allora io vorrei scusarmi per l'emorme assenza ma purtroppo sto lavorando per mettermi i soldi da parte per la vacanza che voglio farmi, davvero chiedo scusa..spero di essere perdonata postando due capitoli e scusate ancora.
- Oddio Cla, non ci credo! - trillò Maddy battendo i piedi sul letto. Cla strinse a sé il cuscino e sorrise.
- Come ti invidio, andrai a Berlino con il tuo ragazzo... - disse lei con espressione sognante. - ...da soli... - precisò con un sorrisino furbo.
Maddy arrossì appena. - Si... - sussurrò portando altrove lo sguardo.
- ma da quanto state insieme te e Bill?- domandò Clarissa.
- un mese perché?- chiese innocentemente Maddy, lasciandosi andare sul letto.
- e non avete ancora….cioè…- tentennò l’amica cercando di far capire il suo concetto.
- ancora cosa?-
- dai su Maddy hai capito bene - incalzò ancora Cla.
- ah - pronunciò - veramente noi…- aggiunse imbarazzata.
- non lo avete ancora fatto?- domandò sbalordita Clarissa tutto d’un fiato - ma niente, niente? Cioè lui neanche ci prova?-
- bè lui si, ma sono io -
- Maddy te sei letteralmente pazza, cioè hai avuto per quasi una settimana Bill nel tuo letto e non avete fatto niente?-
- niente niente, no!- affermò abbassando lo sguardo e avvampando ancora di più in viso.
-ah allora avete fatto qualcosa- la stuzzicò ancora.
- e smettila Cla - disse Maddy scaraventando addosso all’amica il cuscino.
- no ora mi dici tutto - aggiunse Clarissa avvicinandosi all’amica.
- sei incorreggibile - scosse il capo Maddy - va bene però promettimi che non mi prenderai in giro -
- prometto tranquilla - disse curiosa.
Maddy prese un bel respiro e incominciò a ricordare quella sera.
Bill come al solito era entrato dalla finestra, e come al solito si era steso al suo fianco. Chiacchierarono per un po', poi si accoccolò fra le sue braccia. Bill lasciò scivolare una mano sul suo fianco e la tirò a sé ancora di più. La baciò, all’inizio dolcemente, poi con desiderio crescente. Lei percepiva il desiderio di Bill, sentiva la sua mano scendere sempre più giù, fino ad arrivare all’elastico del pigiama.
Maddy si bloccò con il racconto, riprendendo il cuscino per poi stringerlo a sé.
- e allora?- Clarissa era nervosa e attenta a ciò che la ragazza le stava raccontando - e dai vai avanti - insistette ancora.
-ehmm e poi sono corsa in bagno - concluse imbarazzata pressando il viso sul cuscino.
- no Maddy dimmi che non l’hai fatto - affermò esterrefatta Clarissa.
- si invece si, poi quando sono tornata mi ha chiesto scusa -
- oddio quell’altro, scusa di che? - sbraitò.
- Cla aiutami, sono una frana - si lagnò Maddy - ho paura che mi lasci, perché ogni volta che ci prova scappo, penserà che non lo desidero abbastanza, ma non è così è solo che… - si interruppe sconfortata.
- Calma Maddy è normale avere queste paure, ci sono passata anch’io - la tranquillizzò Clarissa - hai provato a parlarne con lui? - le chiese dolcemente.
- sei pazza, certo che no -
- e fai male, dovresti parlare con lui -
- no, non se ne parla proprio, aiutami tu, ti prego - la scongiurò ancora Maddy.
Le due amiche rimasero in silenzio a fissarsi.
- Allora fagli cambiare idea. Prendi tu l'iniziativa - le suggerì con aria cogitabonda.
- ma sei scema, io l’iniziativa?ma poi penserà che… - ripetè Maddy.
- Che la sua ragazza prova un briciolo di attrazione verso di lui. Vedrai come lo farai felice, con i ragazzi funziona sempre, te lo dico io che ne ho di esperienza - si vantò.
- per te è facile, non so da dove iniziare…cioè...come si fa? -
-è abbastanza elementare, tutto nasce con un semplice, unico gesto! - rispose maliziosa Clarissa.
- guarda che so come si fa, non sono scema fino a questo punto - si lamentò scocciata Maddy.
- sicura? Se vuoi ti faccio un disegnino - continuò Clarissa prendendosi gioco di lei.
- ma dai - sorrise Maddy spingendola per una spalla.
Le due ragazze continuarono a punzecchiarsi, scoppiando puntualmente a ridere, fino a quando la signora Diana dal piano di sotto le avvisò che aveva preparato per loro una calda tazza di tè.
- ma quando si abituerà alle usanze tedesche tua madre -
-che vuoi farci, è inglese nel sangue, alle cinque è l’ora del tè - sghignazzò Maddy alzandosi dal letto accompagnata dall’amica.
Nel frattempo poco più in là Bill era nella sua stanza intento a preparare tutto l’occorrente per l’imminente partenza.
- ho preso tutto?- si domandò fissando pensieroso, la piccola borsa posata sul letto - sembra di si -
- e questi vuoi lasciarli qui? - si intromise la voce di Tom spuntando nella stanza.
Bill si voltò di scatto, trovando il fratello con un espressione beffarda in viso e con in mano un pacco di preservativi.
- quanto sei scemo - disse Bill sfilandoglielo dalle mani.
- questi sono la prima cosa che devi mettere in borsa fratello, non si sa mai fra una pausa e un'altra - continuò Tom sghignazzando.
- non sei divertente - affermò scocciato chiudendo la cerniera della borsa.
Tom restò per qualche secondo in silenzio, a studiare il comportamento di suo fratello. Lo vedeva trotterellare da una parte all’altra della stanza, nel tentativo di sviare il discorso.
- ah mi sa che qualcuno in questa stanza è in astinenza, la piccola fragile Maddy si fa desiderare eh fratello? - tornò alla carica ancora una volta Tom.
- senti sono cose private - affermò ancora Bill per poi sbuffare.
- hey fratello, se hai qualche problema puoi parlarne, lo sai che in questo argomento sono molto preparato - disse ancora altezzoso.
- sei uno stronzo - imprecò il moro sedendosi sul letto.
- su racconta - lo incoraggiò sedendosi accanto a lui.
- non lo so Tom, stiamo benissimo insieme ma quando cerco di avvicinarmi un po’ di più a lei, scappa - lo informò incrociando le braccia al petto.
- cosa vuol dire scappa?- domandò stranito Tom.
- scappa nel vero senso della parola, l’ultima volta che ci ho provato è stato a casa sua, ti giuro credevo che fosse tutto perfetto, e poi…- lasciò in sospeso la frase.
- brutto segno - disse preoccupato Tom.
- cioè?- domandò allarmato - Ecco lo sapevo non mi desidera - affermò desolato.
