"A friendship that will never end"

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Fee1702
view post Posted on 2/11/2008, 17:16




"A friendship that will never end"

DRIN! DRIN!

Quel rumore banale, odioso e sgradevole finì il suo ciclo di vita contro il muro della mia camera 10 secondi dopo che aveva iniziato a suonare. Avevo ucciso la mia sveglia a forma di porcellino con un destro degno di un pugile. Ma poco dopo, non appena il mio cervello iniziò a connettere, capii di aver commesso l’ omicidio di un innocente. Alla fine quell’ aggeggio voleva solo farmi presente che la mattina dell’arrivo di Anna era finalmente arrivato.
Dopo due mesi trascorsi in Germania,infatti, la mia migliore amica sarebbe tornata in Italia, a casa nostra. Vivevo con lei da 2 anni ma ci conoscevamo praticamente dalla nascita. Inutile dire che per me era come una sorella che, per giunta, non avevo mai avuto. Così diverse, così diametralmente opposte, ma così legate!

Io ero la più forte, lei la più debole, io era giusto carina, lei dannatamente bella, io ero attaccabrighe, lei estremamente pacifica. Avevamo la stessa età, lei era la più responsabile e ragionevole, io invece la classica testa calda che agisce d’impulso. Anna aveva paura del giudizio degli altri, doveva essere sempre all’altezza, questo era ciò che la rendeva insicura. Alle superiori le bullette la odiavano perché invidiose ed io non lo sopportavo. Molte volte mi ero ritrovata in presidenza perché avevo scatenato delle risse in difesa della mia amica .

Insieme frequentavamo la scuola interpreti e per seguire i corsi ci eravamo trasferite nella città della facoltà , lontano da casa nostra.
Se la perfezione avesse avuto un nome, non ci sarebbero stati dubbi: si sarebbe chiamata Anna. Era bellissima, con quella cascata di capelli neri, lisci fino ai fianchi, con quegli occhi di ghiaccio e con quel fisico scultoreo. Ma soprattutto Anna era intelligente e riusciva in tutto quello che faceva. Se aveva un obiettivo, quello sicuramente sarebbe stato raggiunto. Così come l’ultimo che si era prefissata: vincere quel concorso, quel sogno!
A coloro che frequentavano la nostra facoltà si era presentata la possibilità di partecipare ad una competizione. Chi l’avesse vinta avrebbe avuto l’ opportunità di svolgere uno stage di 2 mesi in Germania con una delle interpreti più famose d’Europa : Ingrid Miller, l’interprete dei Tokio Hotel e viaggiare insieme a lei al seguito del gruppo.
Il concorso consisteva in un esame di lingua tedesca e inglese. Quello sarebbe stato il mio sogno, ma Anna era imbattibile, questo lo sapevo già in partenza. Infatti fu così, fu lei a vincere quell’ opportunità. Ma neanche per un istante provai invidia nei suoi confronti. Era Anna, era semplicemente lei, colei con la quale ne avevo passate tante e che mi aveva aiutato in tutto.

Solo in un momento avrei pagato oro per essere al suo posto:

FLASH BACK

“Maggie, non ci crederai, finalmente è successo, avevo capito che c’era qualcosa, ma non volevo crederci, adesso, però, non ho dubbi!! Oh mio dio quanto sono eccitata!” Mi disse urlando Anna al telefono.
“Calmati,che è successo? Ti sei resa conto che non puoi vivere troppo a lungo senza di me?”
“Dai scema… è un sogno! è un sogno!”
“Che hai sognato? Bill Kaulitz nudo che ti incita ad avvicinarsi a lui? Perché se è così io lo sogno tutte le notti, quindi non sarebbe una novità…”
“In effetti c’ entra Bill Kaulitz, ma il sogno lo sto vivendo..”
“Anna che vuol dire?”
“Che mi ha baciata Maggie, mi ha baciata!!!” Urlò la mia amica portandomi via un timpano e facendo sì che dovessi spostare la cornetta dal mio orecchio .Ok, forse ero definitivamente da ricovero e avevo iniziato ad immaginarmi le cose …forse non avevo capito bene… Forse la mia amica delirava perché aveva bevuto troppa deutsche Bier o mangiato troppi crauti… o forse era vero e avevo appena scoperto che la mia migliore amica se la faceva con il mio idolo di sempre.

FINE FLASHBACK

Da quel giorno, al telefono, aveva iniziato a raccontarmi di come la loro storia era iniziata, di come si stava evolvendo e di quanto lei ne fosse già innamorata. Ad essere sinceri non avrei mai creduto che avesse potuto continuare tra di loro… Insomma, la storia della rock star e della stagista non mi convinceva più di tanto. Invece tutto filava liscio e Bill Kaulitz pareva dimostrarsi ciò che sembrava: il ragazzo dolce e incredibilmente sensibile che ti travolge con solo un’occhiata alla telecamera. Del resto non si poteva non amare Anna, era ciò che ogni uomo avrebbe desiderato. Tutto il contrario di me insomma…
Bassa, per niente formosa, anzi, direi proprio gracilina. Avevo uno stile tutto mio, poco mi importava che non piacesse alla gente. Il mio taglio di capelli era tutto un programma. Quando mia madre mi vide per poco non mi apriva la porta di casa. Avevo colorato il mio castano chiaro in un biondo chiarissimo, quasi platino, nella parte superiore, mentre i capelli all’interno erano diventati neri corvini. Una falda piuttosto ampia copriva il mio occhio destro ed il resto dei capelli era scalato e lungo fino al seno. Avevo un piercing sotto l’angolo della bocca e due tatuaggi, ancora dovevo decidere cosa dovesse rappresentare il terzo. Quello sulla caviglia era una rosa colma di spine, una per ogni ostacolo superato nella mia vita e quello sul polso, una farfalla che simboleggiava ciò che nessuno mi avrebbe mai tolto: la libertà.
Libera.. si.. forse è l’aggettivo che più mi si addiceva. Ero libera di esprimermi come volevo, di vestirmi come volevo, non mi importava che qualcuno disprezzasse la presenza esagerata di catene e borchie nel mio abbigliamento , libera di dire ciò che volevo e di pensare ciò che volevo. Non ero perfetta, no! Non ci andavo nemmeno vicina, ma ero libera e mi piacevo terribilmente. Per questo non mi piaceva passare inosservata, proprio perché mi piacevo ed il mio modo di vestire era una sorta di provocazione per coloro che non avrebbero mai osato pensare di conciarsi come me.

