Es tut wieder weh.

« Older   Newer »
  Share  
leni`
view post Posted on 23/1/2010, 23:14




Questa One-Shot è stata per me un vero e proprio parto,ed ora vederla completa e pronta alla pubblicazione mi riempie di orgoglio. La sua stesura è iniziata un paio di mesi fa,e il merito non è tutto mio,ma anche di un’altra persona,alla quale tutto questo è dedicato,ossia Giada. Durante una delle nostre conversazioni su MSN abbiamo viaggiato di fantasia,più del solito aggiungerei,e ci siamo immaginate il suo futuro viaggio a Berlino inserendoci un evento particolare,che appunto viene narrato nella OS. Ci siamo così divertite a scrivere che ad un certo punto la cosa è iniziata a diventare un po’ più seria,fino a quando Giada non mi ha dato il compito di concludere quello che avevamo iniziato insieme. E questo è il risultato. Dedico a lei questo sclero,suo e mio. Lo dedico al suo essere sognatrice,alle sua parole,ai suoi incoraggiamenti,al suo sorriso,alla sua voglia di vivere,ai suoi diciotto anni. Lo dedico al semplice fatto che ci sia. L’ho fatta un po’ aspettare,ma finalmente avrà,spero,la sua ricompensa. Il titolo è tratto da una canzone dei Jennifer Rostock,che ha un significato importante e per questo l’ho scelta,ed in alcuni punti richiama un po’ la trama. Chiedo venia per gli orrori ortografici. Adesso la smetto e vi lascio alla lettura.




I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi
Fabio Volo,Un posto nel mondo.



Es tut wieder weh.




Avrebbe dovuto mettere in ordine la cantina tempo prima. Era incredibile quello che vi aveva trovato:cimeli di famiglia,pupazzi,lettere d’amore e strano ma vero anche un paio di reggiseni nascosti in uno scatolone. Aveva scosso la testa e sorriso ripensando al perchè fossero lì dentro e a chi appartenessero una volta poi si era voltata per ritornare di sopra e si era fermata al primo scalino. Aveva intravisto uno scatolone,più piccolo degli altri con su scritto “Giada”,vi si era avvicinata, l’aveva leggermente aperto e aveva notato al suo intero con stupore e felicità il suo contenuto. Una tazza con una fantasia zebrata,un cuscino dei Tokio Hotel,una maglia dei Tokio Hotel, una foto che ritraeva lei e le sue amiche,un’altra in cui il soggetto era un ragazzo placidamente addormentato con la bocca leggermente aperta;rise al ricordo del giorno in cui gliel’aveva scatta e decise di portare la scatola sopra con lei.
Arrivata nella grande cucina la poggiò sul tavolo da pranzo,sedendosi al tavolo vista la non più possibilità di reggersi sulle gambe a causa della mongolfiera che da un paio di mesi aveva al posto della pancia,e riaprì lo scatolone rovistando al suo intero fino a quando non cacciò fuori un pacco di cartoline legate l’una sopra l’altra con un piccolo laccetto rosso. Le guardò una ad una ricordando i luoghi che sognava di visitare a neanche diciotto anni ,fino a quando dal mazzetto non comparve quella cartolina. Berlino. Ritraeva la sua Berlino. La loro Berlino. E mentre accarezzava i bordi di quel pezzo di carta la sua mente vagò a quel giorno di sei anni prima …