- ma non è quello stupido, ma non riesci ad arrivarci -
- ma a cosa? -
- è vergine Bill - affermò tutto d’un fiato alzando di poco la voce.
- ah - esalò dopodiché Bill si ammutolì.
- non ci vuole mica uno scienziato per capirlo Bill, certe volte mi domando se sei realmente mio fratello -
- e che dovrei fare ora? - domandò senza dare importanza alla battuta del rasta.
- niente, tu ora non devi fare un bel niente...lascia che faccia lei la prima mossa ora -
- allora divento vecchio Tom -
- no tranquillo, ho alle spalle molte esperienze, quindi so come ci si comporta in questi casi -
- lo sai che ti dico? Questa volta hai ragione - sbottò all’improvviso Bill - se mi vuole come io voglio lei, questa volta dovrà prendere lei l’iniziativa - si alzò dal letto con espressione vittoriosa in viso.
- così si fa, fratello - aggiunse Tom.
- bene, ora è meglio se finisco di preparare tutto per domani, te esci stasera? - chiese.
- ma certo, io ho da fare - lo prese ancora in giro Tom prima di lasciare la stanza.
Finalmente il giorno tanto atteso dai due ragazzi arrivò, e Bill passò a prendere Maddy in tarda mattinata. Avrebbero avuto il servizio fotografico nel pomeriggio e Maddy era molto emozionata all’idea.
L’auto sfrecciava tra le strade, e i due ragazzi continuavano a stare in silenzio guardandosi di tanto in tanto.
- che hai? Sei nervosa? - domandò all’improvviso Bill spezzando quel silenzio continuando a guardare la strada dinnanzi a sé.
- io nervosa? Ma no tranquillo -
Ma cosa dici Maddy si vede lontano un miglio che sei nervosa, la punzecchiò la sua vocina interiore.
- tranquilla, vedrai che ti divertirai - la rassicurò lui, poggiando una mano sulla coscia della ragazza, e sorridendo.
Maddy spalancò gli occhi, fissando la sua mano che continuava a massaggiarle la gamba.
- posso aprire un po’ il finestrino? - domandò paonazza in viso.
- si fai pure - rispose lui spostando la mano sul volante.
Maddy nervosamente spinse il pulsante e il finestrino venne giù. Una brezza fresca entrò dal finestrino, alleviando quel senso di caldo che aveva avvolto la ragazza.
Il tragitto continuò tranquillamente e i due ragazzi arrivarono finalmente a destinazione.
Davanti a loro si presentava un grande prato con qualche albero spoglio a causa del grande freddo, il posto era completamente deserto, il servizio fotografico si sarebbe svolto in una villa abbandonata posta in fondo al viale.
Una graziosa villetta decorata in stile ottocentesco si presentava proprio al centro del grande piazzale.
Bill parcheggiò l’auto dinnanzi alla villa, e i due ragazzi scesero per poi avviarsi dentro.
Maddy continuava ad ammirare affascinata il posto, non le era mai capitato di trovarsi davanti un paesaggio del genere.
- wow Bill, qui farai il servizio fotografico? - domandò entusiasta, continuando a fissare la villa.
Bill le si avvicinò circondandole con le braccia, i fianchi.
- ti piace? - domandò, dolcemente all’orecchio della ragazza.
- si tantissimo, voglio proprio vederti all’opera oggi - rispose lei continuando ad ammirare il paesaggio.
Intorno non c’era nessuno ancora, ma Bill intravide l’auto di David parcheggiata poco più in là, e dedusse che fosse già dentro con tutta la troupe.
Dopo aver recuperato dal bagagliaio la sua borsa, si diressero all’interno della villa.
Un via vai di gente occupava l’enorme stanza allestita per il servizio, al centro erano stati posti alcuni divanetti neri, illuminati da alcuni riflettori montati in alto, una serie di fili, viti e aste ingombravano l’enorme stanza.
Maddy si guardava intorno curiosa, mentre Bill completamente a suo agio salutava il team.
- oh lì c’è David, vieni te lo presento - la invitò Bill avanzando con i passi, verso l’uomo che era intento a parlare con uno dei fotografi.
- Salve - si intromise fra loro Bill.
-oh Bill finalmente - esclamò il manager alla vista del ragazzo - sei in un ritardo pazzesco, corri a prepararti, Natalie è nel camerino che ti aspetta - lo informò sbrigativo.
- aspetta David volevo presentarti Maddy, Maddy lui è David - li presentò con un sorriso.
- si si certo piacere, ora datti una mossa Bill - affermò con una punta di rimprovero l’uomo, non badando molto alla ragazza.
- tranquilla all’inizio è un po’ scorbutico, ma poi si scioglie - le bisbigliò lui nell’orecchio, facendola sorridere.
- chi sarebbe lo scorbutico? - domandò David serio, mentre Bill si apprestava ad allontanarsi
- torno subito, tranquilla - le urlò voltando il capo, per poi sparire.
Maddy si guardò ancora intorno, mentre David di fronte a lei stava rileggendo alcuni documenti.
- se vuoi puoi sederti, ti faccio prendere una sedia? - le domandò all’improvviso posando lo sguardo sulla ragazza, che continuava a dondolarsi imbarazzata.
- dice a me?-
- oh suvvia, dammi del tu, comunque si dicevo a te - sorrise dolcemente incrociando gli occhi della ragazza.
- non si preoccupi..cioè, non ti preoccupare, posso restare anche in piedi -
- come vuoi - aggiunse lui riportando lo sguardo sui documenti.
La ragazza dopodiché iniziò a spostarsi guardandosi ancora intorno, quel mondo era totalmente una sorpresa per lei. Continuò ad allontanarsi esplorando quella grande villa, ormai era abbastanza lontana da quel caos che regnava nella stanza dove avrebbe avuto luogo il servizio.
All’improvviso si ritrovò di fronte ad una stanza, sulla parete vi era una targhetta con su scritto “camerino Bill Kaulitz”. Pensò di entrare ma alle sue spalle una possente voce la bloccò.
- dove crede di andare signorina -
Maddy si voltò spaventata, trovandosi di fronte un omone sul metro e novanta, forse anche di più. Era enorme e indossava una maglia nera abbinata ad un pantalone anch’esso nero. Aveva un espressione molto furiosa.
- eh volevo vedere Bill - disse con voce tremolante.
- come hai fatto ad entrare?ora ti riporto subito fuori - affermò l’uomo minaccioso afferrandole il polso.
- senta si sta sbagliando di grosso, non sono quello che pensa - cercò di spiegare la ragazza, mentre l’uomo cercava di trascinarla verso l’uscita.
- dicono tutte così - continuò l’uomo senza lasciare la presa.
- senta parli con Bill, io sono venuta qui con lui - stridette Maddy inutilmente.
- ah questa mi è nuova, non sapete più cosa inventare- la sminuì l’uomo stringendole ancora di più il polso.
