You Dont' Have To Know Who I Really Am

« Older   Newer »
  Share  
o° Vale °o
view post Posted on 25/11/2008, 20:48




Brava, Amy!
Questa storia mi appassiona sempre di più e m'incuriosisce da morire... Non vedo l'ora che si sappia qualcosa della vera "natura" di Bill!
Il Tom "saggio" mi piace molto, diciamo che mette più in evidenza la nuova anima di Bill.
Spero continuerai presto!
 
Top
† Werewolf
view post Posted on 25/11/2008, 22:02




Dankeeeee!!
Ne vedrete presto delle belle, eheh
 
Top
† Werewolf
view post Posted on 3/12/2008, 15:59




Le due ragazze giunsero ad una piccola casa allocata in una zona residenziale.
Salirono due gradini e varcarono l'uscio.
La casa era più grande di ciò che sembrava dall'esterno, calda, acogliente e finemente arredata, senza eccessivo sfarzo nonostante la evidente condizione economica.
Sabrina condusse Meredith al piano di sopra e la fece entrare in una stanza piccola ma confortevole, tappezzata di immagini dei Tokio Hotel alle pareti.
Fece accomodare l'amica alla scrivania ed azionò il computer.
"Ora ti faccio vedere Jumbi"
Disse la bionda.
Dopo un paio di manovre partì un video che mostrava Bill struccato e con i capelli raccolti in un cappellino che giocava animatamente con un areoplanino radiocomandato, e che, una volta incastratosi l'areoplanino, chiamavo una squadra di soccorso per recuperarlo.
Meredith non riuscì a trattenere un sorriso.
"Che bimbo"
Affermò.
"Hai usato il termine giusto" disse l'amica "un bambino troppo cresciuto, o forse mai cresciuto"
Partì il secondo video.
Bill si dimenava a ritmo di Beat It di Michael Jackson trascinando con sè un ventilatore a tempo di musica.
Meredith sorrise.
"Ci sa fare il ragazzo!"
Sabrina annuì.
Le mostro gli altri esilaranti aneddoti di Bill.
Sembrava un'altra persona.
Era così dolce.
Sensibile.
Proprio un bimbo.
L'amica le mise a confronto un video recente.
Risultava quasi impossibile identificare il soggetto dei due differenti video come la stessa persona.
Si poteva davvero cambiare così tanto?
La ragazza si soffermò sugli occhi.
Avevano una luce strana.
Le sembrava di averla già vista da qualche parte.
Ma il ricordo era confuso, incerto...come se avesse visto quella luce negli occhi di un'altra persona di sfuggita.
Eppure, riguardandoli, era quasi certa di averla già vista.
Appariva sempre più familiare.
Ma poteva benissimo essere un effetto della luce.
Sabrina si allontanò un attimo.
Meredith si alzò.
Vagò sovrappensiero nella stanza finchè non trovò un oggetto che catturò la sua attenzione.
Un libro.
Intitolato CREATURE SOPRANNATURALI.
Lo prese per osservarlo meglio.
La copertina era rigida, nera, ed il titolo era scritto in corsivo, in lettere dorate.
Lo sfogliò.
Erano citati fantasmi.
Vampiri.
Creature della notte.
Si soffermò su un argomento in particolare.
Licantropi.
Il titolo dell'argomento era affiancato dalla rappresentazione piuttosto realistica di un licantropo curvo su se stesso, in posizione d'attacco, i denti ben in vista.
Sorrise sardonicamente e cominciò a leggere.
"Eccomi qui"
Meredith sussultò alla voce squillante dell'amica.
Sabrina le si avvicinò.
"Ti piace?"
"Lo stavo giusto sfogliando un po'"
"L'ho finito ieri sera: a me è piaciuto molto, sono affascinata da queste creature mistiche, e mi soffermo spesso a pensare su come sarebbe il mondo con la loro presenza"
"Me lo presti?"
Chiese Meredith cercando di camuffare il tono teso della sua voce.
"Certo"
Acconsentì Sabrina con un sorriso.
"Rimarresti a pranzo qui? Sempre se ti fa piacere, ovviamente"
Chiese.
"Certo"
Accettò Meredith ricambiando il sorriso amichevole.

