"Rise up!"

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~ Serenella ~
view post Posted on 22/1/2009, 22:22




Chi sarà mai...xDD
Grazie comunque.
Continuerà appena posso. Cioè domani...^^
 
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rok1
view post Posted on 23/1/2009, 17:29




Speriamo che non sia uno dei tipi da ''ciao'' e poi badabin badabum la ragazza non è più vergnie
 
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~ Serenella ~
view post Posted on 24/1/2009, 16:34




Jack Mester mi guardava e io non sapevo che cosa dire. Mi aveva chiamato novellina, aveva i suoi gomitisi sul mio banco e i suoi occhi fissi sui miei.
- Sabato sera ci sarà una festa. Vuoi venire? - dice, alzandosi per prenderei una sedia e posizionarsi davanti a me, dall' altra parte del banco.
Guardo Katia in cerca di conforto, ma lei distoglie lo sguardo e si mette a frugare in cartella.
- E dove sarebbe questa festa? - dico, ormai curiosa.
- A casa mia. Ci sarà tutta la classe. Ehi Katia, non mi hai detto se puoi. Vieni? -.
- Si -.
- Perfetto. Allora novellina... -.
- Non mi chiamo Novellina. Mi chiam Jessica - dico, seccata.
- Ok, scusa... Jessica. Allora, puoi venire? -.
- Credo di sì. Ti farò sapere domani o venerdì... - dico, sorridendo.
- Perfetto -.
Dopodichè si alza, rimette a posto la sedia e torna al suo banco.
Il professore di chimica entra e si siede alla cattedra.
Guardo Katia, disperata.
- JacK non ha mai dato confidenza ai novellini. Per averti invitato alla sua festa... Devi proprio piacergli -.
Rimango ancora più sconvolta. Non è possibile. Io sto con Bill, non posso tradirlo, non voglio.
- Oh ma... Io ho già un ragazzo... - dico, cercando di non trasmettere la paura che avevo addosso.
- Come? Davvero? Dove abita? Aspetta, non dirmelo, abita nel tuo vecchio paese. Cavolo... Però devi venire lo stesso alla festa sabato sera. Ti divertirai... -.
- Dici? Il fatto è che... Vedi, lui è tanto geloso e... -.
- Ovvio che sia geloso, ma questo non vuol dire che non hai diritto a divertirti anche tu... Scommetto che lui si diverte... Più di quanto tu creda... -.
- Certo che B.... Cioè... Certo che si diverte. Insomma, è normale... -.
- E allora vieni a divertirti pure te... - dice, dandomi una gomitata.
- Signorine, avete smesso di chiacchierare? Qui si sta già facendo lezione. Lei è la ragazzina nuova? - dice, guardandomi.
- S... Si. Mmi chiamo Jessica Hurman... - dico, balbettando.
- Veda di non cominciare con una nota sul registro e stia attenta alla lezione... - dice, infilandosi gli occhiali e tornando alla alvagnaa scrivere le sue fomule.
- Certo... Mi scusi... -.
Passo il resto dell' ora a pensare alla festa, a cosa mettermi, se mettermi daccordo con Katia di andarci insieme oppure no... Ma soprattutto... A pensare a come dirlo a Bill.

- E quindi hai conosciuto un ragazzo... - dice, serio.
- Si, ma o conosciuto due nuove ragazze. Si chiamano Katia e Mikela... - dico, cercando di recuperare.
- Ci saranno anche loro a questa festa? -.
- Katia credo proprio di sì... Mikela non lo so... -.
Rimane in silenzio. Sento che respira, quindi non è andata via la linea e non mi ha nemmenoo sbattuto il telefono in faccia... per adesso.
- Bill, ci sei ancorao? -.
- Si, certo. Ehm... Divertiti alla festa... - mi dice, provando a fare una risata finta.
- VBill, che hai? Ce l' hai per la festa? Nn devi preoccuparti... Insomma, se vedo che Jack ci prova con me... Voglio dire, so tirarmi indietro. Sai benissimo che non ti tradirei mai... - dico, buttandomi sul letto.
- Lo so Jes. Io mi fido te... Non mi fido di questo Jack, tutto qui... - dice, usando un tono decisamente migliore a quello precedente.
- Ti inviterei volentieri ma per ragioni di sicurezza non mi sembra il caso... - dico, buttandola sul ridere.
Lo sento ridere, buon segno.
- Ora vado, devo andare in studio. Sai, abbiamo quasi terminato... - dice.
- Davvero? Perfetto. Una cosa... -.
- Dimmi... -.
- Mi manchi, tanto... -.
- Manchi tanto anche a me. Appena ho tempo ti raggiungo a Monaco. Promesso -.
- Davvero? - dico, sorridendo.
- Mantengo semrpe le promesse -.
Ci salutiamo e chiudiamo la telefonata.
Mi fiondo sul libro di chimica. Domani interroga e... Io non faccio brutte figure... Mai.
O forse sì...?
 
