Voglia di vivere

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rok1
view post Posted on 20/1/2009, 17:47




Maera solo questa, me l' aspettavo più lunga.
 
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Fee1702
view post Posted on 20/1/2009, 17:48




Giù, ma non è mica finita qui xD
 
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Flyrita89
view post Posted on 20/1/2009, 18:18




Ragazze ecco a voi il quinto capitolo e grazie ancora per i commenti... baci^^

V CAPITOLO



Maddy si era lasciata andare sul suo letto, cedendo a quel pianto che era riuscita a trattenere qualche attimo prima. Lacrime amare continuavano a rigarle il viso, sprofondato nel cuscino. Non era stato lo schiaffo a farle male, a lacerarla dentro, ma era l’essere stata una delusione permanente per i suoi genitori. Smise per un attimo di singhiozzare. Ma cosa stava facendo?
No, neanche questo sarebbe riuscita a buttarla giù, decise. Si fece forza sulle braccia, e si rimise in piedi.
Cercò fra le tasche dei jeans il cellulare, constatando che Bill aveva ragione: aveva bisogno di parlare con qualcuno.
Si stupì del suo pensiero. Perché fra tante persone, le era venuto in mente proprio lui?
Scosse la testa, digitando sulla tastiera il numero di Clarissa, lei c’era sempre stata nei suoi momenti tristi, e anche questa volta l’avrebbe tirata su di morale.
Il cellulare continuava a suonare, ma a vuoto, scattando infine la segreteria.
-diamine Cla, ma dove sei?- farfugliò rigettandosi sul letto.
Se dopo aver ricevuto la sgridata da tuo padre, hai bisogno di parlare con qualcuno, non esitare a chiamarmi, ok?
Ancora una volta, le parole di quel ragazzo invasero la sua mente, ma ancora una volta scosse la testa: quel pensiero era stupido. Non aveva alcuna intenzione di chiamarlo. E allora perché le sue mani automaticamente avevano cercato nella rubrica il nome «Bill l’idiota«, come l’aveva rinominato sul cellulare all’insaputa di lui, e i suoi occhi continuavano a fissare il display?
Non riuscì a darsi alcuna risposta a quella sua domanda, Cla non c’era, era un buon motivo per chiamarlo no?
- No, non è un buon motivo. - rispose al suo pensiero - Lasciamo stare - aggiunse dopodichè pigiò il tasto C, per cancellare il suo nome.
***********

Nonostante il calare della notte, una Bmw continuava a gironzolare per le strade, senza alcuna voglia di fare ritorno a casa.
In effetti Bill non aveva alcuna intenzione di sorbirsi le lamentele di suo fratello, accompagnate da quelle di Georg, Gustav e soprattutto le urla isteriche di David. Non avrebbe permesso a nessuno di metterlo di cattivo umore, nonostante sapesse bene che aveva delle responsabilità verso la band.
Spettava sempre a lui, parlare a nome della band, per qualunque cosa, e anche questa volta sarebbe toccato a lui informare la stampa e le fans dell’incidente di Gustav.
Ma non era questa la sua preoccupazione più grande, bensì quella ragazza, l’avrebbe chiamato?
Conosceva già la risposta. no non l’avrebbe fatto, ammise a se stesso, sospirando.
E allora perché continuava a guardare ogni tanto, con la coda dell’occhio, il cellulare lasciato sul sedile accanto al suo?
Non preoccuparti, per le mie lamentele c’è Clarissa.
Si ricordò delle sue parole, e la immaginava già seduta sul suo letto, a confidare alla sua migliore amica, tutto ciò che le era capitato per colpa sua.
- E’ ora di tornare a casa - sussurrò gettando per l’ultima volta lo sguardo sul cellulare. Fece spallucce, strinse ancora di più con decisione il manubrio, ingranò la quarta prendendo la via del ritorno verso casa.
Ma proprio nel momento in cui credeva che le sue speranze fossero tutte crollate, ecco la suoneria del suo cellulare invadere l’auto, sobbalzò di poco sul sedile, dopodichè senza distogliere lo sguardo dalla strada, cercò di recuperare l’aggeggio super tecnologico.
- Tom sto arrivando – affermò lavativo dopo esserselo portato all’orecchio, sapendo per certo che dall’altra parte ci fosse il fratello.
E invece dall’altra parte Bill udì qualcuno emettere un risolino divertito.
- Ehm sono Maddy – sfiatò la ragazza imbarazzata. Al suono di quella piccola frase pigolante, Bill per poco non perse il controllo della sua auto, sbandando e frenando bruscamente a pochi centimetri da un palo della luce.
- Che succede Bill? - domandò la ragazza un po’ allarmata, udendo il trambusto della frenata.
- Oh cazzo - borbottò il moro inarcando la testa all’indietro, non badando alla domanda. Respirava ansimando.
-Bill ci sei?- lo richiamò ancora Maddy, non ricevendo nessuna risposta.
- Si, scusami, ci sono - rispose ricomponendosi sul sedile e cercando di riprendersi dallo spavento.
- Ma hai deciso di uccidere qualcuno stasera? Cosa hai combinato stavolta? – domandò la ragazza ancora più divertita.
- No, mi sono solo distratto, oggi mi succede spesso – rispose con ancora il cuore in subbuglio.
Già ma che diavolo gli stava prendendo, il suono della voce di quella ragazza era riuscito a mandarlo letteralmente in confusione. Si guardò intorno, l’importante era che questa volta non c’era stato nessun incidente.
- Scusami tanto, ma credevo che fossi rientrato già a casa – pigolò la voce di Maddy dall’apparecchio.
Infatti, non ci dovresti stare in giro a quest’ora, dovresti essere a casa per la riunione della tua band, lo rimproverò la coscienza.
- Ma tu i fatti tuoi mai, eh? – rispose Bill ad alta voce alla sua coscienza. Non se ne rese nemmeno conto.
- Scusa hai ragione, non sono fatti miei – sussurrò quella vocina, tanto flebilmente che gli si strinse il cuore. E improvvisamente realizzò quello che aveva detto. - Oh no, non mi riferivo a te – si affrettò a rispondere, cercando di riparare all’ennesima figura che aveva fatto. Decise che d’allora in poi, le avrebbe collezionate.
- E a chi? – domandò Maddy curiosa.
Maledetta coscienza, e adesso che dico? sibilò a bassa voce coprendo con la mano il cellulare.
- A nessuno. – farfugliò - Tu piuttosto tutto bene? - continuò glissando abilmente. Ma che domanda gli era venuta fuori poco prima?
- Ehm, veramente no - confessò lei con tono malinconico.
Idiota! Ma che razza di domande fai, come vuoi che stia? Sicuramente ha litigato con i suoi!, berciò puntualmente la sua coscienza. Che simpatica.
- Posso fare qualcosa per te? - cercò di rimediare.
- No, nessuno può - affermò lei leggermente malinconica - Ho sbagliato a chiamarti, fai finta che non hai ricevuto la mia chiamata, ciao -
Era di sicuro una chiamata di aiuto quella, Bill ne era certo, e di certo non poteva lasciare che chiudesse la chiamata.
- Aspetta! - la bloccò, prima che lei potesse riattaccasse il cellulare - Ti va di vederci? Credo che ti farebbe bene – accampò una scusa, massaggiandosi la tempia.
Ottima mossa amico! lo avvertì la coscienza. Quasi se la poteva immaginare nelle sembianze di una stronza antipatica che gli faceva l’occhiolino e alzava i pollici.
- Sparisci! - berciò ancora ad alta voce, ma un secondo dopo si tappò la bocca con il palmo di una mano.
- Ma con chi parli? - domandò Maddy confusa, ma allo stesso tempo divertita. Forse stava dando l’impressione di uno che soffriva di allucinazioni o schizofrenia, oppure allucinazioni e schizofrenia insieme. Però, bella prospettiva.
- Scusa, sto un po’ sfasato – si giustificò, ma la verità era che anche lui non sapeva cosa dire in quel momento di sensato.
- Lo vedo, ma ti droghi? –
- No! – strillò istericamente, scandalizzato. Maddy dall’altra parte rise divertita.
- D’accordo scusa. – rispose, ancora ridendo – Comunque per me va bene – rispose, questa volta con il sorriso nella voce.
- Perfetto, dammi il tempo di una doccia e sono da te - si affrettò a risponderle prima che lei potesse cambiare idea.
- Allora a dopo - concluse la ragazza. Era una sua impressione o c’era un certo imbarazzo nella voce?
- A dopo Maddy - la salutò non badando a quei pensieri, dopodichè la chiamata si concluse lasciando entrambi col sorriso.
- Evvai! - esultò il moro gettando il cellulare sul sedile e ballando sul suo sediolino - Tom questa volta vinco io! - affermò malefico ingranando la marcia e sfrecciando via.