Anna a differenza mia era schiavizzata dalla perfezione e se c’era una cosa che voleva a tutti costi era piacere alla gente prima ancora che a se stessa. Aveva frequentato corsi di postura , diceva che per essere interpreti era necessario mantenere un atteggiamento elegante, era perennemente a dieta e aveva iniziato a frequentare un corso di dizione per togliere definitivamente l’accento toscano che ci contraddistingueva per le nostre origini. Come lavoro part- time impartiva lezioni private di lingua. Diceva che era un buon metodo per ripassare la grammatica inglese e tedesca.

Io invece per racimolare qualche soldo facevo la cubista in discoteca. E’ vero si, non è il massimo, ma il pensiero di studiare anche nel tempo libero mi dava la nausea, fare la cameriera non mi passava nemmeno per l’anticamera del cervello, avrei finito sicuramente per rovesciare un vassoio addosso a qualcuno , come baby sitter sarei stata un disastro in quanto la mia pazienza è molto ma moooolto limitata e qualche bambino ne avrebbe sicuramente pagato le spese. Quindi decisi che la discoteca poteva fare per me… Avrei ballato e questo lo adoravo, mi sarei lasciata andare e anche questo era decisamente nel mio stile e mi sarei ubriacata ogni fine settimana. In più, non ero certo una meraviglia con quei vestitini succinti, ma con le movenze ce la sapevo veramente fare. Vedere l’espressione sbavante stampata sul volto di alcuni individui allupati non aveva prezzo. Avrei potuto trovare qualcosa di meglio? Noooo, non credo!

Dopo aver lottato con le lenzuola ed essermi resa conto di essere nuovamente in ritardo, mi catapultai giù dal letto, corsi per la camera in cerca di qualche dannato indumento da indossare e non nell’armadio come i comuni mortali, ma sul pavimento data la mia allergia al tenere la stanza in ordine…
Una volta trovato qualcosa di mio gradimento mi incamminai velocemente verso la porta ed inciampai in Bill… non Kaulitz, Bill il mio gatto! Lo avevo chiamato come il cantante perché ero letteralmente ossessionata da lui, dal suo sorriso, dal suo stile, dai suoi capelli, dalla sua voce e dal suo essere libero di esprimere i suoi pensieri a tutto il mondo attraverso la sua musica. Adesso però non era più un idolo da contemplare attraverso un poster, ma il fidanzato della mia migliore amica…
Accarezzai l’adorabile palla di pelo per scusarmi di aver interrotto il suo sonno e mi diressi verso la mia auto scassata che mi avrebbe accompagnato a prendere Anna all’ aeroporto.

Eccola, mi sorrideva e stava correndo verso di me, aveva gli occhi che le brillavano e la lunga chioma che scintillava sotto il sole. Quanto era bella e quanto mi era mancata cavolo!
“Maggie Maggie Maggie! Mi sei mancata, come ho fatto senza di te?” Mi aveva presa tra le braccia e mi stava stritolando con le lacrime agli occhi. Anche a me veniva da piangere, ma non lo feci, ero sempre stata la “dura” della situazione e odiavo i saluti sdolcinati.
“Si si ok mi sei mancata anche tu e tanto lo sai, ma ora TOGLIMI LE BRACCIA DAL COLLOOOOO NON RESPIRO!!!!!!!!!!!” Le urlai non facendocela più. La aiutai con i bagagli e ci avviammo verso la nostra casetta di nuovo insieme.

“Casa dolce casa!” esclamò Anna entrando nella nostra umile dimora.
“Ormai ero abituata ad altro, suite, alberghi, ville, ma l’atmosfera di casa è impagabile…”
“Si certo… soprattutto quando hai un certo Bill Kaulitz con quegli occhioni che ti aspetta in una lussuosa camera di Hotel, posso immaginarmi come desidereresti trovarti qui in questo casino!” Dissi ironica e scuotendo la testa all’affermazione della mia amica.
Anna arrossì, e si lasciò cadere sul letto con lo sguardo sognante. Mi aveva già raccontato praticamente ogni piccolo particolare di quella storia da favola che aveva vissuto in Germania e che ancora stava vivendo.
“Non ti ho detto una cosa però…” mi disse guardandomi Anna
“Che c’è?”
“Ecco lui… verrà qui da noi in Italia per passare le vacanze, insieme a suo fratello Tom”
“Qui proprio Qui?” le chiesi balbettando.
“Si qui… alloggeranno in un Hotel in città, ma è inutile dirti che lui starà molto qui da noi per ovvi motivi..”
Il mio volto assunse un’espressione incredula e inebetita.
“Cioè vuoi dirmi che l’uomo che sogno ogni notte, il mio sogno erotico e per giunta proibito perché fidanzato con la mia migliore amica si aggirerà nei dintorni?”
“Maggie! Non esagerare… comunque si hai capito… e guai a te se proverai a soffiarmelo” mi disse sorridendo ingenuamente.
“Questo dipenderà dai miei ormoni, e tu permettendo a misterbombasexyKaulitz di aggirarsi nei paraggi li metti a dura prova”
Iniziammo a ridere e ci abbracciammo buttandoci insieme sul letto insieme a Bill (quello a quattro zampe) che faceva le fusa in cerca di attenzioni.
“Ti voglio bene Anna, ben tornata” Le sussurrai dolcemente in un orecchio.

“Come farei senza di te?”

 
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† Werewolf
view post Posted on 2/11/2008, 22:43




L'altra tua bellissima FF *.*
 
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Fee1702
view post Posted on 2/11/2008, 22:56




UU ma grazie cava!
 
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Fee1702
view post Posted on 16/11/2008, 14:04




CAP 2 "Figura di M...."

