La sua prima fan.

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Fee1702
view post Posted on 3/10/2010, 20:41






Le sue labbra delicate, candide sfiorarono quelle di lei, in un bacio dolce, lento, tenero e lei si abbandonò a lui che, nel frattempo le accarezzava le braccia, lentamente, come a non farle sentire freddo, a proteggerla dall’esterno. Perché per lui, quella ragazza era preziosa, era qualcosa di raro, da accudire come il più introvabile dei tesori, lei era l’amore. Quello che cerchi una vita intera, quello per il quale vivi, che una volta trovato, difendi con le unghie e con i denti.
Lily lasciò che quel bacio la allontanasse da quella giornata pesante passata a lavoro, stancante. Si lasciò rigenerare dalle labbra del suo uomo, da quello che aveva scelto per la vita. Quello che le aveva offerto il futuro che aveva sempre desiderato. Era al sicuro, Lily. Non sarebbe mai stata tradita, avrebbe sempre avuto una spalla su cui piangere, avrebbe sempre potuto contare su due braccia forti che l’avrebbero protetta per sempre. Protetta dal mondo, dalle insicurezze, dalle debolezze. Sarebbe stata amata per sempre.
Intrecciò le braccia intorno al collo di lui, approfondendo quel loro contatto, quell’unione di labbra bramose, quell’intreccio di lingue alla ricerca l’una dell’altra e chiuse gli occhi.
Chiuse gli occhi come sempre, era ormai un riflesso incondizionato. Non aveva mai guardato il viso del ragazzo che stava baciando in quel momento, non lo aveva mai fatto quando facevano l’amore, non quando lui la baciava con trasporto. Lily teneva sempre le palpebre abbassate sugli occhi verdi.
Lui non le aveva mai chiesto niente, infondo, dicono che spesso, gli occhi chiusi lasciano più spazio alle sensazioni del cuore, della pelle, della carne. Non poteva sapere che il motivo, in quel caso, era completamente diverso. Del resto, nemmeno Lily ne era al corrente.
O forse sì, forse lo sapeva, ma ammetterlo sarebbe costato troppo, avrebbe significato riaprire una cicatrice troppo grande dentro a quel cuore stanco del dolore, stanco di lotte continue, stanco di tempeste e di incendi. Quel cuore che era stato raccolto come una rondine dalle ali spezzate e curato, per tornare a battere, anche se a fatica. Un cuore che, però, masochista, non era riuscito più a battere furiosamente come per quel ragazzo maledetto che lo aveva rapito tempo prima e non lo aveva mai lasciato andare del tutto. Non lo aveva mai lasciato libero.
Aprire gli occhi, per Lily, avrebbe voluto dire rendersi conto di non essere più tra le grinfie del suo carnefice, ma di quelle di chi l’aveva salvata, quando lei, non lo aveva mai voluto fino in fondo.
Quel disperato avrebbe riso di lei, ne era sicura.
Lui era l’unico che sapeva che avrebbe preferito uno schiaffo, ad una carezza.
Lui era l’unico che non le avrebbe mai regalato una rosa, perché a lei facevano pena.
Lui era l’unico che riusciva a farle perdere il controllo, fino a lasciarsi sbattere su un tavolo da biliardo e ridere di quella follia.
Lui era l’unico che aveva spaccato una bottiglia in testa ad un tizio solo perché aveva osato guardarla più del dovuto.
Lui era l’unico che le aveva fatto le valigie e se l’era portata via, sbattendo la porta in faccia al padre che per anni aveva fatto sentire Lily una persona indegna di essere amata.
Lui era l’unico che non le aveva mai detto “ti amo”, ma che lo lasciava trasparire in ogni suo gesto, soprattutto nella sua rabbia.
Lui era l’unico che la prendeva a parole, che le teneva testa, che non l’avrebbe mai aiutata a rialzarsi, perché lo sapeva che Lily era forte, che ce l’avrebbe fatta da sola.
Lui era l’unico ad averla sbattuta contro un muro, ad aver tirato un pugno su quella parete, accanto a lei, facendola tremare, quando, ubriaco, le aveva confessato di averla tradita e che avrebbe continuato a farlo, perché lui non apparteneva a nessuna.
Lui era tutto questo, ma era anche quel ragazzo che sul tetto di un palazzo, le aveva cantato una canzone, scritta per lei, la prima persona alla quale aveva fatto sentire la sua voce, la sua poesia e poi l’aveva baciata, con il cuore in gola, l’aveva sollevata, tra le braccia ed aveva girato con lei, sotto il cielo rosso del tramonto, rosso del loro amore. Lily sorrideva, stretta a lui, mentre le punte dei loro nasi si sfioravano e le loro labbra si cercavano, mai stanche, dipendenti.
E tutt’ora, quando lo vedeva calcare i palchi del mondo intero, si ricordava di quel momento ed era fiera di poter dire di essere stata la sua prima fan. Non desiderò aprire gli occhi e continuò a baciare quel ragazzo ignaro dei suoi pensieri, perché le sembrò una violenza, porre fine a quei sogni. Eppure avrebbe dovuto farlo di nuovo, eppure lo aveva fatto davvero, ne era stata costretta, quando lui se n’era andato.
Non era tornato da lei, quella notte, lo aveva fatto solo la mattina, quando prese a raccogliere tutti i propri vestiti e li aveva riposti a caso nelle valigie, senza fiatare.
Lily lo osservava in silenzio, mentre il suo cuore si spezzava a poco a poco, come la superficie ghiacciata di un lago. Era come se se lo fosse aspettata, che da un momento all’altro, avrebbe spiccato il volo. Le si avvicinò, dopo aver preparato tutto, le prese il mento tra le dita e le baciò, leggero, le labbra, mentre i suoi occhi nocciola, scrutavano il volto indifeso della ragazza che aveva amato. Le portò via una lacrima e le disse, sorridendo:
“Sei più bella quando ti arrabbi, mi sarei meritato uno schiaffo, non le tue lacrime.”
Ma lei non reagì, abbassò soltanto la testa.
“Parto. Ci hanno organizzato un tour, il primo di una lunga serie. Scusami, ma davvero, non appartengo a nessuno. Buona vita, piccola.”
La lasciò lì, insieme al silenzio infranto solo dallo sbattere della porta alle sue spalle.
Lily giurò a se stessa che non avrebbe mai più versato una lacrima per quel demonio che non le aveva mai meritate e c’era riuscita, si era lasciata proteggere e raccogliere dal suo nuovo compagno che le aveva offerto una nuova vita, che non le aveva chiesto niente, se non di lasciarsi amare.
Eppure ancora non riusciva ad aprire gli occhi, ancora preferiva illudersi di rivivere quella storia disperata e malata, nel buio dei suoi sogni. Eppure, in quel momento, una lacrima le solcò la guancia, rompendo quella promessa fatta a se stessa.
In quel momento, non le importò di niente, se non del fatto che le sarebbe bastato rimanere per sempre la sua prima fan.

