;Ebony Julien |
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| Ok, questa è la prima poesia che pubblico in Internet ed è estranea al giudizio tecnico dei professori. L' ho scritta durante l' ora di antologia (che bello sapre che i giovani a scuola non apprendono un cavolo, ma danno libro sfogo riempiendo le pagine dei quaderni), non chiedetemi come mi è venuta in mente, l' idea di scegliere l' ira che è il secondo peccato di cui sono succube mi è venuta grazie ad Esther (Teti) che ha condiviso un link di Facebook sul vizio della lussuria, quindi la ringrazio di avermi trovato un occupazione durante l' ora di antologia. Incrociamo le dita.
Iraconda Sono un' iraconda, vivo senza gioia o dolore, Sono un' Iraconda e vivo con la rabbia delle persone ferite Sono un' Iraconda e l' ira è i mio cibo, la mia cura, la mia gioia e il mio dolore. Sono un' Iraconda e non conosco nè gioia nè perdono.
Sono un Iraconda, condannata all' inferno si dalla nascita bruciando nella fiamma dell' ira che mi scortica la pelle e mi fa esporre al vizio. I tizzoni ardenti della violenza mi brucian le mani, le scintille del dolore mi cecan gli occhi.
E dal dolore mi scaglio contro di te, innocente che ha avuto la colpa di aiutarmi.
Sono un Iraconda e non conoscerò mai la vita.
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