*********

L’aria in casa Kaulitz di certo non era delle migliori. Erano ore che tutti fissavano quella maledetta porta. Tom sperava che suo fratello avesse una buona scusa, perché se per caso fosse stato il contrario, gliela avrebbe fatta pagare. Gli avrebbe nascosto tutti i trucchi, tutti gli smalti e gli avrebbe tagliato i capelli nel sonno. Come minimo.
All’improvviso si sentì il rumore delle chiavi che giravano nella toppa della porta.
- Oh ecco Bill - esultò David alzandosi dal divano agitatissimo.
La porta si aprì lentamente, dopodichè la figura del moro comparve davanti ai loro occhi.
Bill rimase per alcuni secondi col pomello della porta fra le mani, mentre tutti erano seduti sul divano con lo sguardo rivolto verso di lui. Deglutì la saliva chiudendo molto lentamente la porta.
E ora sono cazzi tuoi..., borbottò quella fastidiosa vocina nella sua mente. Si voltò ancora e loro continuavano a fissarlo con espressione per niente felice, anzi.
- Scusate. – affermò ignorando la vocina - Lo so che aspettavate solo me - continuò cercando di giustificarsi.
- Hai detto bene, aspettavamo solo te! - disse suo fratello serio, con il sopracciglio destro inarcato, le braccia incrociate e battendo con rabbia il piede destro sul pavimento.
- Non siete arrabbiati con me, vero? - domandò con voce gentile e mise su il migliore sguardo da cerbiatto che potesse fare.
Però, furba la mossa degli occhioni! quella vocetta lo infastidì di nuovo, Ovviamente lo sai che con tuo fratello non attacca, vero?
- Ma no! - berciò Tom sarcastico voltandosi verso gli altri - Vero che non siamo arrabbiati? - continuò il rasta rivolto agli altri - Siamo solo incazzati come delle iene perché ti aspettiamo da ore qui seduti sul divano come degli imbecilli – sbottò Tom alla fine.
Appunto, disse la voce, saccente. Gustav, Georg e David intanto assistevano al dibattito tra i due fratelli non pronunciando alcuna parola anche se ognuno di loro avrebbero volentieri aggredito il ragazzo.
Il ragazzo tossì e avanzò con passo lento verso di loro.
- Ma adesso che sono qui, possiamo parlare no? - cercò di far calmare gli spiriti bollenti - Devo fare interviste, vero? Devo parlare con la stampa? Ok perfetto, non vi preoccupate, lo farò. -disse portandosi solennemente una mano sul petto - Sono il leader, ed è compito mio state tranquilli, e adesso se non vi dispiace io andrei - affermò tutto d’un fiato il ragazzo, e poi indietreggiando raggiunse le scale. Tom spalancò scandalizzato gli occhi.
- Bill dove cazzo credi di andare? - urlò Tom correndo verso di lui.
Bill riuscì a scansarsi dalla presa del fratello, correndo sempre più veloce verso il piano superiore fino a raggiungere il bagno, ma suo fratello, nonostante i jeans ingombranti, riuscì a raggiungerlo, e bloccò con un piede la porta prima che Bill potesse chiuderla.
-Tom, ti prego devo fare in fretta - lo supplicò Bill. Gli fece ancora gli occhioni da cerbiatto con l’unica differenza che quella volta erano sinceri. Non poteva assolutamente rovinare la sua serata. Aveva fretta, molta fretta, doveva andare da Maddy, cosa molto più importante per lui in quel momento.
Il ragazzo continuava a fare pressione contro la porta, nel tentativo di chiuderla, ma suo fratello non mollava la presa.
- Bill apri questa porta e torna immediatamente giù, abbiamo delle questioni importanti di cui parlare! -
- Ma non posso, ho detto già quello che dovevo dire, non ho nient’altro da aggiungere! - replicò Bill con voce sottile.
- Ma che cazzo ti prende? Sei impazzito?- con un colpo brusco Tom riuscì ad aprire la porta, piombando nel bagno fortunatamente per lui senza inciampare nei pantaloni. Bill per poco non si sbilanciò all’indietro, rovinandosi a terra.
- Mi dici cosa stai combinando? - chiese il rasta avvicinandosi prepotentemente a suo fratello.
- Cosa ti fa credere che stia combinando qualcosa? – chiese Bill innocentemente.
- Perché sei strano, non è da te comportarti in questo modo! Non potremo lavorare per tre mesi, lo hai capito? - disse a denti stretti Tom.
- Si si l’ho capito - rispose il ragazzo annuendo con veemenza e guardandosi le unghie nervosamente.
- Ma che ti prende? - domandò Tom esasperato.
- Niente – sbuffò Bill appoggiandosi al lavabo.
- Non mi sembra, - Tom incrociò le braccia sul petto - come mai non hai una delle tue crisi isteriche? Di solito le hai quando succede qualcosa di brutto alla band - disse cercando di capire. Quella fu la goccia e Bill perse la pazienza.
- Vuoi una crisi isterica Tom? – domandò esasperato portando le mani sui fianchi - ok, allora – si portò le dita, immergendole nei capelli neri – Accidenti, porca miseria e ora come faremo, come faremo, andrà tutto a rotoli, proprio oggi Gustav doveva andare in bicicletta?! Andrà tutto a rotoli e falliremo! – strillò come una donnetta, tanto che il fratello lo guardava esterrefatto, incapace di muovere un muscolo.
- Va bene? Ora levati dalle palle, devo farmi la doccia e prepararmi per uscire - lo liquidò il moro levandosi la maglia che indossava.
Tom non credeva a ciò che aveva appena udito. Non riusciva più a riconoscere suo fratello, di solito era lui quello tranquillo che cercava di prendere le situazioni drastiche con filosofia, mentre questa volta era proprio Bill, quello che ogni volta si agitava e riusciva a far allarmare tutti, a lasciarsi scivolare la questione addosso come l’olio.
Continuò a guardare suo fratello, come se fosse un alieno sceso in terra.
Forse ha preso una botta in testa per via dell’incidente . Si ritrovò a pensare il rasta, non trovando altra spiegazione plausibile.
- Ma per caso hai battuto la testa nell’incidente? - domandò appoggiandosi al lavabo di fronte al fratello.
- No – affermò Bill, seccato fulminandolo con lo sguardo.
- Dove devi andare, almeno questo me lo puoi dire? - chiese ancora impaziente.
- Esco – disse lapidario e fiero di se slacciando la cintura dei pantaloni.
- Con chi? - domandò curioso sgranando gli occhi.
- Con una ragazza. Che domande mi fai? - continuò liberandosi anche delle scarpe.
Bill era tranquillo e continuava a spogliarsi come se fosse logico che Bill Kaulitz uscisse con una tipa appena conosciuta.
- Con una ragazza? - ripetè sbalordito il rasta, dopodichè scoppiò in una risata. Bill si bloccò e alzò un sopracciglio. Come al solito suo fratello era pronto a prenderlo in giro, ma stavolta era vero che usciva con una ragazza.
- Non ci credi? - lo sfidò contrariato, mentre suo fratello continuava a ridere di gusto - Preparati a ricevere le sue mutandine - aggiunse con un sorriso stampato in viso.
Sei sicuro che quella ragazzina ti darà le sue mutandine? Ma per favore! Eccola pronta la sua coscienza a ridicolizzarlo proprio come faceva suo fratello. Ma cos’era quella, una coalizione contro di lui?
Tom a quelle parole si bloccò, tossì cercando di ricomporsi.
- Vedremo! – disse nuovamente serio, incrociando gli occhi di suo fratello - Hai il mio consenso puoi uscire, ci penso io alla riunione - affermò dando una pacca sulla gracile spalla del moro.
- Come se avessi bisogno del tuo consenso per uscire... – borbottò ma Tom non lo sentì. Stava per uscire, quando dinnanzi all’uscio della porta si voltò di scatto.
- Più tardi noi andiamo al Jolly Club, passa anche tu di lì, voglio vedere la pollastrella che hai rimorchiato - sorrise malizioso sparendo fra i corridoi.

*********

Maddy continuava a guardare il suo guardaroba, indecisa per la prima volta su cosa indossare. Aveva già scartato tre magliette, quattro paia di jeans, due gonne e una cravatta da abbinare al suo stile punk-rock di cui andava tanto fiera.
Che ti prende Maddy? Non è da te, pensò fra sé.
Cercò di tranquillizzarsi, tirò un lungo respiro dopodichè prese la prima cosa che le capitò sottomano.
Si vestì velocemente, optando per una maglia a tre quarti bianca e un pantalone rigorosamente nero, recuperò in un angolo della stanza dei stivaletti anche essi neri e li infilò lasciandoli slacciati.
Si guardò allo specchio, con espressione un po’ indecisa, ma non ci badò si sentiva comoda nei suoi abiti, e questo era l’importante. Si spostò verso la scrivania, prendendo da uno dei cassetti la matita nera per gli occhi, dopodichè si posizionò davanti allo specchio, posto su una delle ante all’interno dell’armadio.
- Quello stronzo, guarda che mi ha combinato! - sostenne notando il leggero rossore che affiorava sulla guance- Ho bisogno anche del fondotinta per coprirlo -
Lo recuperò ritornando al cassetto, e cercò come meglio poteva di coprire il rossore, marcò il contorno degli occhi con una striscia decisa di matita nera, facendo risaltare ancora di più i suoi occhi di un azzurro intenso.
Rimase a fissarsi allo specchio per alcuni secondi sistemandosi i capelli. Affondò per un attimo qualche ciocca bionda e fece affondare le dita nella loro consistenza setosa. Poi, come risvegliandosi, decise che era pronta.
Continuava ripetere a se stessa che quello non era un appuntamento e quindi non c’era motivo di agitarsi in quel modo.
Ma ciò nonostante insisteva nel torturare le sue mani per il nervoso e a mordersi il labbra inferiore.
- Ma perché non riesco a calmarmi? - domandò alla sua immagine riflessa nello specchio.
Era una situazione del tutto surreale per lei, era da tanto che non usciva con un ragazzo da sola, l’ultimo incontro con l’altro sesso risaliva a qualche anno prima, ricordava benissimo l’appuntamento con Dave.
Dave era un ragazzo dell’ultimo anno di liceo, non era proprio un tipo definibile «da stupro», ma per Maddy era uno strafigo, per la sua amica Cla invece era un balordo solo perché amava stare ore ed ore sul suo skate con i suoi amici.
Ci fu solo un gioco di sguardi tra loro per i corridoi della scuola fino a quando Dave si decise finalmente a chiedere a Maddy di uscire con lui.
Ma la serata non terminò nei migliori dei modi, visto che lui si ritrovò al pronto soccorso, dopo averle passato una mano sul suo fondoschiena. Da quella sera cercò di restare lontana dai ragazzi, sicura che prima o poi il ragazzo giusto sarebbe arrivato.
Scrutò ancora il suo viso portando una ciocca di capelli dietro l’orecchio, dopodichè decise di aspettarlo davanti alla finestra.

