"All your secrets"

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Fee1702
view post Posted on 4/9/2010, 15:49




7)

“Sono sicuro che andrà tutto in porto, stai tranquilla!”
“Lo spero prof. Sarebbe un bel colpo…” Rispose Valentina, destreggiandosi, stendendo lo smalto rosso sulle unghie e tenendo il cordless in bilico sulla sua spalla, con l’orecchio.
“Ma sì, ormai ti conosco, figurati!” Sorrise, il biondo, mentre stava sdraiato sul suo letto, a braccia incrociate, immaginando il volto della ragazza, in quel momento.
“Tu mi hai sempre sopravalutato…” Ridacchiò lei.
“Vuoi dirmi che non ho mai avuto ragione?” La sfidò il ragazzo, divertito.
“Va beh, in ogni caso, credi troppo in me. Questo è uno tosto.”
“Sai che non l’ho mai visto bene?”
“Beh è un tipo strano, fisicamente è uno dei ragazzi più eleganti e affascinanti che abbia mai visto.” Le scappò detto, senza curarsene, mentre a Luca si irrigidì istintivamente la mascella, così, di colpo.
“Ah…”
“Però è… è troppo arrogante! E’ sicuro di sé e, ok, è un pregio, ma davvero, è ingestibile, sempre con quell’alone di mistero che lo avvolge.” Gesticolò, mentre una goccia di smalto si spiaccicò sul tavolo di vetro opaco, sotto di lei.
“Scheisse!” Esclamò.
“E tu ne sei attratta, giusto?” Domandò lui, pur sicuro della risposta, conoscendo abbastanza bene la ragazza da capire da solo cosa e soprattutto, chi, avrebbe potuto incuriosirla.
“No, in questo momento, il mio smalto rosso è stato attratto dalla superficie del tavolo di vetro.” Rispose lei, evasiva e sconsolata.
“Sì, cambia discorso…”
“Dai prof, mi psicanalizzerai un’altra volta.” Rise.
“Come vuoi, adesso vado a farmi una doccia, ci sentiamo domani secchia.”
“Ok, notte, allora e buona doccia.”
Sorrisero entrambi, contemporaneamente, anche se non potevano vedersi e attaccarono. Lui non molto soddisfatto da quella chiamata, lei, rimasta con un nodo alla gola, molto simile a quello della nostalgia, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Il mattino seguente, dopo il solito cappuccino da Heinz, Valentina si recò a lavoro, salì i piani dell’edificio con l’ascensore, come sempre e aprì la porta del suo ufficio, canticchiando, le cuffie dell’mp3 nelle orecchie e si avviò verso la scrivania, rimanendo poi, impietrita, a bocca spalancata.
“Davvero molto professionale.” Commentò il ragazzo seduto di fronte a lei, con una sigaretta a pendere dalle sue labbra.
“Cosa… cosa ci fai qui? A quest’ora poi? Scusa, non mi aspettavo di trovare nessuno.” Commentò lei, togliendosi di fretta le cuffie e cercando di darsi un contegno.
“Dovevo mettere in chiaro due cose e, ovviamente mi hanno fatto entrare, starmene di sotto, tra la gente, non è certo prudente, per me.” Esclamò il cantante, con fare austero, come sempre.
“Ah, capisco…” Abbozzò Valentina, schiarendosi poi la voce e sedendosi alla sua scrivania, di fronte a lui. Lo osservò per qualche istante, notando ancora una volta, la perfezione di quel viso diafano, dai lineamenti delicati, ma allo stesso tempo, sorprendentemente marcati, da uomo. Portava un completo gessato sul grigio e blu, una sciarpa grigia attorno al collo lungo e un paio di rayban dalle lenti celesti sul capo. Era di un’eleganza inaudita. “Di cosa volevi parlarmi?” Gli chiese, poi, scuotendo appena la testa.
“Dovrò scegliere io i vestiti, il team di truccatori e parrucchieri, sarà il mio personale e nessuno di superfluo dovrà essere presente mentre mi fotografano. Una volta finite le foto, sarò io a decidere quelle che usciranno nella rivista e, per l’intervista, deciderò se concederla, solo dopo aver appurato il tuo metodo di lavoro.” Ordinò, in tono calmo e pacato, le gambe accavallate e gli occhi truccati, fissi su quelli di Vale.
“Facendola breve, sarebbe un “sì”?” Domandò poi, con gli occhi che brillavano.
“Facendola breve, è un “vediamo come va, se no, non ci metto nulla a mandare tutto all’aria”.” Puntualizzò, mantenendo la superiorità di cui si faceva forte.
“E’ comunque un momentaneo “sì”.” Insistette lei, sollevando un sopracciglio in sua direzione, sorridendo appena e alzandosi verso di lui, tendendogli la mano.
“E non temere, non avrai niente di cui lamentarti. Il mio metodo di lavoro, sarà impeccabile.” Lo sfidò, con una sicurezza, che non seppe da dove aveva tirato fuori.
“Di questo, torneremo a parlare più avanti.” Le strinse la mano, il cantante.
“Se sarai all’ altezza, lo scoprirò presto, in molti modi.” La fissò, piegando le labbra in un sorriso furbo che fece arrossire la ragazza, incantata da quei lineamenti e da quell’arroganza, purtroppo intrigante. Le lasciò poi la mano, sfiorandole appena il dorso, in un gesto che a Vale, non parve casuale, poi si allontanò, voltandole le spalle e portandosi le mani tra i capelli, a scostare il ciuffo che gli era caduto sugli occhi, con estrema lentezza, fino a sparire dietro la porta, lasciando Valentina ad esultare per il successo ottenuto, dopo essersi ripresa dalle sensazioni che quel ragazzo, in un secondo, era riuscito a provocarle.