- mi sta facendo male, razza di idiota senza cervello - urlò la ragazza cercando di liberarsi.
- signorina la smetta, mi sta facendo perdere la pazienza - disse l’uomo caricandosela sulle spalle.
-Bill, Bill - cercò di richiamarlo scalciando furiosamente.
Nel frattempo Bill era seduto sulla sua poltrona e Natalie stava completando il trucco, quando sentì delle urla provenire da fuori. Riconobbe subito la sua voce.
Si alzò di scatto dalla poltrona, spalancando la porta.
- Tobias che cazzo fai - imprecò il moro sul ciglio della porta.
L’uomo sentendosi chiamare si bloccò voltandosi, con ancora la ragazza sulle spalle.
- tranquillo Bill, la porto subito fuori, non so come si sia intrufolata qui -
- ora passerai dei guai seri se non mi metti giù - gli consigliò la ragazza, a testa in giù, risollevata nel sentire la voce di Bill.
- mettila immediatamente giù - ordinò avvicinandosi furiosamente - non posso allontanarmi un attimo che mi maltrattate la mia ragazza - aggiunse scocciato aiutando Maddy a scendere dalla spalla dell’uomo.
- scusami Bill non lo sapevo - si scusò l’uomo desolato.
Bill gli lanciò un occhiataccia, avvolgendo le spalle di Maddy con un braccio.
- tutto bene?- le chiese amorevolmente mentre lei si massaggiava il polso.
- si tranquillo - lo rassicurò lei.
- Tobias guarda cosa le hai fatto al polso, e cosa avresti fatto se non fossi intervenuto eh?- urlò isterico all’uomo.
-Smettila Bill - lo bloccò lei - ha fatto solo il suo lavoro - lo giustificò la ragazza, intenerendosi per l’espressione desolata che aveva assunto in viso il bodyguard.
- si ma a volte sono troppo protettivi - aggiunse ancora il ragazzo scocciato.
- mi scusi tanto signorina - Tobias demoralizzato le porse le sue sincere scuse.
- tranquillo, anch’io ho da chiederti scusa, ti ho dato dell’idiota senza cervello - scoppiò a ridere la ragazza cercando di spezzare quella tensione che si era creata.
- non importa -
- ora vieni con me in camerino, che è meglio - la trascinò via Bill.
- ma chi sei tu alieno? - scherzò Maddy notando solo adesso quanto fosse “diverso” Bill.
- sono sempre io - sorrise lui.
- mi piacciono i tuoi capelli, sono fighi - aggiunse ancora lei toccandoglieli- mi piace anche il trucco, sai avrei bisogno di qualche consiglio - aggiunse incrociando gli occhi del ragazzo.
Bill sorrise ancora.
- certo, ma ora andiamo prima che David chieda la mia testa su un piatto d’argento - affermò divertito prima di entrare nel camerino.
Nel camerino Natalie era intenta a riporre nel suo bauletto tutti i trucchi sparsi qua e là.
- ciao Natalie - la salutò cordialmente Maddy con un enorme sorriso.
- Maddy ci sei anche tu? Che bello rivederti cara - lasciò stare i trucchi per abbracciare la ragazza.
- si Bill mi ha invitato a seguirlo, ed eccomi qui -
- mi fa piacere -
- Adoro il trucco di Bill, sei bravissima - si complimentò con lei.
- grazie, adesso devo andare, per ora il mio lavoro è terminato - concluse la donna afferrando il bauletto dei trucchi e avvicinandosi alla porta - ci vediamo dopo - li salutò lasciandoli soli nel camerino.
- e ora che si fa? - chiese Maddy imbarazzata.
- niente, dovrei vestirmi - la informò lui.
- ma non sei già vestito? - domandò lasciandosi andare su una delle sedie che erano poste qua e là, nel camerino.
- no, non sono questi gli abiti per il servizio fotografico - aggiunse sfilandosi la maglietta.
Maddy si irrigidì, ammutolendosi davanti alla vista del suo petto nudo. Lui intanto si stava sfilando la cinta indifferente, mentre nella stanza non si sentiva volare una mosca.
- sei diventata silenziosa?- le domandò lui abbassandosi la cerniera dei jeans.
- cosa?- sobbalzò lei cercando di spostare lo sguardo dai suoi pantaloni - bè credo che dovresti sbrigarti - cercò di ricomporsi.
Prima che qui, qualcuno (me) abbia un infarto. Pensò cercando disperatamente di distrarsi.
Bill intanto nel modo più naturale possibile continuava a spogliarsi, sfilandosi definitivamente l’indumento.
Nooooooo!!!!!! Urlò la sua voce interiore, mentre la ragazza si portava al viso entrambe le mani. Il suo sguardo era nuovamente finito sul ragazzo.
- Maddy tutto ok? - si preoccupò lui ormai in boxer.
-oh certo che si - rispose lei cercando di rimanere più calma possibile.
Maddy sentiva uno strano senso di bruciore dentro di sé, non capiva più niente. Lui le sorrise afferrando il pantalone che avrebbe indossato. Il desiderio di averlo fra le sue braccia, aumentava sempre di più.
Intanto continuava ad ammirarlo, lo spiava. Lui con solo addosso i boxer, mentre cercava di infilarsi i pantaloni.
Maddy lo stai guardando, e proprio lì, ammettilo, la stuzzicava la vocina.
- no non sto guardando - imprecò ad alta voce senza neanche rendersene conto.
- cosa non stai guardando? - domandò stupito Bill coprendosi finalmente con il pantalone le sue parti basse.
-io? niente - rispose sbrigativa lei giocherellando con una ciocca di capelli.
Bill fece spallucce, e dopodiché continuò a rivestirsi.
- ho finito -
- eh meno male - sussurrò a bassa voce lei.
-cosa?-
- oh niente, andiamo - sobbalzò dalla sedia in fretta raggiungendo la porta. Doveva prendere una boccata d’aria, in quel piccolo camerino si sentiva soffocare.
- Maddy ma sei sicura di stare bene?- domandò ancora lui per l’ennesima volta, richiudendo la porta alle sue spalle.
Maddy annuì nervosamente, per poi incamminarsi con lui al suo fianco.
- ok, ora trovati una sedia, e non cacciarti nei guai, finisco il servizio e poi ce ne andiamo -
Maddy annuì ancora una volta senza pronunciare alcuna parola.
- brava, a dopo allora - disse prima di tirarla a sé e baciandola appassionatamente, fino a quasi toglierle il respiro.
Ma vennero interrotti dal richiamò scocciato di David, lui la lasciò andare e dopo un sorriso corse verso il manager, che con accanto il fotografo gli indicava cosa avrebbe dovuto fare.
