Obsession TK., ..come mine vaganti.

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FeeKeeì;
view post Posted on 4/9/2010, 18:10




Obsession
TK.




Titolo: Obsession
Autore: FeeKeeì
Long Fiction o One Shot: Long Fiction
Genere (romantico, malinconico, introspettivo, comico, ecc) Romantico, Tragico.
Personaggi Principali: Sophie { protagonista & Tom Kaulitz.
Rating (Verde, Giallo, Arancione, Rosso): Mh. Non saprei.
Breve descrizione (facoltativa): Una vecchia amicizia, lasciata in sospeso prima del primo tour della band. Lei, la buona amica quella a cui chiedere consiglio sempre, lui il tipico ragazzo menefreghista con un unico motto '' Usa e Getta ''.
Lei, trasforma lui in un' unica ossessione, l' oggetto del desiderio che sà non potrà mai avere in nome della loro amicizia, lei non vuole essere come tutte le altre ragazze a scuola. Lui, non si accorge di niente, ma sà che lei è l' unica donna oltre a sua madre di cui si è potuto fidare.
Un tour, un nuovo inizio, i contatti si perdono, una nuova vita per entrambi e poi. l' incontro.
PRECISAZIONI: QUESTA STORIA E' TOTALMENTE INVENTANTA, NON HA NULLA DI VERO.

Vedo un' uomo, la morte sorride dietro il suo viso, mi chiama a sè con il vino, sono così stordita, così estasiata.
Rischierò forse l' anima per le tue carezze?
Stai lontano tentatore!
Infiammata dai miei più scuri desideri sono cieca, perche' non vedo altro che te?
Vedo un' uomo, il mio destino potrebbe nascondersi dietro il suo cappello.
Mi chiama a sè coi suoi sorrisi e il mio cuore ne è ormai complice.
Perchè non batte così forte quando è spaventato?
Quanto tempo ci vorrà perchè io sia al tuo fianco ?