“Dobbiamo festeggiare!!!” L’urlo, con successiva stretta tra le braccia di Klaus, soffocò Valentina, che tossicchiò tra le sue braccia.
“Senti stai calmo che quello se vuole manda in fumo tutto in due minuti!”
“Oh avanti, non pensare al dopo, pensa solo al photoshoot dell’anno!” Esclamò il biondo con un sorriso da ebete stampato in faccia.
“Stasera, ce ne andiamo al Palace!”
“E’ sabato sera, al Palace ci sarà il mondo, me lo sento…”
“E da quando è un problema?” La scrutò lui.
“Non è un problema… affatto!” Rispose Vale, evasiva.
“Mi stai nascondendo qualcosa? C’è qualcuno che non vuoi incontrare, per caso?” Sorrise, curioso.
Valentina sbuffò, non capiva come mai chiunque era capace di leggerle le cose in faccia.
“Ma no, figurati.. tzè” Scrollò le spalle.
“Allora, chiamo un po’ di persone e passiamo a prenderti.”
“Ci sarà anche Nat?”
“Beh, me lo auguro…” Rispose lui, con uno sguardo di chi la sa lunga.
“Oh beh, mi sa che se c’è qualcuno che nasconde qualcosa, quello sei tu…”
“C’è poco da nascondere, prima o poi, tutte cedono.” Si pavoneggiò.
Vale roteò gli occhi e si allontanò dall’ufficio di Klaus.
“A Stasera!” Uscì, già pensando a cosa avrebbe indossato.
I festeggiamenti, quella sera, iniziarono già nella limousine affittata da Klaus per la serata. Come sempre, aveva fatto le cose in grande e Vale in quel momento, si ritrovava seduta in mezzo a qualche sconosciuto, amico del capo a scolarsi bicchieri di champagne, alla fine non le dispiaceva affatto. Il vestito scelto per la serata fu un tubino blu elettrico, con abbinate scarpe dello stesso colore, assai alte. Si era rimirata molto allo specchio, forse più del solito, incoscientemente. Aveva lasciato i capelli giù, un po’ mossi e morbidi e non vedeva l’ora di raggiungere il locale. Infondo, quella serata se l’era meritata e decise di godersela al meglio. Una volta entrata all’interno, si beò di qualche sguardo rivolto a lei, ricambiandone alcuni di tanto in tanto, divertendosi anche a provocare, così, per gioco. Riconobbe qualche volto noto, ma ormai era assai abituata, data la cerchia di Klaus.
“Ehi, chi si vede…ciao Valentina.”
Nathalie le si avvicinò e le posò due baci sulle guance, come fosse una sua grande amica.
Vale ne rimase un bel po’ sorpresa, ma non si creò problemi.
“Oh Nathalie, ciao… come va? Sei bellissima.” Per quanto quella ragazza non le andasse a genio, non si poteva certo dire che non fosse bella, stretta in un abitino nero che emtteva in risalto il colore chiaro dei capelli.
“Grazie, anche tu stai benissimo. Tutto bene, anche tu, immagino, ho saputo del successone.” Ammiccò, girando la cannuccia nel suo cocktail.
“Sì, sono felice, ma è ovvio che devo ringraziare anche te, per averci messo una buona parola.”
Lo sguardo della bionda, si fece un po’ più serio.
“No, credimi, io gli ho solo fatto sapere di questo progetto, ma non gli ho chiesto niente, dal momento in cui lo fai, ti dice di no, giusto per il gusto di contraddirti.” Rispose amareggiata, per poi sorridere di nuovo.
“Ad ogni modo, spero tutto questo andrà in porto, soprattutto per Klaus, lo vedo raggiante e mi fa piacere.”
Vale rimase ancora a pensare alle parole della ragazza, pensando a cosa rendesse Bill Kaulitz così apatico.
“Eh sì, è molto felice, giustamente.” Commentai, distrattamente.
“Comunque, non abbassare mai la guardia, non lo dico per scoraggiarti, ma solo perché conosco Bill da molto tempo. Cambia umore da un momento all’altro, è ingestibile. Forse, nemmeno dovrei dirtelo, dato che lavoro per lui, ma se lo faccio è davvero perché non vorrei che tutto questo andasse in fumo, per la rivista di Klaus.”
