| Eccomi. Grazie alle mie lettrici...^^
Il secondo giorno non è stato così drastico come il primo. Nella scuola cominciavo a muovermi con molta più sicurezza e disinvoltura. Avevo ancora qualche problema con il professore di chimica che a quanto pare trovava di buon gusto prendermi di mira, ma nulla di irreparabile. Vedrà al primo compito scritto di che cosa sono capace. Lo farò restare a bocca aperta. Pregusto già la vittoria e un bell' 1 sul libretto. Esco dall' aula di educazione artistica per dirigermi verso quella di matematica. Sento dei passi dietro di me. Mi volto. Jack Master mi sta seguendo. - Mi stai pedinando per caso? - dico, guardandolo. - Più o meno. Non riesco mai a beccarti. Volevo chiederti, domani pomeriggio ti andrebbe di venire a fare un giro? - dice, infilandosi le mani nelle tasche dei jeans. Lo guardo senza dire niente. C' erano un paio di cosette da chiarire e non erano affatto semplici da spiegare. - Jack, meglio essere chiari sin da subito, ok? Sappi che il mio ragazzo attualmente è residente a Berlino, ma ciò non vuol dire che io debba fargli le corna già al terzo giorno di scuola. Quindi... A fare il giro, come lo chiami tu, posso venirci volentieri, ma sappi che per te non provo niente se non simpatia... -. Lo dico con tutto il fiato possibile. Mi sentivo fiera, contenta e, per la prima volta, esultante del mio discorso con un senso e senza errori grammaticali di sintassi e cose varie. - An, bhè, peccato, perchè ti trovavo molto carina... -. - Allora, a che ora hai intenzione di passare a prendermi domani pomeriggio? - dico, sviando il discorso, sorridendo. Il suo sguardo si illumina come una lampadna da 800 watt. Sorrido, sicuramente si era aspettato un rifuto alla sua proposta. - Alle 16:00 va bene? - dice, sorridendo. - Certo che va bene... - dico. Lui entra nell' aula di biologia, io invece proseguo fino alla fine del corridoio, per entrare in quella di matematica. Un' ora straziante mi aspettava e non era poco. C' era persino Mikela, così ne approfittai per sedermi accanto a lei. - Ehi, ciao Jessica. Come stai? - mi dice, rivolgendomi la parola per prima. - Piuttosto bene. Credo di essermi ficcata in un tunnel buio e senza via d' uscita ma... Piuttosto bene direi... - dico, tirando fuori il quaderno degli appunti. - Perchè? Che cosa è successo? Guai già al secondo giorno di scuola? - dice, scoppiando in una risata leggera. - Non proprio, e comunque non è colpa mia. Jack Master, non so se lo conosci... Ecco, mi ha invitato alla sua festa, ma io ho un ragazzo, che ha fatto comunque fatica ad accettare l' idea che io vada a questa festa. Poi, invece, cinque minuti mi ha chiesto di uscire con lui domani pomeriggio. Gli ho spiegato tutto quelo che dovevo dirgli, ci è rimasto male... Così ho accettato. Oddio sono nei casini. Questa cosa il mio ragazzo non so se l' accetterà. Insomma, esco con un altro invece di uscire con lui... - dico, sbuffando. - Jessica, ma perchè non fai venire il tuo ragazzo alla festa? Così me lo presenti. Ci sarò pure io... - dice, sorridendo. - Mikela, è complicato da spiegare. Non lo posso invitare. Se potessi lo farei volentieri ma... Davvero, credimi. Non posso e... Non posso dirti chi è... Non è perchè non mi fido... Ma vedi... Ecco... E' complicato... -. Mi guarda perplessa, senza capire una parola di quello che ho detto. - Guarda che di me ti puoi fidare... - dice, alzando il sopracciglio. - Mikela, è complicato... E poi... Dovreiparlarne con lui... - dico, abbassando lo sguardo. - Ma sei libera di fare qualcosa senza chiedere il permesso a lui rprima? - dice, quasi alterandosi. - Certo che sì... Però in questo caso, se agissi di mio istinto, sbaglierei tutto... -. - Dici? Jess, puoi fidarti. Di qualunque cosa si tratti, chiunque sia il tuo ragazzo, non lo andrò a dire in giro... Fidati... - dice, guardandomi con uno sguardo affettuoso. Già, affetto. Avevo bisogno di affetto in questo momento. - Facciamo alla fine della scuola. Puoi venire a casa mia? - dico. - Certo... A che ora? -. - Puoi venire direttamente dopo scuola. Al massimo avvisi a casa appena usciamo... - dico, facendo spallucce. - Perfetto. Jess... -. - Dimmi... -. - Puoi fidarti, davvero... -.