Non potevo farne a meno, ogni angolo del suo corpo era ormai diventata la mia ossessione.
Quegli stupidi capelli da afroamericano che per qualche strano motivo lo rendono così sicuro, i suoi occhi terribilmente pieni di vita e a volte così privi di emozioni, capaci di uccidermi come di farmi rivivere i più bei ricordi, così come le sue labbra capaci di privarmi di tutto pur di poterle sfiorare, capace di potermi restituire il senso interno di un' esistenza con un solo tocco. Il naso. E' la prima cosa che ho notato, un naso che stava prepotentemente in mezzo al suo viso, sembrava definire la perfezione dei suoi lineamenti.
Infine sulla pelle rosea si prendeva spazio un piccolo neo sulla guancia destra, era perfettamente al centro, odiava quel neo, le aveva quasi tentate tutte per oscurarlo con qualsiasi tecnica, eppure per me segnava il punto di fine al disegno di tanta perfezione che il suo viso aveva saputo raccogliere.
Stava lì il mio peggior peccato, sulla porta, fra le dita della mano sinistra esattamente fra indice e medio stringeva il gambo di un bicchier di vino, lo dondolava dolcemente quasi ipnotizzandomi, si guardava intorno mentre con la lingua accarezzava lentamente il labbro inferiore muovendo il piercing sul lato sinistro, si soffermò un momento sul pianoforte presente in sala, sorrise, e calò nuovamente la testa sul pavimento.
Sorseggiò un po' di quell' appetibile vino rosso, e avanzò verso un tavolo con intenzioni chiare, si sedette e continuò a giocherellare con il bicchiere con le ovvie intenzioni di osservare uno ad uno i presenti.
Gli squillò il telefono, lo afferrò abilmente dalla tasca ed iniziò a sorridere sussurrando dolcemente, il movimento delle sue labbra era frenetico ma quasi ben studiato, così d' effetto e ipnotico.
Mi trovavo in quell' Hotel ormai da due giorni, ci avevo scambiato qualche parola.
Diceva di chiamarsi Tom, mi aveva accennato ad un lavoro nel mondo dello spettacolo, avevo visto la sua goccia d' acqua gironzolargli intorno per due giorni di fila e adesso era solo, nessun saluto di cortesia nella hall, nessun mezzuccio o scusa per parlare, eppure non volevo far altro che... parlare.
Ma chi voglio prendere in giro. Lo conoscevo bene, forse fin troppo bene, il suo nome era Tom Kaulitz, il patrigno? Trümper, andava fiero del suo patrigno, e ricordo ancora come ne parlava entusiasta quando a scuola durante matematica non riusciva a parlare d'altro del mitico Gordon che gli insegnava chissà cosa con la chitarra.
Lo conoscevo bene quello stupido ragazzino. Era arrivato a Loichte all' età di sei anni, veniva da Lipsia borbottava, sua madre era una brava sarta, mia madre si fidava di lei erano buone amiche, tanto da riuscire a dividere me e mia sorella in classe rispettivamente ognuna con un Kaulitz.
Io ero finita in classe con Tom, non dico fosse una fortuna ma nemmeno un' incubo, i problemi sorgevano con le altre ragazzine, '' lo straniero, strambo '' sembrava attirarle parecchio tanto da scatenare guerre e trame al pari di Beautiful.
Lui non era affatto serio in amore, anzi, non faceva altro che illuderle e poi buttarle via, questo a volte costava qualche litigata in pubblico e una volta perfino lo schiaffo di una donna in pieno viso di fronte a tutti i suoi amici.
Usa e Getta. Per lui le donne rappresentavano questo, tranne sua madre ovvio.
Non sò per quale motivo, non me lo sono mai voluta spiegare, io ero una spettatrice, io ero semplicemente l' amica con cui parlare quando durante le ricerche di storia si facevano pesanti, la ragazza seria con cui scherzare amabilmente la buona amica, quella che non ti porteresti mai a letto.
Per me lui era l' opposto.
Il desiderio più acceso, il dono più prezioso, l' equilibrio e la tempesta, il primo amore, quello per il quale scapperesti da scuola pur di vederlo 5 minuti seppur da lontano, quel ragazzo che a soli 15 anni senti possa darti tutto quello che hai sempre cercato, la sicurezza in due semplici braccia, il calore in quelle enormi felpe, il cibo e l' aria sfiorando le sue morbide labbra, ristoro incontrando i suoi occhi ingenui.
Osservò meglio, sorrise.
Si avvicinò al mio tavolo e si sedette, '' Sigaretta? '' Domandò fugace.
<< No grazie >> risposi sorridendo a bassa voce. La portò alle labbra e la accese velocemente gettando sul tavolo l' accendino, aspirò ed inspirò delicatamente.
<< Ti ricordi di me? >> domandò, << come dimenticarti >> risposi di getto, << mi scuso, ma mi è venuto in mente solo adesso >> continuò <<cosa? >> domandai << tu sei Sophie! >> esclamò soffiando fuori il fumo, osservai ancora per qualche istanti i suoi occhi sorridenti, << ci ho ripensato >> sorrisi, alzò il sopracciglio destro non afferrando il concetto << non mi dispiacerebbe una sigaretta >> terminai.
Un cameriere si avvicinò al tavolo chinandosi con le labbra vicino al mio orecchio, Tom osservò quasi innervosito dall' interruzione << Sophie, potresti gentilmente dire al Signor. Kaulitz che è vietato fumare in sala? Alcuni clienti si stanno lamentando >> canzonò velocemente prima di sparire dalla porta di servizio.
<< Tom, mi dispiace ma qui non puoi fumare >> lo informai gentilmente mordendomi il labbro inferiore per l' imbarazzo, << che ne dici? vieni su in camera, fumiamo sul balcone, ovviamente se non hai di meglio da fare >> propose, << mi dispiace, ma .. >> si alzò svogliatamente dalla sedia, riponendola sotto il tavolo, continuò a fumare aspettando una mia risposta << ok dai, posso fare uno strappo alla regola, il mio turno termina fra 5 minuti, magari ti raggiungo >> spiegai , << Signorina, potrebbe accompagnarmi in camera? ho un problema con le lenzuola >> si strozzò con il fumo della sigaretta fra qualche risata singhiozzata.
Annuì, << Arrivo immediatamente signor Kaulitz >>, i colleghi in sala mi osservarono curiosi ma allo stesso tempo i loro sguardi erano impregnati di aspettative , il mondo è cattivo, un qualsiasi errore e avrebbero immediatamente chiamato il superiore ponendo mille alternative per sostituirmi, magari un figlio, un parente.