Maddy cercò di sistemarsi in un punto dove poteva ammirarlo in tutta la sua bellezza. Bill si lasciò andare, dando il meglio di sé davanti all’obbiettivo. Lei lo osservava curiosa, era così diverso dal Bill che le stava accanto, non l’aveva mai visto prima di allora, in quelle vesti.
Bill intanto continuava ad assumere sempre una posizione diversa, il fotografo era contento, e continuava ad indicargli come si doveva muovere.
Dopo moltissimi scatti, decisero di fermarsi, lui corse subito verso Maddy.
- come sono andato? - le chiese entusiasta.
- devo ricredermi, sei davvero bravo - lo prese in giro avvolgendogli il collo con le braccia.
- oh grazie tante signorina - scherzò lui avvicinando la fronte alla sua - ti stai annoiando? -
- ma che scherzi, mi diverto a guardarti lavorare -
- dici sul serio? -
La guardò negli occhi curioso, studiandola.
- ma certo, scemo - le sorrise posando poi le sue calde labbra su quelle di lui.
- Bill dai su, si ricomincia -si intromise ancora David interrompendoli.
-dai su vai - lo spinse via lei.
La troupe continuò a lavorare fino alle otto e mezza di sera, ma David e Natalie andarono via prima degli altri. E mentre li altri smontavano tutta l’attrezzatura, Maddy se ne stava in un angolo ad attendere Bill, che era corso in camerino a cambiarsi, in compagnia di Tobias. Aveva preferito chiacchierare con l’uomo piuttosto che rivederlo in boxer per un’altra volta.
Bill poco dopo fece il suo ingresso, con i suoi soliti jeans e il giubbino di pelle, aveva i capelli lisci sulle spalle, e mentre si avvicinava a lei, era intento ad indossare un capellino.
Maddy scherzava con Tobias, era così bello vederla ridere, pensò il ragazzo a pochi passi da lei.
- allora andiamo?- le domandò ormai vicino.
-hai già finito? Wow hai superato te stesso - affermò sarcastica lei continuando a sorridere.
- non ci ho messo tanto - si difese lui.
- ah no? Tobias da quanto parliamo noi? Più di mezz’ora vero?- domandò voltandosi verso il bodyguard.
- ma non è vero - ribattè ancora contrariato Bill mentre Tobias scoppiò a ridere.
- io ci metto molto meno di te, e sono una ragazza - precisò.
- dobbiamo polemizzare ancora? - le chiese scocciato.
- oh no tesoro mio, ora possiamo andare - disse dolcemente afferrandogli la mano.
-bene, bè ciao a tutti e grazie - alzò di poco la voce per farsi sentire da tutti prima di lasciare la stanza.
- ciao Tobias, è stato un piacere - affermò Maddy prima che Bill la trascinasse via.
- il piacere è stato tutto mio signorina - urlò a sua volta l’uomo.
- Maddy, chiamami Maddy - ritornò indietro lei.
Tobias sorrise - ok Maddy -
- Maddy ti sbrighi - la richiamò Bill sul’uscio della porta.
- si arrivo - disse alzando la mano in segno di saluto ancora una volta.
Dopodiché strinse la mano del ragazzo, e insieme si avviarono verso l’auto.
- sei stanco? - le domandò lei.
- un po’, ma mi sono divertito tanto oggi - rispose lui azionando il telecomandino dell’auto.
- anch’io - disse lei con un sorriso allegro avvicinandosi alla portiera.
- mi fa piacere - la informò aprendo la portiera - che ne dici se rimaniamo a Berlino a dormire?mi sembra un po’ troppo tardi per metterci in viaggio - le propose.
Maddy sgranò gli occhi, smettendo di respirare per alcuni secondi, dopodiché ingoiò il groppo che le si era formato in gola e disse.
- non saprei Bill, adesso a quest’ora dove lo troviamo un albergo -
- oh no nessuno albergo, io e Tom abbiamo comprato una casa non molto lontano da qui - sorrise lui inarcando il sopraciglio destro.
Prendi tu l’iniziativa.All’improvviso la voce di Clarissa assalì la mente della ragazza.
- no, no non sono pronta - scosse la testa decisa.
Bill assunse un espressione interrogativa sul viso - Maddy pronta per cosa? -
- l’ho detto ad alta voce?- domandò preoccupata.
- già, cos’hai ti vedo strana oggi - constatò per poi ritornare alla domanda che le aveva posto - allora? Che facciamo?-
Si, digli di si! Santo cielo Maddy è l’occasione giusta!Maddy continuava a sentire la voce di Clarissa, come se l’amica fosse davvero accanto a lei.
-si! - disse decisa senza pensarci.
- ok chiamo Tom, lo avviso che non torno a casa - prese subito al balzo la palla Bill cercando fra le tasche il cellulare. Continuava a tastarsele, senza trovarlo.
- Bill ci vuole molto? -
- non trovo il telefono, l’ avrò lasciato dentro, aspettami qui, lo recupero e andiamo via - l’avvisò spostandosi dall’auto.
- non se ne parla proprio, vengo con te, ho paura qui tutta sola - lo informò seguendolo e afferrandogli la mano.
I due ragazzi rientrarono ancora una volta nell’enorme villetta, la troupe era ancora intenta a smontare l’attrezzatura, ma nessuno si accorse della loro presenza.
- sicuramente è nel camerino - dedusse Bill trascinandosi dietro Maddy fino al camerino.
Non appena dentro, il ragazzo cominciò a cercare ovunque.
- qui non c’è, ma dove l’ho messo - disse continuando a cercare.
- eh sbrigati che fa anche freddo qui - disse impaziente sbattendo un piede sul pavimento.
- un attimo Maddy, sto cercando non lo vedi? Potresti anche aiutarmi -
Maddy sbuffò per poi mettersi anche lei alla ricerca del cellulare, continuarono a perlustrare la stanza fino a quando un blackout improvviso bloccò entrambi. Il buio più totale era sceso nella stanza.
-cazzo succede?-
- Bill non vedo niente - si lamentò Maddy.
- e ci credo, è buio -
- ma dove sei? -
- aspetta non muoverti, rimani dove sei, ti raggiungo io -
- eh muoviti - si agitò ancora lei.
- aspetta arrivo, pure il blackout ci voleva, sfiga di merda - imprecò il ragazzo muovendosi con calma nel buio, allungando le braccia, ma le sue dita sfioravano solo il vuoto. Fece qualche passo ancora avanti, ma qualcosa lo bloccò, facendolo capitolare per terra, e provocando un rumore assordante.
- aiuto! Bill - urlò spaventata la ragazza, sentendo i battiti del suo cuore accelerare.
- Maddy calmati, sono stato io - disse dolorante cercando di rialzarsi.
- come tu?che cazzo stai facendo Bill? non sei divertente, non è il momento di giocare, muoviti!- gli ordinò cercando di far tornare il respiro regolare.
- ti sembra che mi stia divertendo - disse ormai in piedi, massaggiandosi la schiena.