 
Top
Fee1702
view post Posted on 3/12/2008, 16:06




Cavolo Amy, mi piace davvero un sacco questa storia!
Licantropi... uhm... interessante!
Stai migliorando a vista d'occhio. Spero che parteciperai al torneo!
 
Top
† Werewolf
view post Posted on 3/12/2008, 20:36




Grazie Vale!!!!
Sto elaborando alcune one shot inedite, poi farò una revisione generale e pubblicherò quelle che mi convincono di più!!!
 
Top
Fee1702
view post Posted on 3/12/2008, 21:27




Oh brava brava! Allora semmai iscriviti, postando solo il tuo nome nelle iscrizioni al contest... Serve a noi per renderci conto quanti iscritti ci sono... Grazie cara!
 
Top
•Blue Nacht;
view post Posted on 3/12/2008, 22:29




CHissà perchè Bill è diverso u_u
Per me quel viaggio in Americaaaaa... giusto Amy?u_u
Continua comunque C:
 
Top
† Werewolf
view post Posted on 3/12/2008, 22:34




Più o meno...
Ma non vi dico di più U.U
 
Top
† Werewolf
view post Posted on 19/12/2008, 17:04




Concerti, interviste, apparizioni.
Solita routine da anni.
Ma d'altronde, come dice il proverbio, chi ha voluto la bicicletta deve pedalare.
Era questo ciò che pensava Bill guardando distrattamente fuori dal finestrino, con una mano appoggiata sotto il mento.
Il fratello Tom era seduto accanto a lui a braccia conserte ed ascoltava l'ipod.
"Tomi?"
Chiamò piano Bill.
"Sì, Bill?"
Tom si voltò.
"Scusami"
Tom guardò il volto mortificato del gemello.
I suoi occhioni supplicavano perdono.
Supplicavano di parlargli ancora.
Ma come avrebbe potuto non parlargli?
Bill era tutta la sua vita.
Si sarebbe sacrificato per lui.
E nonostante ci fossero parecchi diverbi, nonostante non condivideva certi comportamenti del fratello, gli voleva sempre un bene immenso.
Tom sorrise.
"Sì, ti perdono"
Un abbraccio sancì ufficialmente le scuse accettate.
Dopo poco giunsero a destinazione.
Sceserò dall'imponente automobile e si diressero verso l'atrio della redazione giornalistica.
Una segretaria carina e sorridente li accolse e li condusse verso lo studio del suo capo.
Bill osservava i movimenti della ragazza.
Erano sinuosi, invitanti.
Si sorprese di pensare come il fratello.
A meno che...
Non riuscì a terminare quel pensiero che sentì immediatamente la gola secca.
Portò una mano al pomo d'Adamo per tentare di placare quel fastidioso disturbo.
Niente.
Distolse lo sguardo dalla ragazza.
Ancora niente.
Con la scusa di un improvviso bisogno di liberarsi vescicalmente corse verso il bagno della redazione e si chiuse dentro.
Era solo.
Provò a bere un po'd'acqua dal rubinetto.
La sete non si placava.
Si appoggiò al piano respirando pesantemente.
Chiuse gli occhi.
Cercò di concentrare tutti i sensi in un unico messaggio.
Non doveva bere.
Doveva resistere.
Non sentiva più il pavimento sotto i suoi piedi.
Sentiva come se fluttuasse nell'oblio.
La sete si stava impossessando di lui.
Sentì il sangue circolare sulla via degli occhi.
Premette le mani sul piano del lavandino.
Strinse i denti.
Morse le labbra facendole sanguinare.
Non doveva bere.
Non doveva bere.
Non doveva bere.
L'eco dell'ammonimento gli perforava le orecchie.
Non doveva bere.
Non doveva bere.
Non doveva bere.
All'improvviso una mano che gli percuoteva la spalla lo riscosse.
"Bill! Ehi Bill, stai bene?"
La voce preoccupata del gemello aveva stranamente un effetto calmante.
"Scusami Tom, un abbassamento di pressione...dobbiamo cominciare?"
"Tra cinque minuti"
"Allora vengo subito"
"Rimango con te"
No Tom, non farlo, pensò Bill.
"Tom non è il caso davvero...sto bene..."
"Abbassamento di pressione non è sinonim di stare bene Bill"
Alle volte Tom sembrava una madre iperprotettiva.
"Allora andiamo"
Bll aprì la porta del bagno ed insieme a Tom salì le scale che lo avrebbero portato alla sala dell'intervista.
Durante il tragitto rivide la segretaria.
Lei gli rivolse un sorriso e gli passò così accanto che il ragazzo potè percepire il suo odore.
Bill inspirò ed espirò profondamente per non lasciarsi travolgere dalla nausea.
Sempre se così si potesse chiamare.
Si sedette sul divanetto di pelle nera ed aspettò pazientemente il giornalista.
Le domande perlopiù erano le stesse, come da un misterioso copione che seguivano cone un Corano tutti i giornalisti.
Bill lo guardava con tono di sfida, e con sguardo così profondo che più di una volta il giornalista fu costretto ad abbassare lo sguardo.
"E tu Bill?" chiese il giornalista "qual è il tuo colore preferito?"
Bill ci pensò su e poi rispose con quel tono seducente che da un anno a questa parte faceva impazzire ragazzine e donne:
"Qualche anno fa avrei certamente risposto l'arancione ma, visto che siamo in tema di cambiamenti...beh, direi rosso sangue"
 