La richiesta di Tom era chiara ed efficace '' un problema con le lenzuola '' chissà, forse le desiderava in lino? puro cotone? Addirittura seta? Non era affar loro il compito di ispezionare la stanza era appena stato assegnato a me.
Tom iniziò a camminare verso l' ascensore dell' hotel , lo seguì fedelmente e allo stesso tempo un sorriso da ebete mi si stampò in faccia.
Alla faccia loro, si stava avvicinando l' ora del servizio lava piatti e la novellina aveva ricevuto un' impegno improrogabile che le avrebbe impedito di essere presente in cucina. Sghignazzai affiancando Tom, mi osservò << ridi? >> si incuriosì premendo il bottone dell' ascensore, << oh, certo mi hai appena salvato da un turno stancante di lavapiatti, che non mi avrebbe fatto tornare a casa fra 5 minuti come dovrei >> spiegai. << Wow. allora niente mancia ho già fatto abbastanza! >> sorrise infilando la sigaretta nel porta cenere accanto all' ascensore.
Si illuminò un' enorme scritta ''AL PIANO '' , le porte si aprirono, lui entrò aspettandomi, lo seguì ancora << 3* piano >> proferì, premetti il bottone.
<< Allora Sophie, lavori qui ? >> chiese << Già, e voi cosa ci fate a Magbemburg ? >> riuscì a sputare il rospo << Ehm. Lavoro >> chiuse immediatamente il discorso, << non puoi dirmi altro. >> precisai a me stessa, << esattamente >> mi schernì un' attimo dopo che un rumore assordante si facesse strada nel nostro udito.
Le luci dell' ascensore si spensero ed un movimento brusco mi scaraventò a terra, chiusi gli occhi instintivamente e l' odore di bruciato pervase immediatamente il mio olfatto. << Cazzo. >> ghignò << Sophie tutto ok ? >> si preoccupò cercandomi con la mano, trovò la mia, il fiato mi si mozzò velocemente, << ci , ci sono >> balbettai nel panico. Afferrò il telefono dalle enormi tasche, il display si illuminò dando un po' di luce all' interno di quella gabbia d' alluminio.
Si sedette accanto a me << fottutissimi ascensori >> si lamentò, << è tutto ok >> sospirai mentre la testa iniziò a girarmi dandomi il senso di vomito, posai la mano sulla fronte , bruciava. << cazzo. ti sei anche tagliata >> osservò il tetto dell' ascensore, le lampadine erano scoppiate creando delle schegge intorno a noi, stranamente lui ne era rimasto illeso, io invece avevo riportato qualche taglio sul viso.
<< ok, con calma >> sorrisi rassicurante << è tutto a posto, adesso asciugo, tu non innervosirti, adesso.. >> cercai di incoraggiarlo finchè una voce dall' esterno non mi interruppe << c' è stato un blackout, al massimo entro un' ora riusciremo a portarvi fuori >> esclamò << Marshall, non puoi prima ? >> nessuno rispose.
<< Calmo? Un' ora poi. Tu sanguini, e io domani ho un' impegno. non sono mica qui per nulla >> una schiera di lamenti iniziarono a farsi strada sulle sue labbra, << smettila. chi è l' uomo qui dentro? io o tu ? Tu. Comportati da tale. E' già tanto che non sei rinchiuso con una fan che tenta di stuprarti, stai calmo un' oretta, non sei nemmeno ferito. >> risposi voracemente, in preda ad un atto di nervosismo strappai un pezzo di stoffa dalla divisa di lavoro, ed iniziai a pulire delicatamente la mia fronte tamponeggiandola.
<< Ferma dai, stai ferma. >> disse più dolcemente che poté, ma in quelle circostanze l' ultima cosa che fosse capace di trasmettermi era serenità.
Afferrò la mia mano lasciando che mollassi il pezzo di stoffa, delicatamente mi fece cenno di poggiare la testa sul suo petto, non mi mossi. << eddai, voglio solo essere carino, e rammendare questi brutti tagli >> spiegò, mi avvicinai e lo lasciai fare , con dolcezza mi accasciai sul suo petto, e lui continuò a distrarsi tamponando la mia fronte, << come sono andate le cose per te dopo la mia partenza? >> lo chiese come se gli interessasse, << oh guarda, scuola, Mark, e adesso eccomi qui a lavorare, lo sai com' è Loitche. >> lasciai da intendere << Mark, quel Mark? >> scoppiò a ridere , << si lui, qualcosa da ridire? >> la gentilezza non era il suo forte, << No, semplicemente, avresti potuto fare di meglio Sophie , lo sai, stavi per arrivare alla mela d' oro >> era un complimento? << Mela d' oro? e chi sarebbe scusa? >> sapevo a cosa pensava ma NO. << Ricordi l' ultima volta che ci siamo visti al parco? Quando ti spiegai che sarei dovuto partire per il primo tour? >> i ricordi iniziarono a riaffiorare in modo inverosimile, e l' odore come la sua presenza non facevano altro che farli riaffiorare sempre più nitidi << avevo 16 anni. >> gli ricordai << ma a volte le cose non cambiano, e quello che è successo è normale anche fra amici, sbaglio o lo eravamo? >> cercò di affidarsi ai miei migliori ricordi << lo eravamo, non abbiamo litigato, quindi in teoria nonostante il tempo dovremmo ancora esserlo >> sospirai, ma venni interrotta dall' ennesimo movimento brusco di quella scatola di bulloni e ferro, la sua fronte batté contro la mia, riaprimmo gli occhi di scatto, mi accorsi che il suo viso non era avvolto dal buio, ma illuminato da una luce soffusa, forse la luce d' emergenza dell' ascensore, il fiato si affannò, << si si siamo. >> borbottai quasi in modo inudibile << troppo vicini? >> ipotizzò lasciando che il suo piercing sfiorasse le mie labbra, cedetti senza alcuno sforzo, lentamente mi lasciai andare, ripresi aria per un attimo e battei le ciglia per rendermene conto << a 50 millimetri >> iniziai << scatta il bacio >> continuò imperterrito a posare le sue labbra sulle mie come fossimo due bambini delle elementari, in poco tempo la sua lingua si fece strada raggiungendo la mia. Non era mai successo. quell' ultima volta il bacio si era chiuso sfiorandoci le labbra, e adesso? Eravamo forse fin troppo grandi per chiuderla lì ? Continuai a sfamarmi dopo tanti anni, non avevo fame che di questo, le ferite non facevano male, l' unica cosa che sentivo accarezzarmi l' anima era quel sapore, quell' odore e il calore delle sue mani sulle mie guance.
Non ero mai stata così bene, mi sentivo come un drogato, avevo iniziato, e non riuscivo più a smettere, non volevo smettere e maledivo il giorno in cui io stessa fra i libri di matematica gli consigliai che per ogni donna se era concessa una certa distanza fin troppo breve, era concesso anche il bacio.