Ma d’improvviso la luce tornò ad illuminare la stanza, facendo sospirare di sollievo i due ragazzi.
- eccolo - esultò entusiasta Bill, sventolando il cellulare su una mano.
- bene, ora ce ne possiamo andare? - chiese sbrigativa lei.
- si andiamo -
Frettolosamente si avviarono verso l’uscita, nella villa regnava il silenzio più assoluto, ma in quel momento nessuno dei due se ne preoccupò.
- Maddy non si apre - la informò lui davanti alla porta.
- come non si apre? Scusa spostati lascia fare a me -
Maddy si parò davanti a Bill tirando con tutte le sue forze la maniglia. Ma i suoi sforzi furono vani, la porta non si apriva.
- Bill ho una brutta sensazione - affermò preoccupata.
- cioè? -
- vieni con me -
Bill senza dire nient’altro la seguì. Maddy si spostò fino all’enorme stanza dove qualche ora prima aveva avuto luogo il servizio fotografico. Era completamente deserta.
Nessun uomo della troupe era nei paraggi.
- se ne sono andati tutti - si guardava intorno preoccupata, eppure l’attrezzatura era ancora lì, pensò la ragazza.
- ma non è possibile - aggiunse lui portandosi una mano alla fronte.
- credo proprio di si - affermò rassegnata la ragazza.
- calma, abbiamo questo - le mostro il cellulare - basta chiamare David, è tutto sotto controllo tranquilla - la rassicurò lui, scorrendo dopodiché sulla tastiera, la rubrica.
- oh no questo non ci voleva - impallidì Bill fissando il cellulare.
- cosa? David non risponde? - le si avvicinò lei spalancando gli occhi.
- oh non è questo - aggiunse ancora senza spostare gli occhi dall’aggeggio.
- dai qui - glielo sfilò dalle mani Maddy - oh no pure scarico!Bill ma come puoi essere così stupido - si lagnò ormai disperatamente - ho tutta la situazione sotto controllo eh? - affermò rabbiosamente contro il ragazzo.
- che colpa ne ho io?! -
- se non fosse stato per questo cellulare, adesso non ci ritroveremmo in questa villa mezza abbandonata - lo accusò lei.
- ah adesso sarebbe mia la colpa - urlò lui sdegnato.
- e di chi se no -
- se solo tu non mi avessi seguita, forse ora non saremmo chiusi qui - l’accusò lui a sua volta.
- osi dare la colpa a me? Bill non te lo permetto - urlò la ragazza di fronte a Bill.
- mi permetto invece - continuò lui fissandola nelle iridi.
- fottiti Bill - affermò la ragazza allontanandosi dal ragazzo, prendendo posto su uno dei divanetti usati per il servizio fotografico.
Bill fece lo stesso, sedendosi anche lui, non degnandola di uno sguardo.
Il silenzio più assoluto regnava tra loro.
Maddy avvolse con le braccia le ginocchia per ripararsi dal freddo -fa pure freddo -disse tra sé e sé.
Bill continuava a non parlare, all’improvviso si sfilò il giubbino avvicinandosi a lei, e infine glielo posò delicatamente addosso.
- mi dispiace - sussurrò Bill dolcemente abbassando gli occhi.
Breathe you inMaddy sospirò affranta, poi sbuffò. Si strinse nel giubbotto di Bill che però non migliorava molto la situazione e solo allora realizzò: era da sola con Bill e volente o nolente avrebbero passato la notte insieme. Che avrebbero fatto?
Scema, questa è la tua occasione! Vuoi stare a contarti i peli? berciò petulante la sua Clarissa personale.
No, anzi, contali a lui, magari gli piace pure!Maddy sgranò gli occhi.
- Zitta tu! – disse infastidita. Un secondo dopo si ricordò che parlare ad alta voce non era mai consigliabile.
- Maddy non stai molto bene oggi – disse infatti Bill voltandosi verso di lei. Lei sbuffò un’altra volta e lo guardò: anche se era struccato, anche se non aveva i capelli acconciati, anche se era vestito con banali pantaloni e una banale maglietta era da mozzare il fiato ugualmente. Lei lo aveva conosciuto così ed era di quel Bill che si era innamorata, non del divo che cantava sui palchi di tutta Europa.
Vuoi perderti in considerazioni amletiche o preferisci darti una mossa? Sta aspettando che dici qualcosa, se non lo hai notato.Lei allungò una mano verso il suo viso la posò su una guancia, sorridendo.
- Scusami, questa storia mi ha un po’ sfasata – si giustificò posando poi la testa sulla sua spalla. Bill l’abbracciò e posò un bacio tra i suoi capelli.
E buonanotte…cantilenò Clarissa.
Maddy spazientita sollevò la testa e, evitando per un pelo di andare a sbattere contro il suo mento, lo baciò con più trasporto del solito, avvolgendo le braccia intorno al suo collo. Si separarono dopo qualche minuto unicamente perché i loro polmoni protestavano per l’assenza di aria.
- Se questo è il tuo modo di chiedermi scusa dovremmo litigare più spesso – sussurrò Bill con un sorriso furbo.
Se arrossisci ti picchio, la minacciò Clarissa nell’orecchio, ma Maddy ormai non la sentiva più. Stirò anche lei le labbra in un sorriso e fece scivolare la mano sul suo collo. Quel collo bianco, sottile… Arrossì scendendo per posarvi sopra timidi baci, lentamente, sempre più in basso, mentre la sua mano sollevava appena la maglia per accarezzargli la pelle liscia.
Bill dal canto suo non riusciva a capire le sue intenzioni. Sembrava più disposta del solito, ma non sapeva ancora cosa aveva in mente Maddy, inoltre si stava verificando un piccolo problemino nelle parti basse molto, molto imbarazzante.
- Ehm… Maddy? –
- Che c’è? – chiese guardandolo impaurita. Ecco, lo sapeva che lei era imbranata, non doveva dare retta a Clarissa, ma che le era saltato in mente?!
Bill vide la sua espressione preoccupata e si pentì di averla fermata. Ma si, meglio godersi il momento, si disse. Sorrise appena, scuotendo il capo.
- Niente – disse, poi la baciò di nuovo. Portò le mani dietro la sua schiena e la spinse a stendersi sul divanetto, scivolando sopra di lei.
Maddy sentì qualcosa agitarsi dentro mentre le mani di Bill diventavano più rudi sulla sua pelle e le sue labbra si facevano più violente sulle sue. Un fuoco che avvampava dentro, che aumentava ad ogni tocco, ogni carezza e bacio, e che la spingeva a desiderarlo ancora di più, a volerlo interamente. Che stupida che era stata a pensare a quanto fosse inesperta. Il suo corpo agiva da solo, spinto dalle sue pulsioni. Gli sfilò la maglia, separandosi dalle sue labbra solo il tempo necessario e la gettò da qualche parte a terra. Percepì la pelle di lui accapponarsi e lo strinse, baciandogli la spalla ossuta.