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Fee1702
view post Posted on 24/1/2009, 16:41




Ciao Sere! Mi ha preso un sacco questa storia! E' semplice, ma carina. Sei brava e commetti pochi se non nessun errore. Baci, Fee
 
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rok1
view post Posted on 24/1/2009, 17:38




Vale mi hai tolto le parole di bocca!
 
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Lullaby;
view post Posted on 24/1/2009, 17:52




Bill gelosone *.*
 
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~ Serenella ~
view post Posted on 24/1/2009, 19:41




I commenti della Fee mi fanno sempre un grande effetto emotivo...*____________*
Anche quelli degli altri, sia chiaro...U____U"
Appena posso continuo...^^
Thanks so much for all!
*tenta un inglese improbabile e impossibile e grammaticalmente scorretto*
 
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~ Serenella ~
view post Posted on 26/1/2009, 21:19




Eccomi. Grazie alle mie lettrici...^^

Il secondo giorno non è stato così drastico come il primo. Nella scuola cominciavo a muovermi con molta più sicurezza e disinvoltura.
Avevo ancora qualche problema con il professore di chimica che a quanto pare trovava di buon gusto prendermi di mira, ma nulla di irreparabile. Vedrà al primo compito scritto di che cosa sono capace. Lo farò restare a bocca aperta. Pregusto già la vittoria e un bell' 1 sul libretto.
Esco dall' aula di educazione artistica per dirigermi verso quella di matematica.
Sento dei passi dietro di me. Mi volto. Jack Master mi sta seguendo.
- Mi stai pedinando per caso? - dico, guardandolo.
- Più o meno. Non riesco mai a beccarti. Volevo chiederti, domani pomeriggio ti andrebbe di venire a fare un giro? - dice, infilandosi le mani nelle tasche dei jeans.
Lo guardo senza dire niente. C' erano un paio di cosette da chiarire e non erano affatto semplici da spiegare.
- Jack, meglio essere chiari sin da subito, ok? Sappi che il mio ragazzo attualmente è residente a Berlino, ma ciò non vuol dire che io debba fargli le corna già al terzo giorno di scuola. Quindi... A fare il giro, come lo chiami tu, posso venirci volentieri, ma sappi che per te non provo niente se non simpatia... -.
Lo dico con tutto il fiato possibile. Mi sentivo fiera, contenta e, per la prima volta, esultante del mio discorso con un senso e senza errori grammaticali di sintassi e cose varie.
- An, bhè, peccato, perchè ti trovavo molto carina... -.
- Allora, a che ora hai intenzione di passare a prendermi domani pomeriggio? - dico, sviando il discorso, sorridendo.
Il suo sguardo si illumina come una lampadna da 800 watt. Sorrido, sicuramente si era aspettato un rifuto alla sua proposta.
- Alle 16:00 va bene? - dice, sorridendo.
- Certo che va bene... - dico.
Lui entra nell' aula di biologia, io invece proseguo fino alla fine del corridoio, per entrare in quella di matematica.
Un' ora straziante mi aspettava e non era poco.
C' era persino Mikela, così ne approfittai per sedermi accanto a lei.
- Ehi, ciao Jessica. Come stai? - mi dice, rivolgendomi la parola per prima.
- Piuttosto bene. Credo di essermi ficcata in un tunnel buio e senza via d' uscita ma... Piuttosto bene direi... - dico, tirando fuori il quaderno degli appunti.
- Perchè? Che cosa è successo? Guai già al secondo giorno di scuola? - dice, scoppiando in una risata leggera.
- Non proprio, e comunque non è colpa mia. Jack Master, non so se lo conosci... Ecco, mi ha invitato alla sua festa, ma io ho un ragazzo, che ha fatto comunque fatica ad accettare l' idea che io vada a questa festa. Poi, invece, cinque minuti mi ha chiesto di uscire con lui domani pomeriggio. Gli ho spiegato tutto quelo che dovevo dirgli, ci è rimasto male... Così ho accettato. Oddio sono nei casini. Questa cosa il mio ragazzo non so se l' accetterà. Insomma, esco con un altro invece di uscire con lui... - dico, sbuffando.
- Jessica, ma perchè non fai venire il tuo ragazzo alla festa? Così me lo presenti. Ci sarò pure io... - dice, sorridendo.
- Mikela, è complicato da spiegare. Non lo posso invitare. Se potessi lo farei volentieri ma... Davvero, credimi. Non posso e... Non posso dirti chi è... Non è perchè non mi fido... Ma vedi... Ecco... E' complicato... -.
Mi guarda perplessa, senza capire una parola di quello che ho detto.
- Guarda che di me ti puoi fidare... - dice, alzando il sopracciglio.
- Mikela, è complicato... E poi... Dovreiparlarne con lui... - dico, abbassando lo sguardo.
- Ma sei libera di fare qualcosa senza chiedere il permesso a lui rprima? - dice, quasi alterandosi.
- Certo che sì... Però in questo caso, se agissi di mio istinto, sbaglierei tutto... -.
- Dici? Jess, puoi fidarti. Di qualunque cosa si tratti, chiunque sia il tuo ragazzo, non lo andrò a dire in giro... Fidati... - dice, guardandomi con uno sguardo affettuoso.
Già, affetto. Avevo bisogno di affetto in questo momento.
- Facciamo alla fine della scuola. Puoi venire a casa mia? - dico.
- Certo... A che ora? -.
- Puoi venire direttamente dopo scuola. Al massimo avvisi a casa appena usciamo... - dico, facendo spallucce.
- Perfetto. Jess... -.
- Dimmi... -.
- Puoi fidarti, davvero... -.

