le braccia conserte, il trucco sbavato e tremante.
Era troppo! Non potevo lasciarlo li.
 
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85 replies since 2/11/2008, 17:16   1199 views
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