“Mein GOTT!!!” urlai quella mattina ( le imprecazioni in tedesco rendevano molto più l’idea).
“Brutto esserino pulcioso, come hai osato disturbare il mio sonno?!” dissi riferendomi al gatto che mi guardava ignaro della catastrofe che aveva causato. Aveva osato svegliare me, piombandomi addosso, dopo una nottata passata sul cubo, dopo essermela spassata con uno sconosciuto rimorchiato quella sera e il tutto alle 9:00 di mattina.
“E’ tutta colpa tua! Me la pagherai” urlai stavolta riferendomi ad Anna.
Così dicendo mi alzai ancora in intimo , cercai le pantofole a forma di titti, ma, non trovandole indossai gli anfibi a mò di ciabatta e in quello stato pietoso marciai verso la cucina, dove, a giudicare dai rumori, doveva essere la mia amica. Acchiappai Bill per la collottola e mi diressi verso la porta. Arrivata sulla soglia della stanza, non guardai all’interno, chiusi gli occhi, presi tutta l’aria che potevo ed iniziai ad urlare a squarcia gola:

“QUANTE CAZZO DI VOLTE TI HO DETTO DI NON LASCIARE LA PORTA DELLA MIA CAMERA APERTA QUANDO ESCI ED IO DORMO?!ALMENO MIGLIAIA, MA TU NON MI DAI RETTA! RISULTATO: QUESTA PALLA DI PELO E’ ENTRATA E MI HA SVEGLIATA E ORA SONO MOLTO ARRABBIATA, MOLTO STANCA E DI CONSEGUENZA MOLTO CATTIVA!!!”

Detto , anzi, sputato tutto quello che avevo da dire decisi di riaprire gli occhi per vedere Anna implorare le mie scuse, ma così non fu. Ciò che mi trovai davanti sarebbe stato un sogno, ma in quella circostanza era un incubo. Davanti a me trovai 2 paia di occhi nocciola identici fissarmi e 2 bocche spalancate nella stessa identica posizione. Davanti a me avevo i gemelli Kaulitz in persona. Tom si era immobilizzato mentre portava alle labbra una sigaretta e Bill era pietrificato con la bocca piena di qualche merendina. Avevano assistito ad una delle mie scene isteriche mattutine, ma soprattutto avevano di fronte una pazza in mutande, reggiseno e anfibi con un gatto penzoloni, afferrato per la collottola, in mano.
“AH!!!”
Urlai di nuovo e senza dare alcuna spiegazione lanciai il gatto verso di loro e corsi più velocemente possibile in camera mia. Mi infilai sotto le lenzuola quasi a nascondermi, ma ormai non serviva più, la mia bella figura era stata fatta! Dalla cucina sentii espandersi una mega risata e parole in tedesco che però non riuscivo a capire. Poi sentii aprirsi la porta e dei passi avvicinarsi al mio letto.
“Maggie che è successo? Ho sentito delle grida, ma dal racconto di Bill soffocato dalle risate non ho capito nulla!”. Mi chiese Anna.
Spuntando dalle lenzuola le raccontai l’accaduto e lei ebbe la stessa reazione dei gemelli, non riuscì a proferire parola dalle troppe risate.
“Smettila deficiente è colpa tua alla fine!”dissi ad Anna.
“Ma scusa, sapevi che oggi sarebbero arrivati e ti aggiri mezza nuda per casa?” Disse Anna asciugandosi le lacrime e tentando di tornare un minimo seria.
“Io non lo ricordavo e poi era troppo presto e non ragionavo, ecco!” Esclamai mettendo il broncio e incrociando le braccia.
“Dai scema, vestiti e vieni a fare colazione di la con noi!”
La mia amica uscì ed io iniziai a vestirmi e truccarmi, ovviamente in maniera pesante, dato che era nel mio stile e soprattutto stamani dovevo nascondere il mio volto dopo la figura fatta poco prima. Tante volte avevo fantasticato su un ipotetico incontro con Bill Kaulitz, su come avrei dovuto presentarmi e di certo non avrei mai pensato che mi avrebbe vista in mutande e anfibi!
Una volta pronta tentai di prendere tutto il coraggio che avevo e con un bel respiro mi avviai verso i nostri ospiti.
Il tintinnio dei miei braccialetti e dello sbattere della catena attaccata alla mia minigonna, con la cintura borchiata preannunciò il mio arrivo.
Con un bel sorriso intento a nascondere l’imbarazzo, mi posizionai finalmente di fronte ai Kaulitz, stavolta in maniera decente.
Tom sembrava volermi sbranare, probabilmente aveva ancora in mente la mia immagine in intimo. Sul suo volto era stampato un sorriso smorfioso, che poteva essere tradotto con: “Lascia da parte i convenevoli e andiamocene in camera tua che ti farò sognare”. Sul fatto che avesse potuto farmi sognare pensai che non ci fossero dubbi. Mi bastò uno sguardo per capire che quel rasta ci sapeva fare. I suoi occhi erano vispi, forse troppo… la sua lingua accarezzava le sue labbra di continuo, come fosse un tic.

“Sei molto sicuro di te eh bello mio? Punto a tuo favore…”

Mi avvicinai a lui e dissi: “ Dimentica l’immagine obbrobriosa di prima per favore, io sono Margherita, Maggie per gli amici… Io sono quella vera, quella in mutande e anfibi è frutto della tua immaginazione!”
Dopo aver pronunciato quelle parole gli porsi la mano. Lui la strinse con la sua e disse:
“Tom, è un piacere conoscere la vera Maggie, ma anche quella frutto dell’immaginazione non è male”. Rispose con un occhiolino.
Che sfacciataggine, dopo neanche un secondo già mi parlava con malizia… Mi ricordava me, quella sfrontatezza mi piaceva. Gli sorrisi alzando il mento, dopodichè mi voltai verso di lui, l’uomo dei miei sogni proibiti, il folletto più sexy del mondo, la macchina agita ormoni: Bill Kaulitz.
Capelli corvini che piovevano sulle spalle, occhi color cioccolato languidi e sexy, sorriso ampio e perfetto.

“Con te sarà tutto molto difficile…”

Stavolta la spontaneità usata con Tom non affiorò facilmente, ero a disagio contrariamente a prima.
“ Maggie!” mi limitai a dire tendendo la mia mano a lui.
“Bill! Piacere”
Come se non lo sapessi, come se non pronunciassi mai quel nome, anche solo per chiamare l’essere pulcioso.
Dopo avermi sorriso si voltò verso Anna e prendendola per mano la condusse in braccio a se e si girò di nuovo a guardarmi negli occhi.
A quel punto fui io ad abbassare lo sguardo e a sedermi di fianco a Tom. Con lui sarei riuscita più facilmente a instaurare un dialogo.
Facemmo colazione tutti insieme, ridevo divertita alle battute di Tom e gioivo della felicità di Anna coccolata dal suo ragazzo. Ma con lui qualcosa proprio non andava. L’imbarazzo non mi lasciava, aveva due occhi troppo profondi, troppo curiosi per me. Mi sembrava come se con un’ occhiata potesse leggermi nel pensiero e di certo non avrebbe dovuto scoprire le fantasie che avevo su di lui in quei momenti. Per questo cercavo continuamente di sfuggire il suo sguardo. Non mi piaceva il fatto di non poter essere me stessa e più di tutto non mi piaceva non riuscir a capire il motivo. Ok era sempre stato il mio idolo, ma era il fidanzato di Anna, ero sicura che avrei potuto frenare la cotta adolescenziale presa per un cantante tramite lo schermo. Non mi ero posta questo problema perché sapevo che grazie all’amore fraterno per Anna, le mie fantasticherie sarebbero sparite del tutto, che avrei avuto tutto sotto controllo.