*******

A pochi isolati di distanza, un ragazzo si affrettava a indossare un paio di jeans e una maglia rossa, Bill non lo dava molto a vedere, ma era molto agitato stranamente.
Saranno mesi che non frequento nessuna, pensò infilandosi le sue adorate adidas nere seduto ai piedi del letto, nella sua immensa stanza.
Ma che stava farneticando? Lei era solo per una notte, pensò alzandosi dal letto.
Certo, perchè hai più senso morale di una suora...lo riprese ancora una volta quella vocina.
Certe volte si faceva paura da solo, era come se una piccola parte di Tom dentro di lui, volesse sbucare fuori per impossessarsi definitivamente del suo corpo.
Guardò la sua immagine riflessa allo specchio posto davanti al letto e il risultato non gli piacque molto: aveva lasciato i capelli lisci sulle spalle, avrebbe dato troppo nell’occhio se li avesse alzati, e questo non poteva succedere, per una volta le cose filavano lisce, come voleva lui, e non ci doveva essere assolutamente alcun intoppo a rovinare il suo piano.
- Oddio ma quale piano? - disse lasciandosi andare sull’enorme letto - Devo inventarmi qualcosa, ma cosa?- si domandò fissando il soffitto. Forse avrebbe potuto chiederle di aiutarlo, pensò sospirando e guardando il soffitto.
E si vai da lei, e chiedi se, per caso può prestarti le sue mutandine?! Bel piano, complimenti!, lo prese in giro la sua coscienza.
- Per una volta hai ragione, come minimo mi becco uno schiaffo in faccia se tutto va bene, se no mi riempie direttamente di botte - si ritrovò ad pensare a voce alta.
- Ma con chi parli? - una voce conosciuta lo interruppe facendolo sobbalzare - Ma sei ancora qui? - continuò suo fratello sull’uscio della sua stanza.
- Si stavo giusto per andare - si affrettò a rispondergli recuperando dalla sedia il suo giubbino rosso di pelle.
- Gli altri sono andati via, ci ritroviamo più tardi al Jolly - gli ricordò suo fratello.
- Si ho capito, e la riunione come è andata? - domandò Bill aggiustandosi il colletto del giubbino.
- Bene, domani sei pieno di lavoro, e io no - sorrise malefico Tom.
-ah bene, comunque ora vado è tardissimo, sai non vorrei farla aspettare- affermò il moro con un sorrisetto.
- Ah Bill - lo bloccò il Tom afferrandolo per un braccio.
-Cosa c’è?- chiese esasperato Bill voltando il viso verso di lui.
- Hai dimenticato questi - gli si avvicinò porgendogli uno scatolino di cartone con la scritta colorata «Durex» - Sai non vorrei ritrovarmi zio prima del previsto - aggiunse sorridendo malizioso.
Bill sgranò gli occhi, poi sorrise anche lui, spiazzandolo.
- Tranquillo, ci avevo già pensato - ammise orgoglioso mostrandogli nel portafoglio alcuni rettangolini di plastica argentata con la stessa scritta del cartone cubico portogli poco prima da Tom. Il biondo spalancò di poco la bocca. Aveva sottovalutato suo fratello, anche se nel suo incoscio aveva sempre pensato che in realtà Bill fosse peggio di lui.
- Ora vado sul serio, a dopo - lo salutò velocemente, congedandosi con aria altezzosa.
Scese le scale velocemente con un sorriso stampato sul viso, non riusciva a crederci aveva appena lasciato suo fratello senza parole.
 
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rok1
view post Posted on 20/1/2009, 19:02




O.M.G. hai anche tu rivelat il lato oscuro di Bill! domdomdomdom!!
 
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BuffyTH_89
view post Posted on 26/1/2009, 16:18




Che bella questa ff!
La Schwe (Vale XDD) mi aveva più volte consigliato di leggerla ma non l'avevo ancora fatto fino adesso...^^
Mi piace molto, continuala presto! Sono curiosa di scoprire come si evolverà la vicenda^^
 
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Fee1702
view post Posted on 26/1/2009, 17:48




CITAZIONE (BuffyTH_89 @ 26/1/2009, 16:18)
Che bella questa ff!
La Schwe (Vale XDD) mi aveva più volte consigliato di leggerla ma non l'avevo ancora fatto fino adesso...^^
Mi piace molto, continuala presto! Sono curiosa di scoprire come si evolverà la vicenda^^

Sapevo che ti sarebbe piaciuta! E io non mi sbaglio mai U__U
 
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Flyrita89
view post Posted on 26/1/2009, 18:22




grazie mille ragazze... sono felice che vi piaccia..^^

VI CAPITOLO



Era seduta sul davanzale della sua finestra, sperando di intravedere la sua auto, e intanto continuava a fissare il suo orologio da polso.
- Ma quanto ci metti, uffa! -brontolò poggiando il mento sulle ginocchia piegate.
All’improvviso sentì provenire dalla strada il rumore di un auto, alzò di scatto la testa verso la finestra.
- Eccoti... - disse con aria stranamente sognante, sorridendo. Balzò giù dal davanzale con un salto aggraziato.
In un’altra situazione non sarebbe più uscita con uno, che l’avrebbe fatta aspettare due quarti d’ora, seduta senza fare niente. Ma questa volta no, questa volta era diverso, e Maddy non riusciva neanche a spiegarselo.
Indossò il giubbino lasciato sul letto. Dopo essersi accertata di aver preso chiavi di casa, e cellulare, aprì la porta della stanza. Cercando di creare meno rumore possibile, la richiuse silenziosamente, sentì provenire dalla stanza dei suoi il suono della tv accesa, segno che suo padre si era rifugiato lì dopo la loro discussione.
Sperava che non la cogliesse in flagrante, a passo molto lento scese i gradini delle scale, ormai solo quelli la separavano dalla porta, e da Bill si ritrovò a pensare.
Lasciò andare l’aria dai polmoni. Non appena il suo piede toccò l’ultimo gradino, notò che la luce della cucina era ancora accesa, sua madre era sicuramente stesa sul divano a guardare anche lei la tv.
Guardò quella scia di luce con malinconia: la cosa che le aveva fatto più male, era stato deludere sua madre, proprio lei che riponeva molto fiducia in lei, nonostante tutto.
- Perdonami mamma - sussurrò poi si voltò verso la porta, poggiò la mano sulla maniglia, aprendola lentamente e iniziò a correre verso il cancello.
L’auto grigia di Bill era appostata proprio davanti al suo cancello, ancora un’altra maniglia la separava da lui. Si apprestò ad impugnarla, aprendolo. Davanti a lei si ritrovò la figura più bella che avesse mai visto, sorrideva, e sorrideva per lei.
Porca miseria come ti dona il rosso, ammise fra sé spalancando la bocca di poco richiudendo lo sportello.
Cercò di rispondere come meglio poteva a quel sorriso così magnetico. Lui sorrise ancora, nel frattempo ingranò la marcia e accelerò portandola via.