***************

- Bill, vuoi spiegarti meglio per favore? -.
Mio fratello mi guarda perlesso. In effetti, è da ieri che blatero in continuazione. Ovviamente lui non capisce una parola di quello che dico.
- Certo. Lei va ad una festa con questo Jack Master... -.
- C' è qualcun' altro oltre a lei a questa festa? -.
- Si, alcune sue compagne di classe, più una certa Mikela... - dico, sedendomi sul divano.
Mi guarda e scoppia a ridere.
Inarco il sopravviglio e lo guardo perplesso.
- E adesso perchè ridi? -.
- Perchè? Bill, lei ama te, solamente te e nessun altro. Avevo dei sospetti all' inizio, ma adesso non ho più alcun dubbio. Non ti farebbe mai le corna, ne sono certo. Sa cavarsela da sola, ha 18 anni, diamine, non due. Devi imparare a fidarti di lei, Bill. Soprattutto ora che abitate in due città diverse. Sono sicuro che lei in questo momento è conscia di quello che sta facendo. Al massimo ingaggiamo i nostri gorilla e la facciamo seguire... - dice, sorridendo e mettendomi una mano sulla spalla.
- Farla seguire? No, è inamissibile, immorale, innaturale. Lei ha bisogno dei suoi spazzi e io dei miei. Certo, sarebbe più bello averla qui, ma non posso farci niente... - dico, sospirando.
- Ecco, appunto. Ora vado a farmi una doccia. Riesci a non soffocare per almeno mezz' ora? - dice, alzandosi dal divano con un sorriso eprfido.
- Certo, idiota patentato -.