“E’ davvero così? Hai la situazione sotto controllo Maggie?”

 
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† Werewolf
view post Posted on 17/11/2008, 15:47




Continua ^_^
 
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Fee1702
view post Posted on 22/11/2008, 13:22




Cap 3

Cap 3: A che gioco stai giocando?

I giorni scorrevano in maniera normale… se così si può dire avendo i due Kaulitz che giravano per casa. Anna era come un’altra persona. Era persa negli occhi del suo ragazzo, dedicava a lui ogni suo respiro. Erano bellissimi insieme, una coppia incredibile! Lei così pazza di lui, lui così dolce con lei. Insomma, una di quelle storie che credi esistano solo perché create dalla penna di qualche scrittore di romanzi o perché girate in un film. Stavano molto per i fatti loro, del resto era comprensibile. Io passavo tanto tempo con Tom. Andavamo a prenderci qualche sbronza ogni tanto, cosa che Anna detestava e alla quale Bill poteva fare a meno, ci divertivamo a ballare in qualche discoteca e finivamo sempre la serata con qualcun’ altro. Tom con qualche sciacquetta mezza nuda e con un acume non molto sviluppato. Diceva che la sera non amava impegnarsi in conversazioni troppo pesanti e passare direttamente al sodo. Ed io, dal canto mio non ero da meno. Un po’ perché venivo lasciata sola da lui, un po’ per la noia e un po’ per leggere sbronze, mi ritrovavo in qualche auto o davanti casa a scambiarmi effusioni con sconosciuti. A differenza di Tom era difficile che concedessi troppo ad un ragazzo appena conosciuto. Era una tipa tutta promesse e pochi fatti. Adoravo baciare e spingermi un po’ oltre, ma poi finiva sempre tutto li. Volevo solo divertirmi e godermi la vita… Per il resto decisi che avrei aspettato l’amore, e per adesso non c’era spazio per quello.

Anche quella sera successe la stessa cosa. Tom era fuggito con una bionda dalle gambe chilometriche ed io ero stata accompagnata non ricordo da chi a casa mia. Avevo esagerato un po’ con l’alcol, tanto che, arrivata al piano di casa non riuscivo ad infilare la chiave nella toppa. Stetti di fronte alla porta per diversi minuti, fino a quando spazientita non tirai un calcio contro di essa e stanca e ubriaca vi appoggiai la schiena e scivolai fino a toccare il pavimento. Neanche un istante dopo mi ero addormentata in quella scomoda posizione. Ad un tratto sentii il vuoto dietro di me. Qualcuno doveva aver aperto la porta, ma ero esausta e non ebbi il coraggio nè di reggermi, nè di aprire gli occhi. Fortunatamente quel qualcuno era riuscito a sorreggermi evitando la caduta della mia testa ciondolante verso il suolo.
“Annuccia, menomale ci sei sempre tu! Ti adoro lo sai?” Dissi queste parole singhiozzando e sghignazzando, ancora ad occhi chiusi tra le braccia della mia amica.
“Veramente credevo di essere un po’ più virile di Anna.. Ma sei ubriaca, ti concedo uno sbaglio del genere…” Ridendo fu Bill a pronunciare quella frase.
“Bill? Ok l’alcol stasera mi fa un bell’effetto, sai Anna, mi sembra di essere tra le braccia di Bill Kaulitz! Ahahahahahah! Mi devo ubriacare più spesso.”
“Mi spiace deluderti, ma l’alcol non c’entra.. sono proprio io.”
Così dicendo mi prese in braccio e mi trasferì in camera mia, sul mio letto e lui si sedette accanto a me.

“Ok Maggie, sei sul letto di camera tua, con Bill Kaulitz al tuo fianco e per giunta sei anche sbronza, prendi il controllo o tutto ti sfuggirà di mano. Anna è più importante!”


Sentii una mano posarsi sulla mia fronte e spostare una ciocca di capelli, che ribelli nascondevano i miei occhi.
“Adesso puoi guardarmi negli occhi” Mi disse.
“No, io sto sognando, quindi non posso guardarti, non sei materiale” Deliravo pensando ancora di sognare.
“Allora toccami, sentirai che sono vero”. Prese la mia mano e la poggiò sulla sua guancia, trascinandola poi fin sulle sue labbra.

“ A che gioco stai giocando Bill?”

A quel punto la ritrassi subito. Forse era l’effetto della sbronza, ma tradussi il gesto di Bill in maniera non innocente. Quel tono di voce così basso e profondo, quel contatto così cercato. No Maggie,ti stai sbagliando, sei ubriaca, ricordalo! Lui è il fidanzato della tua amica perfetta. Non c’è malizia nel suo comportamento.

“Anna è più importante, Anna è più importante, Anna è più importante!”

“Dov’è Anna?” Gli chiesi per sciogliere la tensione.
“Sta dormendo, io me ne stavo andando, quando ho aperto la porta, però c’eri tu e..”
Si girò verso di me, ma io stavo già dormendo. La sbronza si era tradotta in sonno e mi ero lasciata andare. Anche se forse c’era anche la voglia di interrompere quella situazione. Non vedere un secondo di più quegli occhi, non sentire ancora le mie mani nelle sue e non pensare più. Volevo semplicemente fuggire o scomparire e addormentarmi mi sembrò la scelta più giusta. In più con la sbronza mi bastò socchiudere gli occhi per cadere in un sonno profondo. Così profondo che non mi accorsi mai di quelle labbra morbide, soffici e rosa posarsi sulle mie.
 
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† Werewolf
view post Posted on 22/11/2008, 14:14




E bravo Bill XD
 
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Fee1702
view post Posted on 22/11/2008, 14:18




Beh mica tanto! Ma lui del resto può tutto...
 