**********

Il temporale che si era abbattuto sulla città, era ormai giunto al termine. Lassù, nel cielo avevano fatto il loro ingresso alcune stelle, rendendo quella grigia giornata di dicembre, una piacevole serata.
La macchina continuava a procedere, la luce dei lampioni abbandonava e riprendeva i loro visi, si tingevano di scuro e poi dopo ancora di chiaro, lasciando a Bill la possibilità di scrutare come meglio poteva, con la coda dell’occhio, il suo viso. Non potè non notare i suoi occhi spenti, privi di qualsiasi luce, e decisamente si sentì responsabile.
- Stai pensando ai tuoi? - affermò il ragazzo cercando di spezzare quel silenzio insopportabile.
- No penso a te - affermò senza voltarsi.
- A me? - domandò scettico il moro, spostando lo sguardo su di lei, i loro sguardi si incrociarono - E a cosa pensavi se mi conosci da tre ore, più o meno? -
- Bhè, pensavo a quanto sei stupido a pensare che sono triste per colpa tua - rispose sorridendo.
Maddy riuscì a spiazzarlo con quella affermazione. Come ci era riuscita? E se avesse capito la sua trappola e fosse uscita con lui per vendicarsi?
- Non è così allora? - domandò con voce quasi tremante.
- No, il rapporto con i miei, e soprattutto con mio padre è così da sempre. - gli confidò facendo spallucce - Quindi smettila di darti colpe inutili. Ora, chiuso il capitolo genitori, dove mi porti di bello? - chiese infine sorridendo radiosa.
Bill non aveva mai conosciuto una ragazza così, di solito quelle che frequentava non facevano altro che adorarlo e ragionare col suo stesso cervello. Maddy invece era incredibile, sapeva sorridere nonostante il dolore gli lacerava l’anima.
- Ti do la possibilità di scegliere – sfiatò sorridendo.
- Ma no, questo pomeriggio ho scelto io - replicò Maddy con aria corrucciata.
- Niente storie, e poi non sono molto bravo a scegliere i locali più cool - ammise il ragazzo.
Maddy arricciò la bocca con aria pensierosa.
- Nah, ma quale locale cool, ti va una pizza mister raffinatezza? – chiese ironica.
- Perché signor raffinatezza? - domandò divertito e per niente offeso.
-bè secondo me sei più il tipo da ristornati super lussuosi, non da piccole pizzerie- rispose gesticolando con le mani.
- Ti sbagli invece, io adoro la pizza, e non ci vado quasi mai nei ristoranti super lussuosi, cosa ti fa credere questo? -
Dava davvero quell’impressione?
- Bhe, si vede che sei ricco, basta guardare il macchinone che guidi - rispose lei non notando l’aria malinconica di Bill.
- Senti, se ho questa auto, è perché me la sono guadagnata ok? - esclamò frenando bruscamente accostando l’auto. Maddy sul sedile accanto saltò su, come se la pelle scottasse.
- Hey calmati, non volevo assolutamente offenderti - affermò la ragazza impallidendo a quella reazione. In realtà il suo era solo un modo per stuzzicarlo.
- Odio quando la gente mi etichetta solo perché ho un’auto che costa molto, e porto degli abiti firmati - sibilò a denti stretti fulminandola con lo sguardo.
- Sono un ragazzo come tanti Maddy, a cui piace mangiare la pizza, fare tardi con gli amici, bere, divertirsi e fare cazzate - elencò tutto d’un fiato, alzando il tono della voce e gesticolando nervosamente.
- Scusa. – biascicò Maddy abbassando lo sguardo, ferita da quella reazione - Ma ti giuro non volevo offenderti - continuò ancora alzando di colpo lo sguardo su di lui.
- Tu non mi conosci affatto! – berciò Bill, ignorando completamente i tentativi di giustificarsi della ragazza. Perchè è dura ascoltare, quando si pensa sempre e solo a se stessi.
- Hai ragione non ti conosco, e non dovrei nemmeno starci qui con te, scusami ancora – pigolò ferita Maddy. Si voltò e appoggiò la mano sulla maniglia della portiera. Era intenzionata a scendere, aveva commesso l’ennesimo errore, e si dava mentalmente della stupida almeno dieci volte al secondo. La portiera stava per aprirsi, ma d’improvviso sentì la sua presa sul suo braccio facendola rabbrividire, il suo corpo si bloccò.
- Scusami tu - gli sentì biascicare alle sue spalle. Maddy si voltò nuovamente verso di lui, Bill aveva lo sguardo basso.
- E’ solo che la gente è pronta a giudicarmi senza conoscermi realmente. - sussurrò mollando la presa - Ma non dovevo prendermela con te, scusami ancora. - aggiunse alzando lo sguardo – E’ solo un modo per difendermi – concluse.
Maddy rimase a fissare i suoi occhi per alcuni secondi, quello sguardo riusciva a scombussolarla tutta. Ma come era possibile? Distolse lo sguardo da lui, per paura che lui potesse percepire quello che le stava accadendo in quel momento.
- Ok - sfiatò portandosi un ciuffo di capelli dietro l’orecchio - Ma ora andiamo - continuò cercando di ricomporsi da quella strana sensazione di imbarazzo - La vuoi o no questa pizza? -gli domandò facendo splendere sul suo viso un bellissimo sorriso.
- Certo - rispose lui sorridendo e impugnando nuovamente il manubrio.
- Bene, - sorrise ancora- wow Bill adoro questa canzone! - affermò alzando il volume della radio e sventolando in aria le braccia a ritmo di musica.
Bill spostò ancora lo sguardo dalla strada sorridendo, mentre lei continuava ancora a muoversi a ritmo di musica.