Il clima estivo di Berlino non si poteva di certo definire caldo. Giada lo aveva scoperto quella mattina quando aveva osato indossare una semplice t-shirt a maniche corte bianche ,con una stampa della modella Twiggy sopra, per uscire,naturalmente aveva deciso di prendersi anche un giacchetto,non si sapeva mai,ma in quel momento alle 19.15 della sera mentre il sole stava per calare il freddo iniziava ad insidiarsi dentro di lei,a percorrerla. Si diede mentalmente della stupida,proprio quella mattina aveva deciso di fare la coraggiosa? Sapeva che il clima di Berlino non era mai caldo, che se arrivavi lì la sciarpa intorno al collo ed il cappotto erano d’obbligo,ma la t-shirt le piaceva l’aveva messa in valigia per sbaglio e se ne era accorta la sera prima così aveva deciso che per il giorno successivo l’avrebbe indossata,d’altronde non poteva crepare, no? Non era di certo della stessa opinione ora,mentre aspettava sul marciapiede il segnale verde che indicava il poter passare. Martina,una delle sue migliori amiche che l’accompagnava,l’aveva lasciata un giorno prima all’aereoporto di Londra,avevano deciso di farsi quella vacanza insieme per festeggiare i tanto agoniati diciotto anni,solo che la ragazza era rimasta folgorata,incantata da Londra ed aveva deciso di rimanervi per un altro paio di giorni;o meglio dire,era rimasta folgorata da William,il belloccio biondo con cui casualmente si era andata a scontrare durante il mercatino di Portobello a Nothing Hill. Giada ridacchiò e sorrise scuotendo la testa,Martina l’aveva pregata di rimanere ma lei un po’ per non fare il terzo incomodo un po’ perché l’ansia di vedere Berlino l’attanagliava,aveva rifiutato,prendendo l’aereo che l’avrebbero portata in Germania. La Germania,la sua adorata Germania,la patria di lui … Un paio di mesi prima aveva fantasticato con Edda sulla possibilità di un ipotetico incontro con il ragazzo,si erano sbellicate dalle risate ad immaginarsi le situazioni più assurde e se ci ripensava poteva mettersi a ridere lì in mezzo,avevano sognato davvero ad occhi aperti in quel momento. Immersa ancora in quei ricordi mosse i primi passi verso la strada,sbadata com’era non si era accorta che il verde non era ancora scattato e proprio mentre alzava lo sguardo si vide parare davanti a pochi centimetri dalle gambe un macchinone nero. Le si mozzò il fiato,sbarrò gli occhi e strinse i pugni ,le nocche le diventarono bianche. Quando fu sicura di non essere finita sotto l’auto si afflosciò a terra come un salame,mentre riniziava a respirare . Aveva la vista un po’ appannata ma dall’auto vide uscire un ragazzo abbastanza alto,con una felpa grigia ed un cappellino sul capo del medesimo colore. In quel momento era troppo impegnata a respirare per accorgersi di chi lui fosse.
Quando riaprì gli occhi un viso tondeggiante la osservava dall’alto ed un paio di occhi nocciola la scrutavano preoccupati. Sbatté un paio di volte le palpebre per mettere a fuoco la situazione,e una volta aperti completamente li spalancò alla vista di quello che aveva davanti. Tom Kaulitz la guardava dall’alto. Tom Kaulitz era chino su di lei. Si ricordò di aver bisogno di respirare solo quando il ragazzo le si avvicinò ulteriormente. Giada pensò di star sognando,d’altronde non era la prima volta che le capitava una cosa del genere,ed era tutto possibile ma quando udì la sua voce profonda parlare percepì che la linea tra sogno e realtà era stata superata.
“Ehi, sicura di stare bene?” gli chiese lui. Giada ingoiò la saliva cercando tutto il coraggio dentro di se,e soprattutto cercando di ricordare come poteva costruire una frase di senso compiuto.
“Oh … Ehm … Sì,tutto bene,niente di rotto.” aveva balbettato quelle parole continuando a fissarlo negli occhi. Si alzò lentamente dalla posizione in cui si trovava mettendosi in posizione eretta.
“Vuoi una mano?” le chiese Tom,le faceva ancora abbastanza strano pensare che Tom,proprio Tom le stesse rivolgendo la parola,mentre le tendeva una mano. Ancora timorosa la afferrò,sentendo il calore del ragazzo a contatto con la sua mano perennemente gelata.
“Sei sicura di stare bene? Ti vedo un po’ … intontita,ecco. La prossima volta mi sa che dovrai stare più attenta a quando attraversi.” le disse il ragazzo accennando un leggero sorriro.
Giada avvampò ed abbassò gli occhi,mentre si portava una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Sì,bè mi dispiace,avrei dovuto fare più attenzione,ero immersa nei miei pensieri ..” rispose a sua volta la ragazza. Tom la osservò reclinando la testa di lato mentre la testa di Giada veniva affollata da milioni di pensieri: era quasi stata investita da Tom Kaulitz,aveva parlato con Tom Kaulitz,aveva toccato la mano di Tom Kaulitz! E come se non bastasse si stava comportando come una scolaretta in calore in quel momento. Si immaginò di sbattere la testa contro un muro per rinsavire,preso un profondo respiro rialzò lo sguardo in direzione del ragazzo.
“Credo sia meglio toglierci dalla strada,non vorrei che qualcuno ti riconoscesse o che provasse a mettere sotto me per davvero.” cercò di sciogliere il ghiaccio e ci riuscì,visto che il ragazzo liberò una risata. La folla di curiosi che si era andata creando dopo il suo quasi svenimento si dissolse pian piano,ritornando ognuno alla proprio vita mentre lei e Tom raggiungevano il marciapiede. Giada si poggiò con una mano al pilastro del lampione per riprendere fiato,mentre il ragazzo si guardava intorno circospetto indossando un paio di occhialoni scuri. Si fermò ad osservare la ragazza che aveva gli occhi chiusi e respirava rumorosamente,ridacchiò a quella buffa vista mentre lei gli mandavò un’occhiataccia di sottecchi,alzò le mani in segno di scuse guardandola girarsi e fronteggiarlo. Rimasero per un po’ in silenzio,senza sapere davvero cosa dire,o fare,quando dalla bocca di Tom uscirono spontanea quelle parole:
“Se vuoi,posso accompagnarti a prendere qualcosa da mangiare,il tuo colorito non mi sembra dei migliori.” la guardò sorridente mentre lei reclinava leggermente la testa e lo guardava con un’espressione meravigliata. Si era stupito lui stesso delle sue parole,non conosceva quella ragazza,non poteva sapere se fosse una pazza,una fan strepitante,ma lo escludeva,visto che non aveva avuto quella reazione fin da subito,o magari qualcuno in cerca di scoop,lo aveva fatto,punto,e non se ne pentiva;era questo a spaventarlo in quel momento.
Quello era sul serio troppo,pensò Giada,stava sognando,ecco,adesso ne era sicura,non poteva certo essere vero il fatto che Tom Kaulitz le stesse offrendo un passaggio,la sua testa aveva iniziato a viaggiare un po’ troppo di fantasia,non che prima non lo facesse,ma adesso stava davvero esagerando. Lo guardò spaesata per un po’ poi annuì e gli rispose:
“D’accordo.” Una sola parola,otto lettere,questo era il meglio che aveva saputo dire. In effetti però non doveva avere una bella cera,aveva sentito il cuore fermarsi in petto alla vista dell’auto difronte a se,ed in quel momento aveva temuto il peggio,e poi ammettiamolo,si disse,stava per andare a cena con il ragazzo dei suoi sogni,che fosse tutto frutto della sua immaginazione o realtà,la cosa per lei era ancora difficile da capire a pieno,non se lo sarebbe di certo fatto ripetere due volte,e al diavolo le prediche della mamma sul “non accettare caramelle dagli sconosciuti”.
Seguì il ragazzo che tornava all’auto ma prima di entrarvi si girò nella sua direzione ed allungò la mano:
“Inviti una sconosciuta a salire in macchina con te senza sapere il suo nome? Un gesto immaturo non trovi? Visto che non me lo chiedi tu lo dirò di mia spontanea volontà. Ciao,io sono Giada.”
Tom la guardò per un momento spaesato ed interdetto,poi come ridestatosi allungò anch’egli la mano e strinse quella della ragazza. Era vero,non aveva pensato a chiedergli chi fosse,ma chissà per quale strano motivo non l’aveva trovato poi così importante,non lo aveva reputato necessario.
“Bè sì … è meglio presentarsi. Tu sai chi sono io no? Ma non è buona educazione giusto? Ciao Giada,io sono Tom.”
La ragazza lo guardò ridacchiando,trovandolo buffo più del solito,ma soprattutto trovandolo così semplicemente … vero,normale,vicino. Presa posto vicino a lui e sgommarono per le strade di Berlino che andavano imbrunendosi sempre più. Durante il viaggio Tom gli chiese di dove fosse,e lei gli rispose di non essere tedesca,il ragazzo gli confessò d’averlo intuito dal suo accento dolce,e lei lo guardò sorridendo. Gli disse anche che era lì con una sua amica,di aver fatto tappa a Londra prima. Non le sembrava davvero vero parlare così tranquillamente con lui. Eppure si era aspettata reazioni di isterismo o svenimenti,invece era facile,niente di complicato o ingestibile,tralasciando il fatto che il suo cuore corresse come una gazzella. Tom parcheggiò di fronte un piccolo ristorantino e Giada potè notare al suo esterno alcune coppiette appartate in diversi tavoli fuori. Sospirò a quella visione e si diresse fuori dall’abitacolo,mentre il ragazzo faceva la stessa cosa. Il giovane parlottolò con il cameriere che li condusse poi ad un tavolo appartato dentro. Si sedettero,mentre in silenzio contemporaneamente afferravano lo stesso menù,si guardarono per un momento negli occhi e poi imbarazzati abbassarono lo sguardo. Diedero le loro ordinazioni ed aspettarono alcuni minuti in silenzio,fino a quando il ragazzo non lo ruppe:
“Magari ti sono sembrato avventato con il mio invito a cena,non chiedo spesso ad una ragazza una cosa del genere … agisco in un altro modo diciamo.” le disse facendo il suo sorriso sghembo tentando di alleggerire la situazione. Giada arrossì e sviò il suo sguardo ridacchiando. Tornò a fissarlo negli occhi e gli rispose:
