Quattro minuti per vivere

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Shynee
view post Posted on 4/11/2009, 17:21




La ragazza appoggiò il test di gravidanza sul bordo della vasca da bagno, con le finestrelle rivolte verso il basso, e si sedette sul bidet, osservando con insistenza la barretta bianca che in quattro minuti avrebbe deciso il suo destino. Quattro minuti di totale libertà, in cui avrebbe potuto agitarsi e farsi prendere dal panico in tutta calma.
Se fosse stato positivo, la sua vita sarebbe finita.
Il suo ragazzo l’avrebbe lasciata, poco ma sicuro. Figurarsi, avevano entrambi solo diciassette anni, non si amavano e lui non aveva mai remotamente pensato alla possibilità di un figlio. Era più il tipo che viveva il momento senza preoccuparsi delle conseguenze, Daniele.
E anche lei era così, in fondo. Altrimenti come cazzo ci sarebbe finita – per usare una delle espressioni più azzeccate di Daniele – nella merda fino al collo?
E suo padre?
Oddio.
Il solo pensiero che sapesse le faceva arricciare le dita dei piedi.
Prima l’avrebbe schiaffeggiata. Poi avrebbe urlato. E poi l’avrebbe sbattuta fuori casa dandole della puttana. Sua madre invece era più tradizionale: sarebbe semplicemente andata nel panico. Sarebbe scoppiata in lacrime e avrebbe cominciato a blaterare circa reputazioni di famiglia, collegi, istituti e puttanate varie.
E lei li avrebbe mandati tutti a fanculo, come faceva ormai da un paio d’anni a quella parte.
Cosa pensavano di risolvere reagendo in quel modo?
No, se fosse stato positivo sarebbe corsa dalla zia Margherita senza dire nulla a nessuno. Lei l’avrebbe capita, l’avrebbe aiutata. Era l’unica a non essere vittima di quel sistema di merda.
E se invece non l’avesse aiutata? Se l’avesse costretta ad andare in ospedale?
No, no, no. Era terrorizzata dagli aghi e dagli attrezzi dei dottori, in più i medici avevano sempre le mani fredde.
Inoltre il pensiero che qualcuno le ficcasse una sorta d’aspiratore in mezzo alle gambe la riempiva d’orrore.
Quindi no, non avrebbe abortito. Magari l’avrebbe lasciato in ospedale… e se l’avesse tenuto?
Le sue mani corsero al ventre, accompagnate da un sorriso incredulo e spaventato al tempo stesso.
Non avrebbe saputo come mantenerlo, non aveva né un lavoro né altre entrate. Poteva tentare con qualche borsa di studio… ma non era affatto portata per lo studio, e comunque non sarebbe bastato. Restare a casa dei suoi era fuori discussione.
Come se non bastasse, sicuramente sarebbe stato un bambino senza padre, e campare faceva già schifo di per sé con un padre accanto, farlo senza sarebbe stato anche peggio.
Ma lei avrebbe ospitato un’altra vita. Un esserino innocente ed indifeso che aveva bisogno di lei e delle sue energie per sopravvivere. Qualcuno legato a lei in modo speciale ed indissolubile.
D’un tratto le sembrò la cosa più bella del mondo e le venne voglia di fare due cose: saltare e gridare, ed entrambe in qualche modo l’avrebbero portata a piangere a dirotto.
Anche da sola, si sarebbe dovuta destreggiare con biberon, tutine, culle e avrebbe convissuto con il caratteristico odore dei neonati.
Avrebbe dovuto rinunciare ai suoi sogni e alla sua vita – che comunque non era una gran vita – per darne una a suo figlio. Sarebbe stato estremamente complicato, ma quanto ne avrebbe ricevuto in cambio?
La prima parola, il primo sorriso, un amore così puro e incondizionato da poterla commuovere.
Sì, sì, sì. Desiderava quel bambino con ogni fibra del suo corpo.
Allungò il braccio per afferrare il test di gravidanza e vide il risultato.
Per cinque secondi trattenne il respiro, poi la sua mente realizzò. Prese a ridere istericamente.
Negativo.

Note: non c'è nulla di reale. E' tutta fantasia.
 
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....:GiulY:....
view post Posted on 4/11/2009, 22:32




Molto toccante, bellissima.Una realtà che vivono tutte le adolescenti di ogni anglo della Terra; mi sono imaginata scena per scena, dalla gioia alla preoccupazione, bellissima anche se il finale mi ha lasciato un po' di amarezza in bocca....
 
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salamandra940
view post Posted on 6/11/2009, 09:28




Bellissima.

Non credo ci sia un'altra parola per poter definire questo mini-romanzo, che concentra in poche righe tanto di quel vissuto, di quello struggersi dell'anima, che non resta che ammirarla e rileggerla due, tre, quattro volte o anche più per coglierne i dettagli.

Ed io l'ho fatto, l'ho fatto ieri, ci ho dormito su con grande soddisfazione, l'ho rifatto stamattina approfittando che, per me, non c'è scuola oggi.

In poche righe si delineano personaggi dall'aspetto cupo, permeati di pregiudizio, di condanna, di malcelata paura.

Daniele, icona dell'irresponsabilità, o almeno tale appare nella mente della protagonista che ha con lui un legame già viziato in partenza dalla mancanza di un ideale comune, che li leghi per tutta la vita (sarò "antica" ma la vedo così).

I genitori, poi, icone incomprese della mancanza di dialogo:

CITAZIONE
E lei li avrebbe mandati tutti a fanculo, come faceva ormai da un paio d’anni a quella parte.
Cosa pensavano di risolvere reagendo in quel modo?

Il pensiero, inizialmente lucido, della ragazza, si intorbida con il passare dei secondi, e diventa sempre meno lineare, sempre meno verosimile

CITAZIONE
Non avrebbe saputo come mantenerlo, non aveva né un lavoro né altre entrate. Poteva tentare con qualche borsa di studio… ma non era affatto portata per lo studio, e comunque non sarebbe bastato. Restare a casa dei suoi era fuori discussione.

non credo esista una borsa di studio capace di mantenere una mamma e un bambino, ma in quei momenti di lucida follia, anche questa sembra una ipotesi plausibile di cui discutere.

E poi c'è questa frase, dove vi assicuro ho pianto:

CITAZIONE
Avrebbe dovuto rinunciare ai suoi sogni e alla sua vita – che comunque non era una gran vita – per darne una a suo figlio. Sarebbe stato estremamente complicato, ma quanto ne avrebbe ricevuto in cambio?
La prima parola, il primo sorriso, un amore così puro e incondizionato da poterla commuovere.
Sì, sì, sì. Desiderava quel bambino con ogni fibra del suo corpo.

Dire "Brava Shynee" è davvero dire poco e minimizzare.

Superlativa, stellare Shynee, è un modo di dire un po' più aderente alla realtà

 
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.laetitia.
view post Posted on 7/11/2009, 15:29




Niki è bellissima, davvero.
Sei entrata nella psicologia della protagonista come se la situazione fosse reale, davanti ai nostri occhi...anche se sì, è reale.
Ed alla fine credo che quella risatina isterica riguardo l'esito del test sia solo un modo per sfuggire alle lacrime che vorrebbero insinuarsi e scorrere.
Io sento forte il desiderio di maternità, di avere un figlio, soprattutto da una certa persona.
Hai un dono Niki, continua a scrivere
 
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salamandra940
view post Posted on 24/11/2009, 13:35




più lo rileggo più mi piace
 
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4 replies since 4/11/2009, 17:21   95 views
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