***************

Di certo quella pizzeria non si poteva definire la migliore della città: era un piccolo locale esposto in una via per di più non molto frequentata. Per Maddy invece era il miglior locale della nazione, dove servivano dell’ottima e gustosa pizza.
- Sei sicura che sia buona la pizza qui? - domandò scettico Bill scrutando il posto dall’entrata.
- Certo che si, non limitarti a guardare l’entrata, vedrai dentro ti piacerà - lo convinse lei con un dolce sorriso, precedendolo. Bill si strinse ancora di più nel suo giubbino, dopodichè si decise ad entrare, perlustrando filo e per segno il posto con gli occhi. Il locale era semi vuoto, c’erano solo una coppia di anziani, due genitori con i rispettivi figli e un uomo che se ne stava seduto da solo con aria malinconica.
- Ti va bene se ci sediamo qui? - gli domandò lei indicandole un tavolino per due persone alla sinistra del locale.
- Si per me va bene - le rispose tranquillo. Si liberò del giubbino e lo poggiò sullo schienale della sedia, Maddy fece lo stesso, dopodichè presero posto sulle sedie di legno scuro.
- oh Maddy - la richiamò riconoscendola da lontano un uomo di mezza età, abbastanza robusto.
- Buonasera signor Carlo - lo salutò lei gentilmente con un sorriso, mentre l’uomo si avvicinava al loro tavolo.
- Bill lui è il signor Carlo, il proprietario di questo locale – lo presentò gentilmente.
- Buonasera - lo salutò educatamente il ragazzo porgendogli una mano.
- Ma su Maddy, ti ho detto tante volte di chiamarmi solo Carlo – la richiamò l’uomo con uno strano accento.
- Mi scusi… ehm volevo dire scusa - si corresse la ragazza, un tantino imbarazzata.
- Allora che vi porto piccioncini? - ironizzò Carlo con un sorriso affabile.
Piccioncini?, pensò Maddy allarmata. Oh no era evidente che il signor Carlo aveva frainteso tutto. Maddy in quel preciso istante sperò che lo strato di fondotinta che aveva sul viso, potesse coprire quel rossore che le avvampava in viso come se le avessero svuotato in faccia un secchio di vernice rossa.
- Oh no, io e Bill siamo solo amici - si affrettò a dire con evidente imbarazzo, con la voce meno acuta che riuscì a fare.
- Ah scusa, voi ragazzi ora amate usare questo termine, “amici” - infierì ancora facendo l’occhiolino a Bill, che al contrario di Maddy se ne stava tranquillo, continuando a sorridere. Maddy non sapeva che in realtà anche lui avrebbe voluto avvampare, ma anni di pratica per nascondere le emozioni gli avevano insegnato perfettamente a mantenere una maschera di inespressività sul volto.
- Ma si signor Carlo noi giovani amiamo usare questi termini, vero tesoro? - aggiunse Bill divertito, sfiorando la mano della ragazza. Stava solo cercando di buttarla sul ridere, per nascondere l’imbarazzo suo, e della sua “amica”.
Maddy spalancò gli occhi, mentre il cuore le arrivò in gola.
Datemi una fossa, che mi sotterro! pensò allarmata, ma prima decise che avrebbe sotterrato Bill con quel suo cazzo di sorriso che la scioglieva più di quanto il sole faccia con il gelato nel deserto del Sahara.
- Tranquilla Maddy non dirò niente a tuoi - continuò lui senza alcun ritegno dando una piccola gomitata amichevole alla ragazza. Bill continuò a mantenere la finzione continuando a chiamarla amore, tesoro, a volte anche piccolina, per tutto il discorso con il signor Carlo. E più di una volta, Maddy lo minacciò sottovoce di picchiarlo.
- Siete la coppia più deliziosa che abbia mai visto, davvero! -commentò mieloso l’uomo.
- Questa coppia deliziosa, però è ansiosa di ordinare - ribattè Bill con un sorriso. Avevano fame entrambi. Maddy intanto di nascosto diede un calcio sullo stinco a Bill, da sotto al tavolo, gettandogli un occhiata velenosa.
Avrebbe potuto protestare, certo, avrebbe potuto chiedergli di smetterla, ma non trovava le parole giuste, e si sentiva sciogliere dentro. Ci si metteva pure Bill che continuava a sfiorarle delicatamente la mano e lei si ritrovò a fantasticare su quella bugia. Il signor Carlo annotò la loro ordinazione sul taccuino.
- Ora vi lascio soli piccioncini, la pizza arriverà a momenti – li informò prima di liquidarsi definitivamente.
Maddy fece un respiro di sollievo, cercando di alleviare quella strana sensazione di imbarazzo che l’aveva appena coinvolta.
- Scusalo, ma a volte il signor Carlo è proprio un impiccione - si scusò lei poggiando i gomiti sul tavolo, non appena l’uomo si fu allontanato.
-tranquilla, anzi è parecchio simpatico, mi sono divertito! - disse rivolgendole un sorriso e lasciando la sua mano.
Maddy sentì diventare una pappetta gelatinosa tutte le sue budella davanti a quel sorriso e un senso di vuoto la attraversò non appena la sua mano si staccò da quella di Bill. Cercò di non darlo a vedere continuando col loro discorso.
- Già….- sorrise anche lei divertita, in fondo quella finzione non le era dispiaciuta affatto – E’ italiano, ecco perché penso che sia la miglior pizzeria di tutta la città – lo informò, dopodichè Maddy si portò una mano sotto il mento.
- Si in Italia fanno dell’ottima pizza - constatò Bill con convinzione. Lui amava la pizza italiana.
- Sei stato in Italia? - chiese curiosa la bionda sgranando gli occhi.
Bill annuì guardando altrove.
- Wow - disse con aria sognante - Vorrei tanto visitarla anch’io, ho sentito dire che ci sono bei posti vero?- domandò ancora.
- Già, ma non ho avuto molto tempo per visitarla - disse tamburellando le dita sul tavolo.
- E come mai? - chiese lei dubbiosa. Solo ora Bill si rese conto della gaffe che aveva appena fatto. Cosa poteva risponderle, che aveva girato tutto il mondo, ma che in realtà non era mai riuscito a visitare nemmeno un decimo di tutti i posti in cui era stato, compresa l’Italia, per via del suo lavoro?
Gran pezzo di idiota, vuoi mandare a monte tutto, proprio ora? Grugnì la vocina coscienziosa dentro di sé.
Bill si schiarì la voce, dando qualche piccolo colpo di tosse, intanto gli occhi di Maddy continuavano a scrutarlo imperterriti, in attesa di una sua risposta.
- Perché….- farfugliò Bill mordendosi il labbro. Ma ecco che a salvarlo fu la voce squillante del signor Carlo che aveva portato le pizze.
- Ecco qui le vostre pizze - disse poggiando davanti ai due ragazzi due piatti.
- Grazie - sorrise Maddy spostando i gomiti.
Bill gettò l’aria lasciata nei polmoni qualche attimo prima, mentre qualche gocciolina di sudore gli ricopriva la fronte. Sperava che Maddy, non riprendesse ancora una volta quel discorso non appena Carlo se ne fu andato.
- Senti che profumino Bill - disse annusando ad occhi chiusi, il delizioso odore che proveniva dal suo piatto - Mhm non resisto, buon appetito! - aggiunse afferrando forchetta e il coltello, posti ai lati del piatto. Bill fece lo stesso, assaporando anche lui la sua pizza.
- Ma sai che mi sembra di averti già visto da qualche parte? - affermò la ragazza ingoiando il boccone, e alzando il viso verso Bill.
- Davvero? - si mostrò indifferente lui cercando di non far andare di traverso la pizza, appena ingerita.
- Ne sono sicura, non è la prima che ti vedo – disse avvicinandosi lentamente a lui che continuava a muoversi nervosamente. Intanto, era scattata la sirena dell’allarme rosso dentro di lui.
Signor Carlooooooooooo! urlò isterico dentro di sé, sperando che anche stavolta quell’impiccione si introducesse fra il loro discorso.
- Ma forse è solo una mia impressione - concluse infine lasciandosi andare sulla sedia, portandosi alla bocca un altro boccone. Bill emise un respiro di sollievo in silenzio. Odiava mentire, non era mai stato bravo a raccontare bugie, e questa volta non era stato da meno. Dopo quell’affermazione da parte di Maddy, finirono di cenare non riprendendo più quel discorso. Intanto il locale si era svuotato definitivamente, il signor Carlo se ne stava seduto dietro alla cassa, e ogni tanto li guardava in modo sornione. D’improvviso quel silenzio fu colmato dalla suoneria del cellulare.
- E’ il tuo Bill - lo avvisò Maddy poggiando la forchetta sul piatto.
Bill si voltò verso lo schienale della sedia, recuperando dalla tasca del suo giubbino, il cellulare, notò subito il nome di suo fratello illuminarsi sul display.
- Pronto Tom, cosa diavolo vuoi? - disse dopo aver portato l’aggeggio all’orecchio irritato.
Maddy intanto sorseggiava della coca cola, dal suo bicchiere, senza distogliere lo sguardo dal moro.
- Ti disturbo fratellino? - dall’altra parte del telefono gli domandò il rasta.
Certo che mi disturbi, tu disturbi sempre!!
- Certo che no, dimmi tutto – stridì con voce acuta, cercando di sembrare più sincero possibile, sorridendo a Maddy, che intanto aveva posato il bicchiere sul tavolo.
- Come mai siamo così gentili? - domandò scettico Tom. Inutile, non poteva fingere con suo fratello: lo conosceva meglio delle sue tasche. E a quel punto lasciò cadere le schermaglie e ritornò quello di sempre.
- Si può sapere che cavolo vuoi? - chiese sussurrando Bill, non appena Maddy spostò lo sguardo da lui.
- Ecco mio fratello – esultò Tom pacatamente - Allora Bill, sei già all’opera eh?- chiese malizioso. Bill si dette un colpo di disperazione con la mano sulla fronte.
- Non sono affari che ti riguardano - rispose stizzito.
- Allora ci vieni o no al Jolly, con la tipa? – chiese Tom, una nota di impazienza nella voce. Bill sollevò un sopracciglio, lo faceva sempre quando si sentiva infastidito.
E quando vuole far morire d’infarto un centinaio di ragazzine, aggiunse la vocina dentro di se.
- E mi hai chiamato per questo? Ti ho detto di si! - disse esasperato.
- Allora ti aspettiamo - concluse Tom.
Tom chiuse la chiamata, mentre Bill rimase col suo cellulare fra le mani. Maddy lo guardava, con sguardo curioso.
- Mio fratello – spiegò scuotendo la testa infastidito.
- Dev’essere molto premuroso tuo fratello, ho notato che ti chiama spesso - constatò lei addentando di nuovo la cannuccia arancione.
- Eh già- rispose lui portandosi una mano fra i capelli, imbarazzato. Parlare del suo rapporto con Tom non lo aveva mai imbarazzato più di tanto, visto che lo faceva con tutto il mondo letteralmente, però troppo miele alla fine dava fastidio anche a lui.
- E’ più grande di te? – domandò incuriosita.
- Oh no noi siamo gemelli, omozigoti - sottolineò.
- Hai un gemello identico a te? - chiese con voce squillante, spalancando gli occhi. Evidentemente era una sorpresa per lei.
- Bè uguali non direi – rispose sollevando un secondo le sopracciglia.
- Ah no? – squittì stranita - Mi sono sempre chiesta che effetto farebbe avere una persona identica a me accanto -
- Ah per me non è un problema, siamo così diversi - continuò versandosi dell’acqua nel bicchiere. Le croste delle pizze che lui non mangiava mai giacevano nel piatto di ceramica bianca insieme a qualche residuo di mozzarella.
- Diversi? – chiese, mentre lo guardava con la testa piegata.
- Si parlo nel modo di vestire, ma anche caratterialmente, vedi lui è più…è più... - si bloccò col bicchiere in mano e le labbra corrucciate.
Stronzo. Affermò la sua coscienza saccente e pacata.
- Si, stronzo! – esclamò involontariamente Bill ripensando a tutto ciò che doveva subire a causa di suo fratello. Perchè Tom era decisamente più stronzo.
- Cosa? - chiese Maddy divertita.
- Scusa, pensavo ad alta voce - si giustificò grattandosi il capo.
Ma cosa ti giustifichi?E’ vero! Continuò la vocina coscienziosa. Bill decise di ignorarla, improvvisamente attirato dall’aria un po’ pensierosa della ragazza.
- Io invece ho un fratellino. - lo informò con una luce negli occhi – Piccolo – aggiunse con un sorriso colmo d’amore.
- Davvero? Adoro i bambini! - cinguettò Bill dolcemente.
Certo, da quanto non passi del tempo con un bambino al di sotto dei dodici anni, all’incirca? Sbottò sadica quella vocina. Forse avrebbe dovuto dargli un nome, visto che ormai aveva parola e ragione propria nella sua testa.
- Si, il mio piccolo angelo – la voce di Maddy lo interruppe dai suoi pensieri.
- Allora c’è qualcuno con cui vai d’accordo nella tua famiglia - la prese in giro lui, allungando le labbra in un sorriso. Ma Maddy cambiò subito espressione, portando il suo sguardo altrove. La luce che aveva negli occhi si spense.
- Scusa - si affrettò a dirle Bill. Si sentiva improvvisamente una leggera merda.
- Tranquillo, va tutto bene - lo rassicurò, con un gesto distratto della mano. Intanto il signor Carlo aveva abbandonato il suo posto dietro alla cassa, raggiungendo i ragazzi al tavolo con un vassoio in mano.
- Ecco a voi, questi li offre la casa - disse sorridente poggiando un piccolo vassoio al centro tavola. Maddy alla vista di quei dolcetti nel vassoio sbiancò. Avevano un’inquietante forma di cuore ed erano ricoperti da un’altrettanto inquietante glassa rossa con delle decorazioni in cioccolato. A Bill piacevano. Forse erano anche buoni.
- Ma signor Carlo i dolcetti dell’amore no! - si lagnò Maddy ormai esasperata dal comportamento di quell’uomo.
- Dolcetti dell’amore? - si stupì Bill. Ecco perchè quella forma insolita!
Bravo! Ci sei arrivato da solo? commentò antipatica quella streghetta.
- Si ragazzo mio, per la prima volta assaggerai i dolcetti dell’amore, dal signor Carlo! – s’impettì fiero Carlo, mentre Maddy l’avrebbe fatto volentieri soffocare con i suoi dolcetti dell’amore.
- Vi lascio ancora allora - si congedò dando una leggera pacca sulla spalla di Bill.
- Ma mi spieghi che vuol dire? - domandò Bill guardando quei dolcetti. Ad un tratto gli ingranaggi nella sua testa si erano fermati.
- Niente non vuol dire niente, dentro ci sono dei messaggi d’amore, ed è per questo, che il signor Carlo li chiama i dolcetti dell’amore - spiegò lei.
- Sembrano buoni, questo è mio! - disse lui strappando dal vassoio uno dei due dolcetti e scartandolo. Maddy non aveva alcuna scelta, così sospirando rassegnata, prese l’unico dolcetto rimasto, lo scartò e come previsto ci trovò un bigliettino.
- Prima tu - la incitò a leggere Bill, portandosi alla bocca il cioccolatino. Com’era particolare quando masticava... Si schiarì la voce e scosse la testa, sotto lo sguardo ingenuo di Bill. Posò gli occhi sul piccolo rettangolino.
- Non lasciarti ingannare da ciò che ti sta intorno - lesse lei ad alta voce.
Bill cercò di ingoiare il boccone indifferente, ma per poco non gli era andato di traverso.
Ma com’è possibile? Anche i cioccolatini sono contro di me?- Ora il mio - disse Bill ancora più indifferente. Lo lesse. Poi impallidì. E poi lo mise in tasca. No, no, non poteva assolutamente leggerlo.
- Non vale! - protestò scherzosamente Maddy - Devi leggerlo ad alta voce! – squittì ancora.
- E’ troppo stupido, vuoi un altro bicchiere di coca cola? – glissò con un sorriso smagliante. Ma Bill evidentemente non conosceva ancora bene Maddy che di certo non poteva lasciare che se la cavasse così. Prima che riuscisse a bloccarla, si sporse sul tavolo, e gli infilò una mano in tasca, afferrando il biglietto.
- Hai incontrato l’amore della tua vita - lesse con la voce che tremava un po’. Anche lei aveva gli occhi spalancati e un colorito che era passato da poco dal roseo naturale a quello dei cenci lavati.
- Hai ragione, è sciocco - convenne Maddy, dopodichè lo accartocciò fino a fargli assumere la forma di una sfera stropicciata e lo buttò sul tavolo. Un silenzio imbarazzante avvolse i due ragazzi, che non riuscivano a guardarsi negli occhi.
- Ti va di andare al Jolly club? - domandò Bill all’improvviso. Rapido, indolore. Dopotutto non poteva girarci tanto intorno.
- Jolly club? – chiese con la fronte un po’ aggrottata - Wow non ci sono mai stata! -
- Stasera se vuoi puoi venirci - la invitò il moro. Maddy guardò il suo orologio: il tempo era passato velocemente in compagnia di Bill, era tardi questo si, ma non aveva alcuna intenzione di tornare a casa. E poi quel club l’aveva sempre attirata, fra i suoi compagni non si sentiva parlare di altro, era uno dei locali più esclusivi di Amburgo, e molte celebrità organizzavano i loro party lì. Solo che suo padre si era sempre rifiutato a lasciarla andare.
Sei troppo piccola, quei postacci pieni di ubriaconi non fanno per te! ricordò Maddy le parole di suo padre, ogni qual volta gli domandava il permesso di poterci andare.
- Ok ci sto - acconsentì convinta. Uno strappo alla regola si poteva fare no? E ovviamente non pensò che ultimamente la sua vita era piena di strappi alle regole.
- Bene, allora che aspettiamo? Il Jolly club ti aspetta Maddy! - rivolgendole un occhiolino, Bill si alzò e la ragazza per poco non cadde dalla sedia. Dopo aver pagato alla cassa, dove anche questa volta elegantemente Bill si offrì di pagarle il conto, raggiunsero l’auto.