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- Bill, vuoi spiegarti meglio per favore? -. Mio fratello mi guarda perlesso. In effetti, è da ieri che blatero in continuazione. Ovviamente lui non capisce una parola di quello che dico. - Certo. Lei va ad una festa con questo Jack Master... -. - C' è qualcun' altro oltre a lei a questa festa? -. - Si, alcune sue compagne di classe, più una certa Mikela... - dico, sedendomi sul divano. Mi guarda e scoppia a ridere. Inarco il sopravviglio e lo guardo perplesso. - E adesso perchè ridi? -. - Perchè? Bill, lei ama te, solamente te e nessun altro. Avevo dei sospetti all' inizio, ma adesso non ho più alcun dubbio. Non ti farebbe mai le corna, ne sono certo. Sa cavarsela da sola, ha 18 anni, diamine, non due. Devi imparare a fidarti di lei, Bill. Soprattutto ora che abitate in due città diverse. Sono sicuro che lei in questo momento è conscia di quello che sta facendo. Al massimo ingaggiamo i nostri gorilla e la facciamo seguire... - dice, sorridendo e mettendomi una mano sulla spalla. - Farla seguire? No, è inamissibile, immorale, innaturale. Lei ha bisogno dei suoi spazzi e io dei miei. Certo, sarebbe più bello averla qui, ma non posso farci niente... - dico, sospirando. - Ecco, appunto. Ora vado a farmi una doccia. Riesci a non soffocare per almeno mezz' ora? - dice, alzandosi dal divano con un sorriso eprfido. - Certo, idiota patentato -.
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Io e Mikela varchiamo la soglia di casa mia. Ovviamente mia madre è al lavoro, così ne approfitto per girare in casa con le scarpe ancora ai piedi. - Poggia la cartella e la giacca dove vuoi. Anche sul divano, se credi. Il bagno è di là, se devi lavarti le mani... - dico, dalla cucina. - Ok, grazie... - dice, avviandosi verso il bagno. Io, intanto, preparo la tvola e scaldo il pasticcio di verdure per due. Quando torna, ci mettiamo a tavola a parlare. - Allora, racconta il tuo grande segreto... - dice, assaggiando il pasticcio. - Devi promettermi, assolutamente, di non dire niente di tutto questo nemmeno al gatto. Prometti? -. - Certo! - dice, assaggiando il pasticcio. Deglutisco mandando giù tutta la saliva che nel frattempo si era accumulata sul palato. Respiro profondamente, ne ho bisogno. - Ecco, vedi, il mio ragazzo... Il suo nome è... -. - Il suo nome è...? -. - Bill Kaulitz, il cantante dei Tokio Hotel... -. Chiudo gli occhi, poi li riapro. Vedo che mi fissa immobile, con gli occhi sgranati. non riesco a capire se c'è rimasta male o se è semplicemente sorpresa. - Jessica, se è uno scherzo sappi che non è divertente... - dice, seria. - Non sto scherzando, Mikela... - dico, estraendo il cellulare dalla tasca dei jeans. Faccio scorrere sul display il numero infinito di foto mie e di Bill insieme. La vedo sorridere quando le passa davanti quella in cui io e lui ci baciamo. L' aveva scattata Tom. - State bene insieme... - dice, sorridendo. - Non... Ti piace Bill? - dico, guardandola negli occhi. - No, tranquilla. A me stanno simpatici tutti quanti, te l' avevo già detto. Certo, Bill è figo... Non posso negarlo. Ma la sua voce mi colpisce più di ogni altra cosa. Sei fortunata, sai? - dice, asciugandosi gli occhi. Piange? Perchè sta piangendo?. - Mikela, perchè piangi? - dico, sporgendomi verso di lei per oservarla meglio. - Non piango eprchè sono triste, lo faccio perchè sono contenta. Capisco solo ora il motivo per il quale eri tanto preoccupata, ci stavi male per tutta la lontanaza. Sappi che questo segreto lo terrò per me. Giuro su qualunque cosa che non lo dirò a nessuno... - dice, abbracciandomi. - Grazie... - dico, accarezzandole la schiena. - Jessica, non è che per caso mi faresti arrivare un autografo? Non pensare che io adesso diventi tua amica solo perchè sei la ragazza del cantante dei Tokio Hotel. Mi stavi già simpatica prima di sapere il tuo grande segreto... - dice, sorridendo. - Tranquilla... Per l' autografo, ti farò sapere... - dico, sorridendo. Mi sentivo libera. Mi ero sfogata con un' amica, dopo tanto tempo. Mi sentivo leggera, forte, mi ero tolta un peso enorme. Mi aveva fatto davvero bene aprirmi emotivamente con Mikela. - Mikela, domani hai impegni? -.
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