“Ed io dovrò esserti sembrata una povera sciocca ad accettare l’invito di uno sconosciuto. La mamma mi ha detto di non accettare caramelle dalle persone che non conosco,e me lo avrà ripetuto almeno un’altra dozzina di volte prima di imbarcarmi su un aereo,e se sa che ho trasgredito mi manda in punizione. Perciò rimarrà un segreto fra te e me.” fece lei in tono cospiratorio. Il ragazzo iniziò a ridere contagiando anche lei. Passarono alcuni minuti a prendersi in giro reciprocamente fino a quando un cameriere non portò loro le ordinazioni. Durante la cena parlano e si scoprirono parola dopo parola. Lui gli chiese da dove venisse,cosa ci facesse lì,e Giada gli raccontò qualcosa di lei,incontrando poche volte il suo sguardo;accorgendosene il ragazzo l’aveva fissata con interesse,come studiandola mentre lei con le sue lunghe dita continuava a parlare e a gesticolare. Giada aveva alzato lo sguardo su di lui sorridendo lievemente pensando a tutte quelle volte che aveva fantasticato,sognato,sperato. Al termine della cena era stato portato il conto in tavola,ma mentre il ragazzo cacciava fuori i contanti dal portafogli la ragazza l’ aveva fermato dicendogli che non gli sembrava affatto giusto lasciar pagare lui,o almeno non tutto,d’altra parte l’aveva invitata,si era offerto lui di portarle a mangiare qualcosa,ma comunque non le andava giù,così mentre il ragazzo la guardava meravigliato aveva fatto due calcoli mentali ed aveva poggiato sul tavolo metà del conto,aveva sorriso a Tom e si era alzata dirigendosi verso l’esterno. Il ragazzo aveva fatto lo stesso ed uscendo l’aveva osservata intenta a fumare,le aveva strappato la sigaretta dalle dita e lei lo aveva guardato con un sopraciglio alzato mentre lui le sorrideva furbescamente. Nel mentre prendeva la sigaretta le dita dei due si erano andate sfiorando brevemente,un contatto così lieve eppure che aveva provocato nel cuore di Giada un battito in meno,oltre a quelli che ormai sapeva di aver già perso. Tom si era poi offerto di riaccompagnarla in hotel e lei aveva accettato informandolo su dove alloggiasse. Non avevano di certo calcolato però che la strada che portava all’albergo fosse interrotta,a quanto sembrava c’era stato un incidente stradale. Tom aveva svoltato a sinistra percorrendo un iter alternativo che le aveva permesso di ammirare le luci della porta di Brandeburgo da lontano.
“Non ci sono ancora stata sai? Domani verrò a vederla sicuramente.” Mormorò lei con lo sguardo rivolto al finestrino. Il ragazzo l’aveva osservata con la cosa dell’occhio e colto da un’illuminazione aveva svoltato a sinistra percorrendo la strada che portava al monumento mentre la ragazzo lo osservava con la coda dell’occhio stranita. Si erano poi fermati sotto lo sguardo a dir poco meravigliato di Giada ed erano scesi,avvicinandosi a quella maestosità che in quella notte brillava ancor più splendente. La ragazza si era voltata verso Tom che la fissava e gli aveva sorriso prendendogli la mano ed avvicinandosi. Il contatto aveva provocato un nuovo brivido nei due,i quali si erano guardati con la coda dell’occhio.
Pure essendo i primi di luglio il clima tipico tedesco si fece sentire in quella notte d’estate,la ragazza si strinse nel giacchetto sorridendo, mordendosi il labbro inferiore.
“Hai freddo?“ le chiese ad un certo punto Tom.
“Oh no no,non preoccuparti.“ gli rispose Giada stringendosi di più nelle spalle, arrossendo ancora una volta. Tom le sorrise togliendosi la grande felpa grigia poggiandola sulle sue spalle. La ragazza chiuse leggermente gli occhi sentendo un odore di muschio bianco e tabacco entrare in contatto con le sue narici,il suo odore. Ed in quel momento si rese conto che era tutto reale,e mentre ispirava a pieno il suo profumo la paura la pervase,immaginandosi il domani,immaginandosi una vita senza lui,vuota …
E mentre il profumo del ragazzo entrava a contatto con le narici di Giada le luci della porta di Brandeburgo rendevano tutto più magico. I loro volti che osservavano quell'incantevole spettacolo erano illuminati da una luce,ma una luce diversa da quella proveniente dal neon: era la luce di una consapevolezza,per la ragazza quella di non star sognando,quella di essere davvero vicino a LUI,avere davvero la sua felpa su di se;per Tom la consapevolezza di aver passato una serata diversa,con una ragazza diversa,con una ragazza che si imbarazza,che arrossiva per un suo piccolo gesto,una ragazza che aveva riso con lui,che l'aveva fatto ridere. E in quel momento quella luce calorosa ed intensa brillava in entrambi gli occhi.
Lo sguardo dei due si incatenò, la ragazza si sentì nuda sotto il suo sguardo, lo lasciò scrutare nella sua anima come mai aveva permesso prima, perché seppur per una sola notte, Tom Kaulitz sarà l'unico che saprà cosa c'era nel suo essere.
La ragazza lo guardò a sua volta, con quel viso da eterno bambino e allungò una mano, con le fredde punte delle dita gli accarezzò una guancia, cercando di trattenere le lacrime di quel momento, lacrime di gioia e di paura..
Tom chiuse gli occhi,inconsapevole di quello strano formicolio che mano mano cresceva dentro di lui,inconsapevole del perché si stesse facendo toccare da lei,del perché non si fosse scansato. E mentre queste domande vorticavano nella sua testa,decise di non darvi ascolto,per i "perché" c'era tempo,per le domande c'era tempo,adesso era lì,con quella ragazza che conosceva da appena poche ore,con quelle strani sensazioni che si muovevano dentro di lui. Delicatamente prese la tua mano e la intrecciò con la sua,mentre lei lo guardava con occhi liquidi,con occhi speranzosi,paurosi e timorosi,ma anche con occhi che se avrebbero potuto parlare ne avrebbero detto tante di quelle cose su quel momento.
Le farfalle che già da prima sentiva nello stomaco ora svolazzavano allegramente, aglomerandosi e dando vita a un qualcosa di pesante, il battito cardiaco era aumentato e nonostante il clima la ragazza sentì , ma se una mano era intrecciata a quella di Tom, l'altra era stretta sulla felpa che indossava. Le parole erano sciocche ed inutili in quel momento. C'ero Giada, c'era Tom e questo bastava. Non aveva mai sentito il cuore battere così forte in tutta la sua vita,chiuse gli occhi e sospirò pesantemente.
"E' strano sai?" disse ad un certo punto Tom facendo rimanere intrecciate le mani e guardando lo spettacolo di luce che dava la Porta. "Non mi era mai capitato di fermarmi ad osservare attentamente qualcuno che non fosse a me caro,un familiare. E' la prima volta che osservo una ragazza così intensamente. E non è male fermarsi a guardare invece di sperimentare" proseguì ridacchiando lui. Giada lo osservò e gli chiese: " E com'è osservare?" Alchè Tom si girò nella sua direzione e la guardò intensamente. Quel nocciola così caldo fece aumentare ulteriormente la temperatura della giovane,e se i battiti del cuore prima era accelerati ora correvano,come un maratoneta per arrivare al traguardo. "E' bello osservare,è bello fermarsi e godere di qualcosa di così semplice ma allo stesso tempo stupendo." Mormorò lui con un leggero rossore che gli colorava le guance. Lei ridacchiò vedendolo arrossire e continuò ad accarezzare il suo profilo, dagli occhi al naso, per poi fermarmi sul neo sulla guancia destra,
"E tu?" Mi chiede lui, in un sussurro.
"Io cosa?" chiese non capendo il senso di quella domanda, "Come ti senti ora?" Le domandò timoroso.
"Contrariata. Mai nella mia vita ho provato nulla di simile, e per questo ho paura."
"Di cosa?" chiese Tom, e lo vede avvicinarsi lentamente, mentre la sua mano callosa stringere quella della ragazza
“Di domani. Di quando tornerò alla realtà, senza di te." disse in un sussurro lei cercando di essere forte, cercando di mantenere un tono di voce neutrale, ma una lacrima sfuggì dal suo controllo e la sentì scendere solitaria per il profilo della sua guancia.
Il viaggio di quella goccia salata si interruppe a fine guancia,quando Giada sentì una mano grande e calda catturarla con il pollice. Lo fissò negli occhi nuovamente,non sapendo che dire,non sapendo che fare. Le paure crescevano,la voglia di scappare da lì prima che fosse troppo tardi era sempre più forte,ma forse era già troppo tardi,forse il troppo tardi era iniziato quando per la prima volta la giovane si era soffermata su di lui,in quella fatidica foto,sulla sua mano,sul suo braccio ... sul suo sorriso. Da lì era iniziata la fine.
E mentre Tom accarezzava dolcemente la sua guancia chiuse gli occhi,godendosi quel naturale e speciale contatto,quel contatto proveniente da lui,dalla sua mano;il suo odore gli perforava le narici,entrava dentro,iniziava a scavare,ed ininterrottamente faceva battere il cuore di Giada.
"Domani è domani,ora è ora. Vivi il secondo,vivi adesso,vivi insieme a me anche se solo per questa notte." Mormorò Tom girandosi completamente verso di lei e catturando il suo visto in tutti e due i palmi. Le sue mani calde a contatto con le guance fredde e paffute di lei la fecero sussultare. Lo guardò fissa negli occhi, sospirando, poi alzò le sue di mani e le mise sopra quelle del ragazzo, stingendone il dorso liscio. Giada sospirò profondamente chiudendo un attimo gli occhi, come a volersi risvegliare da quel bellissimo incubo, ma quando li riaprì lentamente lui era ancora li, con le mani sul suo volto e gli occhi nei suoi.
Le labbra di Tom a poca distanza da lei trasmettevano anche solo con un contatto visivo morbidezza,carnose,piene,invitanti Curiosa di scoprirle,curiosa di assaggiarle avvicinò il suo viso a quello di Tom,con la speranza dentro di se di non star facendo una grande cazzata,con la paura che lui potesse rinsavire e tirasi indietro,ma non successe,Tom era lì,Tom e le sue labbra erano lì,Tom e le sue mani erano lì e non si stavano tirando indietro,lentamente lo vide avvicinarsi al suo di viso,fece sfiorare delicatamente i nasi,occhi chiusi,respiri brevi,cuori a mille,erano queste le sensazione che sentivano i due. E poi labbra su labbra,muschio bianco e vaniglia mischiato a tabacco,un contatto da prima insicuro,morbido ed infantile ma che successivamente si era andato trasformando in qualcosa di più,in un gioco di lingue,in un avvicinarsi ed allontanarsi,in un avere bisogno di assaggiare,di esplorare ancora ancora ed ancora ….
“Wow” mormorò Tom una volta staccatosi dalle labbra di Giada.
“Già … Wow” rispose a sua volta la ragazza con il respiro corto e le guancie colorate di rosso. Quel bacio era stato … un qualcosa di indescrivibile,un qualcosa di talmente forte da lasciarla senza fiato,le labbra di Tom sapevano di lui,le sue labbra avevano un sapore,un sapore unico,e LEI che le aveva bramate,che le aveva sognate le aveva avute,anche se solo per poco,le aveva avute! Ma dentro di sé si fece spazio quella vocina,quella vocina che si era fatta sentire anche poco prima che le annunciava che la mezza notte era suonata,e che Cenerentola doveva ritornare nel suo mondo,e lasciare il bel principe ai suoi castelli dorati. Si distaccò malvolentieri da Tom,il quale percepì un vuoto non sentendo più quelle labbra alla cannella su di sé;stacco le sue mani dalle guance e le portò sui fianchi di Giada,non voleva che si staccasse,non voleva che interrompesse quel momento,voleva risentire quelle labbra sulle sue,voleva riesplorare la sua bocca,voleva intrecciare le sue mani callose con quelle lunghe e affusolate di lei.