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Fee1702
view post Posted on 1/12/2008, 19:27




CAP 4
Un ammasso di indumenti ingombranti si stava trascinando verso il frigobar della lussuosa suite dell’ Hotel nel centro della città, in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti. Trovò una tavoletta di cioccolata e iniziò a scartarla. Tom aveva lo stomaco vuoto e quella tavoletta era la sua salvezza. Finalmente il suo stomaco avrebbe smesso di brontolare. Con gli occhi socchiusi e la bocca semi aperta si accinse ad addentare la tanto desiderata pietanza. Fece per infilarla in bocca, quando sentì portarsela via di mano.
Sgranò gli occhi e vide la sua tavoletta tra i denti del suo gemello malefico.
“Grazie di avermela scartata Tomi…” Con la faccia d’angelo ed un sorriso a 34 denti Bill si adagiò sul divano soddisfatto gustando a movimenti lenti la colazione poco salutare del fratello.
“Sei una merda!”
“Grazie Tomi è sempre un piacere ricevere complimenti da te”
“Quella era la mia colazione, visto che il bar dell’ Hotel a quest’ ora è chiuso!”
“Quale, questa?” Disse Bill aprendo la bocca lasciando intravedere a Tom ciò che stava masticando, con un gesto per niente fine.
“Fai schifo Kaulitz!”
“Non a tutti tesoro..” Si spostò una ciocca di capelli dal viso e succhiò un dito sporco di cioccolata.
“Che hai fatto ieri sera? Maggie è tornata da sola…” Domandò poi al gemello.
“Indovina? Mi sono portato a quota sette in due settimane”
“Quanto sei monotono… perché non inizi a fare come me e ti concentri sulla durata di una storia? Io con questa sono ad un mese…Con l’altra ero arrivato a tre settimane” Disse Bill mentre contava i giorni sulle dita.
“Perché così non faccio del male a nessuna, non si aspettano nulla da me e così facendo nemmeno le tradisco” il rasta si era appoggiato alla finestra a sorseggiare una lattina di coca.
“Piuttosto, con questa Anna che combini? E’ seria o no stavolta?”
“Oggi si, domani chi può dirlo…” Sospirò annoiato il moro.
“Tu mi critichi, ma sei molto peggio di me credimi!”
“Ti ho sempre detto che mi fa schifo il tuo atteggiamento Tomi, ma non ho mai preteso di essere migliore di te… Almeno riesco ad assaporare tutto della ragazza di turno, anche la sua mente, non solo il suo corpo! IO!”
“Poi quando ti hanno dato tutto, ti annoi e le getti via come si fossero consumate..”
“Fa parte del gioco!”
“Il problema è che TU giochi perché ti piace sentirti amato, LORO ci soffrono perché non lo capiscono… Io metto in chiaro le cose, patti chiari amicizia lunga!”
“Beh se ci stanno male non è un problema mio.. e poi anch’io metto tutto me stesso all’inizio, che ci posso fare se mi annoio subito? Comunque adesso mi sono rotto di questi discorsi, vado da Anna…Magari ha voglia di amarmi un po’ ahahahahahaha” Esplose in una risata il cantante.
“Vai stronzo, ci sentiamo più tardi e salutami Maggie”
“Maggie…Bel culetto e belle labbra…” Sorrise di gusto Bill allontanandosi.
“Non dirmi che..”
“No tranquillo, puoi fartela quanto ti pare, troppo difficile per me”

“Sicuro Bill?”

****
Osservavo Anna fare colazione, ma non mi sentivo tranquilla.
Avevo una strana sensazione, come se dovessi sentirmi in colpa nei suoi confronti. Non ricordavo niente della sera prima, ma una sensazione sgradevole mi infastidiva.
“Che hai ciccia?” Mi chiese
“Niente, forse la sbronza di ieri sera… ho dormito malissimo e ho mal di testa.”
“Quando la inizierai a mettere la testa a posto eh?”
“E tu quando inizierai a non rompere?” Risposi ad Anna tirandole in faccia un pezzo di biscotto.
“Quando vedrò che stai rigando dritto..”
“Mio Dio Anna sei peggio di mia madre.. anzi, di gran lunga peggio! A lei non importava nulla di quello che facevo.”
“Si si certo… allora, con Tom?”
“Cosa?”
“Come cosa? Occhio languido, sguardo sensuale, piercing attira bacio e mi chiedi cosa?”
“Siamo amici, siamo molto simili, ma niente di più… Per avere qualche avventura e via ho già chi mi accontenta, non me ne serve un altro!”
“Peccato, sarebbe stato bello combinare un affare in famiglia!”
“Anna state insieme da un mese, pensi già a combinare affari di famiglia?”
“Ma lui è così dolce, così attento , così adorabile…”
“Scommetto che state parlando di me!” Pronunciò il ragazzo in questione piombato in cucina.
“E tu come hai fatto ad entrare?” Le disse Anna gettandogli le mani al collo e baciandolo.
“Non so la porta era aperta, da ieri sera mi sa che non è più uscito nessuno, quindi devo averla lasciata io quando me ne sono andato… Abitudine…”

“Ieri sera, ieri sera, porta aperta, sbronza, sensazione di inquietudine, carezza sul viso, io in braccio a Bill, MANO SULLE SUE LABBRAAAAAAAAAAAAAAA”

“Cazzo!”
Mi ero ricordata tutto e mi ero lasciata scappare quella esclamazione.
“Buongiorno finezza!” Mi riprese il moro.
“Scusa, io… non so… è che… Oh al diavolo, scusate io devo andare” scivolai giù dalla sedia e mi avviai verso camera mia.
“Ma che le è preso?” Chiese Anna a Bill.
“Non chiederlo a me“ rispose lui con uno sguardo da cucciolo bastonato. Poi si voltò verso il corridoio nel quale mi era addentrata e ripensò alla sera prima.

“E’ stato bello baciarti e la prossima volta ricambierai, qui comando io!”

Me ne stavo seduta sul letto ad accarezzare il Bill a quattro zampe e a rimettere insieme i pezzi della sera prima. Dovevo essermi immaginata tutto, non poteva averci provato con me. Era stato solamente gentile ed io, ubriaca, avevo tradotto male le sue intenzioni. Si Maggie, doveva essere stato per forza così. Lui così ingenuo, così innamorato, così dolce non poteva aver agito con malizia.

“E’ così Maggie? O sotto quel viso angelico si nasconde qualcos’altro?”
 
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† Werewolf
view post Posted on 1/12/2008, 20:51




Quello non era Bill, quello era il suo clone XD
 
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Fee1702
view post Posted on 1/12/2008, 21:28




Buahahah penso anch'io!
 