 
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Lorelei;Gypsy
view post Posted on 4/10/2010, 18:22




Che bella...
Anche se Bill, secondo me, le appartiene, ma non vuole ammetterlo...
Anche per il fatto che lei è stata la sua prima fan...
 
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Teti ~
view post Posted on 13/10/2010, 17:42




E' una delle one shot più dolci che abbia mai letto. "Dolce" stride con il comportamento di Bill, ma paradossalmente lo è.
Lily lo è. E' stata la prima cosa che ho pensato dopo aver finito di leggere.
Come sempre riesci a non essere mai scontata, come accade spesso ormai, su argomenti trattati mgliaia di volte. Ed hai avuto anche la capacità di non passare dal dolce allo sdolcinato.
Potrà sembrare un paragone banale ma questa OS è come una fetta di torta margherita: soffice, leggera e deliziosa. *-*
 
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Fee1702
view post Posted on 17/10/2010, 13:07




Grazie mille ragazze *-* Sono contenta che vi sia piaciuta! Soprattutto perchè, lentamente, sto riiniziando a scrivere e non è cosa da poco XD Piano, piano, riuscirò a farmi tornare l'ispirazione, ci credo ancora!
 
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Lorelei;Gypsy
view post Posted on 17/10/2010, 13:21




Vai vai. *.*
 
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4 replies since 3/10/2010, 20:41   43 views
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