“No,no …” sospirò Tom ad occhi chiusi “ Non muoverti,non staccarti da me … Te l’ho detto Giada,domani è domani,non pensare a quello che potrebbe accadere,vivi con me questo momento. Non sono mai stato così spaventato ed insicuro delle mie emozioni,non so cosa mi stia accadendo,non so perché sono qui con te,ma so che per le risposte c’è tempo,so che voglio rimanere con te adesso,anche solo immobili,anche solo baciandoci,se non vuoi non faremo niente,ma resta qui adesso,resta qui con me.” Supplicò quasi Tom,con la fronte appoggiata a quella della ragazza,con gli occhi chiusi aspirava il suo odore,accarezza i suoi morbidi fianchi,su e giù,e per Giada quel contatto era qualcosa di più che straordinario. Udendo le parole di Tom rimase interdetta,spiazzata,il modo in cui le aveva pronunciate,l’intensità,la forza che quelle parole avevano avuto su di lei la destabilizzarono,si sarebbe messa a piangere come una bambina di punto in bianco,se lo sentiva. E davanti quegli occhi … davanti quegli occhi che ora si trovavano a poca distanza da lei,che brillavano per lei,occhi da bambino ma anche occhi da uomo,quante volte aveva desiderato specchiarsi in quegli occhi? Quante volte? Erano incalcolabili,erano troppe,ed ora erano lì che cercavano una risposta da lei,e lei? Cosa avrebbe dovuto rispondere?
“Tom …” mormorò Giada “Io … Ho immaginato tante volte tutto questo,ho così sperato che si avverasse che averti davanti a me,qui,adesso mi è ancora difficile crederlo,non riesco ancora del tutto a concepire la cose,e se aggiungiamo il fatto che ci siamo appena baciati mi chiedo davvero come faccia ancora a stare in piedi e non sia svenuta..” ridacchiò strappando un sorrise anche al ragazzo “ E sentir pronunciare da TE quello che hai appena detto mi riempie il cuore di gioia,mi fa sentire leggere e felice come poche volte,e sono onorata del fatto che quelle parole fossero rivolte a me,ma …” E in quel momento Tom deglutì,Giada osservò il suo virile pomo d’Adamo muoversi ed una nuova scarica di brividi la pervasero” Ma tu hai il tuo mondo,ed io devo ritornare nel mio,tutto questo,tutta questa giornata non la dimenticherò mai,ma se continuiamo non so se ce la farò,non so domani mattina sarò pronta ad andare via dal tuo letto,non so se sarò pronta a lasciare andare via dalla mia pelle il tuo odore …” sospirò ad occhi bassi,che piano piano si colmavano di lacrime.
“ E chi ti dice che io domani mattina ti lasci andare?” la interruppe Tom avvicinandosi al suo orecchio e baciandovi il lobo. A quel punto Giada si paralizzò: aveva sentito bene? Tom aveva davvero detto quello che lei aveva sentito? Per lui sarebbe mai potuta diventare qualcosa? Insomma,non era certo il tipo di ragazza con cui era solito uscire,lei era troppo normale,non poteva essere il suo tipo … E se si stesse sbagliando? E se Tom in lei avesse visto quel qualcosa che stava cercando da tanto? Se Tom fosse riuscito a vedere lei?
Una volta le era stato detto che non doveva smettere MAI di sperare,che non doveva smettere mai di sognare,anche quando tutto in quel momento sembrava avverso lei doveva continuare,e non smettere,e perché non seguire quel consiglio,perché non provare? Sentì un leggero venticello solleticargli il viso,le mani di Tom continuavano ad accarezzarle i fianchi,i suoi occhi erano aperti e la osservavano,liquidi,splendenti,sarebbe mai riuscita a resistergli? No,certo che no,non c’èra riuscita in tutto quel tempo come poteva proprio ora che se lo trovava davanti? Decise di scollegare la mente,di non pensare,e di lasciarsi andare a lui,anche se per poche ore,anche se solo per una notte l’avrebbe fatto.
Riavvicinò lentamente le labbra a quelle del ragazzo,che si sciolse in un dolce sorriso e riavvicinò a sua volta le sue scambiandosi un nuovo bacio.
“Carpe diem,non è il tuo motto? Bè per questa sera voglio seguirlo,questa notte voglio vivere l’attimo con te …” Felice di quella risposta il ragazzo sorrise raggiante,e baciandola nuovamente le presa la mano e la trascinò fin dove aveva parcheggiato la sua auto vi entrarono e percorsero le illuminate strade di Berlino fino al loft del ragazzo. Il viaggio era stato relativamente breve,ma per Giada era stato fin troppo breve,durante il tragitto avevano continuato a scambiarsi occhiate,e sorrisini imbarazzati. In quel frangente di tempo la ragazza aveva potuto ammirare Tom alla guida,il suo profilo altezzoso,il suo naso leggermente all’insù,concentrato ed attento,sciolto alla guida del mezzo. Non nascondeva di certo che ammirare Tom Kaulitz alla guida le metteva una certa eccitazione,quel gesto così elementare e naturale fatto da lui assumeva una carica erotica impressionante! Doveva smettere di osservarlo,in questo modo non sarebbe di certo arrivata all’appartamento in buone condizioni,rischiava un collasso se continuava così. Si concentrò a guardare la strada che correva al di fuori del finestrino,si sentiva stranamente leggera,era felice,non era agitata,non era scossa,si poteva dire che in fin dei conti stava bene,ed era strano,perché una sensazione così non l’aveva mai provata,non si era mai ritrovata a stare così bene in compagnia di una ragazzo,d’altra parte quel ragazzo che ora la affiancava era Tom,il suo Tom,benché non si potesse definire proprio tale per quella sera era suo,per quella sera lui apparteneva a lei,e lei apparteneva a lui.
Arrivati al loft Tom parcheggiò l’auto davanti il piccolo giardino e scese dall’auto subito seguito da Giada. Si avvicinarono e lui la prese per mano timidamente,abbassando subito lo sguardo mentre la ragazza lo guardava con un piccolo sorriso in viso e le guance arrossate. Tom fece scattare la serratura della porta d’ingresso e davanti Giada apparve il grande salone,dove vi erano disposti due divani uno di fronte l’altro,alla sua sinistra potè notare la televisione al plasma poggiata su di un mobile senza piedi,sopra la televisione vi era un ripiano identico al primo;ma la cosa che catturò il suo sguardo su l’immensa porta finestra da cui si scorgeva un’incantevole visone del paesaggio,reso ancor più magnifico dalle luci notturne. Si distrasse dai suoi pensieri quando sentì una mano posarsi leggera sul suo fianco,girò lo sguardo verso Tom che la guadava sorridendo: “Ti piace?” chiese il ragazzo. “E’ davvero magnifica” rispose lei tornando ad osservare con lo sguardo quell’arredamento semplice,contenuto che ornava quell’ appartamento. Era sicura che per quanto semplice potesse sembrare al bel chitarrista era costato una fortuna,ultima moda. Tom la riscosse nuovamente dai suoi pensieri facendole strada ed accompagnandola in cucina. Entrandovi vi notò la lunga cucina in acciaio che ricopriva la parete e che gli girava per una piccola parte a destra,ed un un’altra sinistra. Alla sua sinistra c’era un piccolo balconcino con tavolino e alcune sedie poggiatevi vicino,abbellito dal verde della piccola vegetazione. Anche la cucina possedeva una piccola porta finestra,e Giada non poté fare altro che apprezzare,quel luogo era così ampio e pieno di luce,arioso,e benché fosse sera tutte quelle vetrate le davano un senso di illuminazione,di calore. Lasciò perdere i pensieri che conducevano quella “illuminazione” al fatto che di fianco a sé c’era Tom Kaulitz,la sua luce personale. Il ragazzo intanto si era spostavo di fianco il frigo e aveva la testa al suo interno,una mano poggiata sulla porta e l’altra su di un fianco,leggermente piegato in basso offriva uno spettacolo mozzafiato aggiungendo il fatto che dava a Giada una stupenda visone del suo fondoschiena,si riscosse da quei pensieri arrossendo violentemente,come se le sue guancie dopo tutto quella che stava passando potessero diventare di una colorazione ancora più rossa.
“Ti va qualcosa da bere? Allora,vediamo un po’ … c’è della Red Bull,che penso prenderò,del succo d’arancia,che non ti consiglio perché penso sia scaduto … Mmh,della coca-cola e … della sprite. Lo so,non è il massimo,magari ti aspettavi una bella coppa di champagne,ma la spesa non è compito mio.” Alzò il volto dalla sua “esplorazione” e la guardò sorridendo. “Oh no,va bene così davvero prenderò una coca-cola,ti ringrazio.” Rispose lei sorridendo a sua volta ed afferrando la bibita che le porgeva il ragazzo.
“Ti va di andare in terrazzo?” le chiese Tom dove aver sorseggiato la sua Red Bull,lei annuì e il ragazzo aprì la porta che conduceva al piccolo terrazzino posto davanti la cucina. Si accomodarono uno di fianco all’altro sulle sedie che vi erano e rimasero in silenzio a scrutare il paesaggio. In quel preciso istante le due menti elaborarono pensieri uguali inconsciamente: paura mista a gioia,timore misto a felicità,imbarazzo ed emozione. Se da una parte c’era la paura per il domani,il continuare a vivere dopo tutto quello,dall’altra c’era la voglia di scoprire,di sapere,di esplorare quel qualcosa che mano mano cresceva nello stomaco e che attanagliava, voglia di buttarsi in quella nuova avventura,in quel qualcosa di nuovo ed inatteso che era caduto tra capo e collo.
Successivamente Giada non seppe spiegarsi dove trovò il coraggio per iniziare un discorso,ma sapeva che in quel silenzio non ci sarebbe voluta stare,altrimenti non andavano da nessuna parte.