Ecco il primo capitolo C: Se ci sono errori scusatemi, l' ho scritta in poco tempo e in momenti diversi, la rileggerò e correggerò presto.
A presto l' ultima parte non chè secondo capitolo.
E' una delle poche FF che pubblico, anche perchè non mi rigurda C:
p.s. può sembrare banale i primi due capitoli, ma purtroppo mi servono questi due '' frivoli '' avvenimenti per il buon proseguimento della storia

Kiss. FeeKeeì



Edited by FeeKeeì; - 14/11/2010, 14:18
 
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Fee1702
view post Posted on 4/9/2010, 19:57




No, no è banale, per niente! Cioè, gli avvenimenti non sono tra i più originali, ma i pensieri di lei, le sue riflessioni, lo sono eccome. In più mi è piaciuta molto la descrizione di Tom e l'introduzione ^^
 
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FeeKeeì;
view post Posted on 5/9/2010, 11:50




CITAZIONE (Fee1702 @ 4/9/2010, 20:57)
No, no è banale, per niente! Cioè, gli avvenimenti non sono tra i più originali, ma i pensieri di lei, le sue riflessioni, lo sono eccome. In più mi è piaciuta molto la descrizione di Tom e l'introduzione ^^

Grazie mille C:
 
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2 replies since 4/9/2010, 18:10   49 views
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