Vale deglutì, pensando che forse, aveva fatto male a cantare subito vittoria, ma ormai che era in ballo, avrebbe ballato e ce l’avrebbe messa tutta.
“Terrò conto del tuo consiglio, grazie.” Le due si sorrisero, finché la bionda non prese posto accanto a Klaus, che le posò il braccio intorno alla vita, sorridendole.
Vale decise di andare in pista da ballo, c’era una canzone che l’aveva attirata parecchio e si avviò da sola, iniziando a muoversi a ritmo di musica, lasciandosi andare, grazie anche all’aiuto dei bicchieri di poco prima. Qualcuno, nel frattempo la stava osservando, appoggiato con un gomito al bancone, mentre con l’altro portava alle labbra un bicchiere di Martini. Non ci volle molto a Vale per sentirsi osservata e posò gli occhi sui suoi, riconoscendolo, in un completo di raso nero, lucente, una catena lunga, al collo, con raffigurata una croce alla fine di essa. Gli occhi scusi impenetrabili che le accarezzavano il corpo, da lontano ed un sorriso sghembo sulle labbra.
Poi una ragazza lo raggiunse, cingendogli il collo con le braccia e baciandolo con foga, mentre lui, non staccava gli occhi da Valentina, ricambiando il bacio della mora, attaccata a lui.
Vale sentì le guance prenderle fuoco, trovatasi a fissarlo in quel modo, per poi voltargli le spalle e prendere di nuovo a muoversi, più velocemente, chiudendo gli occhi e tornando a prendere il controllo di se stessa. Andò avanti per qualche minuto, fino a che qualcuno non le sfiorò il braccio con un dito, in un punto preciso.
“Mi domando perché spesso le persone non facciano più attenzione…” Le sussurrò Bill all’orecchio, sorridendo, riferendosi alla bruciatura che lui le aveva fatto con la sigaretta.
Vale perse un battito a quel contatto e si sentì molto stupida per quello.
“Già, è quello che mi domando anche io.” Gli rispose, guardandolo in viso.
Lui schioccò le labbra e bevve ancora un po’ del suo drink.
“…alla fine, non fa poi tanto male…” Mormorò, graffiandole appena la pelle, con le unghie lunghe, laccate di nero, provocandole un brivido che lo fece sorridere. “…Anzi…”
La guardò insistentemente, avvicinandosi a lei, senza però sfiorarla, solo con gli occhi nei suoi, i respiri vicini.
“Qui..quindi tu, mi avevi riconosciuta?”
“Così pare.” Mormorò con voce calda.
“E perché hai finto di non conoscermi?”
Lui le spostò i capelli da una spalla, lasciandola scoperta e la percorse con il respiro, sfiorandole appena la pelle con il naso perfetto, ritrovandosi con le labbra al suo orecchio.
“Decido io quando e se confondermi o meno con certe persone.” Rispose, impercettibilmente.
Vale si scostò, nonostante il suo corpo venisse ancora percorso da brividi.
“Con persone non alla tua altezza, certo.” Ribatté, contrariata.
“Esattamente” Confermò lui, angelico.
“Bene, allora mi allontano, non vorrei lasciarti confondere.” Disse Vale, allontanandosi, ma venne bloccata da Bill che la prese per un polso e la avvicinò di nuovo a sé, alzandole il mento verso il proprio viso.
“Ricorda che di solito, certe cose, le decido io.”
Poi la lasciò andare e tornò vicino al bancone, cercando tra la folla la ragazza di prima, cingendole la vita ed allontanandosi fuori con lei.
Mentre Vale, ancora una volta, rimase ad osservare il ragazzo andare via, chiedendosi come poter sfuggire quel magnetismo e non trovando risposta.