Top
Fee1702
view post Posted on 24/12/2008, 00:36




Cavolo Amy, riesci a rendere questo Bill sempre più interessante! E pi l'ultima frase fa intendere molto... Bene bene, continua presto!
 
Top
† Werewolf
view post Posted on 27/12/2008, 16:59




Grazie Vale ^_^
Ecco il nono capitolo:

Meredith camminava in silenzio per le strade buie di Berlino.
Camminava così leggiadramente che pareva non posasse i piedi sul suolo.
Aveva lo sguardo posato in basso, ed ogni tanto lo volgeva su.
Ascoltava l'MP3 distrattamente, nonostante la musica non fosse quel che si dice tranquilla.
Un soffio di vento che le scosse lievemente i lunghi capelli neri la risvegliò dal suo dormiveglia.
Pensava al libro che Sabrina le aveva prestato.
Sembrava così pesante, contenuto nella sua borsa.
Pensava al capitolo sui licantropi.
Pensava al disegno realistico che raffigurava il licantropo pronto all'azione.
Pensava alle parole innocenti di Sabrina circa l'argomento.
"Sono affascinata da queste creature mistiche, e mi soffermo spesso a pensare su come sarebbe il mondo con la loro presenza"
La ragazza si chiese quante altre persone nel mondo pensassero la stessa cosa.
Sabrina non capiva quanto era fortunata.
Quanto era fortunata ad essere ciò che era.
Quanto era fortunata ad ignorare.
Immersa in questi pensieri non si accorse di essere giunta sulla soglia di casa.
Cercò le chiavi di casa nella borsa ed aprì la porta.
La casa era piccola, ed a differenza di quella dell'amica era fredda.
Ma lei riusciva a sopportare il freddo.
Riusciva a sopportare tutto in realtà.
Tranne una sola cosa.
Gettò la borsa sul divano, si tolse le scarpe e dopo aver prelevato il libro si chiuse nella sua camera.
Si stendette ancora vestita sul letto senza disfarlo ed andò direttamente al capitolo sui licantropi.

Il licantropo (dal greco λύκος (lýkos), "lupo" e ἄνθρωπος (ànthropos), "uomo"), detto anche uomo-lupo o lupo mannaro, è una delle creature mostruose della mitologia e del folklore poi divenute tipiche della letteratura horror e successivamente del cinema horror.
Secondo la leggenda, il licantropo è un uomo condannato da una maledizione che, ad ogni plenilunio, inizia a ricoprisi di peli e a munirsi di zanne fino a diventare un vero e proprio "lupo feroce", pericoloso e aggressivo. Nella narrativa, generalmente lo si può uccidere solo con un'arma d'argento, ma questo elemento spesso manca nella tradizione popolare. Secondo alcune interpretazioni, il licantropo non sarebbe in grado di trasmettere la propria "malattia" ad un altro essere umano dopo averlo morso. Pare però, che sia stato il cinema ad introdurre questo elemento, per creare affinità con il mito del vampiro.