**************

Io e Mikela varchiamo la soglia di casa mia. Ovviamente mia madre è al lavoro, così ne approfitto per girare in casa con le scarpe ancora ai piedi.
- Poggia la cartella e la giacca dove vuoi. Anche sul divano, se credi. Il bagno è di là, se devi lavarti le mani... - dico, dalla cucina.
- Ok, grazie... - dice, avviandosi verso il bagno.
Io, intanto, preparo la tvola e scaldo il pasticcio di verdure per due.
Quando torna, ci mettiamo a tavola a parlare.
- Allora, racconta il tuo grande segreto... - dice, assaggiando il pasticcio.
- Devi promettermi, assolutamente, di non dire niente di tutto questo nemmeno al gatto. Prometti? -.
- Certo! - dice, assaggiando il pasticcio.
Deglutisco mandando giù tutta la saliva che nel frattempo si era accumulata sul palato.
Respiro profondamente, ne ho bisogno.
- Ecco, vedi, il mio ragazzo... Il suo nome è... -.
- Il suo nome è...? -.
- Bill Kaulitz, il cantante dei Tokio Hotel... -.
Chiudo gli occhi, poi li riapro. Vedo che mi fissa immobile, con gli occhi sgranati. non riesco a capire se c'è rimasta male o se è semplicemente sorpresa.
- Jessica, se è uno scherzo sappi che non è divertente... - dice, seria.
- Non sto scherzando, Mikela... - dico, estraendo il cellulare dalla tasca dei jeans.
Faccio scorrere sul display il numero infinito di foto mie e di Bill insieme.
La vedo sorridere quando le passa davanti quella in cui io e lui ci baciamo. L' aveva scattata Tom.
- State bene insieme... - dice, sorridendo.
- Non... Ti piace Bill? - dico, guardandola negli occhi.
- No, tranquilla. A me stanno simpatici tutti quanti, te l' avevo già detto. Certo, Bill è figo... Non posso negarlo. Ma la sua voce mi colpisce più di ogni altra cosa. Sei fortunata, sai? - dice, asciugandosi gli occhi.
Piange? Perchè sta piangendo?.
- Mikela, perchè piangi? - dico, sporgendomi verso di lei per oservarla meglio.
- Non piango eprchè sono triste, lo faccio perchè sono contenta. Capisco solo ora il motivo per il quale eri tanto preoccupata, ci stavi male per tutta la lontanaza. Sappi che questo segreto lo terrò per me. Giuro su qualunque cosa che non lo dirò a nessuno... - dice, abbracciandomi.
- Grazie... - dico, accarezzandole la schiena.
- Jessica, non è che per caso mi faresti arrivare un autografo? Non pensare che io adesso diventi tua amica solo perchè sei la ragazza del cantante dei Tokio Hotel. Mi stavi già simpatica prima di sapere il tuo grande segreto... - dice, sorridendo.
- Tranquilla... Per l' autografo, ti farò sapere... - dico, sorridendo.
Mi sentivo libera. Mi ero sfogata con un' amica, dopo tanto tempo.
Mi sentivo leggera, forte, mi ero tolta un peso enorme. Mi aveva fatto davvero bene aprirmi emotivamente con Mikela.
- Mikela, domani hai impegni? -.
 
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Lullaby;
view post Posted on 26/1/2009, 21:49




Mikela si è dimostrata una ragazza molto matura ^_^
Tutto il contrario di quel Jack, che non mi piace neanche un po' -.-'
 
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~ Serenella ~
view post Posted on 27/1/2009, 21:14




Eccomi qui. Oggi ho voglia di scrivere, quindi posto un altro capitolo.