 
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Teti ~
view post Posted on 5/9/2010, 00:19





Ma tu non puoi farmi questo!
Capitolo molto molto coinvolgente ed interessante
L'ho già detto che Bill così stronzo mi fa impazzire? Si, mi sa di si. :Q__
Lo so che hai difficoltà per ora e ti capisco, ma ti prego posta presto. ç_ç















 
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Fee1702
view post Posted on 5/9/2010, 12:06




Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto XD In quanto a uomini abbiamo li stessi gusti mi sa. Spero di riuscire a scrivere qualcos'altro a breve... ma considerando il blocco che ancora non mi abbandona, non saprei...
 
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Fee1702
view post Posted on 27/11/2010, 15:04




8)

Lo stava aspettando da quaranta minuti, doveva scegliere lui gli abiti per il photoshoot, eppure, non arrivava.
Vale stava seduta su una sedia, dentro all’atelier scelto insieme alla star in questione, durante una scortese telefonata. Batteva la punta della sua scarpa a terra, emettendo un fastidioso e nervoso ticchettio per tutto il negozio, probabilmente facendo saltare i nervi alle commesse presenti, ma non curandosene, anzi, lanciando loro sguardi infuocati, pronta ad incenerirle non appena avessero aperto bocca.
Quando era nervosa, non guardava in faccia a nessuno, spesso diveniva isterica e prendeva a male parole chiunque la contraddicesse, per questo, chi la conosceva, la evitava, quando aveva la luna storta e quello, era proprio uno di quei giorni.
Guardò per l’ennesima volta l’orologio, e roteò gli occhi alla ventesima chiamata di Klaus.
“Pronto?!?!”
“Allora?!”
“Klaus che palle, non è ancora arrivato e non è che se mi chiami cinquanta volte, arriva prima!” Rispose acida.
“Vale, hai il ciclo?”
“Klaus fanculo.” Rispose con un sorrisetto ironico e disgustato.
“Usa un tono più professionale con me, ti conviene.”
“E a te conviene non fare battute idiote o questo servizio fotografico te lo gestisci da solo.” Sfarfallò le ciglia, la ragazza.
Il biondo, invece sbuffò.
“Uff… tanto hai sempre il coltello dalla parte del manico, sei perfida.”
“Grazie, lo so.” Si guardò le unghie, ancora laccate di rosso.
“Va beh, ti lascio adesso, fammi sapere come va.”
“Seh..” Biascicò lei, attaccando poi la chiamata e mettendosi a braccia incrociate, imbronciata e abbassando gli occhi su quelli di una giovane commessa che la stava fissando.
“Vuoi una foto?”
La ragazzina non rispose e si affrettò ad allontanarsi da lì.
Passò un’altra buona mezz’ora e, finalmente, un van dai vetri oscurati si fermò di fronte alla porta del negozio e da dentro, si videro flash di fotografi esplodere ovunque. Le commesse si affrettarono alla porta, sistemandosi le vesti e gettandosi occhiate nervose, mentre Vale, non mosse un passo e rimase seduta dov’era, sentendo però, anche lei, una strana ansia attanagliarle lo stomaco, infondo, dalla sera del locale, non l’aveva più visto e il suo comportamento, non le era certo rimasto indifferente. Decise comunque di non darlo a vedere e di rimanere impassibile alla sua vista, per quanto le riuscisse.
La porta a vetri si spalancò, grazie al movimento di un uomo vestito di scuro, alto quasi due metri che si mise poi da parte, lasciando passare il cantante che fece il suo trionfale ingresso senza degnare nessuno di uno sguardo o di una parola, tantomeno le commesse, intente a chiedergli come potessero rendersi utili.
Il moro avanzò nella direzione di Valentina, tolse gli occhiali dalle lenti scure e la giacca di pelle, lasciandole nelle mani dell’uomo che gli aveva aperto la porta e la guardò appena.
“Iniziamo?” Domandò, anzi, praticamente, ordinò.
Vale fece un risolino e si alzò in piedi.
“No, per me possiamo aspettare dell’altro tempo…” Rispose ironica.
Bill la fulminò e irrigidì la mascella, irritato, ma non rispose, vedendo che la ragazza si stava già avviando verso alcuni scaffali.
“Nathalie?”
“Non serviva.” Rispose evasivo e disinteressato.
“Hai detto che volevi il tuo team, pensavo ne facesse parte.”
“Lei è solo una truccatrice” Ribatté, sprezzante. “Non ha voce in capitolo in queste cose, nessuno la ha, a parte me.”
Vale lo guardò, per un secondo disgustata, prima che il suo sguardo, finisse sulla figura del ragazzo, avvolta da un paio di jeans bianchi che gli calzavano a pennello e da una canottiera nera, che lasciava scoperte le braccia lunghe e magre, leggermente scolpite all’altezza dei tricipiti e dei deltoidi e non poté far altro che cambiare espressione.
Il cantante se ne accorse e non commentò, limitandosi a fare un sorrisetto compiaciuto, come se se lo aspettasse, mentre era intento a cercare qualcosa di suo gradimento tra i vari indumenti.
Le commesse, nel frattempo, giravano intorno ai due, senza però, saper bene cosa fare, in soggezione, calando in un silenzio nervoso e imbarazzante che fu Bill ad interrompere.