“Una cosa del genere non me la sarei mai aspettata … “ mormorò la ragazza abbassando lo sguardo sui suoi jeans. Tom si girò lentamente verso di lei e si mise ad osservarla in attesa che continuasse. “Insomma” riprese Giada “Era venuta a Berlino per ammirare le bellezze della città,per vivere la Germania,un modo diverso per passare l’estate. Ma se mi avessero detto che avrei incontrato te,proprio te,gli avrei riso in faccia.” Finì la ragazza sorridendo lievemente. Tom la scrutò attentamente,era imbarazzata,e lo dimostrava il suo capo abbassato e il suo portarsi ogni due minuti una ciocca dietro l’orecchio. Aveva delle belle mani,pensò. Erano lunghe,grandi,ben curate;per un attimo immaginò quelle mani sopra di sé,mentre gli accarezzavano il viso,mentre gli toccavano il petto,voleva sentire quelle unghie graffiargli la schiena,stuzzicargli il collo. Si distolse dai suoi pensieri dotando che la ragazza lo stava fissando,automaticamente abbassò lo sguardo. “Perché mi vedi così irraggiungibile?” chiese Tom tornando a puntare i suoi occhi in quelli di Giada. La ragazza,sorpresa per quell’inaspettata domanda,sussultò un momento,boccheggiò ma poi riprese possesso delle sue facoltà e rispose: “Bè,sarebbe difficile non pensarlo. Sei una star,giri il mondo,non penso tu ti ferma ad osservare molto le tue fan,o meglio,non nel modo giusto. Io sono tra loro,io sono una di loro,so cosa si prova ad un tuo sorriso,o solo alla tua vista. So cosa si prova ad un concerto,all’ansia che lo precede e al senso di vuoto che segue. Sono un mix di sensazioni inspiegabili. Forse non ve ne rendete conto fino in fondo,voi che vi trovate dall’altra parte. Anche avendovi così vicini sembrate sempre distanti,siete sempre distanti,ma è una cosa normale in fondo,non penso troveresti mai il tempo materiale per parlare con una di noi e capire davvero cosa c’è dietro le urla,dietro i pianti … A quel punto forse potresti davvero capire perché vi vediamo così irraggiungibili.” Giada pesò di aver osato un po’ troppo con quelle parole,ma non le importava più di tanto,se davvero lui voleva sapere cosa si nascondeva dietro le fan,allora doveva conoscere anche i loro pensieri,anche il loro odio nei loro confronti,per quanto poi odio potesse essere definito. Era più che altro un prendersela con sé stessi,avere la maledetta consapevolezza di essere una fan,un qualcuno vicino e distante a loro allo stesso tempo. Ed era brutto pensarlo,faceva male. “Per quanto possa sembrare strano,anche voi mi siete sembrate sempre un po’ irraggiungibili,mento se dico che non ho mai avuto la possibilità di conoscere qualcuna delle fan più a fondo,ma forse sono stato io a non volerlo,anzi,quasi sicuramente. Avevo paura che voi che vi proclamavate così vicine a noi,quelle che dicevano di capirci davvero non sapessero niente;della sensazione che si prova a stare soli in una camera dall’albergo in silenzio,in quello che si prova ad essere seguiti e sentire il proprio nome gridare a squarcia gola,fino a perforare le orecchie. Quello che si prova ad essere inseguiti,e non per aver un autografo,non per incontrare un attimo lo sguardo mio,di Bill,Georg o Gustav,inseguirci per il gusto di farlo,perseguitarci … “ E non c’èra di spiegare a cosa si riferisse,Tom sapeva che lei lo aveva capito. Per quanto le stalcker fossero un ricordo ormai lontano, ripensare e rivivere quei tempi gli faceva venire la pelle d’oca.
Osservando il ragazzo con il capo basso di fronte a lei Giada percepì,anche se per poco,il brivido che lui e gli altri ragazzi della band avevano provato,che si era insinuato nella loro colonna vertebrale,rigido,freddo nell’accorgersi che un paio di occhi li fissavano assiduamente,li scrutavano. La sua mano perennemente fredda andò a cercare quella di Tom,calda,grande;lo scrutò,mentre il ragazzo faceva la stessa cosa con lei.
“Hai detto … che la possibilità di conoscerci più a fondo l’hai avuta,ma che non hai mai voluto approfondire questa conoscenza … e se adesso tu potessi farlo,lo faresti?” sussurrò la ragazza con gli occhi rivolti sulla mano del ragazzo che lentamente stava accarezzando. Tom socchiuse gli occhi godendosi i leggeri movimenti della mano di Giada sulla sua,restò così per un paio di secondi poi ritornò ad osservare la giovane e disse:
“Se questa volta mi è stata concessa la possibilità,sì,lo farei,approfondirei la conoscenza.” sorrise sghembo lui. I due si avvicinarono ancor di più fin quando le punte dei loro nasi non si toccarono e le labbra si unirono nuovamente.
Come arrivarono in camera da letto,quella notte non seppero spiegarselo con precisione. Giada si sentì adagiare su di un letto,mentre un’altra presenza la sovrastava. Le lunghe treccine di Tom le solleticavano il viso,la gola dove lei voleva sentire le sue labbra. Fece scivolare le mani fino al bordo della grande t-shirt del ragazzo e le fece sparire al di sotto alla ricerca della sua calda pelle. La trovo ed iniziò ad accarezzarla,facendo disegni immaginari con le unghie sul petto di Tom. Riportò le mani ai bordi della maglietta e con l’aiuto del ragazzo gliela sfilò. Il petto di Tom si alzava ed abbassava mentre era intendo a baciare sulle labbra Giada. La ragazza posò dinuovo le mani sulla pelle calda del ragazzo ed iniziò un percorso sul suo petto,sentendo sotto di sé gli addominali di Tom. Un gemito uscì dalle labbra del ragazzo,che afferrandola per la vita la trascinò in ginocchio sul letto. Si guardarono intensamente,i respiri corti,caldi,consapevoli di quello che di lì a poco sarebbe accaduto. Ricominciarono di nuovo quella danza,le mani esperte di Tom esploravano i suoi fianchi con maestria,la sua bocca carnosa premeva sulle sue labbra,le quali velocemente si spostarono sul suo collo,il suo odore le solleticava il naso … Il suo odore … Le mani grandi del ragazzo iniziarono ad armeggiare con il bordo della sua t-shirt,mentre lei lentamente si accingeva a sbottonargli la cinta. Una volta che Tom ebbe tolto la t-shirt di Giada osservò il suo petto,il suo seno ancora coperto,la ragazza lo trascinò piano nuovamente sul letto divaricando leggermente le gambe,permettendo a Tom di appoggiarsi su di lei. Avvicinò nuovamente le labbra a quelle del ragazzo e lo baciò con ardore,passione. Portò le sue mani ad accarezzargli la gola,il viso e per Tom quella era più di una dolce tortura. Le labbra di Giada scesero piano a baciargli il petto,risalendo lentamente,facendo così accrescere l’eccitazione del ragazzo,fino alle labbra stuzzicando il piercing succhiandolo.
“Ho bisogno di te Tom … Ho bisogno di fare l’amore con te … di sentirti dentro me …”
E non Tom non se lo fece di certo ripetere due volte. Lentamente andò a sbottonargli i jeans,mentre la ragazza inarcava la schiena e buttava dietro il collo. Glieli tolse velocemente percorrendo le sue cosce con le mani,baciandole a tratti. Risalì fino alla sua pancia e la baciò,provocando in Giada una serie di brividi più accentuati degli altri che le percorsero la schiena. Tom la sollevò leggermente arrivando con le mani al gancio del reggiseno,con un gesto rapido glielo slacciò scoprendo così il seno della ragazza,lo accarezzò dolcemente mentre lentamente dalle sue labbra scendeva sempre più giù fino ad arrivare al petto,una mano tra i capelli di lei,mentre Giada con il capo reclinato all’indietro spingeva il bacino quasi inconsciamente,in un silenzioso appello,verso quello di Tom. Il ragazzo spinto da una nuova eccitazione poggiò le sue labbra sul seno della ragazza e vi lasciò una serie di umidi baci,mentre lentamente le sue mani finivano verso il bordo degli slip di pizzo.
Leggere,vuota da qualsiasi altra sensazione che non fosse quella che pian piano Tom le stava facendo provare.che le stava donando. Le mani di Giada si fecero più audaci e le sue dita lunghe arrivarono fino ai boxer di lui,iniziano a giocare con il bordo di essi,ed infilandovi timidamente le mani. Quelle dolci carezze provocarono in Tom un qualcosa di così forte,di così intenso ed inaspettato che lo fecero fermare per un momento,aprire gli occhi ed osservare la ragazza sotto di sé la quale si trovava anch’ella con le palpebre abbassate,la fronte leggermente sudate e la gote arrossate. Sorrise inconsciamente,chissà come mai quella visione lo rendeva più felice del solito,più appagato,come se le scorse volte mancasse qualcosa e quel qualcosa glielo stava donando quella ragazza in quel momento. Si posizionò meglio fra le sue gambe aderendo maggiormente al suo corpo,come in un perfetto incastro. Ricordava che da bambino quando giocava con le costruzioni con Bill si divertiva un mondo a trovare la soluzione,a capire dove andassero perfettamente i pezzi;ed in quel momento loro erano due pezzi,loro dovevano unirsi per completarsi. Dopo aver guardato per un momento la ragazza negli occhi,la quale gli aveva sorriso timidamente facendo sfiorare leggeri i loro nasi,aveva fatto scivolare gli slip di lei dalla sue gambe continuando a baciarla sulle labbra,sul mento,sul naso,come a volerla rassicurare mentre lei contemporaneamente aggrappata ai fianchi di lui faceva scivolare via i boxer unico indumento che adesso li separava davvero. Si sporse leggermente verso il comodino aprendolo ed estraendovi una piccola bustina azzurra rettangolare,Giada che si trovava sotto di lui lo guarda affannata,il respiro corto,i capelli dispersi sul cuscino,le mani appoggiate sul suo petto. Esperto ormai in quei gesti dopo un paio di secondi Tom rialzò lo sguardo sulla ragazza fissandola intensamente. Era bella. Gli occhi liquidi,il seno sodo,le cosce toniche,le labbra carnose. Era stato bello parlare con lei per tutto il pomeriggio,era stato bello scoprirla,era bello tutt’ora assaggiarla. E sarebbe stato bello continuare a conoscerla,immergersi nella sua di vita,continuare a sentire le sue mani su di sé,il suo seno contro il suo petto,i capelli che gli solleticavano il collo. Questa volta non sarebbe stato pronto a lasciar scivolare fuori dal suo letto l’ennesima ragazza,non lei,non dopotutto quello che avevano passato. Questa volta no.
Le bocche che si assaggiavano,le lingue che giocavano,un intreccio di corpi,di mani,di respiri,affanni. E quando Tom poco dopo fu dentro di lei,la sentì aggrapparsi al suo collo,trattenere il respiro per un momento;gli accarezzò piano la schiena,su e giù e lentamente la sentì rilassarsi sotto i suoi tocchi. La riappoggiò delicatamente sul cuscino ed iniziò a muoversi piano in lei,man mano le spinte diventarono sempre più forti,seguite dai gemiti della ragazza che si aggrappava alla schiena di Tom artigliandola con le unghie. Iniziarono a muoversi in sincrono,in una lenta doloroso e piacevole danza. Bocche su bocche,sudore che imperlava la fronte,respiri caldi. Quando la ragazza arrivò all’apice Tom le serrò la bocca con un nuovo bacio passionale ed intenso,e quando venne anche lui si accasciò sul petto di lei,respirando il suo odore alla cannella,udendo i battiti accelerati del suo cuore così simili ai suoi. Alzò lo sguardo e la ammirò respirare lentamente,come riprendendosi da una corsa. Si alzò dal suo petto e si stese al suo fianco,mentre lei girata verso di lui lo osservava. Non c’èra bisogno di parole,non in quel momento,non ora. La attirò a sé,la fece appoggiare al suo petto,tuffò nuovamente il capo nei suoi capelli e li baciò. Pochi secondi dopo si addormentarono cullati dal respiro reciproco.