 
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BuffyTH_89
view post Posted on 26/1/2009, 19:35




Uuuuuh, le cose si fanno sempre più interessanti^^

Mitico il signor Carlo comunque XDDD

E chissà se quei bigliettini dicono la verità...
Tra l'altro prevedo casini al Jolly club, magari mi sbaglio...è che la presenza di Tom promette sempre cose nefaste^^
Bella, posta presto che sono sempre più curiosa!
 
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kaulitzina the best
view post Posted on 26/1/2009, 20:14




Bellaaaaaaa ^^ continua *saltella* XD
 
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rok1
view post Posted on 26/1/2009, 20:34




Hahahaha mi stò morendo dalle risate solo a pensare che cosa aspetta il povero Bill!!! XD
 
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Flyrita89
view post Posted on 2/2/2009, 19:40




Non appena Maddy incrociò gli occhi dell’insegna del “Jolly Club”, le si illuminarono gli occhi, fuori c’erano una fila lunghissima, che attendeva di entrare. Ragazze con vestini abbastanza corti, incuranti delle basse temperature, e con tacchi vertiginosi continuavano a chiacchiere fra loro, e a ridere di tanto in tanto, sicuramente di lei, immaginò la ragazza.
Oche! pensò continuando a fissarle, mentre Bill l’aveva lasciata per un attimo sola. Per un secondo, fece un paragone tra lei e loro: lei con le sneakers, pantaloncini dal ginocchio e T-shirt semplice, capelli curati, ma non molto appariscente. Loro, truccatissime, bellissime, a cui bastava sbattere le ciglia per irretire chiunque volessero. E si sentì per un momento inferiore, inadeguata.
- Tutto bene? – chiese Bill. Era ritornato da lei e non se ne era nemmeno accorta e per di più aveva sicuramente notato la sua aria corrucciata e non voleva dargli l’impressione della suora sfigata.
- Certo – si affrettò a rispondere sorridendo.
- Allora andiamo? - la invitò. Non appena Bill le si avvicinò, quelle ragazze spalancarono gli occhi, e Maddy percepì quella reazione come gelosia. La guardavano con sguardi furenti, saturi d’odio. C’era da aspettarselo, lei era accompagnata dal ragazzo più figo del club.
- Certo! - tirando a sé Bill, e stringendogli il braccio, gli rivolse un sorriso affabile che era sicura avrebbe fatto morire le stangone che la guardavano - Ma non aspettiamo in fila? - domandò sbattendo le ciglia e sorridendo leziosa.
- Oh no, conosco il tipo del locale, gli ho chiesto se ci fa entrare - la informò come se fosse stata la cosa più naturale del mondo. Quel ragazzo riusciva a sorprenderla sempre di più. Si avviarono indisturbati verso l’entrata, dove un possente bodyguard li lasciò passare, prima di tutti. Il locale era gremito di gente, la musica era assordante, le luci viola, blu e rosse accecavano la vista. Delle cubiste ballavano su dei cubi di ferro, poco vestite. Su dei divanetti vi erano ragazzi e ragazze che sorseggiavano drink, ridevano e si baciavano nascosti dalla penombra, illuminati solo dalle luci colorate che cambiavano colore a ritmo di musica. Camerieri vestiti con camicia bianca a pantalone nero passavano con vassoi servendo da bere agli ospiti, alcolici di ogni genere.
- Ciao Bill - salutavano con le loro mani perfettamente curate alcune ragazze alla vista di Bill e Maddy ammiccando verso il moro. Bill rivolgeva loro solo un leggero sorriso, non curandole e Maddy si sentì piena di uno strano orgoglio.
- Ti conoscono tutti qui? - chiese avvicinandosi al moro cercando di farsi sentire.
- Si – affermò sicuro il ragazzo - Vengo spesso in questo locale - continuò, dirigendosi verso le scale che portavano al piano superiore del locale. Maddy continuava a seguirlo rimanendo dietro di lui, muovendosi a ritmo di musica. Si guardava intorno spaesata, non era mai stata in posti del genere, ma Bill sembrava perfettamente a suo agio in quel posto. Il ragazzo finalmente si fermò e anche Maddy fece lo stesso, rimanendo dietro di lui. Sporgendo la testa, notò che vi erano alcuni ragazzi e ragazze seduti su dei divanetti di pelle nere che chiacchieravano tra loro.
- Finalmente! - esclamò un ragazzo con un cappellino, lasciando il bicchiere che aveva in mano sul tavolino proprio dinnanzi al divanetto e alzandosi di scatto. Maddy non potè non notare la somiglianza con Bill: doveva essere quello suo fratello, ne era certa. E se ne convinse ancora di più, non appena Bill si spostò da lei per raggiungere gli altri.
Come Bill, anche suo fratello aveva un viso perfetto, occhi profondi, labbra sensuali, una bellezza da togliere il fiato: la loro, insomma. Bill salutò con gesto di mano i suoi amici, entrambi affiancati da almeno due belle ragazze con colori di capelli stravaganti e tanto di vestiti inguinali e paillettes, mentre suo fratello non potè non notare la figura minuta di Maddy immobile di fronte a lui.
- Bill, sei il solito maleducato - affermò Tom scuotendo la testa contrariato - Non ci presenti la tua amica? - continuò con un sorriso malizioso continuandola a guardare. Maddy si strinse ancora di più nelle spalle, infilando le mani in tasca, tutti i loro sguardi erano su di lei.
- Oh che sbadato, lei è Maddy - la presentò a tutti.
- Ciao a tutti – sorrise impacciata ma allegra lei incrociando le gambe. Aveva sempre quel vizio quando era nervosa. Oltre a suo fratello, Bill le presentò Georg, Gustav e Andreas, tutti ragazzi simpatici a suo parere. Era riuscita a lasciarsi alle spalle i problemi col padre, e nonostante le stangone che continuavano a ridacchiare e starnazzare, stava bene in loro compagnia.
Bill d’altra parte vedeva che Maddy era tranquilla e si rilassò, finché una presa familiare lo tirò in disparte.
- Allora che stai aspettando?- sussurrò Tom guardandolo circospetto. Maddy intanto si era accomodata su uno dei divanetti, Georg gentilmente le aveva offerto qualcosa da bere, dopo essersi rifiutata di mandare giù dell’alcool, in un primo momento, si lasciò convincere poco dopo, dallo sguardo rassicurante del ragazzo.
- Stai zitto, che potrebbe sentire - lo rimproverò Bill, staccandosi dalla presa del fratello, e portando il suo sguardo su Maddy. Non potè non sorridere davanti alla sua figura così buffa nell’ingerire qualcosa, che quasi sicuramente le sue papille gustative non avevano mai provato, e dopo ancora sorridere incontrando il suo sguardo. Decise di raggiungerla, snobbando suo fratello che ringhiò esasperato.
- Tutto ok? - le domandò sedendole accanto. Involontariamente i calori delle loro mani si sfiorarono, ma Maddy ritrasse la sua improvvisamente. Bill tossì un paio di volte e fece finta di nulla.
- Certo, i tuoi amici sono simpatici - rispose lei sincera e ancora imbarazzata.
- Mi fa piacere, lo sai? - le sussurrò con voce calda vicino al suo orecchio, un po’ troppo vicino per Maddy, che cominciò ad infiammarsi in viso, e sentendo il suo corpo irrigidirsi.
- Io vado un attimo alla toilette - si liquidò all’improvviso alzandosi dal divano.
- Sai dov’è? - le chiese lui alle sue spalle. La voce era ancora suadente...
Maddy ingoiò imponendosi di star calma e si voltò di poco annuendo, dopodiché velocizzò il passo, scendendo i gradini del privè. Dopo alcuni spintoni, riuscì finalmente a raggiungere i bagni, chiudendosi nel primo disponibile.
- Vado un attimo alla toilette, ma si può essere così sceme! - si rimproverò seduta, con le ginocchia strette al petto, sulla tazza del water. Maddy continuò a darsi della stupida una decina di volte, fino a quando sentì qualcuno oltre la porta, civettare allegramente, ma inizialmente non se ne curò.
- Ma l’avete vista quella tipa con Bill Kaulitz - affermò all’improvviso una voce stridula di ragazza, incuriosendo la bionda da dentro il bagno, che si allungò verso la porta, cercando di origliare il più possibile.
- Già, ma cosa è preso a Bill? Può avere di meglio lui! - disse convinta un’altra voce.
Maddy da dietro la porta, continuava ad origliare, anche se avrebbe volentieri spalancato la porta, per metterle a tacere con una ramanzina delle sue.
- Ma poi come si è conciata - aggiunse ancora la prima voce scoppiando in una risata.
- Se ci fosse la stampa, sai che scoop! Bill il cantante dei Tokio Hotel con la brutta copia di Avril Lavigne! - pettegolò ridendo ancora la seconda voce.
La stampa? I Tokio hotel? La brutta copia?
Erano queste le domande che continuavano ad invadere la mente di Maddy. Cosa diavolo farneticavano quelle ragazze? Ma ad un tratto un lapsus nella sua mente, ricordò un pomeriggio a casa sua, insieme a Clarissa.
L’amica si ostinava a volerle far ascoltare un cd che aveva appena comprato in un negozio di dischi.
È un gruppo fichissimo, i Tokio Hotel.
Ed ora che quella frase pronunciata dall’amica le torturava la mente, riuscì finalmente a collegare il viso di Bill, con la foto che successivamente Clarissa le aveva mostrato quello stesso giorno.
Ma che ha preso la scossa elettrica questo tipo?. continuò a ricordare la ragazza: quello era stato il suo primo pensiero dopo aver visto la foto. Solo adesso riusciva a capire perché non era riuscita a riconoscerlo subito, Bill in quella foto era molto diverso da come lo vedeva adesso lei. Intanto intorno a lei era tornato il silenzio, le due ragazze erano sicuramente andate via.
- Perché non mi ha detto la verità...? - si domandò a voce alta, stringendo ancora di più le gambe a sé. Rimase a fissare la porta bianca davanti a sé, dopodiché decise che era arrivato il momento di chiarire alcune cose con quel ragazzo.
Spalancò la porta, e decisa più che mai raggiunse nuovamente il locale. Nonostante l’ora, era ancora gremito di gente, e fece non poca fatica per raggiungere le scale nuovamente. Al piano superiore il volume della musica era meno assordante, tanto da permettere alla ragazza di seguire perfettamente i discorsi che i ragazzi in quel momento stavano intraprendendo.
- Dai Bill, ma cosa ci fai con una del genere? È una bambina - rise di gusto una voce. Maddy istintivamente si bloccò. Dalla postazione strategica in cui si trovava poteva benissimo ascoltare i loro discorsi senza che loro potessero vederla.
Si sentì un tantino offesa, certa che quel commento era rivolto a lei. Perché le si poteva dire tutto, ma bambina no! Non lo poteva permettere. Continuò a salire un altro gradino, decisa più che mai a zittire quella voce, che quasi sicuramente aveva associato a Tom. Ma ancora una volta dovette bloccarsi.
- Invece è molto carina, ha due occhi che ti lasciano senza fiato, ottima scelta Bill - ribattè un’altra voce, facendo sorridere Maddy che riuscì a riconoscere Gustav in quelle parole.
- Ma noi guardiamo altri occhi vero Tom? - esordì divertito un altro tipo di voce. All’unisono scoppiarono a ridere di fronte alla battuta di Georg.
Stupidi senza cervello! sbraitò fra sé la ragazza continuando a salire di un altro gradino.
- Guarda meno male che compensa col sedere, quello sta messo bene - aggiunse ancora Tom malizioso, facendo ancora ridere tutti. Maddy sentiva bollire la rabbia dentro di sé mentre stringeva con rabbia i pugni e il suo respiro si faceva affannoso. Non avrebbe permesso a quei ragazzi di continuare a parlare di lei in quel modo.
- Ma dici che ci sta Bill? - domandò un’altra voce, sicuramente Andreas. Infatti era l’unico oltre Bill, a non aver proferito ancora parola, notò Maddy.
Ci sta? Bill ma che intenzioni hai con me? pensò fra sé la ragazza, cercando di seguire ancora il loro discorso, infatti tese ancora di più l’orecchio, per sentire chiaramente cosa aveva da dire.