Bill sollevò le labbra dal suo collo e la guardò, affondando le dita nei suoi capelli.
- Maddy – disse ansimando, il petto che si sollevava e si abbassava velocemente. – Sei…sicura? – chiese mordendosi il labbro.
- Si – rispose senza pensare.
Si sorrisero e Maddy avvertì le mani di Bill liberarla dagli indumenti.
Presto sarebbero stati uno solo. Presto non avrebbe più saputo dove finisse il proprio corpo e dove cominciasse quello di Bill.
Si liberarono insieme degli ultimi vestiti, muovendosi sul divano scricchiolante.
- Ti amo – sussurrò Bill vicino al suo orecchio.
Poi sentì qualcosa dentro di lei lacerarsi.
Smise di respirare, emettendo un suono strozzato che le morì in bocca.
Fu come se una scarica elettrica si concentrasse in un unico punto, come se mille aghi sottili la trafiggessero nella stessa zona colpendo però mille punti diversi.
Affondò il viso nella spalla fredda di Bill e si concentrò sul suo odore fresco, respirandolo a fondo, per dimenticare il dolore che la attraversava sottoforma di mille impulsi elettrici.
Sentì Bill mormorarle qualcosa all’orecchio e nello stesso frangente muoversi lentamente su di lei. La sensazione bruciante di prima scemò lentamente; si dissolse, spazzata via da un piacere dolce, appagante, che le faceva apparire tutto completo.
Lo strinse a sé con le braccia, con le gambe, con ogni fibra di se stessa, come per accertarsi che fosse veramente suo, che non fosse solo un sogno. Aveva la mente vuota, occupata solo dalla consapevolezza di non avere più nulla da temere, nulla da nascondere. Tutto di lei gli apparteneva, ormai.
Si baciarono, gli occhi chiusi, le pelli calde che sfregavano tra di loro.
Gli ultimi gemiti morirono nei loro baci e Bill scivolò al suo fianco. Quando il calore del suo corpo le venne a mancare sentì una spiacevole sensazione di freddo. Si sentì incompleta.
Normalmente si sarebbe vergognata di stare nuda accanto a Bill. Solo il giorno prima avvampava e voleva scappare solo se lo vedeva senza maglietta, invece in quel momento non provò niente di tutto questo. Non aveva niente di cui vergognarsi, ormai gli aveva dato tutto. Quel pensiero la fece sorridere e la riempì di così tanta gioia che temette di scoppiare.
- Hai freddo? – le chiese Bill abbracciandola e baciandole uno zigomo.
Maddy scosse la testa, il sorriso ancora fermo sulle labbra.
- No, sto bene -
Doveva diglielo, perché era sicura. Se ne sarebbe pentita cinque secondi dopo, lo sapeva, ma non importava.
- Bill – lo chiamò, mentre con una mano stringeva la pelle consumata del divano.
- Mhm? –
- Ti… ti amo. Tantissimo – confessò. Non era stato difficile, anzi, dirlo era stato liberatorio.
Sapeva da tanto di amarlo, se ne era resa conto quando la paura di non averlo più nella sua vita si era materializzata davanti ai suoi occhi, ma qualcosa la bloccava. Ora che non aveva più niente da nascondergli doveva dargli anche il suo cuore.
Bill sorrise contro la pelle del suo collo.
- Anche io - le sussurrò per poi stamparle un dolce bacio.
Tokio hotel SacredLa mattina dopo per Maddy fu una di quelle giornate da iniziare col sorriso.
Una di quelle giornate dove ti sembra tutto così incredibilmente bello, così incredibilmente perfetto.
E tutto questo, perché lei era stretta fra le braccia di colui che amava con tutta se stessa, e non le importava dov’era, perché tutto quello che c’era intorno a loro, magicamente assunse tutt’altro aspetto.
Aveva paura di aprire gli occhi, aveva paura che tutto quello che era successo fosse stato solo un sogno, e che una volta che avrebbe aperto gli occhi, si sarebbe ritrovata nella sua camera.
Ma non appena sentì la calda stretta di Bill al suo fianco, capì che era tutto reale.
Sorrise felice, e con ancora gli occhi chiusi si voltò verso di lui per abbracciarlo ancora più forte. Lui si mosse appena lasciando scivolare le sue dita, delicatamente sulla schiena della ragazza.
- sei sveglio? - le domandò lei aprendo gli occhi appena.
Bill mugolò qualcosa sfiorando ancora la bianca schiena della ragazza, neanche lui aveva voglia di aprire gli occhi.
- dormi amore, non è ancora giorno - le sussurrò respirando l’odore dei capelli della ragazza.
- ma cosa dici Bill, è giorno - rise Maddy stringendosi a lui, solo così non riusciva a sentire freddo - apri gli occhi - gli suggerì.
Bill si scansò da lei solo di qualche centimetro, spalancò gli occhi ritrovandosi il viso di Maddy vicinissimo al suo, si fissavano in silenzio, emozionati.
Poi lui sorrise, posando le sue labbra calde su quelle di lei, perdendosi in quel bacio, che sapeva di nuovo, di fresco…che sapeva d’amore.
Dell’amore vero, quello con la A maiuscola, quello che Maddy provava per la prima volta, quello che sognava da sempre.
Bill era l’amore.
Intanto lui col suo peso era su di lei, continuava a baciarla. E lei chiuse gli occhi abbandonandosi alla sua stretta, e poggiando la testa indietro. Sentiva ancora quella sensazione, il suo odore, il suo respiro affannoso.
- dai Bill dobbiamo rivestirci -
Ma lui non voleva sentire ragione, continuava a darle piccoli baci sul collo, creando in lei brividi - così mi fai il solletico - aggiunse ancora lei ridendo.
- ti mangio tutta - scherzò lui portando le sue mani fra le sue cosce.
Maddy continuava a ridere, fino a che un rumore proveniente dal corridoio della villa, la fece irrigidire.
- cosa c’è? - le domandò lui alzando il capo.
- ho sentito un rumore - rispose lei tendendo l’orecchio ancora di più.
- sarà stato il vento - sorrise lui furbo, per tornare all’attacco.
Ma Maddy non riusciva più a rilassarsi, non era il vento il rumore che aveva appena sentito, e ne ebbe la conferma un istante dopo, quando sentì il vociare di qualcuno.
- Bill sono arrivati - lo interruppe ancora scivolando via da lui - muoviti vestiti - disse sbrigativa recuperando dal pavimento i suoi indumenti.
Intanto le voci si facevano più vicine, erano quasi vicino alla porta d’entrata. La troupe era tornata per lo smantellamento dell’attrezzatura.
- sbrigati lumaca - lo riproverò divertita lei, infilandosi i jeans.