*


Si era svegliato presto,il sole non era ancora sorto,e la cosa era abbastanza strana. Si stiracchiò allargando di poco le braccia,di alzarsi non se ne parlava,era troppo presto. Ancora assonnato girò lo sguardo nella direzione di Giada e sorrise automaticamente. La ragazza era girata su di un fianco,gli dava le spalle,il lenzuolo bianco le copriva il seno,lasciandole però la schiena scoperta,le gambe erano l’una sopra l’altra e quella poggiata sopra era rimasta anch'essa scoperta. Durante la notte doveva essersi mossa un bel po’ visto la posizione ed il fatto che il lenzuolo fosse completamente attorcigliato attorno il suo corpo. Dormiva tranquilla,l’espressione serena,felice ,osò pensare,alcune ciocche le cadeva ribelli sul viso con la mano gliele scostò dietro l’orecchio. Tornò a coricarsi anche lui girato nella sua direzione e passò un braccio intorno la vita della ragazza tirandolo leggermente verso di se,gli accarezzò la guancia,prese il lenzuolo bianco e coprì meglio lui e la giovane dopodiché torno ad immergere il viso nell’incavo del suo collo. Così era davvero perfetto.

*


Batté un paio di volte le palpebre prima di aprire completamente gli occhi. Si ritrovò ben presto a fissare il soffitto bianco vuota per un momento,quando però spostò lo sguardo da quella visione si accorse che accanto a lei c’era qualcuno,o meglio,c’era ancora qualcuno. Tom dormiva beatamente con il capo appoggiato alla sua spalla,la bocca leggermente aperta ed un braccio posato attorno alla sua vita,sorrise nel vedere quella visione e gli accarezzò delicatamente una guancia. Era strano come tutto fosse successo,come un momento prima l’avevo sentito dentro di se famelico e piano di passino mentre quello dopo si ritrovava ad osservarlo dormire con un bambino,con accanto il suo peluche preferito. Il fatto che quel peluche fosse lei non poteva certo che farle piacere. Delicatamente tolse il braccio del ragazza dalla sua vita e facendo attenzione a non svegliarlo gli fece poggiare il capo sul guanciale mentre lei alzatasi a sedere si stiracchiava. In quel frangente di tempo ebbe modo di osservare l’arredamento,soffermandosi ad ammirare la semplicità di quella stanza. Il letto su cui si trovavano era posizionato al centro,alle cui spalle c’èra una grande finestra dalla cui entrava forti i raggi di sole. Davanti a sé l’armadio in legno chiaro faceva bella mostra di sé ed occupava metà dell’intera parete;alla sua sinistra scorse il comò sul quale erano poggiate diverse foto,mentre alla sua destra vide appoggiata una televisione a schermo piatto a cui vicino facevano bella mostra due poltrone color panna. Notò anche che nella stanza vi era un’altra porta,e la ricollegò al fatto che potesse essere quella di un bagno personale.
Recuperò la t-shirt del ragazzo che giaceva ai piedi del letto,la indossò e silenziosamente di diresse verso la porta del bagno. Al suo intero notò la vasca idromassaggio che era posta al centro e si trovava non rialzata ma bensì un tutt’uno con il pavimento,il bagno non era chissà quanto grande,ma elegante e sobrio,dai coloro più scuri rispetto alla camera da letto. Non avrebbe dovuto farlo,visto che no si trovava in casa sua,nella sua vasca,e che non sapeva come avrebbe reagito il ragazzo che ora giaceva nel letto che poco prima avevano condiviso,ma aveva bisogno di un bagno,di rilassarsi,fosse stato anche per soli cinque minuti. Aprì il rubinetto dell’acqua calda ed intanto che la vasca si riempiva diede una rapida occhiata di se allo specchio:non era in così pessime condizioni come pensava,ma d’altronde pensò che forse dopo una notte del genere con la persona che si ama era più che normale trovarsi più bella,dopo i baci,dopo i sospiri,dopo i gemiti … E’ sì,lui le aveva fatto proprio bene. Giratasi verso la vasca si accorse che l’acqua ormai era abbastanza e si affrettò a spegnerla,recuperato il bagnoschiuma che aveva trovato sul davanzale lo versò dentro la vasca,si tolse la t-shirt che ancora portava del ragazza e la poggiò sul lavandino mentre lentamente si immergeva. Tirò su i capelli ed appoggiò il capo sul piccolo asciugamano posto dietro il suo collo,chiuse gli occhi mentre l’acqua calda le carezza il corpo. Era stata a letto con Tom Kaulitz,aveva fatto l’amore,almeno da parte sua,con il ragazzo che bramava da quasi un anno,con il ragazzo che adorava,che la faceva ridere durante le numerose interviste rilasciate,che sognava,che immaginava ad occhi aperti accanto a se;aveva fatto l’amore. Ma mentre questi pensieri le invadevano la mente si fece spazio in lei coscienza,che si era presentata anche la sera prima,quella che adesso,saccente, la assillava chiedendogli come avrebbe fatto ora lei ad andare avanti,a continuare a vivere. Sapeva a quello a cui andava incontro la sera prima,sapevo che una volta che le labbra di lui fossero state a contatto con le sue non ci sarebbe stata più possibilità,via di scampo,ed era odioso ammetterlo,perché significava che era così maledettamente incatenata ad una persona da esserne dipendente. Ma sentirsi sua prigionieri aveva anche i suoi lati positivi,e come se ce li aveva,era una medaglia,ed ogni medaglia ha due faccia. Coscienza però venne spazzata via dal ricordo di tua mani che le stringevano i fianchi,che la baciavano per tutto il corpo,che la facevano sentire viva.
Immersa in questi pensieri non si accorse della presenza entrata in bagno che lentamente si avvicinava all’atro capo della vasca. Aprì gli occhi di scatto e si ritrovò Tom a petto nudo,con un lenzuolo che lo copriva (anche se “coprire” non era poi così adatto) e la guardava furbescamente. Giada trattenne il respiro quando vide il lenzuolo scivolare e cadere ai piedi del ragazzo,mentre quest’ultimo si abbassava per entrare anch’esso nella vasca. Ancora sconvolta continuò a fissare il ragazzo senza spicciare parola mentre sul viso di Tom si allargava un sorrisino sghembo.
Ripresasi,in parte,batté un paio di volte le palpebre e boccheggiò per un momento mentre lui continuava ad osservarla.
“Tom … Scusa io non volevo … Cioè,volevo farmi un bagno ma forse tu non vuoi … Ehm … Davvero mi dispiace forse avrei dovuto andarmene via ma..” il suo fiume di parole smozzicate venne interrotto da due labbra che si erano poggiate sulle sue,due braccia che la imprigionavano ed un corpo che sentiva a contatto con il suo. Il ragazzo si staccò da Giada che era ancora ad occhi chiusi e fece strusciare il suo contro quello della ragazza,che si fece scappare un risolino.
“Non ho mica detto niente io eh! Calmati,non fa niente,avevo bisogno anche io di un bagno,dopo una serata del genere …” lasciò la frase in sospeso ed ammiccò alla ragazza,la quale spostò lo sguardo subito da un’altra parte. Rimasero in silenzio per un paio di minuti,Giada non seppe spiegarsi se fosse per l’imbarazzo o per l’assenza di parole,ma in quel lasso ti tempo continuò a fissare Tom,e appena lui se ne accorgeva abbassavo subito lo sguardo imbarazzata. Non andava affatto bene,non poteva ogni volta toglierle il respiro e rischiare di provocarle un infarto.
“Giada..” la chiamò Tom con quel suo adorabile accento tedesco “Guardami” continuò lui,lei timidamente rialzò lo sguardo e si perse in quello del ragazzo,che ora la guardava con il capo leggermente inclinato,come se la stesse studiando.
Il ragazzo sospirò ed iniziò a parlare: “E’ stato strano sai? Quando mi sono svegliato e non ti ho trovata ho sentito lo stomaco vuoto,e ti dico che è strano perché una cosa così non l’avevo mai provata,ho pensato di meritarlo per un momento,che rimanere solo era quello che mi spettava. Dopo anni passati tra una donna e l’altra,a cercare quel qualcosa di cui tutti parlano,ed dopo averlo assaggiato quel qualcosa ,il fatto che mi fossi ritrovato solo tra le lenzuola era la mia punizione,perché in passato ero stato sciocco,lussurioso e non avevo saputo davvero guardare dentro le altre,perché non mi ero fermato a guardare … Ma tu,con te ho parlato,con te mi sono confrontato,mi hai ascoltato ed io ho fatto lo stesso con te. Quando ho visto i tuoi occhi nei miei mi sono sentito completo,ma non è quella completezza che ti da il sesso è quella completezza che senti quando ti rendi conto di avere la persona giusta accanto.” Il cuore di Giada si fermò,non seppe per quanto,non seppe come sopravvisse,ma si fermò. Trattenne il respiro e senza accorgersene gocce salate iniziarono a scorrere lungo il suo viso. Tom alzò lo sguardo,che fino a poco fa era rimasto a fissare le bolle di sapone della vasca,e Giada non abbassò lo sguardo,ma lo sostené,incapace di spicciare parola dopo quello che aveva udito uscire dalla bocca del ragazzo.
Preso un lungo respiro e riordinato le idee nella mente la ragazza prese la parola:
“Cosa vuoi dirmi Tom? Che … che sono stata io,proprio io a provocarti i vuoto nello stomaco? Che sono io quello che cercavi,che io ti ho completato?” glielo disse fissandolo negli occhi mentre lui a sua volta la fissava serio.
“Sì” disse semplicemente lui,un monosillabo,due lettere insieme,una sola risposta,una parola così semplice ma che per Giada significava così tanto,che in Giada scatenò una tormenta di sensazioni ed emozioni.
“So che hai paura” continuò Tom” e ne ho anche io,non lo nego,credimi,perché una cosa così non l’ho mai provata,perché è tutto nuovo per me,ma la cosa che posso giurarti,quello di cui sono certo è che con te mi sono sentito completo, voglio continuare a parlare con te,svegliarmi con il tuo odore alla cannella nelle narici,voglio ancora vederti sotto di me con gli occhi chiusi,baciare ancora le tue labbra e tenerti per mano. E’ con te che voglio provare ad amare. Non ti assicuro che durerà per sempre,ma in questo lasso di tempo voglio viverti,e lo voglio fare al meglio.” finì Tom fissandola dolcemente.
“Ti ho detto che non volevo soffrire,che in me c’era il timore di non poter continuare a vivere se ti avessi seguito,ma non ho ascoltato le mie parole,non ho ascoltato quello che mi diceva la testa,ma anche il cuore,che mi avvisava di poter soffrire,ma ho seguito me,ho seguito quello che pensava Giada,quello che Giada voleva,e quello che desiderava eri tu,e ti io ho avuto. Ed ora stare in questa vasca con te dopo una nottata del genere e sapere di non dovermene andare,che se voglio farlo è una mia decisione,che tu non mi caccerai,no ti nego che provoca in me stupore,perché io non sono una supermodella o roba varia,io sono una ragazza normale Tom,non filiforme,con curve non perfette,così … normale,ecco” Tom non la lasciò finire e gli chiese” E se io non volessi una supermodella,se avessi bisogno di una ragazza con curve non perfette,morbida,se io avessi bisogno di qualcuno di normale?” la guardò intensamente”se io avessi bisogno di te?” Nel mentre Tom si era avvicinato a lei ed ora le soffiava queste parole a poca distanza dalle labbra. Era caduta,aveva ceduto e questa volta davvero. Non gli avrebbe mai detto di no,non l’avrebbe fatto mai,perché ora più che mai aveva bisogno di lui,c’era qualcuno che l’amava,che la desiderava e di certo lei non se lo sarebbe fatto sfuggire.
“Sai che sarà difficile vero? La lontananza,i gossip e tutte quelle cazzate. Sei sicuro di volerlo Tom? Di voler lasciar perdere il sexgott?” Glielo sussurrò a poca distanza dalle sue labbra mentre le sue mani erano congiunte dietro il collo del ragazzo. “Sì Giada,ne sono sicuro.” E questo le bastava; non potè che sorridere mentre lo baciava appassionatamente felice,gioiosa,completa anch’essa,consapevole che non sarebbe stato facile,che ci sarebbero state lacrime,litigate,ma anche momenti pieni di passione ,anche momenti felici e se quei momenti poteva condividerli con lui,con Tom,con il suo Tom allora li avrebbe vissuti a pieno,intensamente, beandosi di attimi come quello.



Sorrise impercettibilmente ricordando quei due giorni trascorsi in compagnia di Tom;erano ormai passati ormai sei anni da quella vacanza in Germania,erano stati sei anni intensi e come lei aveva preveduto non era stato affatto facile. Le litigate,le sfuriate c’erano state,per telefono,tramite messaggi o quelle peggiori erano quelle faccia a faccia,quando si sputavano addosso tutto il veleno che potessero cacciare,accecati dalla rabbia,dalla frustrazione,dalla tristezza. I loro due caratteri in collisione provocavano scintille,che mano mano diventano fuochi ardenti;che fossero litigate di qualche ora,o di giorni,era difficile capire alla fine chi dei due si fosse arreso ed avesse chiesto scusa,diverse volte c’era stato solo bisogno di stare insieme per risolvere,altre volte avevano parlato,si erano sfogati tutti e due e doveva essere grata di quei momenti in cui aveva imparato ad aprirsi e a non nascondersi,ed era certa che per Tom valesse lo stesso. Tuttavia non poteva di certo dire che non ci fossero stati i momenti pieni di passione,di sentimento,di amore,e come se ce ne erano stati,ed era di quelli che si beava ed in cui si sentiva leggera e felice,lì,con lui,che fosse in un letto,in una macchina,mentre lo osservava guidare,stringergli la mano o osservarlo dormire,era nelle cose più semplici che trovava conforto. Rigirò tra le mani un’altra volta la cartolina consumata dal tempo,e la poggiò sull’isola della cucina mentre una fitta alla pancia la colpiva. Cassandra scalciava,e come se lo faceva,era un piccola peste già da ora non voleva nemmeno immaginare come potesse essere una volta nata. Si versò un bicchiere di succo di mela nel bicchiere,non le era mai andato a genio ma in gravidanza le era stato detto che potevano presentarsi diverse voglie,a volte le più strane e così un giorno mentre faceva la spesa aveva comprato circa sette bottiglie di succo di mele,quando Tom le aveva viste posate sul tavolo della cucina aveva storto il naso,scuotendo la testa e sorridendo contemporaneamente.
“Mammaaaaaaa! Fai smettere papà! Mi sta facendo il solletico! … Papà,smettila! Cadrà Mr Twincol così!” Giada si girò verso la porta scorrevole del salotto da cui comparve una testolina bionda alta circa un metro che stringeva in una mano un coniglio bianco dalle lunghe orecchie,ed un mestolo da cucina in un’altra. Per quanto le fosse possibile la ragazza si abbassò verso il bambino e lo tirò su,anche se ormai la sua pancia cresceva a dismisura rendendole più difficile i movimenti.
“Oh il papà si comporta come un bambino tesoro,d’altra parte sei tu l’ometto di casa,no? Sei tu quello forte e grande!” e mentre diceva questo sbaciucchiò il suo bambino mentre lui rideva contento e si dimenava per scendere. Alexander scese dalla braccia della mamma afferrando il piccolo barattolino di cioccolato senza che la ragazza potesse accorgersene correndo poi in salotto mentre un altro uomo entrava nella stanza,un altro dei suoi uomini.
“Dovevo immaginarlo che saresti stata dalla sua parte,ormai a me non ci pensi più,la tua unica preoccupazione sono il succo di mele in frigo e i biscotti al cacao nella credenza;avrei dovuto saperlo,mfp!” Tom fece un’espressione da finto imbronciato e incrociò le braccia al petto girando il capo dalla parte opposta alla ragazza poggiandosi al tavolo,sorrise divertita e si avvicinò a lui poggiandogli le mani sui fianchi mentre lui faceva lo stesso.
“Oh oh,il papà è geloso senti Cassy? Ma non deve esserlo,perché la mamma pensa anche a lui,qualche volta” si avvicinò alla bocca di Tom e vi lasciò un bacio all’estremità,mentre lui le poggiava le mani grandi sulla pancia e l’accarezzava dolcemente.
“Ma tanto tu sei dalla mia parte vero Cassy? Tu sei la mia kleiner …” mormorò il ragazzo in tono cospiratorio rivolgendosi alla piccola creatura che si trovava in lei.
“E chi ci pensa alla mamma dopo?” - chiese la ragazza imbronciandosi. Tom le accarezzò sensualmente la schiena mentre si avvicinava alle sue labbra ed iniziava a giocare con esse.
“Ci penso io alla mamma,me ne occupo io.” fece quel sorrisino sghembo che tanto le piaceva e continuò quella dolce tortura. Un tonfo però li fece distaccare bruscamente e girandosi in contemporanea verso la direzione da dove proveniva il rumore si diressero in salotto. Vi trovarono Alexander con il mestolo ed un barattolo di cioccolato in mano,mentre da pasticcione qual’era continuava a sporcarsi il viso con la cioccolata. Il bambino si girò a guardarli angelicamente e rivolse ai genitori un sorriso sdentato che li fece sorridere e scoppiare a ridere contemporaneamente. Il ragazzo si avvicinò al figlio e lo prese in braccio baciandogli il piccolo naso imbrattato di cioccolato sporcandosi a sua volta.
“Forse sarebbe l’ora di andare a fare il bagnetto che ne dici Alex? “ per tutta risposta il bambino portò le sue manine alle guancia paffute del padre sporcandolo a sua insaputa. Giada che li guardava dallo stipite delle cucina divertita si avvicinò ai due e disse:
“Mi sa che il bagno adesso saranno in due a farlo, eh Tom?” Il ragazzo la guardò interrogativo mentre lei passava un dito sulla sua guancia e lo portava alla bocca di lui.
“Sai che la cioccolata potrebbe anche essere usata in un altro modo vero?” le sussurrò all’orecchio malizioso Tom. Scoppiarono a ridere tutti e due mentre Alex ignaro di quello che i due stessero confabulando iniziava ridacchiare sotto il solletico del padre e Cassy inizia a scalciare,come a voler partecipare anche lei. Aveva una famiglia,una famiglia tutta sua,un bellissimo bambino così somigliante al suo papà,una piccola creatura in arrivo ed uomo al suo fianco,quello stesso uomo che l’aveva fatta piangere,penare,sorridere,ridere,con cui aveva litigato e con cui aveva fatto l’amore … quell’uomo era Tom,era l’uomo della sua vita,da sempre, per sempre.