Già, pensò Meredith.
Malattia.

Per lo più, tutte le storie e le leggende sono concordi nell'affermare l'origine diabolica del mostro, che viene spesso associato con streghe ed eretici. A parte questo punto in comune, è impossibile tracciare una morfologia univoca del licantropo. Normalmente lo si trova rappresentato in forma di lupo (e non una creatura ibrida tra l'uomo e la bestia, come nei film horror), che può però assumere un'ampia gamma di aspetti e dimensioni, dal normale lupo, da cui si distingue solo per l'intelligenza e la ferocia, a una mostruosità grossa come una vacca e deforme, dalla forza spaventosa e dalla ferocia senza pari. Taluni affermano anche che il licantropo è privo di coda, perché le creazioni del diavolo, per quanto ben riuscite, sono necessariamente imperfette. Altri ritengono che sia necessariamente di colore nero. Un possibile tratto distintivo sta nelle sue impronte: in alcune leggende, il lupo mannaro lascia a terra il segno di cinque unghie (i canidi normali lasciano solo quattro tacche. Il pollice si è atrofizzato e non tocca il terreno). Alcuni di questi uomini bestia conservano la possibilità di parlare e ragionare come normali esseri umani, altri la perdono completamente. Anche alla regola secondo cui non vengono mai rappresentati come ibridi ci sono delle eccezioni, sia pure rare e parziali. Infatti, a volte il lupo mannaro sembra poter procedere su due zampe, o conservare una certa prensilità degli arti anteriori, cosa che gli consente, all'occorrenza, di intrufolarsi nelle case scassinando le porte chiuse. Altro tratto distintivo è l'immenso gusto del licantropo per la carne fresca.

Un sorriso amaro comparve sul volto pallido di Meredith.
La verità era una sola.

Diventa imperativo, per la possibile vittima medievale, cercare di capire anche come si presenta il mannaro in forma umana, per individuarlo e guardarsene. Il compito non è facile, perché esistono quasi tanti segni indicatori quante sono le versioni della bestia. Bisogna guardarsi da chi ha sopracciglia troppo folte e unite al centro, oppure il volto ferino, i canini troppo affilati, pelo sia sul dorso che sul palmo delle mani. Il dito indice più lungo del medio è sicuro indizio di licantropia, così pure un insano appetito per la carne cruda. È opportuno anche sospettare di chi sia troppo in forze senza che lo si veda mai mangiare; quasi di sicuro è un lupo mannaro che uccide persone la notte e le divora di nascosto.

La memoria di Meredith si rivoltò indietro.
Alle parole dolci di sua madre sul suo viso.
Alla ceretta adolescenziale sulle sopracciglia.
Alla curiosità sulla sua mano...
La osservò, per poi distogliere quasi immediatamente lo sguardo.