“Ho bisogno di spazio e, dato che la vostra presenza è pressoché inutile, potete tranquillamente eclissarvi per qualche ora da questo piano, grazie.” Sbottò, infastidito.
Le ragazze non se lo fecero ripetere due volte e in un batter d’occhio erano già tutte al piano di sotto, più sollevate che altro, mentre Vale rimase a guardarlo, scioccata, limitandosi però a scuotere la testa.
Dopo qualche minuto in cui i due scrutavano i vari capi, entrambi, contemporaneamente si voltarono l’uno verso l’altra, con qualcosa in mano.
“Vado a provare questo.” Il ragazzo, aveva un completo azzurro elettrico, bizzarro, audace.
Vale lo guardò, alzando un sopracciglio e, lo seguì, portandosi dietro una giacca che le piacque da subito.
Il cantante sparì dentro ad un camerino, chiudendo la tendina, eppure, lasciando aperto uno spiraglio, dal quale era ben visibile un pezzo di specchio.
Vale si sedette su una poltroncina lì vicino e l’occhio le cadde proprio lì.
Si sentì un’idiota, eppure era attirata come una calamita da quel pezzo di vetro che, in quel momento, rifletteva il fianco del moro. Gli occhi della ragazza osservarono quella pelle bianca senza poterne fare a meno, senza poter staccarsi da essa, mentre stringeva con le dita, la giacca che aveva in mano. Vide le dita del ragazzo destreggiarsi con la cerniera dei suoi jeans, per lasciarli cadere ai piedi, rivelando così una gamba magra, lunga e un paio di boxer neri, attillati. Vale trattenne il respiro, sentendosi una bambina che scopre il corpo maschile per la prima volta, nonostante non fosse affatto così. Eppure quel corpo, da quel poco che riuscisse a vedere, era estremamente diverso da tutti quelli che aveva potuto osservare. Era un corpo che avrebbe fatto di tutto per poter toccare in quell’istante, mentre le sue labbra si dischiusero e il suo basso ventre venne aggrovigliato in un crampo.
Poi chiuse gli occhi un attimo, respirò a lungo e sperò, con tutta se stessa di poterlo vedere vestito una volta riaperti e, per sua fortuna fu così.
Bill uscì dal camerino poco dopo, con indosso il completo azzurro. Valentina non poteva crederci, stava benissimo e si convinse che quel ragazzo avesse fatto un patto con il diavolo per poter star bene in tutti i modi.
Lui si rimirò al grande specchio, con occhio critico, le sopracciglia leggermente aggrottate, si girò di lato più volte e lisciò al giacca sul suo petto, per poi, annuire con il capo, silenziosamente.
“Ti sta bene…” Abbozzò Vale, la voce un po’ incerta, ancora abbastanza sconvolta.
“Non avevo dubbi.”
Fece per tornare dentro, ma Vale lo bloccò, tendendogli la giacca che aveva preso e che lui, titubante, indossò.
Era nera, con tanti pezzettini di pietra vetrata scura applicati, una cintura in vita e il colletto dai becchi alti, ad incorniciare il collo bianco ed elegante del ragazzo.
“Ho pensato che potesse donarti e, in effetti, mi sembra di non sbagliarmi.”
Bill sollevò un sopracciglio e si guardò attentamente, dovendo ammettere, che aveva ragione.
“Uhm… la prendo in considerazione.”
E per quel poco che lo conosceva, Vale capì che quella giacca dovesse piacergli parecchio.
La giornata andò avanti a lungo, vennero presi altri completi, tra i quali un gessato e molto elegante che Vale amò particolarmente, una camicia con varie gale sul petto, qualche gilet e un cilindro. Tutto molto sopra le righe, ma tutto in perfetto stile con il look del moro.
Non furono scambiate molte parole tra i due, eppure era nata una sorta di impercettibile intesa silenziosa. Sceglievano i capi e si trovavano d’accordo solo con alcuni semplici sguardi e movimenti, ai quali, Vale, rispondeva sempre con un sorriso soddisfatto, felice di riuscire, in qualche modo, a interagire con lui. Segno che, la moda era diventata, per loro, una sorta di punto di incontro.
Dopo qualche ora, Vale si sedette scompostamente sulla poltroncina, sospirando.
“Che stanchezza…” Si lasciò sfuggire.
Lui la guardò severo e con sguardo rigido.
“Non mi pare che abbiamo finito.”
“No, ok, ma una pausa ci sta anche… sono ore che scegliamo ininterrottamente.”
“E’ orario di lavoro, non mi sembra che sia molto adatto, spaparanzarsi su una poltrona.”
“Guarda che lo so perfettamente che è orario di lavoro, ma so anche che sono umana e, a volte non mi dispiace prendermi una pausa, se poi tu sei stacanovista, continua pure.”
Rispose acida.
“Non mi sembra di averti chiesto il permesso per continuare o meno.”
“Oh no, figuriamoci, tu sei l’uomo di ferro, che decide tutto da solo. Pensavo solo che volessi fare una pausa anche tu.”
“No, io non ne ho bisogno, sono abituato a ben altri ritmi.”
“Ma cosa sei, una macchina? Ti accendono e funzioni in automatico?”
Le chiese lei, ironica.
“So automatisch du bist wie ‘ne maschine, dein Herz schlaegt nicht, fuer mich…”