Mi guardava senza capire. Mi veniva da ridere perchè come situazione era davvero buffa.
L' aria era ancora tesa per via della mia confessione, ma in ogni caso il problema era diventato un altro.
- Certo che sono a casa. Perchè? - disse.
- Perchè Jack mi ha invitato a fare un giro. Ti prego, hi bosogno di supporto morale. Se ci prova con me, io non so davvero cosa fare. Ho detto a Bill che avrei saputo cavarmela egregiamente, ma adesso che ci ripenso sopra, non ne sono così tanto convinta... - dico, portandomi una mano allo stomaco.
Mi guardò, sorridendo.
- Jessica, se ci tieni ad avermi tra i piedi anche domani pomeriggio, non c'è problema. Ma fammi dire una cosa, almeno: devi parlarne con Bill. Se la cosa si dovesse fare più complicata devi cominciare a prendere seriamente in considerazione l' idea di parlare di ciò con lui. Magari è banale, però devi farlo. Si arrabbierà? Lascia che sbollisca la cosa e poi ne riparliate. Hai paura di perderlo? Manda a quel paese tutto il mondo e raggiungilo a Berlino! -.
Riamgno senza parole. La cosa che più mi colpisce è il fatto che tutto questo è la pura verità.
- Hai ragione. Però... Non è così semplice con Bill. Il fatto è che non voglio perderlo. Ci starei troppo male... - dico, abbassando lo sguardo.
- Credi davvero che Bill possa fare una cosa simile? Lasciarti perchè vai ad una festa? -.
- Non lo conosci Mikela... -.
- Per quanto ho letto... - dice, lasciando intendere il seguito.
- Puoi aver letto, comprato e sfogliato ogni singola rivista che lo riguardi. Ti dirò una cosa... Non sai niente. Leggendo quelle quattro stronzate scritte nei giornali non equivalgono nemmeno al quarto del quarto di quello che c'è da sapere su di lui... - dico, tutto d' un fiato.
- Ok, calmati, non prendertela con me adesso però. Mica sono stata così fortunata come te... - dice, sbuffando.
- Non è questione di essere fortunate o no Mikela! Qui è la mia vita che sta in gioco. Hai idea di come mi sentirei a perderlo davvero. Io ogni giorno sto male, ogni minuto passato lontano da lui mi rende irrequieta, stanca, triste, sola. Posso avere tutti gli amici che voglio, uscire tutte le sere, divertirmi e fare quello che mi pare... Ma senza di lui non farei niente! -.
Il mio sembra uno sfogo. Avevo bisogno di parlare con qualcuno, e Mikela è scesa dal cielo apposta per me.
Si alza dalla sedia, mi raggiunge e mi abbraccia. Delle lacrime cominciano a scendere bollenti e salate dai miei occhi, bagnano la sua maglia ma io subito non ci faccio caso.
Guardo fuori dalla finestra. Piove.
- Scusa, Mikela. Non volevo prendermela con te. Non ne ho il diritto, davvero, scusa... - dico, asciugandomi le lacrime.
- Non preoccuparti, Jess. E' normale, ti capisco, vai tranquilla. Dimmi un po'. Ma Tom com'è dal vivo? Scusa se te lo chiedo, ma visto che sei la ragazza di suo fratello ne approfitto per aggionrarmi un po'... - disse, sorridendo.
Istintivamente sorrisi anche io.
- Bhè, che vuoi che ti dica. E' un ragazzo semplice. Che poi bisogna vedere che cosa intende una persona per semplicità. Lui si definisce una persona semplice, nonostante abbia due macchine, due auto, e un' infinità di chitarre e cappellini. Si, i cappellini sono davvero tanti. Diciamo che se lui deve dirti che sei una stronza, una stupida, una bisbetica... Te lo dice senza secondi termini! -.

**************

- Bill, hai finito con quel computer. Mi serve! - dice mio fratello, dalla cucina.
- Ho quasi finito. Spedisco la mail a Jess e ti passo il portatile... - dico, scrivendo un po' più veloce rispetto a prima.
Rileggo ciò che ho scritto, inserisco il suo indirizzo che ormai so a memoria e clicco la casella di invio.
E- mail inviata.
- Ecco, ho finito... - dico, portando il portatile sul tavolo della cucina.
- Le hai scritto proprio tutto? Tutto tutto tutto? -.
- Tutto tutto. Tom, credi che mi dirà di sì? - dico, sedendomi su una sedia lì accanto.
- Credo di sì. Chi è che potrebbe dire di no di fronte a una richiesta simile? -.
 
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Lullaby;
view post Posted on 28/1/2009, 16:01




FORSE LA VUOLE SPOSAREEEEEEEEEEEE *.*
 
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~ Serenella ~
view post Posted on 28/1/2009, 16:14




Nooo, è troppo presto...O________O"
 
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rok1
view post Posted on 28/1/2009, 18:29




Peccato, me lo immaginavo già lui all' altare e la sua amata che arriva accompagniata dalle note di Alleluja dei Paramore!
 
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~ Serenella ~
view post Posted on 29/1/2009, 16:10




Chissà che delusione per voi...*-*

Non era tanto il fatto di essermi liberata di un peso troppo grande, ma il come, il modo con il quale ho agito.
Ho sempre saputo mantenere un segreto; i segreti erano piccole verità nascoste che io avevo accuratamente imparato a proteggere a costo di qualunque cosa.
Il fatto che io non abbia saputo mantenere il segreto mio e di Bill mi fa sentire strana, ma d' altra parte, di Mikela potevo benissimo fidarmi.
Ora sto cercando di trovare la versione meno cruda da infliggere a Bill, perchè certe cose vanno dette con molta cura e grazia.
Mikela è appena andata via, così ne ho approfittato per accendere il portatile.
Nella mia casella di posta elettronica c' erano tre mail per me: una di mia cugina dove annunciava la sua laurea in psicologia del lavoro, la seconda era di pubblicità, mentre l' ultima era di Bill.
Bill che mi ha inviato una mail? Non l' ha mai fatto in tutta la sua vita.
Mi affretto a leggerla.