Molti sono i modi per diventare licantropi. L'unico che non figura nella tradizione è il morso: chi viene morso da un lupo mannaro non diventa lupo mannaro esso stesso. Il morso come veicolo dell'infezione muta forma è una trovata narrativa relativamente moderna, dovuta, quasi certamente, a una contaminazione proveniente dalle storie sul vampirismo.
Per tutto il Medioevo invece, per trasformarsi in lupi il modo più sicuro rimane ricorrere alla magia. Ciò, ovviamente, implica che la trasformazione sia volontaria. Per compierla ci si deve spogliare della propria pelle e indossare una pelle di lupo. Se si è restii ad autoscorticarsi, può bastare indossare una cintura confezionata con la pelle di questo animale. Caratteristica fondamentale perché la pelle possa funzionare è che la testa sia sostanzialmente intatta, se possibile con ancora il cranio inserito a supporto dei denti. La pelle, ovviamente, non può essere quella di un comune lupo, ma deve essere una sorta di veste maledetta. Questa deve essere consegnata dal diavolo, che volentieri la fornisce a persone esecrabili, oppure, secondo consolidata tradizione, in cambio dell'anima. Un'alternativa all'uso della pelle è il ricorso a unguenti o filtri magici. Uno dei componenti fondamentali è quasi sempre il grasso di lupo. A volte questo viene mescolato con sostanze tossiche (come la belladonna) o dagli effetti psicotropi. Una delle più note ricette di filtro magico prevede di mescolare cicuta, semi di papavero, oppio, zafferano, assa fetida, solano, prezzemolo e giusquiamo. Parte andava spalmata sul corpo e parte bevuta. Non è quindi improbabile che una persona, se assume un simile intruglio e sopravvive, si comporti come un animale invasato, arrivando ad essere pericoloso. Un ulteriore sistema per trasformarsi è bere "acqua licantropica", cioè raccolta nelle impronte lasciate da un uomo–lupo.
La volontarietà di queste trasformazioni fa sì che possano avvenire in ogni ora del giorno o della notte e in ogni momento. Questo significa che, secondo molte tradizioni, non basta guardarsi dalla luna piena per essere in salvo dai lupi mannari. Il plenilunio assume importanza, anche se non sempre risulta fondamentale, nelle trasformazioni involontarie. Il primo autore ad associare la trasformazione alle fasi lunari è stato presumibilmente Gervasio di Tilbury, uno scrittore medievale. L'idea dell'influsso della luna piena viene ripreso e ritenuto fondamentale dalla maggior parte delle leggende. Vi sono tradizioni (ad esempio in Calabria) secondo cui il licantropo si può trasformare anche sotto l'influsso della luna nuova. L'involontarietà della trasformazione non si ricollega solo al fatto che si verifichi in particolari congiunzioni astrali, ma anche alle sue cause: è solitamente dovuta agli effetti di una maledizione o ad altro accidente. Infatti, anche il venir maledetti da una strega, come pure da un santo o da persona venerabile può portare alla licantropia. San Patrizio, secondo la tradizione, si dedicò a maledire e trasformare in lupi intere popolazioni, così come San Natale. I motivi per cui si può venire maledetti sono molteplici: eresia, empietà, antropofagia (qui ritorna il mito di Licaone), al limite anche solo essere nati in certi periodi dell'anno. Chi nasce la notte di Natale a cavallo della mezzanotte o il giorno dell'Epifania, per esempio, ha buone probabilità di divenire lupo mannaro. Si tratterebbe di una sorta di maledizione divina per punire un gesto quasi blasfemo. Per salvare il figlio dalla crudele sorte, il padre, utilizzando un ferro rovente, deve incidere una croce sotto la pianta di un piede del bambino per i tre Natali successivi. La maledizione può essere dovuta anche a incidenti o piante velenose. Vi è una tradizione abruzzese secondo cui dormire sotto la luna piena (in alcune zone deve essere anche un mercoledì notte) porta al licantropismo. Per le piante, la credenza più diffusa proviene dall'est europeo e avverte di stare lontani dai fiori neri (secondo la versione moldava, questi crescerebbero di preferenza vicino a cimiteri). Il nero è un colore che le infiorescenze in natura non assumono, tranne in casi particolarissimi (non attira gli insetti o altri animali impollinatori), quindi indica soprannaturalità e probabile matrice diabolica.


La memoria ritornò indietro di qualche anno.
Le urla propagate da se stessa in un'altro luogo la costrinsero a tapparsi le orecchie, quasi le stesse udendo per davvero.
Rivide davanti ai suoi occhi la scena, come una proiezione cinematografica.
I suoi fratelli che la trasportavano sul suo letto a baldacchino.
I suoi occhi che si aprivano lentamente.
La sua mente che piano riprendeva coscienza.
Le sue urla in una lingua che ormai le pareva non le appartenesse più.
I suoi fratelli che la mantenevano.
Robusti, forti.
Come solo potevano essere.
Il volto della madre, contrito.
Ed una parola echeggiante più di tutte nella grande stanza.
Bugiarda.