Quella frase gli risuonò nelle orecchie, fino a fargli saltare i nervi.
Si girò di scatto verso di lei e le si avvicinò, prendendole i polsi e alzandola dalla poltrona, tuffando gli occhi nei suoi.
Vale rimase impietrita a guardarlo, non aspettandosi una reazione del genere.
“Non azzardarti mai più a parlarmi in quel modo.” Sibilò, lui, vicino al viso di lei.
Le guance di Vale presero fuoco a quella vicinanza e l’aggressività del ragazzo, mista a quel fascino crudele, le fece aumentare la respirazione.
“Io non… stavo solo scherzando, piantala!”
Il cantante la trapassò da parte a parte, con gli occhi, furioso e poi allentò la presa attorno ai suoi polsi, lasciando poi ricadere le braccia lungo i fianchi e allontanandosi da lei, infastidito dalla reazione che aveva appena avuto. Valentina si tastò la pelle dove lui, qualche istante prima, aveva affondato le unghie, continuando a guardarlo, timorosa, ma incuriosita.
“Per oggi, abbiamo finito.” Esclamò, lapidario, per poi imboccare le scale e scendere giù, ordinando alle commesse di radunare gli abiti scelti e lasciando la carta di credito all’uomo vestito di scuro, incaricandolo di pagare, per poi indossare di nuovo la giacca, gli occhiali da sole e fuggire in auto, sfuggendo ai flash.
Vale rimase al quanto spiazzata, senza però riuscire ad avercela con lui, convinta che ci fosse una spiegazione al suo carattere, che non fosse solo il successo ad averlo portato ad essere così. Si sistemò ed uscì anche lei, pensierosa, non riuscendo a toglierselo dalla testa e non solo lui e le sue reazioni, ma anche il suo corpo, il suo sguardo e quell’attrazione fisica che sentiva scorrerle dentro, incapace di controllare, non avendola mai provata prima in vita sua.
Chiamò Klaus, mettendolo al corrente di tutto e si diresse verso casa, spogliandosi e rimanendo per un attimo in biancheria intima a guardarsi allo specchio, chiudendo poi gli occhi un secondo e inspirando, rivedendo il suo corpo nudo oltre quella tenda e sentendo la sua presa forte sui polsi, bruciarle sulla pelle. Tornò poi ad aprire gli occhi e a scuotere la testa, quasi ridendo, dandosi dell’adolescente in calore, per poi scacciare via quei pensieri e infilarsi sotto la doccia, sperando di scacciare via anche quel profumo che sentiva addosso.