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Fee1702
view post Posted on 5/12/2008, 21:41




Eifersucht

Quella sera dovevo lavorare. Ero in camera a finire di cambiarmi, o meglio, di mascherarmi! Si perché il modo in cui mi conciavo per andare a ballare sul cubo non mi apparteneva, ma era quello che ci veniva richiesto. Cosa non si fa per soldi quando si è all’università e fuori casa!
Lo specchio rimandava la mia immagine: capelli bicolore lasciati sciolti e ribelli, occhi pesantemente dipinti di nero. Maglietta scollata fucsia con gilet nero sopra, shorts neri ridotti al minimo e sandali con la zeppa alta dello stesso colore della maglietta.
“Bill, che c’è che non va?” Chiesi al gatto, come se potesse sapere cosa mancava al mio abbigliamento. Lui mi voltò le spalle, ehm scusate, la coda! e si raggomitolò vicino al letto sul mio tappetino zebrato.
“Ma si certo! Brutta bestiaccia, perché non me lo hai detto?”
Andai a prendere gli accessori che solitamente non mancavano mai tra i miei indumenti: cintura, collarino e polsino di pelle borchiati e ovviamente: NERI!
“Allora palla di pelo, sono o no uno schianto?”
“Pensi che un gatto possa risponderti? Chiedi a me che facciamo prima…”
Bill Kaulitz se ne stava appoggiato allo stipite della porta con le braccia conserte, il sopraciglio destro alzato e con due occhi da paura.
“Ehy, da quanto sei li?”
“Abbastanza da vedere che parli con il gatto che per giunta si chiama come me…” Iniziò a ridere.
“Ehm.. Ok… Ormai la mia immagine è irrecuperabile, mi hai visto in intimo e anfibi, ubriaca fradicia e parlare con un gatto… Non cercherò di recuperare punti. Sono pazza, c’è poco da fare!”
Tutti e due ci mettemmo a ridere fortissimo. Lo osservavo mentre la sua bocca sorrideva e i suoi occhi si facevano umidi dalle lacrime. Se li asciugava stando attento a non sciupare il trucco con le dita lunghe e perfettamente smaltate. Era maledettamente stupendo e maledettamente vietato.

“Anna, perché proprio lui?”

Mentre ancora stavo ridendo il collarino che non avevo ancora indossato e che tenevo in mano, mi scivolò e cadde per terra vicino al cantante. Mi precipitai a raccoglierlo, ma lui fu più veloce di me.
“Grazie” Gli tesi la mano per farmelo dare, ma:
“Voltati, faccio io” Mi disse.
“No dai non c’è bisogno”
“Senti, non sono un vampiro, rilassati, non tenterò di succhiare il tuo sangue mordendoti il collo”
Così dicendo mi voltò, prese i miei capelli e li posò dolcemente sulla mia spalla sinistra. Mi mise il collarino e con una carezza percorse il mio collo e avvicinò i suo volto ad esso, proprio come un vampiro. Sentii il calore del suo respiro sulla mia pelle. Un brivido percorse il mio corpo. Mi allontanai di scatto.
“Amore che fai?!” dalla stanza accanto Anna cercava il suo uomo. L’uomo che adesso era di spalle a me e mi aveva sfiorato con una carezza.
“Arrivo!” Le urlò
“Scusa, adesso devo andare, ci vediamo dopo in discoteca, veniamo li anche noi”. Aggiunse rivolgendosi a me. Uscì dalla mia camera e andò in quella di Anna.
Mi guardai di nuovo allo specchio e sorrisi scuotendo la testa per tentare di spazzare via quei pensieri che attanagliavano il mio cervello.

“Eppure non mi sembra così innocente. Ha lo sguardo ingenuo di un bambino ma…”

“Eh no Maggie, non ricominciare. Lui è solo espansivo e gentile!” Dissi sottovoce.

Le luci cambiavano colore di continuo, una goccia di sudore percorreva il mio profilo, le mie gambe e le mie braccia si muovevano a ritmo di musica e i miei fianchi ondeggiavano come un serpente. Io e la musica: Una cosa sola.
Un ragazzo moro, alto stava sotto il cubo in cui mi dimenavo e lasciava andare degli apprezzamenti. Sul subito notai che era carino, ma poi iniziò a bere un bicchiere dopo l’altro e i suoi apprezzamenti iniziarono a farsi pesanti e diventare volgari. Cercai di non badarci, finché non fu più possibile.
Avevo finito il mio turno, adesso toccava all’altra ragazza prendere il mio posto ed io mi avviai verso il bagno. Sentii tirarmi per un braccio all’ indietro, non vidi chi fu ad avermi afferrato, cercai solo un appiglio al quale reggermi, che però non riuscii a trovare. Mi ritrovai con le spalle al muro e con un ragazzo di fronte a me che tentava di baciarmi.
“Sei bella sai, è tutta la sera che ti guardo”
Era il moro di prima.
“L’ho notato e ho notato anche quanti bicchieri ti sei scolato, lasciami!”
“Ma no dai, ti ho appena trovato, non posso lasciarti andare ora”.
Si avvicinava sempre di più ed io mi stavo divincolando, fino a quando qualcuno non mi semplificò il compito.
Il moro fu scaraventato dall’altra parte del muro e mentre stava tornando verso colui che ce lo aveva gettato, un buttafuori lo acciuffò e allontanò dalla mia vista.
“Stai bene?” Mi disse preoccupato il mio salvatore.
“Si Tom! Grazie mille, me la sono vista brutta.”
“Lo credo, ma anche tu! Te ne vai in giro nuda…se non ti avessi conosciuto, anch’io ti sarei saltato addosso!” Mi sorrise malizioso e mi mise un braccio sulle spalle.
“Idiota!” appoggiai la testa sulla sua spalla e insieme ci avviammo verso Anna e Bill che non seppero nulla dell’ accaduto.
Erano abbracciati e si muovevano lentamente a ritmo di musica. Ballavano un lento e sembravano una coppia di sposi al loro matrimonio. La luce che emanavano gli occhi della mia amica era indescrivibile, così come quella del sorriso del suo ragazzo.
Ero incantata dalla bellezza di quella scena, ma tutto si spezzò quando ricordai la carezza che poco prima il cantante mi aveva donato e della sera della sbronza. Basta Maggie pensa a qualcos’ altro!
“Balliamo?” Mi chiese Tom porgendomi la mano.
“Cosa? Tom Kaulitz che mi chiede di ballare un lento? NOOO ho sentito male, ripeti?!”.
Ma lui non ripeté, prese la mia mano, mi tirò a sé e mi guardò dritto negli occhi. Mi stringeva la vita con un braccio e posò la mano sul collo. Quegli occhi, quelle labbra, quel piercing… Il gioco di sguardi durò poco. In un istante sentii la sua bocca sulla mia e la sua lingua farsi spazio tra le mie labbra. Le permisi di entrare ed iniziò un gioco dolce e passionale. Una delle sue mani spettinava i miei capelli, l’altra mi accarezzava la schiena. Io non so, realizzavo ciò che stava accadendo solo a tratti. Ero incredula. Era successo tutto così in fretta. Fu quando la sua mano si infilò sotto la mia maglietta che mi ricordai di essere in un luogo pubblico.
“Ehi Ehi Kaulitz, piano!”
“Che c’è?”
“Non lo so, non è il caso, insomma, voglio dire…”
Non mi lasciò finire che di nuovo mi ritrovai ad essere baciata da lui.
“Zitta, divertiamoci… Siamo qui per questo.” Mi sussurrò in un orecchio.
“Poi non venirmi a dire che ti sei innamorato di me! Uomo avvisato mezzo salvato. Io non voglio scocciature” Gli risposi sorridendo.
“Questi discorsi li faccio io di solito, non rubarmi il ruolo bambina!”.
Ci mettemmo a ridere spensierati. Spensierati. Si, questo era l’aggettivo per me e Tom. Era iniziato tutto senza pensare, solo un impulso, un raptus . Una fiamma che compare all’improvviso e altrettanto improvvisamente svanisce. Amici, questo eravamo, c’era un’ attrazione fisica, ma eravamo simili, decisamente troppo simili. E lo sapevamo entrambi.
Mi voltai di lato e scorsi Anna farmi l’occhiolino e saltellare sul posto. Poverina, era così contenta, probabilmente immaginava già un matrimonio a 4, da eterna romantica qual era. Chi glielo avrebbe detto che era tutto un gioco?
Poi sentii del gelo, del gelo provenire da accanto a lei. Era quello sguardo, lo sguardo di Bill che mi piombò addosso come una ventata di tramontana. Aveva in mano un bicchiere di plastica e notai che lo stava stritolando con un pugno. Guardò dritto negli occhi me, poi suo fratello. Giusto un istante, poi ,prendendo Anna per mano, si voltò di scatto e si allontanò.