"Cosa cerchi?"
"Un istante che valga una vita."

Casanova,Lasse Hallström,2005



Edited by .Jada. - 19/4/2010, 20:57
 
Top
.Jada.
view post Posted on 24/1/2010, 00:03




Io credo che commenterò domani.
Ora non riesco neanche a vedere le lettere sulla tastiera a causa delle lacrime, solo:
G r a z i e <3
 
Top
leni`
view post Posted on 24/1/2010, 00:05




CITAZIONE (.Jada. @ 24/1/2010, 00:03)
Io credo che commenterò domani.
Ora non riesco neanche a vedere le lettere sulla tastiera a causa delle lacrime, solo:
G r a z i e <3

Giada *-* Mi commuovo anche io così ç_ç
 
Top
; Lady ;
view post Posted on 24/1/2010, 15:51




Bellissima, davvero *w*
 
Top
.Jada.
view post Posted on 24/1/2010, 17:35




Ecco, speriamo che riesca a commentare in modo obbiettivo, anche se, dopo tutto quello che hai scritto non so quanto riuscirò ad essere obbiettiva...
Tutto era iniziato come un gioco, come uno dei mille sogni ad occhi aperti che ci piace fare durante le sere d’inverno, e mai avevo pensato che il finale potesse essere questo.
E’...mi ha destabilizzato leggere di me.
Mi ha scioccato la precisione dei particolari, dalle mani fredde alle mille paranoie che accompagnano oramai i miei giorni; soprattutto mi hanno scioccato le reazioni, tremendamente veritiere da far paura.
CITAZIONE
era quasi stata investita da Tom Kaulitz,aveva parlato con Tom Kaulitz,aveva toccato la mano di Tom Kaulitz! E come se non bastasse si stava comportando come una scolaretta in calore in quel momento.

Ho riso come una pazza, perché è quello che avrei veramente pensato...
Gli scambi di parole sono così belli, sono reali, le parole che la Tua Giada dice sono seriamente quello che avrei detto io, come quando i due sono al ristorante, o quando lei sale per la prima volta in macchina... c’è un pizzico di ironia, e quello lo sai, nella mia vita non manca mai.
E poi la porta di Brandeburgo, come farò a stare li quest’estate senza versare una lacrima al solo pensiero di quello che tu hai scritto?
Stare li e non pensare a Tom che mi copre con la felpa, o alle sue mani sul mio viso... non ci riuscirò, già so che scoppierò a piangere, visto che la mia emotività è pari ad un budino. E le paure...quella paura che costantemente mi frena quando faccio una cosa, il pensare al domani che mi spaventa più di tutto.
CITAZIONE
"Contrariata. Mai nella mia vita ho provato nulla di simile, e per questo ho paura."
"Di cosa?" chiese Tom, e lo vede avvicinarsi lentamente, mentre la sua mano callosa stringere quella della ragazza
“Di domani. Di quando tornerò alla realtà, senza di te."

Ansia e paura, paura ed ansia. C’è anche questo in questa storia, e fa bene ad esserci, perché rende tutto più verosimile.
CITAZIONE
"E' bello osservare,è bello fermarsi e godere di qualcosa di così semplice ma allo stesso tempo stupendo."

Ed è vero, quando ti fermi a guardare qualcosa, provi un lancinante piacere. Provi mille emozioni, tutto fa da contorno a quello che osservi, tutto è superficiale, e non vorresti che quel momento finisse...

E, sarò ripetitiva, ma è tutto così perfetto che quando sono arrivati a loft ho provato una gioia infinita; i discorsi fluidi, gli scambi complici, l’arrossire alla vista del suo fondoschiena, il discorso sull’essere fan, il volergli raccontare un po’ di se, seppur con la certezza che il giorno dopo non avrebbe avuto importanza, mi ha destabilizzato.
Ed è proprio in quel loft che il cuore di Giada lettrice ha smesso di battere per qualche minuto, è stato mentre facevano l’amore che ho pensato di morire dalla commozione, tanto che ho dovuto smettere di leggere, asciugarmi le mille lacrime e ricominciare.
Perché nei gesti semplici che fanno i due, c’è quella voglia di scoprirsi e di amarsi che io ancora non ho mai veramente provato; respiri che si confondono, nasi che si sfiorano, mani che si intrecciano come per non volersi più dividere...e poi sorrisi, occhi liquidi, gote arrossate...non perché io sia di parte, ma mi domando “se questo non è amore, cosa lo è allora?”
La semplicità delle parole che hai usato, l’imbarazzo, le paure, le emozioni...fa tutto parte della categoria Amore, ne sono certa.
E non chiedermi perché, ma il risveglio di Tom è stato veramente il colpo di grazia, quelle poche righe mi hanno fatto commuovere ancora di più, mi hanno fatto iniziare a singhiozzare come una bambina, perché si Tutto era perfetto.

Aww, la vasca da bagno. Disgraziata che non sei altro.
Uno dei miei sogni più perversi e nascosti è stato esaudito; ed è stato bello leggere le seghe mentali che si fa lei quando lui la guarda senza parlare.
E poi gli occhi bassi, la paura della fine che torna a fare capolino, quella paura che non permette a Giada di godersi al meglio quei piccoli momenti di felicità e piacere...
E Tom, Tom che non sa bene cosa gli sta succedendo, che non capisce perché quella ragazza gli da certe emozioni che non aveva mai provato, quelle emozioni di cui suo fratello gli raccontava sempre...
E voglio fare un piccolo appunto U_U
CITAZIONE
“Cosa vuoi dirmi Tom? Che … che sono stata io,proprio io a provocarti i vuoto nello stomaco? Che sono io quello che cercavi,che io ti ho completato?”

Sempre sveglia la ragazza eh?! xD

E poi il finale, Cassandra ed Alexander...
Il maschio che è una peste, la piccola che scalcia...oddio quanto ho pianto...
Perché è una famiglia maledettamente bella, maledettamente normale, e Tom padre/innamorato, è così bello che mi fa sciogliere il cuore, i polmoni e il pancreas...
[QUOTE]
“Sai che la cioccolata potrebbe anche essere usata in un altro modo vero?” le sussurrò all’orecchio malizioso Tom.
[QUOTE]
Come fai a non amarlo?! Come fai a fare a meno di pensare ad un possibile futuro così, a non farti mille seghe mentali...
Non puoi...è maledettamente impossibile restare con i piedi per terra...

CITAZIONE
Aveva una famiglia,una famiglia tutta sua,un bellissimo bambino così somigliante al suo papà,una piccola creatura in arrivo ed uomo al suo fianco,quello stesso uomo che l’aveva fatta piangere,penare,sorridere,ridere,con cui aveva litigato e con cui aveva fatto l’amore … quell’uomo era Tom,era l’uomo della sua vita,da sempre, per sempre.

Non so veramente come ringraziarti, qui dentro ci sono i miei sogni, e le mie paure, c’è la mia stupidità...qui dentro c’è Giada, niente di più e niente di meno.
E tu...tu che da un po’ di tempo mi sei entrata dentro grazie a loro e che, oramai, non saprei più come fare se non ci fossi.
Io l’ho sempre detto e lo ripeterò fino alla morte, quei quattro hanno il potere di far nascere amicizie solide, ed è vero; l’ho sperimentato sulla mia pelle.
E scusa se il commento non è lungo o non è dettagliato, ma mi risulta ancora difficile pensare a qualcosa di serio dopo quello che ho letto.

Ti voglio bene mia piccola donna, te ne voglio veramente tanto.
 
Top
leni`
view post Posted on 24/1/2010, 18:03




Allora,prima di tutto ringrazio Serena per il complimento *-*
In secondo luogo ringrazio te Giada. Non sto nemmeno a quotarti il commento perchè dovrei farlo tutto. E' perfetto. E tu non sai quanto mi riempia di gioia il fatto che questa cosa ti sia piaciuta,che ti abbia fatto emozionare,ridere,sorridere ... Che ti sia arrivata,che Tu nella Mia Giada ti sia rispecchiata,perchè sei tu, lo hai detto tu stessa,tu e i tuoi sogni,tu e le tue paure,tu e il tuo essere Giada.
Io ce l'ho messa tutta;ti ho scoperto giorno dopo giorno,mi sei entrata dentro Frau,ed anche io adesso la vedo molto complicata immaginare una giornata senza le nostre conversazioni,senza le risate,gli scleri e le scemenze che puntualmente spariamo xD Io vedo difficile ormai immaginarmi una vita senza la mia Grande Donna. Spero vivamente che tramite questo scritto tu abbia capito il bene che ti voglio,che tu abbia apito che non bisogna mai demordere,che non bisogna mai smettere di sognare,perchè infondo infondo io sono sicura che una cosa del genere è più che possibile. Chiamatemi pazza,chiamatemi romanticona ma io ci credo,e lo continuerò a fare.
Ti voglio tanto tanto bene anche io Frau *u*
 