Tra le scarse difese contro questo essere forte e feroce la più efficace pare essere l'argento. Questo metallo può uccidere tutte le creature sovrannaturali (anche i vampiri, nonostante la tradizione cinematografica prediliga il paletto di frassino). Bisogna perciò trafiggere il mannaro con una lama di argento o sparargli con una pallottola dello stesso materiale. La credenza si deve alle proprietà di disinfettante che fin dall'epoca greca erano associate a questo metallo. Secondo alcune versioni del mito, l'arma d’argento deve anche essere benedetta, o addirittura fusa da un crocifisso d'argento. Le più complesse sono una versione piemontese e una francese della Saintogne; secondo quella piemontese, la fusione deve provenire non solo da un crocifisso d'argento benedetto, ma deve essere realizzata la notte di Natale. La versione della Saintogne non prevede espressamente l'argento, ma le pallottole devono essere benedette in particolari ore della notte in una cappella dedicata a Sant'Uberto (protettore dei cacciatori). Un'alternativa che sembra funzionare bene, almeno con quelli che usano una pelle per trasformarsi, è la distruzione della pelle stessa. Opzionalmente, dopo aver ucciso l'uomo-lupo, si può procedere al taglio della testa prima del seppellimento. Questo eviterà che il mostro, dopo morto, si tramuti in vampiro (tradizione slava).
La licantropia si fronteggia un po' meglio sul fronte della cura e della dissuasione. Se uccidere un lupo mannaro è complicato, si può sempre riuscire a sfuggirgli o a guarirlo. Ad esempio, l'uomo–lupo siciliano non è in grado di salire le scale che, di conseguenza, costituiscono un sicuro riparo. Anche lo zolfo messo sulla soglia di casa costituisce un valido deterrente. Il lupo mannaro abruzzese potrà arrestare la trasformazione se gli si lascia a disposizione un recipiente con acqua pura, nel quale si possa bagnare. Il alternativa, si può indurre il licantropo a riassumere la forma umana spillandogli tre gocce di sangue dalla fronte o facendolo ferire da un suo familiare che brandisce un forcone, oppure ancora colpendolo con una chiave priva di buchi. Buona efficacia ha anche l'aconito (in inglese prende il nome di wolfsbain, "bandisci-lupi") che risulta particolarmente sgradito.
La soluzione definitiva e radicale rimane il fuoco, da usarsi, preferibilmente, sul licantropo ancora in forma umana.


La ragazza chiuse il volume con un colpo secco.
Che grandissime menzogne, pensò riferita alle cure.
Se le cure erano menzogne i metodi di uccisione costituivano la verità.
Si rivide nella sua grande camera, testimone della sua vita.
I suoi fratelli, ancora una volta intromessi, che ancora una volta la mantenevano.
Ancora una volta le sue urla propagate.
In mano una pistola.
Tentata di essere puntata alla tempia.
Ancora in quell'istante si chiedeva perchè Dimitri e Wladimir l'avessero trattenuta.
Lei era più di un mostro.
Lei era un'assassina.



 
Top
Fee1702
view post Posted on 27/12/2008, 20:32




Oh che bello, il licantropo e il vampiro *___*. Sto leggendo "New moon", quindi mi sto appassionando. Ne nascerà una storia d'amore? Boh.. Staremo a vedere!
Solo un errore Amy: "Un' altro luogo" non si dice, in quanto "luogo" è maschile, quindi non richiede l'apostrofo...
Contiua presto!
 
Top
† Werewolf
view post Posted on 27/12/2008, 21:42




Grazie Vale!!!!!
Staremo a vedere, eheh
Anche io sto leggendo New Moon *.*
 
Top
Esty92
view post Posted on 30/12/2008, 17:46




L'ho letta tutta adesso, wow bella *-*.
Molto intrigante, io spero proprio che la storia d'amore nasca, perchè io impazzisco per questo genere di storie d'amore!
 
Top
† Werewolf
view post Posted on 30/12/2008, 22:01




Grazie Esty *.*
P.S. La citazione nella tua firma *.*
 
Top
157 replies since 18/10/2008, 22:29   1617 views
  Share