“Che hai Bill? Che ho fatto? Cos’è quello sguardo? Gelosia?”
 
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† Werewolf
view post Posted on 5/12/2008, 22:49




Eh Bill, chi tardi arriva male alloggia U.U
Io dico sempre UOMO AVVISATO MEZZO CIACCATO XD
 
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Fee1702
view post Posted on 16/12/2008, 21:36




Tom fumava una sigaretta e camminava in maniera molleggiante come sempre. Bill aveva lo sguardo proiettato verso il basso, le mani in tasca e mentre camminava calciava un foglio appallottolato.
“Su, parla! Che c’è?” Chiese il rasta.
Dall’altra parte solo silenzio.
“Quanto sei prevedibile…” Tom sorrise strafottente e allungò il passo come per lasciare li il fratello.
La palla di carta con la quale giocherellava nervosamente Bill, finì sulla schiena del gemello che gli aveva voltato le spalle. Se avesse potuto gli avrebbe scagliato contro un mattone.
“Se sai già quello che penso, che cazzo me lo chiedi a fare?” Disse il moro.
“Sei un bambino, sapevo tutto fin dall’inizio. Si vede da come la guardi.”
“E allora che diavolo hai voluto dimostrare con quel bacio eh?”
Gli occhi di Bill si posarono su quelli del fratello. Erano faccia a faccia e vicinissimi.
“Ho dimostrato che sei un idiota, perché ora getterai via la ragazza con cui stai e ti dedicherai a Maggie perché è lei l’obiettivo di turno. Ma c’è un piccolo particolare: non è una stupida e Anna è la sua migliore amica.”
“Ma che vuoi? Ti metti a fare il moralista? Signor Le-scopo-tutte-io ? Sbaglio o l’hai baciata senza problemi, senza il minimo indugio?”
Il viso di Bill si avvicinò ancora di più a quello di Tom quasi a provocarlo.
“Io sapevo di poterlo fare, perché Io l’ho conosciuta e ho capito che non pretendeva nulla da me, ci piacciamo e ci divertiamo senza problemi, ma soprattutto, Io non sto con la sua migliore amica!”
Tom avanzava verso il fratello pungendolo con il dito sul torace.
“Lei vuole divertirsi e lo farà anche con me perché non mi resisterà!”
“Tu sei fuori! Ma non lo vedi che lei prova qualcosa per te? che ha chiamato il gatto con il tuo nome? Che abbassa lo sguardo ogni volta che la guardi? E perché lo fa? Perché sa che è pericoloso! Ecco perché… E tenta di sfuggirti”
“Ma io la voglio e ora non dovrà più scappare”
Bill fece per superare il fratello ma lui lo prese per la maglietta e lo scaraventò al muro.
“Tu non proverai nemmeno per un istante a prenderti gioco di lei, stai già facendo del male ad Anna, non ti permetterò di farlo anche a lei”
“Che c’è Tom? Questa ragazza ti sta a cuore? Povero cucciolo innamorato… Peccato che lei preferisca me!”
Sul volto del cantante si stampò un sorriso malefico seguito da una risatina sbruffona che fece andare Tom su tutte le furie.
“Ma come cazzo fai a prendere tutto così alla leggera? Sei un bimbo viziato Bill, cresci Cristo Santo! Tu non hai capito nulla, io voglio bene a Maggie, ma non c’è malizia stavolta, solo affetto perché mi rispecchia. Non è una gara tra noi due a chi la conquista prima! Qui si tratta di rispettare una persona.”
Bill lo guardò e con un gesto di stizza gettò via la mano del gemello.
“Allora inizia a rispettare tuo fratello, toglimi le mani di dosso e fatti i cazzi tuoi. Io faccio quello che voglio e con chi voglio. Ci vediamo in Hotel.”
Il moro si avviò verso l’albergo a passo veloce lasciando un Tom incredulo a concedersi l’ennesima sigaretta.