- Sicuramente si, è cotta a puntino. – si vantò Bill – So captare quando una ragazza mi vuole - continuò fiero e con un filo di presunzione nella sua voce. Ancora una volta si sentì qualcuno scoppiare a ridere.
- Cazzo ti ridi Tom, è la pura verità e domani mattina vedrai! - aggiunse ancora Bill infastidito.
Vedrai cosa? ripetè la ragazza nella sua mente. Cosa stavano confabulando quei ragazzi alle sue spalle?!
- Quella non ci sta neanche se la paghi Bill - rispose suo fratello continuando a ridere - a meno che non l’abbia già fatto, quanto le hai dato per vincere la scommessa?! - aggiunse ancora senza alcun ritegno.
Oh cielo, quale scommessa Bill? Maddy sentiva letteralmente andare in confusione il cervello: cosa voleva dire tutto ciò?
- Vuoi mettere in dubbio le mie doti da seduttore, Tom ?- lo stuzzicò stavolta con tono serio Bill.
- Oh certo, seduttore - disse Tom lasciandosi sfuggire la sua solita risata che Maddy stava iniziando ad odiare.
Adesso basta! Maddy non si fa mettere i piedi in testa da un branco di ragazzini ricchi e viziati! Ok era stata una stupida a lasciarsi ingannare dai suoi sguardi e da quei sorrisi, ma era certa che gliel’ha avrebbe fatta pagare a quell’idiota. Salì ancora i gradini, cercando di creare più rumore possibile, sbattendo i piedi. I ragazzi percepirono qualcuno alle loro spalle, e si voltarono di scatto, la faccia di Bill era visibilmente preoccupata. Cercò di zittire tutti con l’espressione del viso, sperando che Maddy fosse lì solo da alcuni secondi.
- Ce ne hai messo di tempo – disse con tono gentile, mentre Maddy prese posto su uno dei divanetti davanti a loro, lasciati vuoti.
- Oh bè avevano tutti da fare i loro bisogni. - rispose cercando di mantenersi calma - Mi sono persa qualcosa? - domandò curiosa ai ragazzi, che si erano zittiti d’improvviso davanti alla sua presenza.
Ora non fate più gli sbruffoni, eh? pensò con un velo di sadismo.
- Oh no niente. Niente di niente. - si affrettò a risponderle Bill tenendo il volto basso. Era nervoso e molto.
- Allora Maddy parlaci un po’ di te - si intromise Tom, stravaccato sul divano, con la sigaretta in mano e le ragazze che gli accarezzavano le spalle.
- Cosa vuoi sapere? - disse la ragazza raggiungendolo con fare sensuale. Gli tolse dalla bocca la sigaretta con due dita e se la portò alle labbra, aspirando una lunga boccata e guardandolo con sguardo languido.
Cazzo fai Maddy, da quando in qua fumi? Ti fa male! Esordì saggia la vocina dentro di sé.
Tom spalancò di poco la bocca: da dove le era uscita tutta quella sicurezza? Anche Bill rimase sorpreso da quello strano atteggiamento provocante.
- Non so, quello che vuoi - continuò il rasta, cercando di metterla a disagio. Lo divertiva e lo eccitava quell’atteggiamento nelle ragazze, belle o brutte che fossero.
- Non mi piace parlare di me, mi lascio scoprire poco alla volta - sibilò lei sicura, guardando fisso negli occhi Bill e buttando via il fumo dalla bocca. Adesso era arrivato il momento di invertire i ruoli, toccava a lei divertirsi.
- E di te che mi dici ...Tom, giusto? - chiese, e aspirò un altro po’ di tabacco dalla sigaretta - Oltre ad essere il fratello di Bill, ovviamente – aggiunse ammiccando.
- Io? Sono semplicemente Tom, il mio nome dice già tutto! - rispose sorridendo ancora, facendo scoppiare a ridere tutti tranne Maddy, che lo guardava con sfida.
- Ah si? Veramente il tuo nome a me non dice un bel niente! - rispose lei, facendo bloccare tutti d’improvviso, ma un secondo dopo scoppiarono in una risata. Tom fu l’unico che non rise: cominciava ad odiare l’impertinenza di quella ragazza. Nessuna aveva mai osato contraddirlo.
Maddy dal canto suo invece continuava a portarsi la sigaretta alla bocca, sorridendo soddisfatta della vittoria.
- Comunque Gustav come va con la mano? Bill mi ha raccontato del tuo incidente - disse questa volta rivolgendosi al biondo che continuava a ridere divertito.
- Si è stato un bel colpo per me, non potrò suonare per molto tempo - rispose sincero il ragazzo ricomponendosi.
- Suonare? - ripetè fintamente sorpresa Maddy. Ma che scemi, si stavano tradendo da soli.- Si Gustav ha una grande passione per la batteria, oltre a fare il dentista - si intromise all’improvviso Bill. Il suo tono era nervoso, i suoi occhi vagavano da un volto all’altro.
Bugiardo! esclamò dentro di sé disgustata, Maddy.
- Dentista? - si stranì Gustav.
- Si il dentista. – confermò annuendo ancora Bill, lanciando un’occhiata di intesa all’amico - Comunque Maddy ti va di fare quattro salti in pista? - le domandò con la voce tremante sviando quel discorso, porgendole la mano.
- Bill, sto parlando con Gustav ora - si lamentò la ragazza trattenendosi ancora sul divano. Lo guardava con le sopracciglia sollevate e le labbra leggermente corrucciate.
- Avrai tempo per parlare con lui, dai voglio ballare! – si lamentò e a Maddy parve un bambino capriccioso. Lo odiò ancora di più.
Bill intanto fremeva, ansioso di portarla lontano da qualunque posto avrebbe potuto far saltare la sua copertura.
Da quando in qua, hai la passione per il ballo? domandò sarcastica la coscienza.
Maddy rimase col mento all’insù fissando i suoi occhi – Ok - accettò convinta.
Bill tirò un sospiro di sollievo, ignaro delle intenzioni della ragazza. Lei accettò la sua mano alzandosi in piedi. La strinse e si lasciò trascinare da Bill verso le scale, mentre lei lanciava un ultimo sguardo velenoso a Tom.
Il rasta se ne accorse: doveva e voleva metterla in ridicolo, umiliarla. Al suo passaggio allungò di poco il piede con l’intento di farla inciampare.
Prevedibile! pensò Maddy portando il suo sguardo in basso e calpestando il suo piede. Tom aprì la bocca soffocando un probabile stridulo urlo di dolore, mentre Maddy continuava a ridersela fra sé divertita.
- Perché ridi? - domandò Bill voltandosi di poco verso di lei.
- Oh tuo fratello è così simpatico! - rispose continuando a sghignazzare.
- Mi fa piacere che andiate d’accordo - continuò ingenuo Bill, continuando a scendere giù per le scale metalliche.
- Bene, e ora sistemo anche te! - affermò perfida a bassa voce.
- Hai detto qualcosa? – chiese Bill, avvicinandosi a lei, ormai la musica assordante li aveva invasi.
- Niente! - gli urlò in un orecchio, alzandosi sulle punte.
Bill si voltò ancora continuando a proseguire davanti a sé, stringendo ancora la mano di Maddy. I suoi occhi tutto ad un tratto cambiarono espressione. Non credeva che quel ragazzo l’avesse presa in giro per tutto il tempo.
I due ragazzi raggiunsero finalmente la pista da ballo, Bill lasciò la mano della ragazza per poi voltarsi, fissandola nelle iridi. Maddy aveva capito tutto, quel ragazzo usava la tattica dello sguardo per conquistare una ragazza e per un attimo lui ci era riuscito.
Questa volta non mi incanti! pensò fra sé la ragazza. Doveva vendicarsi.
Iniziò a ballare con fare sensuale avvicinandosi di tanto in tanto al moro, sfiorandogli i capelli e guardandolo a pochi centimetri di distanza.
Ci sta! Ci sta! Ci sta! esultò la voce interiore del ragazzo.
Bill continuava a rispondere ai suoi sorrisi ignaro di quello che passava nella mente della piccola Maddy e di tanto in tanto le si avvicinava toccandole dolcemente il viso. Lei rispondeva con sguardi provocatori, continuando a muoversi a pochi centimetri dal suo bacino.
Intanto il rasta dal piano superiore assisteva a tutta la scena, continuava a guardare i due ragazzi che ballavano complici.
- Avevo sottovalutato quella ragazza sai Georg - affermò rivolto all’amico non distogliendo lo sguardo dalla pista.
-Hai ragione - concordò Georg avvicinandosi al biondo per constatare con i suoi occhi ciò a cui si riferiva l’amico.
- Questa volta Bill vincerà la scommessa... - si fermò a pensare ad alta voce.
- Penso proprio di si amico -
- Andiamo a sederci, c’è quella biondina che non fa altro che provocarmi - disse voltandosi e raggiungendo nuovamente i divanetti.
Intanto in pista, i due ragazzi continuavano a muoversi a ritmo di musica. Bill le aveva poggiato le mani sui suoi fianchi sentendoli muovere sotto le sue mani, mentre lei le aveva avvolto il collo con le sue braccia. Era un continuo provocarsi a vicenda, il loro. Maddy aveva abbandonato definitivamente quel senso di imbarazzo che l’avvolgeva, ogni qual volta Bill le era vicino, dal canto suo invece Bill, non poteva credere a ciò che stava accadendo.
Stava per battere suo fratello!
Il suo obbiettivo era solo la scommessa, non si era soffermato minimamente a ciò che avrebbe pensato Maddy, una volta capito le sue intenzioni.
- Che ne dici se ce ne andiamo? C’è troppa confusione qui - disse suadente all’orecchio del moro, sentendo la sua pelle accapponarsi.
È arrivato il momento, che aspetti dille si! lo incitava la coscienza solidale. Già era arrivato il momento, pensò il ragazzo tutto eccitato. Bill annuì guardandola negli occhi, poi le prese la mano trascinandola ancora una volta via da quella confusione. Non sapeva ancora dove l’avrebbe portata.
- Torno sopra, prendo i nostri giubbini e andiamo - le disse con una strana sensazione allo stomaco, bloccandosi davanti ai gradini che riportavano al privè. Maddy acconsentì, e Bill salì i gradini lentamente cercando di mandare via quella sensazione di panico. Lui non era mai stato il tipo da una notte, ma stavolta doveva diventarlo. Una volta in cima si avvicinò molto velocemente al fratello tirandolo in disparte.
- Io non ce la faccio - disse molto velocemente il ragazzo colpito da un senso di colpa improvviso.
- A fare che? - chiese stranito Tom liberandosi dalla stretta del moro.
- Non riesco a farle una cosa del genere - affermò a bassa voce lasciandosi andare su uno dei divanetti - Non se lo merita! - continuò nervosamente.
- Allora sei proprio coglione, fattelo dire - sbottò il rasta - a quella non la vedrai più, che te frega! - sbraitò Tom.
- Si ma lo sai che io non sono quel tipo di ragazzo - sussurrò Bill abbassando lo sguardo.
- Vuoi perdere la scommessa ed essere deriso da tutti? Ma non hai un po’ di orgoglio?! - disse Tom cercando di farlo ragionare.
- Tom, questo non sono io - continuò Bill portandosi una mano alla fronte.
- Ma ti sembra il momento di ritrovare te stesso? Bill lei ci sta, si vede lontano un miglio, non fai niente di male - lo tranquillizzò sedendosi accanto a lui. Bill voltò la testa verso il fratello pensando a quanto fosse bravo a trasformare le situazioni più tragiche per lui, in situazioni semplicissime.
- Maddy ti aspetta- aggiunse infine lapidario Tom poggiando una mano sulla spalla del fratello. Bill sospirò deciso ad alzarsi.
- Bravo, ora vai - disse spingendolo verso i gradini, dove Maddy impaziente continuava ad aspettarlo. Intanto lui ricominciò a “simpatizzare” con la bionda che sedeva su uno dei braccioli.
Maddy era all’estremità delle scale, si era soffermata a salutare un suo amico, Gabriel. All’improvviso Bill la vide col viso rivolto verso l’alto, i due ragazzi ognuno all’estremità delle scale, si guardarono.
Bill la stava raggiungendo e ogni suo passo equivaleva ad un battito del suo cuore. Mentre Maddy liquidò velocemente il ragazzo.
- Ce ne hai messo di tempo, ma che facevi? - sorrise Maddy recuperando il suo giubbino.
- Ho salutato li altri anche - si giustificò.
- Ma ora andiamo – disse con voce suadente, molto suadente ammiccando. Non era da lei comportarsi così, in altre occasioni si sarebbe definita “puttana” come faceva quando vedeva una ragazza concedersi all’altro sesso senza esitazioni. Ma quella volta era necessario. Gli porse la mano, e insieme sgattaiolarono fino all’uscita del locale.
 