- ho quasi finito - la rassicurò lui infilandosi goffamente le scarpe
Stavano per entrare, le chiavi erano già infilate nella toppa della porta.
- finito, andiamo - dissero insieme, per poi scoppiare a ridere - shsss! O ci sentiranno - bisbigliò lui divertito portandosi l’indice davanti alla bocca.
Maddy acconsentì, ricomponendosi, lui le tese la mano che lei prontamente impugnò.
- rifugiamoci nel camerino -
Lei lo seguì senza battere ciglio, Bill chiuse la porta, e dopo essersi accertati che gli uomini fossero entrati, sgattaiolarono come due ladri, velocemente verso l’uscita.
Non appena Maddy posò il piede fuori dalla porta, allargò le labbra in un sorriso guardandosi indietro per un ultima volta. E non le importava più di essere vista, si fermò per alcuni secondi con lo sguardo rivolto verso quella villa.
Il vento freddo le scompigliava i capelli, socchiuse gli occhi respirando quell’aria fino in fondo. In quel momento non le importava cosa il futuro le avrebbe riservato, in lei non c’era posto per le preoccupazioni, doveva rimanere tutto positivo per ricordare per sempre una notte speciale: la notte, che aveva fatto per la prima volta, l’amore.
- un giorno ci ritorneremo - le sussurrò lui nell’orecchio comparendo alle sue spalle, e circondandole i fianchi con le braccia amorevolmente.
*************
Nei giorni seguenti Bill e Maddy passarono ancora molto tempo insieme, felici e innamorati più che mai.
E in quel momento era uno di quei giorni, insieme mano nella mano si apprestavano a raggiungere la porta di casa di Bill.
Si sorridevano complici, mentre lui infilava la chiave nella serratura.
Non appena dentro incominciarono a baciarsi con passione, lui le sfilava via la maglia gettandola sul divano.
- Sicuro che siamo soli? - domandò bloccandosi, all’improvviso Maddy col respiro corto.
- Certo, tranquilla - la rassicurò lui con un sorriso, per poi tornare a baciarla.
Lei si rilassò spostando le sue mani sulla cinta di lui e incominciando a salire i primi gradini della scala, che portavano al piano superiore.
Ma all’improvviso.
- ciao Maddy - la voce di Tom risuonò nelle loro orecchie facendo allontanare Maddy dalle labbra di lui.
Il rasta tranquillamente dopo aver salutato si lasciò andare sul divano recuperando il telecomando della tv.
- Lui che ci fa qui? - domandò stizzita la ragazza mentre Bill fulminava con lo sguardo la figura di suo fratello comodamente adagiato sul divano a gustarsi un ridicolo programma televisivo.
- Tu vai di sopra, a lui ci penso io! - rispose Bill tranquillizzandola.
Maddy acconsentì e con le gote rosse salì gli scalini.
Bill aspettò che Maddy scomparisse oltre le scale per poi avvicinarsi al fratello.
- Tom - lo richiamò alle sue spalle.
Il rasta scocciato voltò il capo - cosa vuoi? -
- Cosa voglio? - ripetè sdegnato il moro - si può sapere che ci fai qui? - chiese ancora.
- Guardo la tv - rispose Tom.
Bill cercò di mantenere la calma, anche se il comportamento del fratello lo stava irritando, e non poco.
- Senti Tom, come hai ben visto c’è Maddy stasera da noi - disse con calma.
- E bè? -
Bill strinse forte i pugni con rabbia.
- Devi sparire - gli urlò vicinissimo ad un orecchio.
- Che cazzo ti gridi - affermò allontanandosi infastidito - sto aspettando Georg, lo sai che quello è un eterno ritardatario - lo informò con calma.
- Aspettalo fuori - urlò ancora Bill afferrando dall’attaccapanni la sua felpa e gettandogliela addosso.
I due fratelli si guardarono in cagnesco non pronunciando alcuna parola.
- Sto aspettando - sbottò Bill impaziente battendo un piede sul pavimento.
- E va bene - acconsentì dopodiché sbuffando Tom per poi infilarsi l’enorme felpa e raggiungere la porta - Scopare in macchina no eh? - borbottò prima di abbandonare la casa.
Samantha Fox- Touch MeBill non badò a quella provocazione, fiondandosi subito al piano superiore dove Maddy lo attendeva con impazienza.
Si diresse deciso in camera sua, dove sapeva con certezza che l’avrebbe trovata lì.
Aprì la porta, ispezionando ogni centimetro della stanza.
- Maddy - la chiamò non trovandola.
- Arrivo subito - rispose la ragazza oltre la porta del bagno della stanza.
Bill sfregò le mano entusiasta e si iniziò a sfilare i pantaloni e la maglia, sedendosi comodamente sul letto.
Maddy non si fece attendere molto, sbucando all’improvviso con solo addosso l’intimo.
- è andato via? - chiese avvicinandosi sensualmente a lui.
- Si, l’ho mandato via - le rispose lui ammirando il suo corpo, mentre lei era sempre più vicina.
- Bene - gli sussurrò spingendo il suo petto e adagiandosi su di lui.
Si guardarono, lui con gli occhi divertiti, furbi, sorrideva mentre lei iniziava a sfiorargli il petto con un dito. Maddy continuava a provocarlo mentre lui rimaneva immobile e giocava col suo piercing, fino a quando Bill invertì le posizioni ritrovandosi addosso alla ragazza.
Maddy sorrideva divertita mentre lui iniziava a baciarle dolcemente il collo e lei gli accarezzava i capelli.
La mano di Bill scendeva lenta, morbida, delicata, piacevole, si fermava sul bordo delle mutandine di lei, allargò l’elastico per poi sfilargliele.
Scendeva con le mani sempre più giù, fino a farle il solletico fra le sue gambe, l’accarezzava lento fino a quando Maddy si abbandonò a lui.
*******
Il sole era alto nel cielo quando Maddy spalancò gli occhi, con ancora il braccio di Bill attorno al suo addome.
Sorrise radiosa, spostando delicatamente il braccio di lui, Bill si mosse appena e senza svegliarsi si voltò dall’altra parte del letto.
La ragazza recuperò dal pavimento la maglia del ragazzo e le sue mutandine, per poi infilarsele.
A piedi scalzi abbandonò la stanza avviandosi al piano inferiore, intenzionata a preparargli la colazione.
Nella cucina, iniziò a cercare fra gli scaffali l’occorrente.
- Allora lo zucchero, vediamo un po’… - affermò intenta a cercare il barattolo di zucchero.
- Lo trovi in alto a destra, il primo scaffale - irruppe una voce alle sue spalle facendola sobbalzare.
- Tom mi hai spaventata - disse lei voltandosi e ritrovandosi il viso di Tom davanti.
- Scusa non volevo - si scusò lui recuperando il barattolo dello zucchero e porgendoglielo.
- Grazie - ringraziò imbarazzata, e ricordandosi solo in quel momento di essere poco vestita.