“Il successo ti ha dato alla testa fratellino e mi dispiace perché prima o poi tutto ti si ritorcerà contro e ne rimarrai scottato”

*************

“NO dai non è possibile! Stavo già gioendo per te e tu che mi dici: Ma no, è stato solo per divertirci un po’!”
“Te lo dico per l’ennesima volta Anna, non c’è niente tra noi, mi piace e gli voglio bene, ma poi finisce li. Ora per favore vuoi andare a dormire e lasciarmi in pace?”
Disse Maggie da sotto le coperte ad Anna ancora sveglissima e in ginocchio sul letto dell’amica.
“Ma quanto sei noiosa! Va bene ti lascio stare, ma domani voglio più dettagli.”
“hmm” Bofonchiò Maggie in dormi-veglia. Anna abbandonò la stanza e il silenzio regnò sovrano, anche se solo per qualche istante.
“Maggie?!” Chiamò la bruna facendo capolino dal lato della porta.
“mmmm Che vuoi ancora?”
“Ti sei dimenticata di dirmi come bacia!”
“Ma allora vuoi la guerra, io voglio DORMIREEEEEEEEEEEEEEEE” Una cuscinata di Maggie raggiunse Anna in pieno volto e lei, in men che non si dica si era già catapultata sull’amica per farle il solletico. Risero e lottarono per un bel po’ di tempo. Poi esauste si addormentarono l’una abbracciata all’altra, come vere amiche, vere sorelle.

“...Ich wird da nicht allein sein, lass uns gemeinsam in die Nacht…”


Tom c’era andato giù pesante col fratello e adesso gli dispiaceva terribilmente. Quando entrò nella loro suite si avvicinò al letto di Bill, lo osservò dormire. Respirava pesantemente, si era tolto il trucco e indossava il pigiama che lui gli aveva regalato un giorno per farlo felice.

“Quanto sei ingenuo fratello mio”

Flash back

“Tomiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!”
Bill saltellava, batteva le mani e aveva gli occhi imploranti.
“Che vuoi piattola?”
“Guarda! Uno degli ultimi capolavori!” Porse al fratello un indumento non ben identificato.
“Bill, che schifo, è un pigiama!”
“No, non è un pigiama, è IL PIGIAMA” Sulla maglia era raffigurato un folletto che dormiva e sotto ad esso la scritta: I’M ADORABLE.
“Senti, io non ho soldi dietro, non è che me lo compreresti e a casa te li ridò?” Le ciglia iniziarono a sbattere velocemente su quegli occhioni dolci. Tom a quella faccina non sapeva resistere.
“Scordatelo, io quel coso non lo pago nemmeno morto! Ma non ti vergogni? Nemmeno un bambino lo indosserebbe!”
“Ma osservalo, quel folletto è identico a me, adorabile! Come dice la scritta… dai su, che ti costa?”
“Ti ho detto di no e smettila di fare il bimbo scemo!”
“Sei sempre il solito, vaffanculo Tom!” Il moro posò il pigiama e uscì in fretta e furia dal negozio.
La sera a cena l’atmosfera era quella di sempre. Bill che parlava del più e del meno e non riusciva a stare zitto e Tom che fingeva di ascoltare.
“Tom mi ascolti?”
“No Bill! Ci ho provato, ma al terzo monologo mi si è disconnesso il cervello!”
“Vaffanculo!”
“Ehi la vuoi smettere? È la seconda volta che oggi mi ci mandi!”
“Perché te lo meriti, non mi consideri quanto dovresti” Bill incrociò le braccia e sul suo volto apparve un’ adorabile espressione imbronciata.
“Ah no? Nemmeno adesso?” Il biondo tirò fuori da sotto il tavolo un pacco regalo e con un gesto un po’ brusco lo mise di fronte al fratello.
“E’ per me Tomi?” IL viso di Bill si illuminò.
“No per me! Si che è tuo coglione!” Disse Tom fingendosi disinteressato.
Il cantante iniziò a scartare e tirò fuori dall’involucro del pacco ciò che immaginava: Il pigiama con il folletto.
“Non ci credo, non ci credo, non ci credo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” saltellava felice e riempiva la stanza di gioia. Corse subito ad indossarlo e neanche 5 minuti dopo si buttò addosso al gemello riempiendolo di bacetti.
“Ti ho mai detto che sei il gemello migliore del mondo?”
“Centinaia di volte, mollami!” Disse Tom fingendosi scocciato. In realtà adorava quei momenti, a tradirlo era infatti il sorriso che aveva in faccia.


Fine flash back.

Tom smise di pensare al passato e dopo essersi spogliato si coricò a letto. Si voltò su un fianco ed iniziò a pensare a quanto Bill fosse cambiato con l’ammontare del successo. Una lacrima gli rigò il viso. Era tempo che non succedeva. Si era dimenticato che cosa si provasse quando una lacrima correva sulla propria pelle e si era dimenticato che sapore avesse. Ma quella sera erano successe troppe cose. Il bacio con Maggie, la litigata con Bill e il tuffo nel passato. Era agitato e non riusciva a prendere sonno.
Sentì dei passi e qualcuno avvicinarsi al suo letto. Rimase fermo. Quel qualcuno tolse il lenzuolo dal corpo del rasta, si sdraiò accanto a lui, lo abbracciò e coprì di nuovo entrambi. Bill immerse il suo viso nel collo del fratello.
“Se tu stai male sto male anch’io, abbiamo la stesso sangue”
“Lo so Bill”
“Perdonami Tomi, io non so che mi succede, so di sbagliare molte volte, ma sono scelte mie. Non pretendo che tu ne vada fiero, voglio solo che tu mi accetti per quello che sono. Senza di te non sono nessuno.”
“Voglio solo che tu non ti faccia del male con le tue stesse mani”
“Non lo farò Tomi”
“Lo spero, va a dormire adesso!”
“Tomi?”
“Hm?”
“Posso restare qui?”
“Si..”
“Tomi?”
“HHHM?”
“Mi vuoi bene?”
“Si piattola!”
“Tomi?!”
“HHHHHHHHHM?”
“Grazie di prenderti cura di me!”
“Ssh” Zitto e cuccia”
Un’ altra lacrima scese dagli occhi del biondo, ma stavolta aveva un sapore del tutto diverso.

“Questo è il Bill che conosco, questo è il mio gemello, questo è il sangue del mio sangue!”
 
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† Werewolf
view post Posted on 18/12/2008, 23:06




è tenerissima la fine di questo capitolo *.*
 
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85 replies since 2/11/2008, 17:16   1199 views
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