 
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billina*-*
view post Posted on 29/11/2010, 23:37




continua perfavore!è meravigliosa!
 
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leni !
view post Posted on 4/12/2010, 21:02




billina*-* devi presentarti prima in "Benvenuti" e leggere il regolamento!
Poi potrai postare e rispondere alle discussioni (;
 
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billina*-*
view post Posted on 6/12/2010, 19:16




oh scusa! faccio subito*-*
 
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** Prinzi **
view post Posted on 9/1/2011, 21:22




Ebbene,solo dopo un pò sono arrivata alla conclusione che avrei potuto trovare la continuazione della ff qui XD
E devo dirti che sono felicissima di esserci arrivata XD
Questo Bill scontroso,schivo e misterioso è veramente arrapante *ç*
Vale la adoro *_* è un personaggio nel quale mi identifico molto!*_*
Klaus fa morire XD e Luca è un personaggio importante,secondo me ^^
Mi dispiace solo che ti stai dedicando ad un'altra ff,anch'essa stupenda *_*
Quando hai la possibilità,ti consiglio di continuarla ^^
Vale! Bravissima *_*
 
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Fee1702
view post Posted on 9/1/2011, 21:27




Grazie Fraaaaa çç

Il fatto è che questa storia è molto importante e, non avendo molta ispirazione, preferisco prendermi tempo, piuttosto che scrivere di fretta. Per l'altra invece, ho molta ispirazione, in più siamo in due, quindi i capitoli scorrono meglio. Comunque, non l'abbandono, questo è sicuro =)
 
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** Prinzi **
view post Posted on 9/1/2011, 22:42




Si capisce ^^
Scrivere una storia in due,oltre ad essere più "facile",è pure molto divertente ^^
All your secret comunque merita!u.u ecco perchè devi assolutamente prendere tutto il tempo di cui hai bisogno per renderla unica e speciale *_*
 
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Fee1702
view post Posted on 9/1/2011, 22:52




Grazie davvero Fra çç

Farò il meglio che posso =)
 
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55 replies since 5/2/2010, 20:43   820 views
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