- E di che - disse lui con non curanza adagiandosi sull’isola della cucina e armeggiando fra le mani il cellulare.
Maddy frettolosamente preparò la macchinetta del caffè, spiando di tanto in tanto il rasta con la coda dell’occhio.
- Vuoi anche tu il caffè? - gli domandò titubante.
- Oh no grazie, devo fare una doccia e andare via fra un po’ - rispose lui non staccando gli occhi dall’aggeggio elettronico.
- Dove posso trovare un vassoio? - gli domandò.
- Uh che carina, gli porti la colazione a letto a quel scansafatiche - affermò incrociando gli occhi della ragazza.
Maddy sentì le guance prendere fuoco, sentendosi sprofondare in un senso di imbarazzo.
- Comunque lo trovi in basso a sinistra - la informò sorridendo - Io vado a fare la doccia, ci vediamo Mandy - la salutò allontanandosi.
- Sono Maddy - borbottò lei accasciandosi verso lo scaffale.
All’improvviso un terribile dolore la immobilizzò facendole emettere un suono strozzato.
- Tutto bene? - si preoccupò il rasta bloccato dal lamento della ragazza - Hey - la richiamò avvicinandosi a lei e inginocchiandosi - Cos’hai? - domandò ancora allarmato, mentre lei non rispondeva rimanendo col capo chino.
- Maddy chiamo Bill aspetta - la rassicurò cercando di alzarsi.
- No è passato - lo bloccò lei per un braccio ansimando.
- Sicura? -
- Certo, tutto ok - lo rassicurò alzandosi aiutata da lui.
- Vieni siediti un attimo - le consigliò Tom aiutandola a raggiungere una sedia - Ti prendo un bicchiere d’acqua - aggiunse adagiandola sulla sedia.
- Grazie Tom -
- Ecco prendi - le porse il bicchiere d’acqua, che Maddy deglutì tutto d’un sorso - Va meglio? -
Lei annuì posando il bicchiere sul tavolo e massaggiandosi con l’altra mano il fianco.
- Oddio il caffè - squittì all’improvviso la ragazza notando il liquido fuoriuscire dalla macchinetta - Guarda che guaio - si rimproverò notando il disastro che aveva combinato.
- Ecco perché andate d’accordo, ora capisco tutto - disse Tom scoppiando a ridere.
- Scemo - affermò stizzita lei incrociando le braccia, mentre Tom continuava a ridere divertito - Ora pulisco tutto - aggiunse.
- Lascia stare, ora posso andare? - chiese lui.
- Certo vai - lo liquidò lei cercando di rimediare al danno fatto - Ah Tom - lo bloccò ancora.
- Cos’altro c’è? -
- Per favore non raccontare di questo episodio a Bill, sai non voglio che si preoccupi -
Tom rimase a fissarla pensieroso - Va bene - acconsentì per poi sparire oltre la cucina.
*************
LullabyLa chiesa era gremita di gente, tutti ansiosamente aspettavano lei.
Bill emozionato nel suo completo elegante continuava a fissare l’entrata della cappella.
C’erano tutti, Tom al suo fianco, per la prima volta aveva indossato una giacca e non aveva indossato per l’occasione il suo inseparabile cappello.
Finalmente l’organo attaccò a suonare la marcia nuziale, tutti avevano gli occhi lucidi, la signora Diana non la smetteva di piangere non appena la sua bambina, accompagnata da suo padre, faceva il suo ingresso nella Cappella.
Bill rimase estasiato dalla bellezza della ragazza, mentre con passo elegante si avvicinava a lui.
Qualche lacrima attraversava il viso di Maddy che tremante stringeva il braccio di suo padre.
Superato il lungo tappeto rosso, il signor Franz porse la mano di sua figlia al ragazzo, entrambi continuavano a sorridere radiosamente.
- Ti amo - le sussurrò lui scoprendole il viso dal velo.
Lei sorrise ancora più emozionata, cercando di trattenere quella lacrima di gioia che si ostinava a voler venire fuori.
Il sacerdote iniziò il rito nuziale, fino ad arrivare alle famose parole.
- Tu Bill vuoi prendere come tua futura sposa la qui presente Madline - domandò l’uomo.
Bill non vedeva altro che il viso della sua Maddy, gli occhi gli brillavano.
Per tutta la sua vita non aveva mai immaginato il giorno del suo matrimonio, e ora era lì a viverlo e non gli sembrava vero.
- Si lo voglio - pronunciò sorridendo e stringendo la mano di lei.
- E tu Madline vuoi come tuo futuro sposo il qui presente Bill - chiese rivolgendosi questa volta verso la ragazza.
Maddy aveva lo sguardo intimorito e solo il sorriso di Bill riuscì a tranquillizzarla, e riuscendo finalmente a strapparle quel….
- Si lo voglio - disse con voce squillante.
- Signorina Braun - la richiamò velenosa una voce conosciuta.
- Ma dove sono? - chiese guardandosi intorno la ragazza, realizzando solo in quel momento che era in classe, in piedi davanti al suo banco e che in realtà stava solo sognando ad occhi aperti il suo matrimonio.
Tutti gli occhi dei suoi compagni le erano addosso, qualcuno era scoppiato a ridere, qualcuno la guardava sbalordito.
- Dove crede di stare? - urlò la professoressa.
- Mi scusi - si scusò la ragazza col capo basso, mettendosi nuovamente a sedere.
- Mi porti subito il diario - le ordinò la donna infastidita dal comportamento della ragazza.
- Professoressa le ho chiesto scusa -
- Le ho chiesto di portarmi il diario - ripetè furiosa la signora Schulz, fulminandola con lo sguardo.
Maddy si maledisse un migliaio di volte in quel momento, l’incubo di qualche mese prima stava tornando.
Una nota in quel periodo felice, non ci voleva proprio, pensò sentendo la rabbia crescere in lei.
- Sto aspettando - aggiunse ancora spazientita.
Maddy strinse il diario fra le mani, indecisa sul da farsi, mentre la voce della sua professoressa continuava a richiamarla.
Un’ondata di improvviso nervosismo la scosse da capo a piedi, mentre sentiva una strana sensazione di calore invaderle il viso. Iniziò a sudare, mentre la vista le si annebbiava, sentiva la voce della professoressa sempre più lontana.
- Ha sentito cosa ho detto? - le urlò ancora la donna avvicinandosi al banco.
La donna notò il pallore del volto della ragazza accompagnato dal lieve tremore del suo corpo.
- Signorina si è drogata? - domandò esterrefatta scuotendola per una spalla.
- Professoressa non mi sento affatto bene - disse Maddy con un filo di voce portandosi una mano sulla fronte - posso uscire? - aggiunse alzandosi.
Ma la donna non ebbe neanche il tempo di acconsentire che la ragazza ebbe un mancamento finendo per terra.