Top
Fee1702
view post Posted on 26/1/2010, 10:30




aaaaaaaaaallora...
Intanto inizio con i complimenti! Dovresti scrivere più spesso Edda. Ammiro in te la capacità descrittiva che hai, quella di cui io sono totalmente priva. Riesci a far percepire al meglio le sensazioni dei personaggi, riuscendo a spiegare sempre ciò che dicono e a far apparire tutto chiaro. Insomma, si capivano perfettamente le sensazioni di Tom e Giada grazie alle tue parole. E questa è una particolarità molto positiva che avevo già apprezzato in "Dindondìo".
E' stato tutto curato nei minimi dettagli, sia la descrizione dei luoghi, dei gesti, dei movimenti e questo è da lodare, soprattutto in una OS, dove, di solito, si tende sempre a dare per scontati alcuni dettagli.
L'unica cosa che mi è piaciuta un po' meno, è stato l'incontro e l'inizio dello sviluppo del loro sentimento. E' una cosa soggettiva eh, sia chiaro XD.
Cioè, mi è sembrata un po' una cosa affrettata il fatto dell'incidente, lui che le chiede subito di andare fuori. A dire il vero, ho pensato che fosse un sogno che la ragazza stesse facendo e che alla fine, si svegliasse. Sì, sarebbe stato un finale un bel po' amaro, ma lo avrei apprezzato forse un po' di più. Non ho trovato in lei quella particolarità che avrebbe dovuto avere (sempre a parere mio) per lasciare Tom stupito. Lei lo ha visto, dall'inizio come qualcosa di irraggiungibile e glielo ha fatto capire sia a gesti che a parole ed è quello che, vuoi o non vuoi, tutte le fan fanno, mentre ho sempre pensato, date anche le parole di loro, soprattutto di Bill (ma qui sono di parte xD) in cui dicono che vorrebbero accanto una persona che non li vedesse come Bill e Tom dei TH, ma come ragazzi normalissimi, trattandoli come tali. Giada era già praticamente "innamorata" di lui, Tom era il suo sogno da prima, da quando lo ha seguito tramite giornali e internet, non era innamorata di Tom, quello che ha conosciuto dopo. Non ho capito, per questo, in cosa Tom l'ha vista diversa per decidere di passare la sua vita con lei subito appena sveglio, chiedendole di rimanere al suo fianco. E' quella la parte che mi è poco chiara. Comunque, a parte questo, apprezzo il tuo modo di scrivere e spero lo rifarai presto.
 
Top
leni`
view post Posted on 26/1/2010, 13:32




CITAZIONE (Fee1702 @ 26/1/2010, 10:30)
aaaaaaaaaallora...
Intanto inizio con i complimenti! Dovresti scrivere più spesso Edda. Ammiro in te la capacità descrittiva che hai, quella di cui io sono totalmente priva. Riesci a far percepire al meglio le sensazioni dei personaggi, riuscendo a spiegare sempre ciò che dicono e a far apparire tutto chiaro. Insomma, si capivano perfettamente le sensazioni di Tom e Giada grazie alle tue parole. E questa è una particolarità molto positiva che avevo già apprezzato in "Dindondìo".
E' stato tutto curato nei minimi dettagli, sia la descrizione dei luoghi, dei gesti, dei movimenti e questo è da lodare, soprattutto in una OS, dove, di solito, si tende sempre a dare per scontati alcuni dettagli.
L'unica cosa che mi è piaciuta un po' meno, è stato l'incontro e l'inizio dello sviluppo del loro sentimento. E' una cosa soggettiva eh, sia chiaro XD.
Cioè, mi è sembrata un po' una cosa affrettata il fatto dell'incidente, lui che le chiede subito di andare fuori. A dire il vero, ho pensato che fosse un sogno che la ragazza stesse facendo e che alla fine, si svegliasse. Sì, sarebbe stato un finale un bel po' amaro, ma lo avrei apprezzato forse un po' di più. Non ho trovato in lei quella particolarità che avrebbe dovuto avere (sempre a parere mio) per lasciare Tom stupito. Lei lo ha visto, dall'inizio come qualcosa di irraggiungibile e glielo ha fatto capire sia a gesti che a parole ed è quello che, vuoi o non vuoi, tutte le fan fanno, mentre ho sempre pensato, date anche le parole di loro, soprattutto di Bill (ma qui sono di parte xD) in cui dicono che vorrebbero accanto una persona che non li vedesse come Bill e Tom dei TH, ma come ragazzi normalissimi, trattandoli come tali. Giada era già praticamente "innamorata" di lui, Tom era il suo sogno da prima, da quando lo ha seguito tramite giornali e internet, non era innamorata di Tom, quello che ha conosciuto dopo. Non ho capito, per questo, in cosa Tom l'ha vista diversa per decidere di passare la sua vita con lei subito appena sveglio, chiedendole di rimanere al suo fianco. E' quella la parte che mi è poco chiara. Comunque, a parte questo, apprezzo il tuo modo di scrivere e spero lo rifarai presto.

Allora Vale,inanzitutto ti ringrazio tantissimo,perchè la tua recensione mi è piaciuta molto,lunga e abbastanza dettagliata.
In secondo ti rispondo: per quanto riguarda l'incidente e la successiva richiesta di Tom di uscire ti dirò che non convinceva tanto neppure me,perchè giustamente mi sembrava una cosa un pò affrettata,avrei potuto migliorare su questo,si,ma in realtà non avevo idee per come cambiare xD E questa OS la stavo portando a lungo già da tanto. Ti dirò che anche io avevo immaginato un finale un pò più amaro,ed anche a me era balenata in testa l'idea di far "svegliare" Giada da questo sogno,ma non l'ho fatto,primo perchè sono un'inguaribile romatica (cosa da cui penso dovrei guarire u_u);secondo perchè ci sarei stata male xD
Spesse volte nelle interviste è Bill quello a dire che crede nel colpo di fulmine,che quando incontrerà la ragazza della sua vita lo capirà subito,ecco,io ho passato questa "speranza",questo tratto di Bill in Tom (nonostante io stessa non sappia la verità su quello che il Kaulitz maggiore intendo per amore). E ti spiego anche il perchè Tom l'abbia vista diversa: sta tutto nelle conversazioni,nel parlare,nei gesti piccoli ed imbarazzati di lei. Come ho anche scritto in uno dei dialoghi lui stesso dice che non si è mai fermato ad osservare,a parlare attentamente con una fan,invece con Giada lo ha fatto,ha parlato con lei,hanno chiacchierato e lui ha scoperto una fan. E ti do ragione su un punto,Giada è innamorata del Tom che vede attraverso le interviste,internet;ma durante la serata ha comunque scoperto un'altra parte di Tom,che in lei era sempre viva,e cioè quella del ragazzo semplice. La One-Shot lo ammetto è zuccherosa penso da far venir le carie,è fantasiosa,perchè magari una cosa del genere non potrebbe mai accadere,ma mai dire mai;il destino non è prevedibile,non si sa mai cosa possa riservarci. Magari è stato tutto un pò frettoloso,ma la trama si incentrava su una notte,la loro notte;e poi io l'ho scritta per la mia Donna *-* Ci ho messo quello che spero per lei,ci ho messo lei;la Shot la dovevo a lei. E' nato tutto da una conversazione su MSN,a mo di favola alla "C'era una volta ..." . In ogni caso ti dico grazie grazie grazie,mi ha fatto molto piacere il tuo parere! Cercherò di continuare a scrivere,e non si sa mai che magari la prossima volta provi con Bill (;
 
Top
.Jada.
view post Posted on 26/1/2010, 14:04




CITAZIONE
Giada era già praticamente "innamorata" di lui

*coffcoff* non è vero
 
Top
Teti ~
view post Posted on 26/1/2010, 18:53




Eccomi! xD
Ok non ho idea di quanto tempo ho impiegato per leggere, so solo che ne è valsa la pena. **
Concordo con Fee sul fatto che hai una capacità descrittiva davvero incredibile, complimenti! *_*
 
Top
leni`
view post Posted on 26/1/2010, 19:02




CITAZIONE (.Jada. @ 26/1/2010, 14:04)
CITAZIONE
Giada era già praticamente "innamorata" di lui

*coffcoff* non è vero

Ma mica tu Jada u_u. L'altra Giada u_u
CITAZIONE
Eccomi! xD
Ok non ho idea di quanto tempo ho impiegato per leggere, so solo che ne è valsa la pena. **
Concordo con Fee sul fatto che hai una capacità descrittiva davvero incredibile, complimenti! *_*

Oh Esty *_* Grazie grazie grazie!
 
Top
Fee1702
view post Posted on 26/1/2010, 20:08




CITAZIONE (leni` @ 26/1/2010, 13:32)
Cercherò di continuare a scrivere,e non si sa mai che magari la prossima volta provi con Bill (;

Oh sì *-* *le si illuminano gli occhi*

Comunque Edda, non è che non apprezzi la fantasia e le cose impossibili. Io sono la prima a dire che, almeno quando si scrive, possiamo permetterci di realizzare i nostri sogni, che, a cose normali, nella realtà, non accadrebbero mai. Io stessa ho scritto delle cose elementarissime. Nella mia prima FF, la protagonista, incontra Bill a scuola XDDDDD
Era quindi giusto un appunto, un voler trovare per forza un pelo nell'uovo.
Un bacione :-tet:
 
Top
CarinaCASTRATION.
view post Posted on 26/1/2010, 20:09




Leggo spesso one-shoot e devo dire che è davvero difficile trovarne di belle. Neanche a trovarle col lanternino.
Ma questa, cavolo, questa davvero mi ha lasciata senza fiato. Scorrevo e leggevo ogni parola. Quando sono arrivata alla fine ho detto: embè? già finita?


Complimenti, davvero.
 
Top
leni`
view post Posted on 26/1/2010, 20:32




CITAZIONE (Fee1702 @ 26/1/2010, 20:08)
CITAZIONE (leni` @ 26/1/2010, 13:32)
Cercherò di continuare a scrivere,e non si sa mai che magari la prossima volta provi con Bill (;

Oh sì *-* *le si illuminano gli occhi*

Comunque Edda, non è che non apprezzi la fantasia e le cose impossibili. Io sono la prima a dire che, almeno quando si scrive, possiamo permetterci di realizzare i nostri sogni, che, a cose normali, nella realtà, non accadrebbero mai. Io stessa ho scritto delle cose elementarissime. Nella mia prima FF, la protagonista, incontra Bill a scuola XDDDDD
Era quindi giusto un appunto, un voler trovare per forza un pelo nell'uovo.
Un bacione :-tet:

Ma no per carità,e comunque l'ho apprezzato tantissimo,davvero. Io poi amo il tuo modo di scrivere,quindi ricevere complimenti e non da persone che io stessa stimo mi riempi di gioia.
CITAZIONE
Leggo spesso one-shoot e devo dire che è davvero difficile trovarne di belle. Neanche a trovarle col lanternino.
Ma questa, cavolo, questa davvero mi ha lasciata senza fiato. Scorrevo e leggevo ogni parola. Quando sono arrivata alla fine ho detto: embè? già finita?


Complimenti, davvero.

Oh ** Grazie mille cara,davvero!
 
Top
.Jada.
view post Posted on 4/3/2010, 18:27




Ogni volta che la leggo perdo dieci anni di vita...e visto che la leggo minimo una volta a settimana tra un pò muoio.
Pace all'anima mia.
 
Top
15 replies since 23/1/2010, 23:14   118 views
  Share