Finalmente riesco a postare XD
Meredith camminava nella ventilata notte al fianco di Bill.
Lui le copriva il volto con la mano leggiadra, al riparo da nemici luminosi che potessero compromettere la pace riacquisita.
In diverse circostanze avrebbe temuto la creatura al suo fianco, l'avrebbe respita con misoginia, ma in quel momento si sentiva al sicuro, come non si sentiva da tanto tempo.
Non sapeva la meta alla quale erano diretti, ma non se ne curava: lui compensava qualsiasi lacuna.
Non era in grado di definire i suoi sentimenti, che per tanto tempo erano stati contraddistinti esclusivamente da odio, rabbia, subornazione ed aberrazione, ma sapeva che si trattava di qualcosa di bello.
Qualcosa che la faceva stare bene.
Qualcosa di cui lei sentiva infondersi, e non voleva staccarsene.
Camminando leggeri giunsero all'alloggio temporaneo di Bill, dove le luci artificiali contribuirono a rilassare la ragazza.
Si diressero alla camera di Bill, che con un solerte movimento fece scattare la serratura.
Lei si sedette sul morbido letto e si guardò attorno, incerta sul da farsi.
Lui le si sedette accanto, e le portò i lunghi capelli neri dietro un orecchio, per poi prenderle a baciarle il collo con baci quasi impercettibili.
La ragazza si sentì scuotere da fremiti e cominciò a torcersi nervosamente le mani, non sapendo quale comportamento adottare.
Bill, avendo avvertito la sua tensione, la fece stendere lentamente sul letto e portò le sue mani intorno al suo collo, baciandole le labbra.
Meredith si lasciò trasportare da quel bacio, ma quando il ragazzo accennò ad infilarle le mani sotto la maglietta lo fermò tempestivamente.
"Bill...non l'ho mai fatto prima..."
La voce era intrisa d'imbarazzo.
"Lascia fare a me piccola..."
Le leccò velocemente le labbra e le tolse la maglietta.
Le tolse il reggiseno e si avventò su quei seni bianchi ed inviolati, con passione, tentando di frenare la foga che lo invadeva.
Lei in tutta risposta, quasi come galvanizzata, gli tolse la maglietta e le sue labbra ricaddero su quel petto grablo e sui sottili muscoli dell'addome, il quale ad ogni percezione di labbra si muoveva velocemente.
Non passò molto tempo prima che i loro corpi si mostrassero, prima che Meredith, dapprima timida, prendesse il controllo della situazione.
Era una danza, un alternarsi di uomo e donna, vampiro e licantropo, Bill e Meredith, in mezzo a quelle lenzuola che si gonfiavano come vele spiegate di un veliero.
Le loro urla rompevano il silenzio della stanza come se esso fosse stato costruito per loro, la testiera del letto batteva a ritmo regolare contro la parete, mani si intrecciavano, gambe si accavallano, unghie si sfioravano reciprocamente, pelle si toccava.
E quando l'apice fu raggiunto, assaggiarono i loro piaceri, fondendosi per l'ultimo passo della danza
Bill si lasciò cadere sul cuscino, ansimante, sudato, con la ragazza sul suo petto ansante.
Non c'erano parole per descrivere quel momento, parlavano solamente i respiri.
Respiri che sommessamente conversarono sino all'alba del giorno seguente
Posterò a breve!