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Fee1702
view post Posted on 2/2/2009, 20:14




Adoro questa storia Rita... E' bellissima, davvero! Spero che le cose si sistemi presto... Bill, sei un idiota ù__ù
 
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kaulitzina the best
view post Posted on 2/2/2009, 21:56




Bill da tua sorella minore (adottiva) qule sono mi sento in dovere di rimproverarti severamete sei un pezzo di cretino U.U bellissima continua ^^
 
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BuffyTH_89
view post Posted on 3/2/2009, 12:52




Oh cacchio...
La situazione sta precipitando, accidenti!
Il punto è che Bill in realtà è bravo, non intende davvero approfittarsi di lei, è solo per timore di essere deriso da quell'essere abominevole di suo fratello...
Diamine Bill, sii uomo e fregatene di quel deficiente! E comportati bene con lei, stava andando tutto così liscio prima...
Ora Maddy mi spaventa, comunque...cosa diavolo avrà in mente?
Oh santo cielo, posta presto, please!!!
 
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rok1
view post Posted on 3/2/2009, 14:42




Mi sà che Maddy farà nero Bill e già stò immaginando come (ovvero chiamerà l' unica persona che non doveva chiamare:suo padre!!!)
 
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88 replies since 11/1/2009, 00:36   1193 views
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