Non chiedermi perchè sto scrivendo ciò che devo dirti in una mail perchè non lo so nemmeno io.
Durante questo periodo di lontananza ho riflettuto a lungo, mi sono spremuto il cervello, ma alla fine sono giunto a una sola conclusione: mi manchi.
Mi mancano le cose che facevamo assieme dopo che tu tornavi da scuola, quelle poche volte che io ero a casa e non impegnato in un tour oltre oceano. Soffro nel non poterti più abbracciare, vederti sorridere, baciarti.
Così ho avuto un' idea, smpre se tu sei daccordo: il prossimo weekend, che ne dici di passarlo qui a Berlino?
Forse avrei dovuto avvisarti prima e magari hai già degli impegni. Se è così dimmi te quando puoi. Se il problema è venire fino qui vengo io. Ma ti prego, ho bisogno di vederti.
Ti voglio bene, forse troppo.
Un bacio e un abbraccio.
Bill.


Rimango spiazzata di fronte al portatile. Lentamente sento le orecchie diventare bollenti, il sangue pulsarmi nelle tempie. E poi una lacrima, lenta e calda che scende dai miei occhi.
Una lacrima, due lacrime, fino a che non scoppio in un pianto senza sosta.
Lentamente mi accorsi di quanto mi mancava, di quanto sentissi tremendamente la sua mancanza, di quanto soffrissi per questa maledetta lontanaza.
Il prossima weekend ero più che libera e, se anche avessi avuto qualche impegno, sono certa che non sarebbe stato più importante dell' andare da Bill.
Non ho la forza per rispondere, così prendo in mano il cellulare e compogno il suo numero.
Uno squillo... Due squilli... Tre squilli... Risponde.
- Pronto? - dice.
- Bill, certo che vengo. Non avresti nemmeno dovuto dubitarne... - dico, senza nemmeno dire il mio nome.
Era certa che dalla mia voce avrebbe intuito tutto.
- Jess, non sai quanto sono contento. Allora ti spedisco subito il biglietto aereo e... -.
- Non c'è bisogno che mi spedisci il biglietto. Sono ancora in grado di intendere e di volere, quindi posso procurarmi quel maledetto biglietto anche da sola... - dico, scoppiando a ridere.
Lo sentii ridere e immaginai il suo volto che sorrideva. Mi mancava troppo.
- Come preferisci. A proposito, qui Tom mi tormenta e mi dice di salutarti da parte sua... - dice, mandando gentilmente a quel paese suo fratello.
- Salutalo da parte mia... - dissi, sorridendo.
- Certo, puoi contarci! A proposito, come vanno le cose a scuola? - dice, tornando serio.
- Benissimo, non ti preoccupare. Credevo peggio, invece ho già due nuove amiche... - dico.
Qesto era il momento perfetto per annunciare l' allegra notizia.
- Sono quelle che verranno con te alla festa di Jack? -.
Pronunciò il nome di Jack con tono duro e pacato. Evidentemente questa festa non gli andava molto a genio.
- SSi, esattamente. Poi sai, oggi Mikela è venuta a casa mia. E' davvero simpatica, una brava persona. E... -.
- E...? -.
- Le ho detto di noi. Ma io mi fido di lei, Bill. Non lo andrà a dire in giro. Fidati! - dico, alla velocità della luce.
- ... -.
- Bill, ci sei ancora? - dico, preoccupandomi.
- Jass, ma sei convinta di quello che dici? Come fai a esserne così certa se la conosci da tre giorni? - dice, serio.
- Bill, ci ho parlato. Mi ha promesso di non dirlo a nessuno. Puoi fidarti... Io l' ho fatto... -.
- Se ti fidi, mi fido anche io... -.
- Grazie -.
 
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rok1
view post Posted on 29/1/2009, 20:22




Mi sà che a Bill questo Jak gli stà su i capelli (annuisce come una stupida)
 
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146 replies since 19/1/2009, 16:40   1562 views
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